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Autore: Alessia Heartilly    18/04/2011    0 recensioni
54 carte, 54 prompt, 54 storie. Raccolta di oneshot di vario genere, ispirate a vari personaggi, creata sulle carte da ramino.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Disclaimer: Final Fantasy VIII e i suoi personaggi sono un marchio registrato Squaresoft, e vengono qui utilizzati senza alcuno scopo di lucro. Nessuna violazione del copyright è pertanto da ritenersi intesa.

Nota dell'autrice: questa storia è stata scritta per l'iniziativa Pesca la tua carta! organizzata dal sito Fanworld.it. In pratica, nascoste nel sito c'erano le 54 carte da ramino, accompagnate da altrettanti prompt, su cui poi si poteva/doveva scrivere una storia, accumulando punti secondo le regole della Scala Quaranta. E qui raccolgo tutte le storie scritte secondo questi prompt.

SCALA QUARANTA
VII. Sette di Cuori

Prompt: Scrivi una storia di qualsiasi tipo che contenga la frase "Tagliatele/gli la testa"

Il campo fiorito emanava un profumo fortissimo di decine di fiori diversi e qualcosa che somigliava ad erba tagliata di fresco.

Squall lo aspirò a pieni polmoni, mentre chiudeva gli occhi, lasciandosi accarezzare dalla leggera brezza primaverile, e sorrise felice. Di lì a poco - tempo di riaprire gli occhi - avrebbe rivisto Rinoa, dopo quasi un mese di lontananza.

Aprì gli occhi e scrutò l'orizzonte alla ricerca del profilo della sua ragazza; si erano accordati per incontrarsi lì alla fine di marzo, perché era adatto, aveva detto lei, incontrarsi dopo tanto tempo nel luogo della loro promessa. La vide in piedi al centro del campo fiorito, con il vento che le scompigliava i capelli: non vedeva l'ora di affondarci le mani. Iniziò a camminare verso di lei sorridendo, ma dopo pochi passi non gli riuscì di mantenere il segreto e la chiamò ad alta voce.

Rinoa non si mosse.

La cosa stupì Squall, ma non vi diede troppo peso; forse non l'aveva sentito, erano ancora piuttosto lontani. La chiamò una seconda volta, e Rinoa, di nuovo, rimase in piedi immobile; la chiamò poi una terza volta e finalmente lei diede a vedere di averlo sentito. Si voltò lentamente e Squall si bloccò, impietrito dall'espressione del suo viso.

Sembrava che Rinoa si fosse tramutata in un essere malvagio e sinistro che gli sorrideva di sbieco, e la cosa gli fece crepitare un brivido di orrore lungo la schiena: ebbe la sensazione di essere in pericolo, mentre gli abiti di Rinoa sfumavano in un vestito rosso, scollatissimo, che le si avvolse intorno mentre due enormi ali nere le spuntavano dalle spalle.

"Chiamami Artemisia," rise lei, con un crepitio quasi metallico nella voce che lo portò a stringere la mano intorno all'impugnatura del suo gunblade. Sfoderò l'arma e lei rise, e lui si sentì rabbrividire di nuovo.

Da lontano, dietro di lui, si udirono dei passi; si voltò brevemente per vedere chi fosse e si abbandonò al sollievo quando vide corrergli incontro Irvine, Zell, Selphie e Quistis. "Presto!" li incitò mentre tornava a guardare la sua Rinoa trasformata in Artemisia, che stava radunando tra le mani la forza magica per un incantesimo. "Credo che Rinoa sia posseduta!" urlò, e i suoi amici gli si affiancarono, pronti alla battaglia.

Rinoa scagliò il primo incantesimo, che colpì Selphie. La ragazza urlò in maniera agghiacciante, e poco dopo la squadra fu investita da altri incantesimi che risparmiarono solo Squall.

Dannazione, si trovò a pensare, e si voltò per guardare i suoi amici quando si ritrovò ad essere immobilizzato: non riusciva né a difendersi né ad attaccare. Alla sua destra, il corpo si Selphie stava letteralmente sbiancando: non aveva mai assistito ad effetti tanto raccapriccianti di un incantesimo. Più diventava bianca, più le spuntavano peli sul corpo, e le orecchie le si allungarono, spostandosi lungo la sua testa fino a somigliare a quelle di un coniglio. Squall chiuse gli occhi - l'unico movimento che gli era concesso - per accertarsi di non immaginarsi le cose; ma quando li riaprì, Selphie era diventata un coniglio bianco, un enorme coniglio vestito di tutto punto che scrutava un orologio da tasca. L'unica cosa rimasta della sua amica era il viso.

