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Autore: Malika    15/04/2011    3 recensioni
Caro Diario,
oggi Fred e George hanno chiesto a mamma e papà se potevano invitare il loro amico, Lee Jordan penso che si chiami, per una o due settimane qui alla Tana.

Il racconto di un'amicizia nata per caso.
Storia partecipante al "Random Pairing Contest S.E." indetto da Herms.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Ginny Weasley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
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Vacanze alla Tana

Random Pairing Contest S.E. indetto da Herms

Vacanze alla Tana

Nickname sul forum: _Malika_
Nickname su EFP: Malika
Titolo: Vacanza alla Tana
Pairing: Lee Jordan/Ginny Weasley
Altri personaggi (se presenti): Famiglia Weasley
Genere (e la parola da inserire ): Slice of Life (Morso)
Rating: Verde
Warnings: Missing Moment, One-Shot, Flash-Fic


La Tana, 17 luglio 1991

Caro Diario,
oggi Fred e George hanno chiesto a mamma e papà se potevano invitare il loro amico, Lee Jordan penso che si chiami, per una o due settimane qui alla Tana.
Papà ha accettato subito, mentre mamma ha aspettato che quei due la pregassero in ginocchio per tante volte prima di farlo. E’ stato molto divertente, soprattutto perchè adesso io e Ron abbiamo un’ottima arma di ricatto, ovvero la foto che abbiamo fatto a quei due e alla mamma che ci faceva l’occhiolino! Ah, non vedo l’ora di farla vedere a quel loro amico, li prenderemo in giro a vita!
Oggi, tra l’altro, quei due hanno deciso di non insegnarmi a volare! Anche se me l’avevano promesso, uffi! E invece se ne sono andati con Bill e Charlie a giocare a Quidditch. Volevo giocare anch’io! E invece mi sono dovuta sorbire Percy e i suoi monologhi! Che puffole!
E poi mi hanno fatto aiutare mamma, una vera noia!
Ora sono stanca e vado a dormire.
Ciao, caro diario!
Ginny
 
La mattina dopo, la piccola Ginevra si svegliò tardi, non troppo, ma abbastanza per sapere che molto probabilmente i suoi fratelli erano a giocare oltre i pini.
Scese di corsa le scale, incurante del fatto che fosse ancora in pigiama e si fiondò sulla colazione, dando un primo morso al toast alla marmellata poggiato al suo solito posto a tavola. Non vide la madre, ma non ci fece molto caso, pensando che fosse in un’altra stanza a riordinare.
Stava finendo di ripulire il piatto dalle uova, quando la porta d’ingresso si aprì e lei, pensando che fossero i suoi fratelli, corse lì, pronta a sgridarli per non averli aspettati, ma le parole le morirono sulle labbra alla vista di un ragazzino che doveva avere l’età dei gemelli, non notando che la madre entrava subito dopo di lui.
«Ginevra! Cara, pensavo che non ti fossi ancora alzata. Dove sono i tuoi fratelli? No, non mi rispondere, non lo voglio sapere. E sì che avevo detto a Bill di aspettarti! Oh, ma appena arrivano a casa mi sentiranno!» si bloccò, facendo un respiro per aver parlato senza riprendere fiato neanche una volta, e allora si decise a presentarle il loro ospite: «Ginny, lui è Lee Jordan, l’amico di Fred e George. Lee, lei è Ginny, la più piccola dei miei figli.»
I due si salutarono un po’ in imbarazzo e, mentre il ragazzo diede un morso al labbro inferiore per il disagio, la piccola Weasley decise semplicemente che sarebbe andata a cambiarsi e poi avrebbe raggiunto i suoi fratelli al campo.
«Campo?» chiese Lee, guardando interrogativo la signora Weasley.
«Oltre i pini i ragazzi, con l’aiuto di Arthur, hanno costruito un mini campo da Quidditch per potersi allenare senza essere visti dai Babbani.» spiegò lei, sparecchiando. «Hai fame, caro?» chiese poi, ma Lee negò col capo, chiedendole se poteva andare anche lui al campo.
«Ma certo! Però aspetta Ginny, non vorrei che ti perdessi.»
«Posso prendere le mie cose?»
«Sì, sono nella camera dei gemelli; terzo piano, la seconda porta a destra, la prima è il bagno.»
Cinque minuti dopo, i due ragazzini si ritrovarono nella cucina.
«Prendo la mia scopa e poi andiamo, d’accordo?» chiese la rossa avviandosi verso lo sgabuzzino.
«Hai una scopa?» chiese il bruno.
«Sì, la vecchia Comet di Bill; è molto vecchia ma funziona ancora. Però non la so usare…» si lamentò la ragazza.
«I tuoi fratelli non te l’hanno insegnato?» chiese l’altro sinceramente stupito.
«No, tutte le volte che glielo chiedo si eclissano.»
«Vuoi che ti insegno io?»
«Lo faresti davvero?» chiese Ginny, aprendosi in un sorriso entusiasta.
«Certo. Ora però andiamo.»
Arrivarono al campo circa dieci minuti dopo e, una volta lì, i due gemelli li raggiunsero subito, subissando di domande il loro migliore amico.
La piccola Weasley aspettò un po’, ma quando vide che parlavano ancora fitto fitto, si mise in un angolo a sedere, osservando Bill e Charlie che si passavano una Pluffa di stracci. Notò solo in quel momento che il suo fratello preferito, Ron, non c’era, così chiese al maggiore dove fosse.
«L’ha rapito Perce! L’ha intercettato mentre uscivamo e si è intestardito nel volergli spiegare Trasfigurazione per prepararlo!» le urlò Bill, continuando a giocare. «Ancora mi chiedo se sia veramente nostro fratello!»
Ginny non rispose, preferendo osservarli attentamente, senza però guardare verso i tre ragazzi che ancora chiacchieravano.
«Allora? Ti insegno si o no?» chiese circa dieci minuti dopo una voce al suo fianco, facendola sussultare per la sorpresa. Voltando lo sguardo, Ginny vide in piedi al suo finaco Lee, con un sorriso che gli illuminava il volto.
Si alzò in piedi, pronta per cominciare la sua prima lezione di volo.
 
