Severus Piton si materializzò in una strada di Londra apparentemente vuota. E lo doveva essere per forza, erano le 2.45 del mattino…
Ma
come al solito nel mondo dei maghi, mai niente è come sembra. Perché il male e il
bene si nascondono ovunque. Quando invece il bene esce allo scoperto il male
resta celato, a volte proprio nel bene delle persone…
Camminava
lento, i suoi occhi filtravano l’oscurità o meglio, forse riuscivano a vedere
nell’oscurità.
Certo,
come se sapesse già tutto, si chinò davanti al cadavere di una ragazza. Era
ancora caldo. Poi, senza un attimo di incertezza, aprì il suo giaccone di pelle
nera e le scoprì la spalle destra.
C’era
quello che cercava. Un pentagono tatuato.
Guardò
meglio…inscritto con il suo stesso sangue. La sua bocca si aprì in un
inquietante sorriso…
“Non
ti facevo così in gamba, amico! Questa volta sei arrivato prima tu, ma ci
saranno altre occasioni, non è che l’inizio!”
Pronunciate
queste parole quasi in un sussurro si smaterializzò di nuovo, verso una
destinazione che probabilmente solo lui conosceva.
**********
Tana…qualche ora prima…
“Harry, caro che bella sorpresa! Sono così felice di rivederti, ma guarda quanto sei cresciuto!” disse Molly Wesley correndo ad abbracciarlo.
“Grazie signora Wesley”
“Oh,
non ringraziarmi, piuttosto ti va di mangiare qualcosa? E’ tardi ma ho ancora
delle patate o dello stufato o del rosbif o…”
“Non
si preoccupi! Andrà bene qualsiasi cosa. Ron, Hermione e Ginny sono a letto
vero?”
“Si,
ma non credo stiano dormendo. Sai, sono troppo impegnati a litigare tra di loro
tutte le sere. Mi stupisce che non si sentano ancora urlare.”
“C’è
qualche problema? Sono rimasto tagliato fuori da tutto per due mesi…”
“Niente
di preoccupante…Ron e Hermione. Hai presente notte e giorno…fuoco e acqua?
Bene…esattamente così. E naturalmente Ginny che cerca di tenere i piedi ai due
lati del baratro.”
Durante
la cena, o meglio il pasto di mezzanotte, non si parlò che del nuovo anno scolastico.
Harry voleva fare tante domande…perché non potevano mandare lettere,
informazioni su Voldermort, sui suoi crimini…ma preferì non dire niente. Sapeva
che non era un discorso facile, di certo non da intavolare con Molly Wesley.
Inoltre non voleva rovinare la serata alla madre di Ron. Sembrava che occuparsi
di un altro “figlio” la rendesse veramente felice.
Non
impiegò molto a calcolare che quella era stata la più bella serata di tutti gli
ultimi due mesi.
Si
era sentito a casa per la prima volta, accettato e riempito d’amore. Un
sentimento che non provava dalla morte di Sirius. Questa gli aveva lasciato un
vuoto, una ferita non visibile ad occhio nudo. Una cicatrice forse molto più
profonda di quella che aveva sulla fronte…difficile dare un nome a questo
dolore…senso di colpa, rimorso, delusione, rabbia. Non sarebbe stato possibile
colmare il baratro che si era creato dentro di lui, ma ora sentiva che questo
lentamente si sarebbe riempito.
La
mattina seguente, nonostante avesse fatto le ore piccole, Harry si svegliò
presto. Il suo orologio da polso segnava le 6.30. Non sapeva perché ma si
sentiva stranamente emozionato. Assopito non riusciva a ricordare il motivo di
quella strana ansia ma poi gli tornò tutto in mente: avrebbe rivisto tutti i
suoi amici e loro ancora non sapevano del suo arrivo, avrebbe fatto loro una
sorpresa.
Con
una strana energia in corpo si alzò e si preparò per scendere.
Discese
lentamente la lunga strada a chiocciola che portava nella cucina di casa
Wesley, non voleva far rumore. Gli altri potevano ancora dormire. Ma
evidentemente si sbagliava, la casa era già in completa attività.