"Selphie," sussurrò piano, e il suono sembrò ridestarla; si rimise l'orologio in tasca e gli si avvicinò, ed era così enorme che Squall ebbe paura. Lo afferrò saldamente per le spalle, lo scosse alcune volte con forza e gli urlò praticamente in faccia, "è tardi è tardi è taaaaaaardiiiiiii!"

E senza dire un'altra parola, Selphie si lanciò a correre a casaccio nel campo fiorito, lasciando Squall interdetto a chiedersi a che diavolo di incantesimo avesse appena assistito.

Si voltò per cercare il supporto di Irvine; ma lui e Zell sembravano intenti a vuotare qualcosa di immaginario dentro contenitori immaginari, e anche se non erano avvenute trasformazioni visibili nei loro corpi - cosa di cui Squall fu estremamente grato - il modo in cui si comportavano era quasi folle. Irvine si era messo il cappello al contrario, e sembrava che i due stessero quasi banchettando - con cosa era impossibile dirlo, ma erano arrivati persino a fingere di sedersi.

"Hey Squall!" gridò Zell quando i loro occhi si incrociarono. "Buon non compleanno!"

"Buon che...?" chiese Squall, ma improvvisamente Irvine e Zell si misero a correre come per scambiarsi di posto su sedie immaginarie.

"Vuoi una tazza di tè?" gli chiese Irvine, fingendo di versarlo direttamente nel suo cappello.

Rinoa sta per ammazzarci e dovrei bere del tè? La paura e l'orrore stavano lasciando il posto a un'incredulità che sarebbe bastata a tenerlo immobile, anche senza l'incantesimo di Rinoa.

No, un attimo.

Lui era l'unico a non essere stato colpito da un incantesimo. Cercò di muovere un piede e scoprì di poterlo fare.

Dato che tre amici su quattro erano praticamente impazziti, Rinoa esclusa, Squall si voltò verso Quistis, temendo quello che avrebbe visto. Alla sua destra non c'era più. Si guardò intorno, tenendo sempre d'occhio Rinoa, che lo stava fissando con un sorriso insieme malvagio e divertito. Trovò Quistis stesa pigramente sullo scalino di marmo che riportava alla casa di Edea; sembrava che la battaglia non le interessasse.

"Quistis, dammi una mano! Dobbiamo liberare Rinoa!" le urlò, cercando senza riuscirci di sollevare il gunblade. Ma Quistis si limitò a sorridere, e lui osservò senza riuscire a crederci il suo corpo che svaniva e riappariva. L'unica cosa che rimaneva sempre visibile era quel sorriso, sempre più pieno di denti, sempre più enorme e sempre più spaventoso.

Oramai certo di doversi arrangiare da solo - l'aveva sempre detto, lui! - si voltò per affrontare Rinoa, sollevando finalmente il gunblade. La scena era qualcosa di incredibile - Irvine e Zell continuavano a rincorrersi intorno a un immaginario tavolo, a sedersi su immaginarie sedie e a vuotarsi tè immaginario nel cappello di Irvine, augurandosi vicendevolmente 'buon non compleanno' e scuotendo la testa quando guardavano Squall, che chissà perché non voleva festeggiare il suo non compleanno con una bella tazza di tè? Il corpo di Quistis fluttuava sopra a tutto e tutti, e il suo enorme sorriso pigro era troppo pieno di denti per guardarlo a lungo, e Selphie cercava di entrare in una buca nel terreno continuando a gridare "è tardiiiii!!!"

E Rinoa... Rinoa era la cosa più folle che lui avesse mai visto. Deglutì e fece per attaccare, ma una magia ben assestata gli fece cadere il gunblade dalle mani.

"E adesso..." iniziò Rinoa, con un ghigno malefico, radunando una sfera di magia così grande che Squall ebbe la certezza che da quell'incantesimo non si sarebbe salvato, "...giochiamo a Triple Triad!"

"No, Rinoa, asp -eh?"

Non ci stava più capendo niente.

