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Autore: kresbiten    17/04/2011    6 recensioni
Cos'è l'amore? E' quel brivido che ti attraversa la spina dorsale nel momento in cui incroci i suoi occhi, nel momento in cui ti sfiora? No, l'amore è sofferenza, sono lacrime versate, è dolore. L'amore è solo un'illusione che ti aiuta ad andare avanti, a crescere e a diventare la persona che sei o sarai un giorno.
La professoressa Isabella Swan decide di tornare a Forks, dopo precisamente quattordici anni. Tutto è cambiato nella sua vita, lei per prima. E' convinta di essersi lasciata tutto alle spalle, anche se gli occhi di sua figlia la riportano troppe volte indietro nel tempo. Ma cosa succederà quando, in un tranquillo giorno scolastico, non saranno gli occhi di sua figlia a farle ricordare, ma il soggetto stesso dei suoi ricordi?
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Renesmee Cullen, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Buona domenica a tutteeeeeee/iiiii *_________*
Scusate il ritardo... sia x questa che x l'altra storia.. prometto che da oggi ritornerò a seguire il solito calendario ( Martedì e Venerdì o Sabato)!!
sono stata molto concentrata sulla storia IL PROFUMO DELL'AMORE in questi giorni!! l'ho conclusa e adesso mi rimane solo postarla nei giorni stabiliti :D
quindi... bella notizia x chi segue MI SCUSI PROF!? non rimarrete a secco.. cioè senza capitoli perchè essendo finita quella, mi dedicherò interamente a questa.. tranne imprevisti!!!
Vorrei consigliarvi delle storie di mie care amiche!!! la prima è IL RITMO DEL CUORE di _MiSS CuLLeN è stupenda!!! l'altra è IN SEARCH OF MYSELF di SmeetCullen anche stupenda!! e infine CHI L'AVREBBE MAI DETTO di _Renesmee Cullen_
se potete dateci un occhiata perchè sono stupende *__________*
adesso vi lascio al mio capitolo!!!
un bacio e recensite care ^^ 