Intorno
al tavolo rotondo, dove qualche ora prima aveva consumato il pasto migliore
degli ultimi due mesi, sedevano ora quelli che secondo lui erano i maghi più
coraggiosi del XX secolo, ovviamente dopo Silente: Lupin, Moody, Tonks e il
signor Wesley.
La
signora Wesley portò a tutti una tazza di caffè prima di accomodarsi anche lei.
“Allora
ci sono novità?”
“Purtroppo
si Molly. C’è stato un altro omicidio ieri notte. Una ragazza in un quartiere
di Londra. Stesso tipo di uccisione, stessa precisione e minuzia, direi quasi
unica. Solo una persona poteva fare una cosa del genere…I mostri peggiori
sospetti si sono avverati, sta entrando in azione…forse colpisce a caso solo
per il gusto di spezzare vita o forse agisce su comando di qualcuno…”
“Ce
ne saremmo dovuti accorgere, accidenti! Se solo ci fossimo resi conto…tutto
questo non sarebbe successo” rispose Molly mentre deglutiva con forza per
impedire ad un’irrefrenabile ondata di lacrime di uscire.
“Non
preoccuparti Molly, ce la faremo. E’ solo questione di tempo. Lo conosciamo
bene ormai…sappiamo qual è il suo obiettivo finale, cosa vuole ottenere…”
“Cosa
intendi dire Moody? Qual è il suo obiettivo finale?”
“Harry!!
Come mai siamo così mattinieri?”
Il
ragazzo sussultò. Era troppo interessato al discorso e non si aspettava di
essere visto. Probabilmente Moody era riuscito a vedere attraverso la porta
socchiusa.
“Da
quanto tempo sei lì?” chise Arthur Wesley con una nota di rimprovero nella
voce.
“Oh
mi scusi, non volevo spiare…sono sceso giù, voi stavate parlando e…”
“Non
fa niente Harry. In fondo ci sei dentro fino al collo. Allora so già cosa ci chiederai…chi
è stato ucciso, da chi, come, perché…ma non possiamo dirti più di tanto. E’ una
storia lunga, una maledetta trappola e una persona più debole di quanto ci
aspettassimo. Saprai tutto Harry, ma non adesso. Odio fare la parte del vecchio
saggio ma sono in pochi a sapere la verità e quel poco che sappiamo potrebbe
non essere come sembra. Questa non è ancora la tua battaglia, per il momento è
solo la nostra. Quindi non lasciarti condizionare da quello che hai sentito o
sentirai qui dentro.”
“Ma
professore…ha detto che doveva raggiungere un obiettivo. Sono io vero?”
“Invece
no, non per adesso almeno. Te l’ho detto al terzo anno ricordi? Sei testardo
come tuo padre, abbi più fiducia negli altri! Vai a salutare i tuoi amici e non
pensare a niente per queste due settimane. Non è un ordine, è un consiglio.”
“Ho
capito. Scusate.” e detto questo se ne andò abbozzando un sorriso che però
svanì non appena richiuse la porta alle sue spalle.
Dopotutto
l’avevano detto loro: era testardo e non si tirava mai indietro a nulla. Ma
ormai si conosceva bene e conosceva bene anche i suoi migliori amici. Era
inevitabile il vecchi trio di Hogwast sarebbe rientrato in azione. Ma ci
avrebbe pensato domani, per oggi era meglio seguire il consiglio del suo
neo-papà (^________^)
Ormai
gli altri dovevano essere già in piedi. Ma non fece in tempo ad appurarlo che
la sagoma di un ragazzo dai capelli rossi aprì di scatto la porta della camera.
“Harry!
Accidenti, da dove sei sbucato?”
“Direttamente
dall’oltretomba amico…” rispose dandogli una pacca sulla spalla.
“Ma
quando sei arrivato? E’ un secolo che aspettavamo una tua risposta ma
evidentemente ti piace fare l’apparizione a sorpresa…”
“Quanto
sei spiritoso Ron! Sai di solito si dice qualcosa del tipo…sono felice di vederti
o benvenuto.”
