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Autore: Dudissimo    19/04/2011    2 recensioni
Si narra che nella città santa di Varania venissero perpetrati omicidi orribili e misteriosi. Alcuni dicono che si trattò di un demone maligno, e altri sostengono perfino di aver visto un essere inumano mentre straziava i corpi delle vittime.
E' nel momento più cupo che arrivò lui. Il cacciatore.
Cornero prese di nuovo la bottiglia del vino, tremando, e metà del contenuto si versò sul suo polsino, mentre dell’altra metà una buona parte gli imbrattò i capelli grigi mentre portava la coppa alle labbra. Stavolta non se le asciugò.
“ Chi sei, ragazzo? “
Nel tono del borgomastro non vi era più traccia di superiorità o di freddezza. Fu abbastanza saggio da controllarsi davanti agli altri quattro, ma non poté impedire alla voce di uscirgli a fatica, facendo a pugni con la gola paralizzata dal disgusto.
“ Sono un cacciatore di mostri. E il vostro problema ora è affar mio. “
Genere: Erotico, Fantasy, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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La creatura emerse dalle tenebre, accompagnata da un sibilo terrificante.
Strisciò silenziosa fino alla sua preda e solo allora – solo quando poté sentirne il respiro composto – si levò in tutta la sua statura, mostrandosi per ciò che era.
Il busto era quello di una donna, anche se coperto da squame scurissime e dotato di due braccia oblunghe ed artigliate, ma dove avrebbero dovuto esserci le gambe si estendeva una lunga coda di rettile con dei sonagli rigonfi all’estremità, che contorceva le spire in una grottesca imitazione delle movenze ipnotiche proprie del serpente. E del volto l’unica cosa vagamente umana erano i lunghi capelli grigi e scompigliati attorno ad un muso schiacciato: non vi era traccia di sentimenti o di lucidità negli occhi vermigli, né nel ghigno costellato di denti lunghi ed assetati di sangue.
Si muoveva lentamente confondendosi nelle tenebre, che infine avevano preso il sopravvento sul sole, e girava attorno all’umano per confonderlo. Lui non mosse lo sguardo una sola volta, ma seguì ogni singolo movimento. E gli bastò un attimo per capire.
Un midian.
Parlò, con una voce che ricordava il rumore di vetri infranti.
“ Sssei imprudente ad andare in giro la notte… potresssti fare dei brutti incontri. “
Tanet rispose con un mezzo ghigno disegnato sul volto. “ E come avrei fatto a trovarti, altrimenti? “
“ Ah! “ rise l’essere sibilando orribilmente. “ Le tue parole sssono ardite. Ma non sssaranno quelle a sssalvarti. “
“ Sei tu il mostro che terrorizza questa città? “
“ Cosssì è. “
“ Non ci credo. “
“ E perché mai? “
“ Non ho visto i corpi, ma da quando sono entrato in città ho percepito chiaramente una presenza molto forte… mi aspettavo un basilisco, o un vampiro, non certo un midian mezzosangue. Al confronto sei come una merda di cane paragonata ad un diamante. “
La creatura soffiò come un gatto inferocito e sporse avanti il capo facendo saettare la lingua biforcuta.
“ Insssinui che non sssarei abbassstanza forte da uccidere quegli insssignificanti uomini? “
“ Quelli forse. Ma con me non hai possibilità. “
Rise di nuovo, facendo gemere i timpani del giovane. Anche se stavolta era una risata gorgogliante e colma di indignazione fin troppo vicina alla rabbia più nera,
“ Sssei sssolo un piccolo umano! Ti mossstrerò chi di noi sssia il vero cacciatore… e chi la preda! “
Senza replicare l’umano sguainò rapido la spada e la brandì con due mani, facendola roteare attorno al corpo come un mulino d’acciaio mentre si posizionava di sbieco in una solida posizione di guardia.
