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Autore: DazedAndConfused    16/04/2011    1 recensioni
Le vicende di tre persone ordinarie, uguali a mille altri, s’intrecciano in un inverno ancor più freddo del solito.
Partecipa al Contest dedicato a De Andrè, indetto da Ray08 sul forum di EFP.
Genere: Introspettivo, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2: Quando scadrà l’affitto di questo corpo idiota?

 

Quando ti eri laureato non ti avevano avvertito che avresti fatto questa fine, vero?

Roberto scosse il capo: la sua coscienza stava ricominciando a fargli la paternale.

Guardati: cinquant’anni e passa, una Laurea in Lettere e non hai nemmeno i soldi per comprarti la carta igienica? Che pena, mi fai.

L’uomo accelerò il passo, convinto che, così facendo, sarebbe riuscito a sfuggire alle parole che quel cazzo di ometto asfissiante gli stava rivolgendo da ormai un buon annetto a questa parte.

“Depressione”, recitava la diagnosi; ma loro non potevano capirlo, oh no! Loro non sapevano che cosa volesse dire avere un dannatissimo folletto di vetro che ti trapana le tempie giorno e notte, notte e giorno, un tarlo che ti rode il cervello senza sosta, mai una cazzo di pausa per riposarsi.

-“Depressione” un cazzo.- borbottò l’uomo, piantandosi meglio il cappello in testa per non farselo rubare dal vento.

Fallito.

Roberto prese a correre con foga, così da far voltare molti passanti, che non sapevano spiegarsi il motivo per cui quell’uomo affascinante dai capelli brizzolati avesse così tanta fretta e non si curasse nemmeno di essere andato addosso ad un bel po’ di persone.

Si appoggiò ad una statua e inspirò a pieni polmoni l’aria grigiastra, il fiatone che scandiva i secondi.

Professor Santolini, di quante colonne dev’essere il tema, al massimo? Professor Santolini, in che girone ha detto che siamo? Professor Santolini, cosa succede quando Renzo entra a Milano?

L’omino era sempre più simpatico, con le sue imitazioni degli alunni che lo interpellavano in qualsiasi lezione.

Alzò lo sguardo e incontrò quello perentorio di Nettuno, che troneggiava dall’alto dei suoi tre metri e passa: -Beh, cazzo hai da guardare?- brontolò, per poi scuotere le spalle e ricominciare a camminare, ostentando una calma apparente; passò davanti al portone di un vecchio palazzo, dove incrociò gli occhi di una giovane che gli tendeva la mano.

Per un attimo fu tentato di stringergliela e seguirla sulle scale ma, giusto per auto-convincersi che quello che stava per fare non rientrava in ciò che la società generalmente definiva come “etico”, canticchiò tra se e se: -Vecchio professore, cosa vai cercando in quel portone? Forse quella che, sola, ti può dare una lezione?-

Si rintanò ancor di più nel cappotto e tirò dritto verso casa.

 

La luce che filtrava dalle persiane faceva brillare la polvere che danzava in tutto il vecchio appartamento.

Roberto spalancò completamente la finestra per cambiare l’aria e si diresse in cucina, in cerca di qualcosa da mettere sotto i denti.

Tornò con una mela in mano e si mise ad ammirare il panorama, quando si rese conto che ci voleva un sottofondo musicale per gustarsi meglio il paesaggio.

Poggiò il frutto sul tavolino e si avvicinò al grande armadio che conteneva tutti i dischi in suo possesso: Creedence Clearwater Revival, King Crimson, The Jimi Hendrix Experience… Ne guardò qualcuno finché vide quel che gli interessava, dopodiché andò verso il giradischi e, una volta posizionato il disco, sistemò con cura la puntina e la lasciò scorrere sul solco.

La prima traccia cominciò e gli fece increspare le labbra in un sorriso tirato, mentre si dirigeva nuovamente alla finestra.

Ogni tanto, mentre guardava la Torre degli Asinelli, il desiderio di fare la fine del pendolo di Galileo, magari senza filo, lo assaliva; bastava però che si voltasse verso la libreria perché quella marea di brutti pensieri se ne andasse.

Le uniche ragioni di vivere che aveva erano solo i libri e la musica.

 

Perché non hanno fatto delle grandi pattumiere per i giorni già usati,

per queste ed altre sere?

 

Peccato, però, che con i dischi e i romanzi non potesse campare, ammesso che li avesse venduti.

Ma Roberto non ne aveva la forza, non ce l’avrebbe mai fatta a separarsi da tutti quei ricordi.

Così trascorse l’ennesimo pomeriggio a suon di giradischi, temi da correggere e pensieri infelici, uno dei tanti pomeriggi vuoti della sua seconda età.

 

 

 

 

 

 

Angolino autrice:

Titolo del capitolo: citazione tratta da Cantico Dei Drogati, Tutti Morimmo A Stento, 1968

Canzoni citate esplicitamente:

·        “Perché non hanno fatto delle grandi pattumiere per i giorni già usati, per queste ed altre sere?” (Cantico Dei Drogati, Tutti Morimmo A Stento, 1968)

·        Vecchio professore, cosa vai cercando in quel portone? Forse quella che, sola, ti può dare una lezione? (La Città Vecchia, La Città Vecchia/Delitto Di Paese, 1965)

Canzoni citate implicitamente:

·        “Folletto di vetro” (Cantico Dei Drogati, Tutti Morimmo A Stento, 1968)

·        “Una giovane che gli tendeva la mano” (Via Del Campo, Volume I, 1967)

 

Ecco finalmente il secondo capitolo, in cui compare un nuovo personaggio :3

Ringrazio anticipatamente chi spenderà un briciolo del proprio tempo per lasciare un commento (:

Bacioni,

 

Dazed;

   
 
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