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Autore: Laura Anita Winchester    15/04/2011    1 recensioni
Silente l'ha scelta come cavia.
Lei conosce già quel mondo. Lei sa come andrà a finire la storia. Come finirà lo scontro tra bene e male.
Ma qualcosa la spingerà a rimanere in quel mondo magico.
PS la storia comprende il seguito "Ti fidi di me?" e altri capitoli aggiuntivi.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Le giornate alla scuola passavano veloci.
Ogni tanto, io e Draco, saltavamo qualche ora per stare nella mia camera a divertirci.
Un giorno, uscendo da lezione, una studentessa mi si avvicinò nervosa.

- Che cosa c’è? – le chiesi incuriosita.

- Il preside ha detto che vuole vederti – rispose torturandosi le mani.

Le sorrisi – Grazie, per avermi portato il messaggio.
Salutai Draco e mi diressi verso l’ufficio del preside.
Osservai l’enorme statua che incombeva.
Iniziai ad elencare le parole che potevano aprire la scala.
Alla parola “Libro”, la statua ruotò su se stessa rivelando la scala a chiocciola.
Salii.
Silente era seduto dietro alla sua scrivania intento a leggere delle carte.
Un rumore attirò la mia attenzione.
Mi avvicinai incuriosita alla fenice.

- E’ stupenda – sussurrai accarezzandogli le piume.

- E’ vecchia ormai, gli mancano pochi minuti – disse Silente posando le carte e sorridendomi.

Sorrisi – Beh, allora sono arrivata al momento giusto. Posso sapere che cosa voleva dirmi?
Silente sospirò – Volevo sapere come stavano andando le cose.
Mi sedetti davanti a lui – Con Draco tutto bene, sta procedendo tutto normalmente. Ho solo avuto dei problemi con Harry.

- Quali problemi?

- L’altro giorno, mi ha voluto parlare. Mi voleva usare per scoprire cosa facevamo io e Draco, nella stanza delle necessità.

- E com’è andata? – chiese intrecciando le dita ossute.

- Mi ha picchiata, è stato aggressivo. Harry non ha mai perso la pazienza in quel modo. Poi fortunatamente è arrivato Draco, con i suoi amici che mi hanno aiutata a cancellare la memoria a Harry.

Silente sospirò – So che è un’esperienza difficile. Sei molto coraggiosa a voler continuare. Sappi che quando vuoi puoi mollare tutto. Ti ammiro molto per tutto quello che stai facendo.
Sorrisi – Grazie. Con Harry e i viaggi tutto apposto?
Silente sorrise – Si, il ragazzo è solo un po’ confuso dalle troppe informazioni. E’ riuscito anche a prendere i pensieri di Lumacorno.
Sorrisi – Lo so. Gli è servito un piccolo aiuto, ma ce l’ha fatta.
Lui sorrise – E’ impressionante trovare una persona che sa tutto di quello che sta accadendo.
Sorrisi – Farebbe impressione pure a me.
La fenice improvvisamente prese fuoco.
Mi avvicinai alle ceneri dell’animale e soffiai scoprendo un piccolo uccellino spiumato.

- Quanto sarebbe bello poter rinascere dalle proprie ceneri, eh? – disse Silente avvicinandosi.

Scossi la testa – Noi abbiamo paura della morte, perché sappiamo di non aver fatto tutto nella nostra vita. Rinascere sarebbe inutile, perché bisognerebbe ripetere da capo tutto.
Silente sorrise – Sei anche saggia.
Scoppiai a ridere – Non come lei.
Mi diressi verso le scale senza il congedo del preside.

- Il professor Severus ha detto che ti vuole parlare, in privato – mi disse facendomi voltare.

Sorrisi – Grazie preside. Addio.

- Oh, detesto gli addii. Meglio, arrivederci.

- Arrivederci allora – dissi scendendo le scale.

Bussai sulla porta dell’ufficio di Piton situato nei sotterranei.
Entrai.
Lui stava guardando fuori dalla finestra.