La
porta di un’altra stanza si aprì di colpo e due ragazze apparvero sulla soglia.
“Non
ci posso credere! Vedi che avevo ragione Ginny, era la sua voce!” disse la
bruna
“Ciao
Hermione, sono felice di vederti!”
“Oh
Harry, mi sei mancato tanto!” disse lei abbracciandolo.
Si
sentì morire…sentiva le sue forme a contatto con il suo corpo, il suo respiro
caldo solleticargli il collo, i suoi capelli morbidi e profumati sfiorargli il
viso…un’improvvisa ondata di calore lo invasero in quegli istanti che
sembravano ore…
Tuttavia
quando lei si staccò non era affatto contento, anzi…si accorse solo allora che
tutti lo stavano guardando. Era consapevole di avere sulla faccia un sorriso
idiota e di essere rosso come appena uscito da un forno a microonde, ma in quel
momento non gli importava, si sentiva stranamente assopito e completamente in
trance.
“Terra
chiama Potter. Potter risponde?”
“Che?
Cosa?”
“Adesso
non si saluta più la sorellina del proprio migliore amico?”
“Oh!
Scusa Ginny! Ero un attimo…”
“Imbambolato?”
“Si,
esattamente. Comunque ciao…come va?”
“Non
c’è male se non fosse che stanotte non ho chiuso occhio e sottolineo che la
colpa è solo tua.”
“Mia?”
chiese ridendo “cosa vuoi dire?”
“Esattamente
questo. La qui presente Miss-so-tutto-io ha ripetuto per circa trenta volte che
ti aveva sentito arrivare e…”
“Come
sempre aveva ragione. Ginny, per favore tagliamo l’argomento e cerchiamo di
divertirci tutti insieme. Sono due mesi che non lo facciamo!”
“Er…
vado a vestirmi.” disse Hermione
Solo
in quel momento Harry si rese conto che lei era in camicia da notte e non potè
fare a meno di rimanere lì, di nuovo, zitto con un sorriso compiaciuto stampato
in volto.
Erano
passati ben sei anni ma non si era mai reso conto di quanto fosse diventata
bella. Era stata sempre al suo fianco e forse per questo non l’aveva mai notata
veramente.
Qualche ora dopo…
“Hey ragazzi! Perché non facciamo una bella partita a Quiddich o un giro sulle scope? Se non sbaglio Harry e Herm non hanno mai visto il posto dove giocavamo sempre da bambini. Mi ricordo che una volta Fred e Gorge avevano finto di lasciarci Ron per vedere come reagiva!” disse Ginny
“Gran
bella prova amico! E io che pensavo che fossi diventato idiota durante la
crescita…”
“Guardati
allo specchio Harry e comunque l’anno successivo ci hanno lasciato anche la
signorina che fa tanto la spiritosa! E’ la prova Wesley che fanno a tutti i
fratelli minori!” disse Ron con una nota di astio in gola.
“Ma
si può sapere cosa avete voi due di recente?”
“Chiedilo
a lei!” rispose Ron.
“Se
solo lui fosse un tantino più intelligente si potrebbe…”
“Ok
ragazzi basta! Andiamo a vedere questo posto. Non è pericoloso, vero?” si
intromise Harry.
“No,
è ancora giorno e poi tranquilla, siamo sempre controllati dall’Ordine.
“Si
però io credo che non verrò.”
“Cosa?
Non stai bene Herm?” chiese Harry subito preoccupato.
“No
è che…non mi piace volare” rispose lei piuttosto imbarazzata.
“Dai,
non puoi perderti il luogo della famosa prova Wesley e poi abbiamo deciso di
divertirci tutti insieme oggi, come hai vecchi tempi!”
“Si,
lo so…scusate ma proprio…non me la sento.”
“D’accordo
Herm, allora verrai con me.” Propose sicuro lui.
“Oh
no! Ti prego…” era piuttosto imbarazzata.
“Ascolta:
ti fidi di me?”
