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Autore: Diana924    15/04/2011    0 recensioni
Jane Seymour, terza moglie di Enrico VIII, dopo aver dato alla luce il futuro Edoardo VI ripensa alla sua vita, ora che è prossima alla mrote
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Periodo Tudor/Inghilterra
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- Questa storia fa parte della serie 'Ciclo Regine e Amanti-Inghilterra'
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La regina Anna aveva abortito, questa volta un maschio, e il re era sempre più persuaso di essere vittima di un incantesimo, che aveva lasciato la principessa vedova sotto la costrizione di un sortilegio della regina Anna.

La regina Anna aveva sempre qualcosa da dire, spendeva troppi soldi in abiti sontuosi e non riusciva a farsi amare né dalla famiglia reale né dal popolo, che la detestava.

Non dovevo comportarmi come aveva fatto Anna Bolena per conquistarlo, ma dovevo essere il suo opposto, cosa che per me era naturale.

E il re mi osservava, mi parlava, ricercava la mia compagnia, e i miei fratelli e mio padre si facevano di giorno in giorno più felici.

Anna Bolena non era felice di questo, ma dopo poco tempo, pochi mesi dopo la morte della principessa vedova lei fu imprigionata.

Negli ultimi tempi si mormorava che avesse avuto un altro aborto e che fosse incapace di generare un figlio maschio, essendo nata solo la principessa Elisabetta.

Quando Caterina d’Aragona morì lei e il re considerarono quel giorno come un giorno di festa, e come tale si comportarono, con balli e masque.

La arrestarono e la chiusero nella Torre di Londra, da dove si usciva solo per andare a morire.

Chiamarono tutte le dame e tutte le damigelle per testimoniare contro di lei, e anch’io andaì, su consiglio di mio padre e dei miei fratelli mentre ogni sera il re mi veniva a trovare.

Ci fecero tante domande, una più strana dell’altra; volevano sapere di date, di luoghi e di persone. In particolare ci venne chiesto se la regina fosse stata infedele.

Alla fine Anna Bolena venne riconosciuta colpevole di tradimento, stregoneria, adulterio e incesto. La pena per questi crimini orrendi fu la morte, e la sentenza fu eseguita nel giardino della Torre il 19 maggio 1536, in quei giorni il re mi aveva chiesto in sposa.

Undici giorni dopo la morte della regina Anna, e dopo che il suo matrimonio venisse dichiarato nullo , io sposai Enrico e divenni regina d’Inghilterra, nonché al sua terza moglie.

Ero finalmente riuscita nello scopo per cui i miei fratelli e mio padre avevano tanto pregato.

   
 
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