«Ehi, Lee, ti va di vedere una cosa?» chiese Ginny qualche giorno dopo.
Ormai lei e il ragazzo erano diventati ottimi amici, complici le lezioni di volo; lei lo considerava un compagno di giochi, lui una sorellina.
«Cosa?» chiese, sinceramente curiosa: aveva ormai imparato che se esordiva così, quello che aveva da mostrargli gli sarebbe stato molto utile.
«Beh, ti ricordi che ti ho detto che io e Ron avevamo trovato una bellissima arma di ricatto contro i gemelli?»
«Sì. Me la vuoi fare vedere?»
«Meglio: te ne regalo una copia, me l’ha fatta Bill.» gli rispose porgendo una fotografia, che venne prontamente afferrata e osservata. Un secondo dopo, sulle labbra del moretto si aprì un leggero ghigno.
La foto raffiguaraza Fred – o George -  in ginocchio con le mani giunte davanti alla signora weasley, impassibile e a braccia incorciate contro il petto, mentre George – oppure Fred – si era attaccato a un piede della madre, cercando con tutta probabilità di muoverla a compassione. L’immagine, essendo magica, era animata e, mentre il gemello in ginocchi cercava di afferrare le mani della donna, l’altro cercava di squoterla un po’.
«Non potevi farmi regalo più bello, Ginny! Sei mitica!»
I gemelli stavano passando di lì e sentirono immediatamente le parole dell’amico, per cui si girarono a guardarlo, ma videro il ghigno, così si lamentarono con la sorellina: «Ginny!» disse uno.
«Avevi promesso…»
«Che non l’avresti mai…»
«Fatto vedere a nessuno!» dissero, completando la frase l’un l’altro, creando un po’ di confusione sul viso degli altri due, che però ci erano abituati e quindi lasciarono perdere.
«Ma davvero? E quando l’avrei fatto?» chiese la sorellina con un sorrisetto.
«Oh, aspettate di arrivare a Hogwarst: sarete due ottimi schiavetti!» rise Lee.
 
La Tana, 3 agosto 1991
Caro diario, oggi Lee è tornato a casa sua e posso dirti che mi mancherà, ci siamo divertiti molto insieme in questi giorni, soprattuto nel fare scherzi, assieme ai gemelli, a Percy e Ron.
Lo scorzo più divertente è stato quello in cui Lee ha convinto tre gnomi a dare un morso a Perce quando l’avrebbero preso in mano. E’ stato sorprendente vedere che gli davano retta! Che risate che ci siamo fatti tutti a vedere Percy arrabbiato rincorrerlo per tutto il giardino, non appena ha capito cosa gli era successo.
Comunque, anche le lezioni di volo sono andate bene e io e Lee siamo andati in giro con le scope per un po’ trovando un altro posticino tranquillo dove allenarsi; è un peccato che se ne sia dovuto andare così presto, però mi ha detto che mi avrebbe scritto e io gli credo. E’ così carino! Non sono sicura che mi piaccia, però…
Ci penso e poi ti faccio sapere!
A domani, caro diario.
Ginny


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TERZA CLASSIFICATA
_Malika_

VALUTAZIONE:
Grammatica e sintassi: 16/20 punti
Rispetto delle regole: 9/10 punti
Originalità della storia: 18/20 punti
Valutazione personale: 7/10 punti
Caratterizzazione dei personaggi: 18/20 punti
Totale: 68/80


Commento Personale:

Allora, partiamo dalla grammatica. Ti ho penalizzato in questo campo perchè ho trovato un po' di errori, non solo parole scritte scorrettamente, ma anche una frase che secondo me non funziona. Il lessico è buono, ma non mi convince nella parti scritte da Ginny bambina sul suo diario, perchè si passa da un linguaggio semplice che ci si aspetta che usi, a uno decisamente elevato per una bambina. L'originalità non è male, il contesto in cui li hai inseriti non è per nulla forzato. I personaggi però, non sono molto caratterizzati, Lee in particolare. Comunque la tua è una storia piacevole, sono contenta di averla letta.

 

Eccomi qui con una nuova storia! Non sono pienamente soddisfatta di questo risultato, ma siccome partecipo ai contest soprattutto per ricevere critiche costruttive, me ne aspetto anche da voi!

Malika

   
 
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