“Si,
certo ma…”
“Bene
allora andiamo.” E senza aspettare una risposta le afferrò il braccio e con gli
altri andò a recuperare le scope.
“Vieni
Harry. La tua firebolt dovrebbe essere nel seminterrato. Mio padre le tiene
tutte lì, le scope.” Disse Ginny.
“Oh
eccola e c’è anche la tua e quella di Ron…Tenete!”
“Grazie
Harry.”
“Ron,
tieni” disse porgendolgli il suo manico.
“So
prenderla da solo, grazie visto che questa è casa mia!” ed uscì.
“Ma
che diavolo gli è preso?”
Ginny
non rispose ma ma si limitò ad alzare leggermente le sopracciglia.
“Allora
sei pronta Herm? Tu mettiti dietro di me e reggiti forte.”
Harry
si mise in sella alla sua scopa e fece posizionare la ragazza dietro di lui dicendole
di aggrapparsi bene alla sua vita.
“Quante
smancerie Harry, non credo che sia più una bambina di sei anni, lo sa da sola
cosa deve fare. Sbrighiamoci se no no arriveremo neanche per le sette!”
Ma
evidentemente si sbagliava…Non si erano alzati nemmeno tre metri da terra che
cominciò a gridare.
“Ah!
No, aspetta! Ho paura di cadere…Non mi reggo bene e se allento la presa….Ho
paura di cadere Harry!!”
“Ok
ok aspetta un attimo…” disse scendendo di nuovo.
“Guarda,
mettiti davanti a me…così ti tengo io.” L’aveva posizionata come alla guida
della scopa, con la sola differenza che il manico lo teneva lui con le braccia
ai due lati del corpo della ragazza. (non so, ho reso l’iodea? NdHarrydipendente)
Nel
frattempo Ginny si stava sbellicando dalle risate e Ron aveva ancora stampato
in volto lo stesso broncio di qualche minuto fa.
“Smettila
di ridere Ginny! Tu hai paura di tante altre cose!”
“Tranquilla,
sto ridendo ma non per quello che pensi tu…”
“Diamoci
un po’ una mossa se vogliamo fare questa cazzo di gita!” parlò per la prima
volta il rosso.
“Ok
scusa Ron. Andiamo!”
Così
decollarono nuovamente e incominciarono ad acquistare un po’ di velocità.
Herm
a Harry: “Io chiudo gli occhi, non riesco a guardare giù…”
Il
ragazzo la osservò mentre abbassava le palpebre e reclinava il collo che accidentalmente
si andò a posare sulla sua spalla ferma. Era completamente abbandonata, non
un solo guizzo di muscolo sul viso, perfettamente indifesa e fiduciosa in lui.
Ancora una volta, senza capirne il motivo nonpotè fare a meno di ammirarla. Il
respiro caldo e regolare della ragazza gli arrivava fino al mento e in
contrapposizione il suo era sempre più affannoso…
Perché accidenti Herm gli faceva quest’effetto? Avanti Harry, è solo Herm!
Preso da questi pensieri e dal bellissimo tramonto che si apriva di fronte come nell’immagine di una cartolina gabbana, si accorse appena in tempo che Ron e Ginny stavano scendendo a terra in prossimità di un boschetto.
“Wow!
Che bello! A quest’ora è ancora più suggestivo, è davvero un piccolo angolo di
paradiso.” disse Hermione.
E
non aveva tutti i torti. Gli ultimi bagliori di sole facevano scintillare gli
alberi bagnati dalle leggere spruzzate che un torrente vicino emanava.
Cerbiatti, scoiattoli, uccelli e pesci coronavano tutto il quadro. Nessuno osò
fare un passo, erano troppo incantati dal meraviglioso ambiente che lentamente
si dileguò avvolto dall’oscurità della notte.
Pace,
tranquillità, serenità…Tutto questo era ciò che i ragazzi avevano nel cuore, la
natura aveva svolto un’azione purificante dei loro cuori e pensieri. In cuor
suo Harry ne era certo, quello era stato il giorno più bello non di questo ma
di tutto le estati. Per la prima volta era felice, contento di aver incontrato
persone come quelle che aveva al suo fianco.