“ Fatti avanti, feccia. “
“ Ssssssss! “
Il mostro scosse i sonagli e si raggomitolò su sé stesso, poi distese il corpo e scattò con gli artigli ricurvi protesi ad afferrare la carne del suo nemico. A discapito della mole, si muoveva veloce come il fulmine. Ma i sensi amplificati dalla pozione erano ancora più veloci, e tutto ciò che riuscì a lacerare fu un lembo del mantello volteggiante, quando colui che lo indossava gli sgusciò sotto con una piroetta e la sua lama scattò in un lampo di luce metallica mozzando di netto la lunga coda squamata. Il moncherino cadde a terra in un fiume di sangue maleodorante mentre il busto, mantenendo lo slancio della carica, si schiantò addosso ad una parete e si rialzò con la sola forza delle braccia, gemendo con soffi e sputi.
“ Tutto qui? Dovrai fare di meglio, mostro. “
Il midian ghignò orribilmente e cominciò a ridere, facendo gemere le orecchie del guerriero con la sua voce grottesca e cavernosa.
“ Credi davvero di avermi sssconfitto con cosssì poco, uomo? “
A quelle parole accadde qualcosa che chiunque farebbe fatica a narrare.
La coda mozzata – che ancora si agitava a scatti – all’improvviso si liquefece con un orrendo sfrigolare, finché la carne si dissolse lasciando delle gambe umane pallide e rugose sul terreno, immerse in un liquido dall’odore stomachevole. Tutto questo di per sé poteva essere nauseante, ma la cosa più orribile fu ciò che successe dopo: mentre la creatura continuava a sghignazzare e a sbavare orribilmente, le ossa della coda ricrebbero come piante miracolose e attorno ad essi la carne e le squame, pezzo per pezzo, finché l’intero corpo si sollevò intero sul nuovo basamento agitando i sonagli in una melodia terrificante.
I due occhi rossi scrutarono dall’alto la loro preda e la sua arma sporca di sangue denso e nero.
“ Pensssavi davvero di uccidermi con del sssemplice ferro? Io sssono immortale! Nessssun mocciossso potrà mai abbattermi con una ssspada e qualche bella mosssetta! “
Il guerriero rimase silente ed immobile. Per qualche secondo.
Poi ghignò, ed il sorriso si trasformò in una risata canzonatoria che colpì l’altro dritto all’orgoglio; quest’ultimo fece scricchiolare pericolosamente la mascella e si rannicchiò, raspando con le unghie il terreno.
“ Trovi cosssì divertente morire? “
“ No, trovo divertente che tu sia così stupendamente ingenua. Nessuno è immortale, nemmeno un Dio. Non vedo come tu, un incrocio osceno, possa anche solo giungere a sfiorare un simile stato. “
Il midian soffiò minaccioso e scoprì i denti coperti di saliva verde.
“ Sssto perdendo la pazienza, umano! “
“ Allora smettila di parlare… e combatti. “
Tanet si piegò e scattò avanti, lanciandosi verso il suo avversario come una freccia nera che vola verso il bersaglio, rapida ed implacabile. Gli occhi rossi si sbarrarono per lo stupore e la coda mulinò all’altezza del terreno per falciarlo con forza distruttiva, ma tutto ciò che colpì fu l’aria quando spiccò un salto simile al volo di un falco atterrando leggero alle spalle del mostro. Allora gli artigli scattarono simili a pugnali verso il guerriero che oscillò fulmineo per evitarli, ma non riuscì ad impedire che gli lacerassero il corpetto di cuoio. Sentendo vicina la vittoria – non avrebbe potuto eludere i suoi colpi per sempre – la creatura tentò di serrare le fauci sull’ambita carne, sicura di poterla assaporare. Purtroppo per lei, tutto quel che mangiò fu un pugno borchiato di chiodi che le si schiantò con forza insospettata sul muso e scagliò cranio e corpo all’indietro appena prima che entrambe le braccia cadessero a terra, amputate all’altezza delle spalle con precisione chirurgica.
Una nuova risata, orribile quanto la precedente, uscì sibilando dalla bocca mostruosa.
“ Te l’ho detto che non puoi farmi nulla con quelle sssemplici armi, ssstupido umano. “
Il cacciatore non replicò. Ma un sorriso sgradevole gli si dipinse sul volto mentre gli puntava contro il palmo sinistro, sussurrando una singola, incomprensibile parola.
