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Autore: reby    17/04/2011    4 recensioni
Rose Weasley: cinica, fredda, che non crede nell'amore(?!)l'opposto dei suoi genitori.
Albus Severus Potter: carismatico, fedele, astuto.
Scorpius Hyperon Malfoy: donnaiolo, arrogante, un buon amico.
In una Hogwarts dove i pregiudizi non sono scomparsi e i Grifondoro non sono necessariamente i più buoni, si affaccia il nuovo trio dei miracoli che questa volta veste divise color verde-argento.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 1.
 
 
 
 
 
 
Stavano scendendo la scalinata centrale che portava direttamente alla Sala Grande.
Parlavano sottovoce, quasi bisbigliando.
Ridacchiavano.
Passo cadenzato, non avevano mai dimostrato di conoscere l’espressione avere fretta.
Se erano in ritardo, erano gli altri ad essere in anticipo. Non succedeva mai il contrario.
Lei, la regina di Serpeverde era al centro tra i due ragazzi più popolari della scuola.
Quella che ingenuamente al primo anno tutti pensavano di vedere smistata a Grifondoro ora portava con orgoglio lo stemma di Slytherin. Lei, Rose Weasley.
Rose era magra, quella magrezza che rasentava la malattia ma della quale lei era profondamente orgogliosa. Più della metà delle ragazze di Hogwarts – e non- invidiavano le sue gambe snelle e quel seno che ricordava una coppa di Champagne. La gonna tirata un po’ più su del normale, la camicetta sbottonata ma non troppo e sempre un foulard diverso per contraddistinguersi le davano quel tocco in più che le permetteva di essere temuta ed ammirata allo stesso tempo.
I capelli rossi fluenti e la spruzzata di efelidi sulle guance, questi tratti la individuavano come una Weasley.
Non era quel tipo di bellezza abbagliante come poteva considerarsi quella di Demetra Zabini, figlia dei famosi Blaise Zabini e Daphne Greengrass -nonché Serpeverde fino al midollo-, no. Era sottile, quasi delicata se non fosse per il suo atteggiamento che trasmetteva sicurezza, non qualcosa da proteggere.
Cosa in realtà Rose avesse fatto per raggiungere quella posizione era difficile a dirsi. In verità, avevano fatto tutto le dicerie, come spesso accade. Si era cominciata a creare attorno a lei un’aurea di mistero e diffidenza alimentata dai Grifondoro, che lei non si era mai preoccupata di sminuire né aumentare. Il colpo di grazia alla sua reputazione da brava ragazza era stato inferto involontariamente proprio lui, il rampollo dei Malfoy.
Le maldicenze solevano affermare che lei fosse molto intima di entrambi i ragazzi, cosa che effettivamente molte volte poteva davvero sembrare vera.
Ma si sa, il pregiudizio è duro a morire e impossibile da ignorare.
Ed ora era lì, sguardo fiero contornato da matita nera e mascara e cartella gettata distrattamente sulle spalle esili, da dove sporgevano libri e rotoli di pergamene.
Avevano appena varcato la soglia della Sala Grande già imbandita per il pranzo quando una ragazza bassina, viso ovale e capelli a caschetto di un nero pece si avvicinò a Rose col fiatone parandosi davanti a lei.
Lanciò uno sguardo significativo agli altri due che con un cenno di capo rivolto alla nuova arrivata, s’incamminarono in direzione della loro tavolata.
-Dimmi Abbie-, esordì la rossa con un sorriso accomodante.
L’altra s’illuminò tutta.- Allora le decorazioni che avevi chiesto sono già state sistemate e gli incantesimi sono tutti pronti. Inoltre…-
-Inoltre credo che dovremmo parlarne altrove, che ne dici?- la bloccò senza usare un tono troppo deciso ma allo stesso modo guardandosi intorno circospetta.
Dopo una manciata di minuti era seduta al suo posto e si portava alla bocca un cucchiaio di zuppa di zucca.
-Quella ragazzina ha bisogno di darsi una calmata,- affermò Albus con un sorriso, scambiandosi un cenno d’assenso con Scorpius.
-E’ utile-, rispose con un’alzata di spalle Rose guardando la minestra.
-Andiamo smettila, puoi anche ammettere di esserti affezionata a lei non c’è niente di male,- stuzzicò suo cugino con una gomitata amichevole.
-Può darsi- concesse lei con sollevando l’angolo delle labbra rosse.
-Hai già deciso cosa indossare Rose?-
Una voce femminile, calda proveniente dalla sua destra attirò la sua attenzione.
Eccola Demetra Zabini, assolutamente perfetta anche quel giorno. I capelli biondi identici a quelli di sua madre erano sapientemente acconciati in modo tale da lasciarle in vista il collo da cigno e gli occhi verde smeraldo erano ancora più chiari del solito a causa del sole che illuminava la Sala Grande.
-Non ancora Dem. In realtà speravo di fare un salto a Diagon Alley prima della festa,- rispose Rose pensierosa, poggiando la guancia sul palmo della mano.
L’altra annuì.- Io ho già tutto pronto, ma se vuoi ti accompagno.-
Rose le sorrise.- Certamente-.
-Allora ci accordiamo nei prossimi giorni. Scusate ora, devo passare in dormitorio prima di Pozioni-, e detto questo si alzò con la sua grazia innata facendo voltare buona parte della fauna maschile di Serpeverde e non.
-Hai davvero bisogno di un vestito nuovo?-
Rose voltò il capo verso quel tono sarcastico che ben conosceva.- Certo Malfoy. Pensavi davvero che mi presentassi alla nostra festa con un vestito che già avevo usato in altre occasioni?-
Albus roteò gli occhi addentando un corposo pezzo di torta al cioccolato mentre Scorpius sostenne il suo sguardo.
-A che colore avevi pensato?-
Rose sbatté le palpebre più volte prima di rispondere.- Colore?-
-Di che colore vuoi l’abito,- precisò Scorpius con un ghigno.
-Oh..- borbottò Rose sorpresa da quella domanda e sentendo un famigliare calore salirgli su per lo stomaco.- Beh, avevo pensato al verde prato da abbinare a scarpe nere. E mi sto anche chiedendo il perché di questa domanda, ad essere sincera.-
Lui si limitò a lanciare uno sguardo di sbieco ad Albus e poi ritornò a fissare il suo piatto da portata.- Nessun motivo in particolare, chiamala curiosità maschile.-
-La curiosità è femmina, Scorpius- precisò lei sempre più perplessa.
-Non sempre.-
-Ehi frena voi due- intervenne Albus portandosi due dita sulle tempie.- Non voglio sentire una’altra delle vostre solite discussioni inutili già a quest’ora, vi prego.-
Gli altri due Slytherin ridacchiarono.
 