Ma
purtroppo si sa, mai niente è come sembra. Non c’è mai gioia senza dolore, mai
felicità senza tristezza, mai bene senza male.
E
questo venne. Come un avvoltoio che esce dal suo nido insanguinato apparve per
uccidere, di nuovo.
Un
uomo incappucciato si avvicinò lentamente, saggiando ogni piccola mossa della
sua vittima ino a quando…
“Harry!
C’è qualcosa che si muove laggiù!”
“Sarà
il vento Herm, andiamo!”
“No,
ti giuro, mi sembra di aver visto un uomo!”
“Ma
chi ci potrebbe essere qui a quest’ora?” chiese Ginny “Nno…”
“Avada
Kedavra”
Harry
fece appena in tempo a tuffarsi su Hermione per impedire che l’incantesimo la
colpisse in pieno di spalle.
“Scappate!”
disse il ragazzo estraendo la bacchetta dalla tasca dei pantaloni.
Ma
una nuova schiera di incantesimo li minacciò di nuovo.
“Stupeficium!” gridò Harry.
La
magia stranamente colpì di lato il nemico, probabilmente perché questo non si
aspettava un contrattacco.
Approfittando
del momento di debolezza Harry lanciò un nuovo schiantesimo che fece cadere il
cappuccio all’assassino e Hermione pronunciò l’incantesimo per richiamare in
aiuto i membri dell’Ordine. L’aiuto però non servì perché l’incappucciato svanì
così come era arrivato.
Harry
invece era rimasto immobile nella stessa posizione, con la bacchetta puntata,
adesso solo verso centinaia di alberi.
“Harry!”
“Tutto
ok?”
Poi
Hermione capì: “L’hai visto? Chi era?”
“Silente.”
Allora gente…per prima cosa scusate per il ritardo, sono stata ultra impegnata con la scuola. Preannuncio che questo capitolo non mi piace molto, mi sembra un po’ troppo pesante, ma l’ho voluto postare ugualmente visto che è da un po’ che non aggiorno. Se proprio non va ditemelo che lo modifico.Il finale vi sembrerà totalmente assurdo( e così vero?), ma ce l’avevo in mente fin dall’inizio e avrà una sua logica, tranquilli!!
Adesso
passiamo ai ringraziamenti: grazie a tutti quelli che hanno letto ma soprattutto
a quelli che hanno recensito! E’ la mia prima ff quindi vi chiedo di dirmi
tutto quello che non va…
Ora
la smetto con le ciance…
Julien: Grazie mille per tutti
questi complimenti, davvero ti ha incuriosito così? Mi fa molto piacere!! Fammi
sapere la tua anche per questo capitolo mi raccomando e spero di non averti
deluso! Un bacione
Dreamerina: ti ringrazio io di aver
commentato la mia storia! E’ un onore per me che sono alle prime armi avere una
tua recensione, davvero! Fammi sapere cosa non va e complimenti per quel gioiellino
di ff che hai incominciato a scrivere da poco! Un bacio
Emma: grazie mille anche a te
per la recensione! Sono felice che ti sia piaciuto come inizio e spero che
anche questo cap ti incuriosisca come l’altro! Un bacio
Herm88: sono felicissima che l’inizio
sia interessante e hai ragione l’html c’è! (però non so grazie a chi…^_____^)
Appena posso ti rispondo all’e-mail un bacio Ele e mi raccomando aggiorna
presto la tua ff che è bellissima!
Lady86: Sono contenta che ti sia
piaciuta e spero che continuerai a darmi il tuo parere! A kiss!
Alessiuccia: Allora adesso hai capito
chi è l’assassino? Non te lo aspettavi vero? Bè dopo tutto il titolo è “Niente
è come sembra”, no? Il romanticismo non ti preoccupare, ci sarà!! Un bacione
anche a te!
Io ho finito ragazzi…me lo
lasciate un commentino-ino-ino? Dai, please!!^_____^ Thanks a lot!!