La luce fu tanto intesa da costringere l’umano a serrare le palpebre. Scintille scarlatte brillarono negli occhi del guerriero dal mantello nero e da lì sulle punte delle dita, riflettendosi sulle borchie del guanto e sulla fibbia della cintura. Poi le scintille divennero una grande sfera di fuoco rombante che dalla mano scattò roteando dritta in mezzo agli occhi del mostro.
Il corpo grottesco fu sbalzato all’indietro di svariati metri, lasciandosi un solco profondo sul terreno, una nube di fumo verdastro ed un grido di puro dolore – l’unico verso che non avesse ancora emesso con quella bocca inumana.
“ Che dolore! Bassstardo figlio di cagna, i miei occhi… li hai bruciati! Non vedo niente! Ti ammazzo! Dove sssei?!! “
Senza perdere un altro secondo, Tanet rinfoderò l’arma e strinse le dita attorno alla seconda spada celata dal mantello – differente da quella che quel giorno già aveva macchiato di sangue, rosso e nero. Con un gesto abile sguainò la lunga lama scintillante sotto la debole luce lunare e la pose davanti al corpo, arretrando e piegando le gambe in posizione.
Ma di tutto ciò non vide nulla il barcollante nemico. Perché dove avrebbero dovuto esserci occhi sanguigni e pelle squamata, ora non vi era che un ammasso di carne bruciata, cauterizzata dalle fiamme.
“ Piccolo umano… sssei morto! Banchetterò con le tue vissscere quando ti avrò massssacrato! “
Buttando ogni accortezza alle ortiche, il midian si scagliò in avanti con tutto il peso del suo corpo ribollente di rabbia. Aveva decine di modi per percepire il nemico, anche senza la vista. Non aveva bisogno di vederlo per ucciderlo. Lo avrebbe trucidato e divorato con le sue mani, di sicuro.
Ecco, questo fu il suo errore più grande. Se ne rese conto quando si ritrovò a giacere in una pozza del suo stesso sangue nero, agitando convulsamente l’unico braccio rimastogli e il busto separato dalla coda. E quando sentì le ferite bruciargli, le ossa rimanere spezzate e le carni lacerate, i lamenti si trasformarono in un secondo, penetrante urlo di sofferenza. E, per la prima volta, di paura.
“ Che ssstregoneria è quesssta? Perché il mio corpo non sssi rigenera più? “
 “ Povera creaturina. “ rise crudelmente Tanet. “ Ti credi invincibile, ma basta così poco a spezzarti: del fuoco… e una lama d’argento. “
Il midian sobbalzò mentre la risposta gli si faceva strada nella mente.
“ Argento? Ma… è impossssibile, una ssspada del genere dovrebbe ssspezzarsi! “
“ ‘Impossibile’? Eppure ce l’hai davanti agli occhi. Ma non ha senso spiegarti, visto che ormai la fine di questo scontro è evidente. “
“ Saaaaah! “ urlò il mostro e con le forze rimaste protese gli artigli verso l’umano che lo guardava dall’alto. Tutto ciò che ottenne fu di vedere le dita mozzate rimbalzare a terra.
Vittoria, dici? Sbagliato. “
Con lo sguardo invaso dalla disperazione, il povero corpo mutilato cercò di strisciare via come un verme trascinandosi con i denti ed emettendo pietosi gorgoglii simili a caricature di singhiozzi.
Quando fu afferrato per i capelli e sollevato da terra tentò un’ultima, vana resistenza.
“ La risposta è Morte. “
La lama splendente trafisse il collo e si rigirò al suo interno, lasciando che il busto martoriato cadesse come una bambola di pezza mentre l’ultimo grido si spegneva in un pietoso gorgogliare.
Il cranio rimase saldamente stretto nel pugno guantato, deformato in un grido disperato.
Allora il volto subì una straordinaria trasformazione; le squame caddero scoprendo una pelle rugosa, le ossa e i denti si deformarono fino a tornare quelli di un’umana e gli occhi ricrebbero in mezzo alle carni devastate, umani, grigi e spenti.
Tanet stringeva per i capelli la testa mozzata della badessa Mariette.
  
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