- Volevo sapere come ci si sentiva – disse lui non appena la porta si chiuse.

Mi avvicinai – A provare cosa?

- A sapere come sarà la vita di ogni singola persona del castello. Chi vivrà e chi morirà. Tu puoi goderti ogni istante di qualcuno…

- Non è bello – lo interruppi subito.

Lui si voltò.
Sospirai – Non è bello vedere il viso di una persona che sorridere e sapere che gli rimane solo qualche mese di vita prima di essere ucciso in una guerra, per salvare il mondo della magia.
Lui rimase in silenzio lasciandomi continuare.
Mi avvicinai ancora di più – Ho scelto Draco, perché so che non è quello il suo destino. So che quando crescerà non sposerà me. Non mi ama fino a quel punto. Draco non è un mangiamorte.

- Ma il segno che ha sul braccio lo dimostra – disse Severus.

- Allora potremmo dire che ogni singola persona che ha un tatuaggio è un malvivente. No, Draco è stato costretto – dissi abbassando lo sguardo.

- Sai che ho stretto un patto per proteggerlo – sussurrò.

Sorrisi debolmente – Si.
Lui si avvicinò – Non so se voglio scoprire la verità, sulla mia morte.
Lo guardai – Morirai per proteggere quello che hai promesso. Per proteggere quello che il tuo cuore dice di fare. Severus, sei l’uomo più coraggioso che abbia mai conosciuto. Non morirai nel modo migliore, ma morirai per una giusta causa.

- Assomigli proprio a Lily. Bella e saggia… - sussurrò avvicinando una mano alla mia guancia.

Sorrisi – No, Severus. Non sono Lily. Lei è in un posto migliore di questo.
Lui lasciò cadere la mano – Non riesco ancora a capire. Come mai lei ha scelto lui e non me?
Ci pensai qualche secondo – Per combattere il signore oscuro.
Lui crollò a terra – Non serviva! Potevamo fermalo assieme! – urlò iniziando a piangere.
Mi sedetti sul pavimento freddo – Voglio farti un regalo, Severus. Ma non dovrai mai dirlo a nessuno, va bene?
Lui mi guardò con gli occhi colmi di lacrime – Va bene.
Lo aiutai ad alzarsi e salimmo fino alla stanza delle necessità.
Passai davanti alla parete tre volte e la porta apparve.
Entrammo in una stanza vuota, con uno specchio appoggiato su una parete.
Mi avvicinai allo specchio – Dai, lei è li.

- Ma quello specchio è stato distrutto – sussurrò avvicinandosi titubante.

Allungai una mano per incoraggiarlo – Non per la stanza delle necessità.
Lui si avvicinò allo specchio.
Lo vidi sorridere e avvicinare la sua mano allo specchio.
Mi ricordavo di quello specchio che mostrava quello che volevi veramente.

- Dimmi, tu cosa vedi? – chiese Piton mentre continuava a fissare lo specchio e a sorridere.

Mi avvicinai e esitai. Volevo veramente sapere cosa desideravo?
Piton mi prese una mano e mi fece avvicinare allo specchio.
Ed eccomi la, mano nella mano con Draco. Entrambi che sorridiamo. Entrambi più vecchi di qualche anno.

- Allora, cosa vedi? – chiese.

Sorrisi – Quello che voglio.

- Che sarebbe? - insistette.

- Una persona che mi ama per quello che sono. Che ha bisogno di me come io ho bisogno di lui.

Piton sorrise sfiorando lo specchio con le dita affusolate – Ti capisco.
Mi spostai – Ora è meglio che io vada, devo ancora fare dei compiti. Arrivederci professore.
Mi avviai verso la porta.

- Anita – mi chiamò.

Mi voltai – Si?

- Grazie – disse mentre continuava a tenere la mano contro il vetro.

Sorrisi – Rendere felici le persone è il più bel gesto che si possa fare. 
   
 
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