 
 
 
-Albus non puoi venire a disturbarmi ogni qual volta Scorpius ti sbatte fuori dalla vostra stanza per soddisfare le sue voglie.-
La fotocopia di Harry Potter sbuffò, aprendo il volume di Trasfigurazione.- Senti non è colpa mia, non ci si può ragionare più di tanto con lui su queste faccende. E non mi sentirei esattamente a mio agio rimanendo lì a guardare.-
Erano in biblioteca, in uno dei pochi pomeriggi che la Serpeverde passava chiusa in quel luogo che la faceva cadere in depressione e che invece sua madre adorava.
Le piaceva studiare, ma come tutti i comuni mortali.
-Sentiamo chi è la fortunata di turno?- chiese Rose celando una punta di sarcasmo che però Potter intercettò.
-La solita.-
-La figlia della Parkinson-.
-La figlia della Parkinson- ripetè Albus.- Non so che ci trovi di attraente in lei, dico sul serio-.
-Mh. Ha un bel culo-, affermò Rose intingendo la piuma nell’inchiostro nero.
L’altro non riuscì a non trattenere un sorriso.- Ne ho visti di migliori.-
La Weasley alzò lo sguardo azzurro su di lui non nascondendo un ghigno.- Oh di certo anche io, credimi-.
Era così che andavano le cose.
Andavano così da sempre.
Di certo Rose non era da meno riguardo i fortunati di turno. Tuttavia aveva la decenza frequentare un solo ragazzo per volta.
-Comunque sia,- continuò Rose chiudendo il libro che stava leggendo con un tonfo,- credo andrò a parlare con le Corvonero per mettere a punto le ultime cose. Ormai ci siamo-.
Stava per andarsene, aveva già la cartella in mano…
 
Quando vidi Lilian Luna Potter venirmi incontro.
Era sola e non con il fido Hugo alle calcagna.
Sprezzante nella sua divisa da Grifondoro, mani in tasca e capelli rossi legati in una coda di cavallo.
Si fermò davanti al nostro tavolo.
-Lily-.
-Albus-.
L’amore tra fratelli.
Poi punta gli occhi nei miei.- Hai saputo che ci saremo alla vostra festa?-
Incurvo le labbra in un sorriso sarcastico.- Si, l’ho sentito.-
-Spero non sia il solito bordello.-
-Spero voi non sarete i soliti guastafeste-
Sorride alla mia tagliente risposta.- Non temere.-
Fa per andarsene quando la richiamo.
-Non temere tu, Lily, le nostre feste non sono mai un semplice bordello.-
E mi volto tornando da Albus che a stento nasconde un ghigno compiaciuto.
 
 
 
 
 
Autrice:
Ragazzuoli!Buona domenica!
Ho impiegato più tempo del previsto per questo capitolo ma non temete, ho già iniziato l’altro dove ci sarà la famosa festa made in Slytherin!
Ringrazio di cuore chi ha recensito e chi ha inserito la storia nelle preferite/seguite/ricordate,davvero non mi aspettavo questo entusiasmo^^
Spero di non aver deluso le vostre aspettative con questo capitolo e…stay tuned!
Sabrina
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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