Rinoa tornò al suo aspetto di sempre, gli fece l'occhiolino e si voltò per scagliare la magia oltre il campo fiorito, dove c'erano i mostri. La corsa dell'incantesimo fu accompagnata dagli apprezzamenti di Irvine e Zell: il calore della magia aveva scaldato il loro tè. La terra tremò sotto ai loro piedi, e Squall vide avvicinarsi un esercito di mostri tramutati in carte con gambe - o meglio, zampe, che si prostrarono ai piedi di Rinoa.

"Cominciamo!"

Il gioco era davvero confusionario e i mostri non seguivano molto gli ordini di Rinoa - alcuni fuggivano e andavano a bere il tè finto di Irvine e Zell, che accoglievano con gioia chiunque volesse festeggiare il non compleanno, e altri si facevano distrarre dal sorriso di Quistis che spuntava ora qui e ora là scombinando le carte. Altri ancora osservavano con attenzione Selphie, annuendo solennemente quando, di tanto in tanto, urlava "è taaaaardiiii!"

Squall giocò più perché non poteva fare altro che per reale intenzione, trovandosi a volte a dover fisicamente lottare con le carte per farle stare al loro posto. Sperava solo che quella follia sarebbe finita presto.

Fino a quando, tutto all'improvviso, le carte si voltarono a pancia in giù, decretando la vittoria di Squall.

Nel campo fiorito si fece silenzio. Persino il vento si fermò, Quistis ricomparve tutta intera senza più sorridere, Irvine e Zell si allontanarono un attimo dal loro immaginario tavolo e Selphie smise di urlare che era tardi.

La metamorfosi che ebbe Rinoa in quel momento fu quella più spaventosa di tutta la situazione. Divenne Artemisia, come poco prima, e poi attraversò tutte le fasi di junction a cui avevano assistito alla battaglia finale. Torreggiò su di lui, unita a Griever, altissima e potentissima, e Squall si chiese perché cavolo i mostri avevano deciso di far vincere lui.

"Tu!" gridò la creatura che oramai di Rinoa aveva solo la voce.

Squall pensò che forse era più saggio tacere, ma si prese un secondo per controllare dov'era il gunblade.

"Come osi!"

Se avesse fatto qualche passo indietro, ce l'avrebbe fatta, pensò senza davvero ascoltare Rinoa, o Artemisia, o quel che era. Uno alla volta...

"Tagliategli la teeeestaaaa!" urlò Rinoa.

L'esercito di mostri-carta gli si fece sempre più vicino, e persino il sorriso di Quistis sembrava minaccioso, e tutto quello che seppe fare fu chiudere gli occhi, lanciandosi verso il suo gunblade.

*˜*˜*˜*˜*

Squall si svegliò di soprassalto e il volto di Rinoa, chino su di lui, lo spaventò a morte. Indietreggiò nel letto, picchiando la testa contro il muro, e boccheggiò alla ricerca d'aria.

Rinoa ridacchiò, e dietro di lei ci furono scoppi di risa più o meno forti.

"Pesce d'Aprile!" lo canzonò lei.

Squall si grattò la testa nel punto in cui l'aveva picchiata, e poi si tirò velocemente le coperte addosso quando vide che nella sua stanza c'erano praticamente tutti. Selphie e Quistis si reggevano l'una all'altra, ridendo, e Zell e Irvine non provavano nemmeno a contenersi. Rinoa si stava stringendo le braccia intorno alla pancia.

"Ma che... cosa? Perché?"

"Ti abbiamo fatto uno scherzo," gli spiegò Quistis, lasciando andare Selphie per asciugarsi una lacrima. "Dovevi vedere la tua faccia!" E con questo si lasciò cadere seduta vicino alla scrivania, tornando a ridere.

"Non capisco niente," fece lui immusonito, e Rinoa gli si sedette accanto sul letto, posandogli una mano sulla coscia per rassicurarlo.

"Beh, stasera il film non ti è piaciuto," iniziò a spiegargli Rinoa. "Solo che a Selphie è piaciuto molto, e-"

"Era un film stupido!" la interruppe Squall, guardando freddamente il gruppo di amici che si scompisciava dalle risate. "Dove esiste mai una ragazzina che per seguire un coniglio finisce chissà dove? E mangia e beve tutto quello che trova? E non incontra una persona che sia sana di mente?"

"In quel film!" gridò Selphie saltellando. Il suo sguardo di ghiaccio non la scalfì affatto, e continuò a muoversi allegra e ridente.

