Ero regina d’Inghilterra.
Il popolo, che non aveva mai amato Anna Bolena, fu pronto a volermi subito bene, adorando la semplice donna inglese che ero. E io ho voluto bene a loro.
Mi sono occupata anche di riconciliare la principessa Maria, orfana di madre, con suo padre, che non attendeva altro. La giovane principessa è stata ricevuta a corte e le ho riservato ogni onore possibile, affinché mi accettasse, cosa che ha fatto.
Avrei voluto fare lo stesso anche per quella povera bambina di Elisabetta ma non mi è stato possibile.
In quei mesi mio marito aveva perso il suo unico figlio maschio, il bastardo Henry Fitzroy, morto a sedici ani e io gli fui vicina. Ero la regina più amata e lui mi amò più delle altre quando gli fu annunciato che aspettavo un figlio da lui.
Tutto stava andando come volevano mio padre e i miei fratelli, anche la vecchia Fede, ma ora è tutto finito. Io sto morendo, e lui non è qui con me.
Ho adempiuto al mio dovere di moglie e di regina, e ho partorito un figlio maschio, il principe Edoardo, ma so che non lo vedrò mai crescere, che lui non mi conoscerà mai.
Non ho partecipato al suo battesimo, ma è stato perché ero, e sono, troppo debole per alzarmi dal letto.
Io sto morendo, ma mio figlio sta morendo, e non so se questo mi darà lustro, non so più niente. Io, Jane Seymour, sto morendo.