CAPITOLO 12

Alice e Renesmèe erano appena tornate e si erano sedute con noi sul divano. Stavamo chiacchierando quando mia figlia mi fece una domanda.
<< Mamma sai che  Edward compone anche?>> ma da dove le saltavano fuori certe domande?? Tossii inconsapevolmente.
<< Ehm si.. fin da ragazzo>> risposi vaga e portai il mio sguardo su di lui, che mi guardava. Verde contro marrone, marrone contro verde... di nuovo.
<< Edward perché non suoni qualcosa?>> propose Alice la pazza. Lui le rispose con un’occhiataccia.
<< Si Edward, ti prego. Suona la canzone dell’altro giorno, quella che hai suonato in classe e che hai detto di aver composto tu>> disse mia figlia facendo gli occhi dolci, gli stessi occhi suoi.. E nessuno riusciva a resistere.
<< Veramente io...>> iniziò a dire ma lo interruppe Jasper.
<< Dai cognatino. Andiamo di là e fai a ascoltare a Bella la tua melodia..>> gli suggerì.
<< Ma non fa niente. Se non vuole..>> cercai di giustificarlo. Lui mi mandò un’occhiata di ringraziamento.
<< Su dai! Andiamo dall’altra parte dove c’è il pianoforte>> disse Alice alzandosi e facendoci segno  di seguirla. A malavoglia, sia io che Edward, ci alzammo e la seguimmo. Entrammo in un altro salone, dove c’erano divani di pelle neri, un tavolino basso di vetro al centro e infine, un po’ prima dell’arredamento.. il pianoforte nero a coda. Mentre ci andavamo a sedere, mi fermai vicino al pianoforte e notai una cosa.. che non sarebbe dovuta essere lì.. o meglio, che non immaginavo ci fosse. Con le dita, delicatamente, sfiorai il piccolo graffio al lato del pianoforte. Istintivamente sfiorai anche quella scritta, fatta col pennarello bianco, indelebile..
INIZIO FLASHBACK
<< Non voglio che tu vada!>> aveva urlato come un matto. Continuava a camminare per la camera e io lo seguivo stufa.
<< Edward è come un cugino per me! lo sai che le nostre famiglie sono molto unite..>> mi ero giustificata.
<< Non voglio che tu vada a Sattle, per due giorni, con Mike!>> aveva continuato ad urlare. Adesso questo comportamento iniziava a darmi sui nervi.
<< Edward smettila di fare il bambino! Di che ti preoccupi?>> avevo iniziato ad urlare anche io adesso. Per fortuna che i suoi non erano a casa oggi o avrebbero iniziato a sparare una bottiglia di champagne ascoltando la nostra lite.
<< Non mi piace come ti guarda quello!>> aveva di nuovo urlato.
<< E smettila di gridare!>> avevo detto portando stufa le braccia lungo i fianchi. Aveva sospirato forte.
<< Bella. Non. Voglio. Che. Tu. Vada>> aveva scandito perfettamente le parole.
<< Hai paura di lui o di me, Edward?>> gli avevo chiesto.
<< Ma di lui!>>urlò.
<< Non mi sembra proprio!>> avevo urlato scocciata. << tu non ti fidi!>> avevo continuato a dire.
<< Non dire sciocchezze. Solo che non mi piace come quello ti guarda!>> mi aveva spiegato.
<< ah! E io che dovrei dire che a scuola tutte ti sbavano dietro!? Ti spogliano con gli occhi!>> avevo urlato. Non aveva risposto e io avevo riso amara. << Una relazione, prima di tutto, si basa sulla fiducia..>> avevo sussurro mentre iniziavo ad uscire. Avevo sentito un rumore e mi ero girata subito. Tanti cossi di ceramica stavano a terra, ai piedi del pianoforte; avevo alzato lo sguardo e notai un piccolo graffio al lato di questo. Lo avevo guardato.
<< Bella, ti prego, non andartene.. Scusami. È che sono geloso marcio e tu lo sai perfettamente.. è che..>> aveva cercato di giustificarsi e io avevo scosso il capo.
<< Ci vediamo tra due giorni>> avevo sussurrato e me ne ero andata.
TRE GIORNI DOPO
Grazie ad Alice ero riuscita ad entrare in casa senza che né lui né i suoi mi vedessero. Sentivo la musica provenire dal salone in cui si trovava in pianoforte. La porta era chiusa ma la mia ninna nanna si udiva perfettamente. Avevo bussato alla porta. La musica cessò e avevo sentito la sua voce darmi il permesso di entrare, senza sapere chi fosse. Avevo aperto lentamente la porta.
<< Posso?>> avevo sussurrato e al suono della mia voce i suoi occhi si erano alzati, così come il corpo che mi era venuto in contro per abbracciarmi.
<< Scusami Scusami Scusami Scusami Scusami Scusami Scusami Scusami Scusami Scusami Scusami >> continuava a ripete, facendomi scoppiare a ridere.
<< Allora sono perdonata!?>> ero scoppiata a ridere.
<< Sono io quello che deve farsi perdonare. Scusa amore mio. Sono un fidanzato estremamente geloso>>
<< In effetti..>> avevo detto facendogli alzare gli occhi al cielo. mi aveva portata a sedere sullo sgabello del pianoforte, quando avevo notato il graffio fatto tre giorni prima.
<< Lo hai rovinato per niente>> avevo commentato sfiorandolo. Lo avevo visto scuotere il capo.
<< Ho pensato un modo per abbellirlo>> aveva detto. Lo avevo guardato accigliata.
<< e cioè?>> mi porse un pennarello bianco.
<< Scrivi lì qualcosa che mi faccia ricordare te>> avevo strabuzzato gli occhi.
<< No! È un peccato>> aveva scosso il capo.
<< Fallo. Questo pianoforte è di entrambi. Se non fosse per te non sarebbe in uso, mia musa>> avevo riso a quella sua frase. Me ero abbassata e avevo tolto il tappo al pennarello. Avevo scritto.
TI AMO GELOSONE!
Mi aveva sorriso soddisfatto. Nello stesso momento mi aveva attirato a sé, e dopo tre giorni, aveva fatto riappoggiare le sue labbra sulle mie..