"Esatto, in quel film," rispose Rinoa. "Ed è il primo aprile, si fanno gli scherzi, e Selphie ha pensato che sarebbe stato uno scherzo bellissimo farti vivere in parte quel film..."

"Così l'avresti capito e ti sarebbe piaciuto di più!" annuì convinta Selphie, saltellando e battendo le mani, esagerando di proposito l'atteggiamento che gli dava sui nervi.

"Proprio bellissimo," bofonchiò lui, "un'idea geniale! Non hai pensato che forse farmi sognare una cosa del genere non mi avrebbe fatto piacere di più quel film stupido?"

"Eh?" Selphie si interruppe un secondo, parve riflettere sulle parole di Squall per un momento e poi scrollò le spalle, tornando a saltellare. "Chissenefrega, è stato divertente!"

"Davvero, Squall," intervenne Irvine, avvicinandosi alla sua ragazza per metterle un braccio intorno alla vita. "La tua faccia quando ci guardavi era spettacolare. Nessuno scherzo normale sarebbe riuscito così bene."

"E quando guardavi Quistis!" sbottò Zell, in una pausa tra una risata mozzafiato e l'altro. "Sembrava che fossi pronto a scappare da un minuto all'altro perché avevi paura che ti mangiasse!" L'affermazione fece piegare in due Quistis, che si trovò ad appoggiarsi alla scrivania e nascondere il viso tra le braccia per continuare a ridere.

"E la partita a Triple Triad!" annuì Rinoa. "Eri così carino, perché c'era un casino pazzesco e tu eri concentratissimo e-"

"Ok, ho capito," si arrese Squall. "Come volete voi, è stato divertente. Ma esattamente... come ci siete riusciti?"

"Beh, Selphie ha avuto l'idea..." rispose Irvine, rimanendo sul vago.

"E io volevo essere il Bianconiglio!" fece Selphie, tutta convinta. "E Rinoa come Regina è stata grandiosa."

Rinoa sorrise, accettando il complimento.

"Sei stata tu, vero?" Squall la guardò torvo, e Rinoa fece finta di nulla, cercando di sfuggirgli, ma lui la costrinse a guardarlo. "Hai usato la magia!"

"Ehm... sì..."

"Quando?"

"Quando ci siamo salutati."

"E come?"

A quel punto Rinoa arrossì. "Ehm... nel bacio..."

"Non posso crederci!" sbottò alla fine Squall. "Siete... siete... siete... incredibili!"

E finalmente, ripensando a tutto il sogno, e a Selphie che faceva il Bianconiglio, e al tè e a Quistis e alla partita a Triple Triad, Squall trovò la forza di ridere.

Quando finalmente tutti smisero di ridere, e di complimentarsi l'uno con l'altro per quanto erano stati davvero geniali, Quistis tornò seria e disse, "andiamo a dormire, adesso. Hyne, non ho mai riso così tanto. Vale più di centinaia di addominali."

"Rin!" cinguettò Selphie, prendendo sottobraccio l'amica, "ti accompagniamo noi!"

"No, non ne ha bisogno," disse brusco Squall, afferrando per un braccio Rinoa e attirandosela vicina. Ignorò l'espressione di Irvine e spinse fuori tutti dalla sua camera, sentendoli ridere mentre chiudeva la porta.

Rinoa si accarezzò un gomito con una mano, guardando sorridente Squall. "Pensavo volessi stare solo," disse soltanto.

"Ho cambiato idea."

Lei rise, si lasciò abbracciare, baciare e spingere sul letto, e solo quando si separarono per spogliarsi meglio gli sussurrò all'orecchio, "in realtà hai solo paura di un'altra geniale idea di Selphie."

Squall non rispose, tornò a baciarla e dopo pochi minuti lei era già dimentica di tutto.

Non le avrebbe mai detto che era assolutamente vero.

*****
Nota dell'autrice: lo so. Non dite niente. Sono già andata a nascondermi nell'angolino.
Come sempre, grazie a Little_Rinoa che ha betato la storia, e grazie a Fanworld.it che mi ha fatto divertire molto con la sua iniziativa! Al solito, il post sul mio blog dove risponderò a domande, commenti, critiche e in generale straparlerò sulla storia. Alla prossima! – Alessia Heartilly

   
 
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