FINE FLASHBACK
Sobbalzai quando sentii qualcuno al mio fianco. Non ci fu nemmeno bisogno che mi girassi, avrei riconosciuto il suo profumo tra mille. Ma perché ancora mi succedeva?
<< Non lo hai cambiato>> sussurrai e lo sentii sospirare.
<< Come avrei potuto..>> rispose e io alzai gli occhi, trovandomelo più vicino di quanto immaginassi. Incrociai subito il suo sguardo. Verde contro marrone.. marrone contro verde..
<< Un’artista non cambia mai il suo strumento?>> chiesi ironica, per alleggerire la situazione. Scosse il capo.
<< Un artista non butta mai i ricordi più piacevoli del suo passato>> sussurrò sorprendendomi.
<< Non lo fa solo un’artista questo..>> risposi senza poter controllare la mia bocca.
<< Ma ogni persona legata ai ricordi..>> continuò al mio posto. Non riuscivo a distogliere lo sguardo dai suoi occhi. Perché Bella? Io.. io.. perché io.. non lo so..
<< Ma i ricordi fanno parte del passato>> dissi distogliendo lo sguardo dal suo.
<< E’ il passato non può tornare?>> mi chiese stupendomi. Ritornai con lo sguardo nel suo. Verde contro marrone.. marrone contro verde..
Cosa avrei potuto rispondere adesso? Lo ami ancora? Ed ecco i miei monologhi interiori!! Zitta vocina, zittaa! Rispondi stupida! Ehi stupida a chi? Lo ami ancora? Io.. io.. Si o no?? Lo amavo ancora? Come potevo amarlo dopo che mi ha tradita? Dopo che ho cresciuto sua figlia senza un padre perché mi ha tradita? Non potevo.. Quindi? Lo ami? No.. Non lo amavo.. non potevo amarlo.
<< No, il passato rimane passato.. questo è il presente>> disse e lo lasciai da solo, raggiungendo gli altri sul divano. Edward si sedette sullo sgabello di fronte al pianoforte.
<< Nessie quale vuoi che io suoni?>> chiese girandosi a guardarla.
<< Quella che hai suonato in classe, la prima lezione..>> propose decisa mia figlia.
<< La ninna nanna>> sussurrò lui incrociando lo sguardo. E di nuovo.. verde contro marrone.. marrone contro verde..
<< E’una ninna nanna?>> chiese lei curiosa e lui senza distogliere lo sguardo dai miei occhi, annuì.
<< Posso sapere per chi l’hai scritta?>> chiese lei. Lui la guardò.
<< come fai a sapere che l’ho scritta per qualcuno?>> la guardai. Giusto! Come faceva a saperlo..?
<< Lo hai detto tu in classe. Quando ti ho chiesto se la melodia fosse la stessa che avevi suonato insieme a quella persona.. come l’hai fatta suonare a me la prima volta. e tu hai risposto che era per lei..>> questa peste ricordava sempre tutto, accidenti!
<< Ah, è vero. Non ricordavo..>> disse e mia figlia gli sorrise. << Okay>> si girò e concentrandosi sui tasti, ne premette due come per controllare se fosse accordato a poi...

http://www.youtube.com/watch?v=IoBoeg-oyBA
 
INIZIO FLASHBACK
Iniziò a far scorrere le mani sui tasti. L’iniziò era cupo, come se si trovasse al buio e fosse rincorso da qualcuno.. poi lentamente si sciolse. Le note erano perfettamente dolci e scorrevoli, come l’acqua di un torrente che scende leggiadra e senza interruzioni, fresca e limpida.. le sue dita si muovevano veloci e il suo volto era contratto per la concentrazione.. non voleva sbagliare. Le note cambiarono e tutto diventò qualcosa di più dolce, spensierato; iniziavano lente e diventavano sempre più veloci ma ben distinti.. poi tutto si concluse con un’ultima nota, un ultimo tasto, un ultimo dito, un ultimo attimo di concentrazione, per poi tornare al presente.. da me, per me.
<< E’ b- bellissima>> avevo sussurrato dopo pochi secondi, facendo scappare una lacrima dai miei occhi. Si era girato verso di me che ero seduta al suo fianco. Aveva raccolto la lacrima con un bacio e aveva asciugato la guancia con le sue dita, quelle dita che fino a poco prima avevano suonato..
<< Questa è tua>> aveva detto improvvisamente.
<< Cosa?>> avevo chiesto confusa.
<< L’hai ispirata tu. Questa è la tua ninna nanna, amore mio>> lo avevo abbracciato.
<< Grazie, grazie. È stupenda, bellissima>> avevo detto.
<< Mai quanto te..>> avevo arrossito alle sue parole, sorridendo.
<< Ti amo, lo sai vero?>> avevo detto e lui mi aveva sorriso, avvicinandosi alle mie labbra con le sue.
<< Sì, come tu sai che anche io amo te>> aveva sussurrato contro le mie labbra..

FINE FLASHBACK

La musica cessò facendomi tornare al presente, con un brivido lungo la schiena, che partiva dallo stomaco e finiva sugl’occhi. Mi concentrai per non far scappare una lacrima. Edward si girò e subito i suoi occhi si scontrarono con i miei.. lucidi. Verde contro marrone.. marrone contro verde..
In quel momento sembrava che non ci fosse nessuno, ma solo noi due.. isolati da tutto e da tutti. Sembrava che stessimo conversando attraverso gli occhi, come era sempre stato, che con un semplice sguardo eravamo in grado di capirci. Lo ami? Mi chiese di nuovo la mia vocina. Gli voglio bene..


SPOILER:

<< Mamma!>> mi sentii chiamare e mi girai. Era Renesmèe naturalmente.
<< Tesoro!>> la salutai. Si accigliò.
<< che hai? Sei pallida>> mi toccò la fronte, come se fosse lei la madre e io la figlia. Sorrisi. Scossi il capo.
<< Nulla, non ti preoccupare. Non mi sento tanto bene, sarà influenza>> le sorrisi.
<< Sicura?>> mi chiese premurosa.
<< Sì, mamma>> le risposi spiritosa, facendole incrociare le braccia al petto. << adesso vai>> le diedi un bacio tra i capelli e ricambiando se ne andò. Continuai a sorseggiare la mia tazza di caffè caldo. Improvvisamente sentii lo sgabello al mio fianco spostarsi.
<< Sempre dipendente dal caffè?>>
   
 
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