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Autore: Sparrowhawk    19/04/2011    3 recensioni
Cosa potrebbe succedere se, improvvisamente, Deidara e Tobi venissero catapultati nel mondo della famosissima Alice?
Questi due assieme mi hanno sempre affascinata, complici l'intolleranza di uno e la totale ed innegabile demenza dell'altro: Tobi mi è sempre piaciuto, in ogni modo, ed il fatto che celi la sua genialità dietro a quei comportamenti idioti mi fa ridere ogni volta che ne ho occasione; per quanto riguarda Deidara...non è che posso dire di averlo mai veramente apprezzato. Forse solo in un'occasione, contro Sasuke ù.ù ha provato a fare una cosa che personalmente trovo molto intelligente.
Se non fosse che presta la voce al tizio del carretto in Faraon...>__>
COMUNQUE! Buona lettura!
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki, Deidara, Tobi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Al cospetto della Regina di Cuori Conan le cose non andarono meglio.
Tralasciando il fatto che Deidara ancora seguitava a spiegare il suo punto di vista -ovvero che l'acqua di un water qualsiasi in nessun modo poteva essere scambiata per un bene prezioso- aggravando la sua situazione minuto dopo minuto, non era solo il fatto di aver toccato la boccetta a mettere i due amici nei guai, ma il semplice fatto che la stessa Regina non sembrava poi molto di buon umore.
Più il tempo passava più il suo viso diventava rosso, adirato.
«Sai, forse dovresti smetterla di parlare Deidara.» suggerì allora Tobi, bisbigliando.
«Oh certo, parla quello che non sta mai zitto un secondo. Andiamo, quella pensa che l'acqua del gabinetto valga qualcosa!»
«Beh, che ne sai che non sia così scusa?»
Deidara si morse le mani, letteralmente.
«Per il crimine dai voi commesso conosco una sola punizione adatta!» strillò allora la Regina, alzandosi in piedi e additandoli con un dito pieno di anelli di diamanti. Deidara alzò le spalle, guardandola di sbieco come se nella realtà dei fatti non avesse la benchè minima paura di ciò che poteva dire la donna: in fondo, in un mondo del genere, cosa cavolo poteva succedere di peggio del solo fatto di essere in quel mondo?
«Ah, voglio proprio vedere cosa mi tirerà fuori adesso...» disse, sfidandola «...il massimo che mi aspetto è...venire messo a penzolare sopra ad una piscina di panna montata.»
«Panna! Panna!»
Tobi si beccò un ceffone.
«E piantala, non è che perchè lo dico magicamente compare una piscina di panna, demente!»
«Peccato però, mi sarebbe piaciuto fare il bagno nella panna...»
«La sentenza è...» continuò Conan la Regina «AI DUE EFFERATI LADRI VERRA' TAGLIATA LA TESTA!!»
«COSA?!»
«No, la mia testolina! A lei piace molto stare attacata al collo!»
«Non siamo mica come Hidan, non possiamo permetterci di perdere la testa!»
«Come chi?»
«Come Hid-...come lo Stregatto-Hidan.» biascicò Deidara, nervoso «Ma il punto non è quello! Non ci tengo a farmi tagliare la testa, grazie tante!»
Fece per andarsene, ma le carte da gioco versione Pain gli ostruì la via d'uscita impedendogli di muoversi ancora di un singolo passo.
«Non potrete fuggire, ormai è deciso.»
«Col cavolo!»
Deidara saltò sulla testa di Tobi, fiondandosi sul trono della regina -e ficcando i tacchi nella guancia dell'amico-: si arrampicò come meglio poté su fino alla cima e, una volta raggiunta la grande finestra che stava dietro al sedile rivestito, la aprì con un calcione urlando a Tobi di seguirlo.
Quando furono fuori corsero come dei matti, a perdifiato, come se dietro avessero una moltitudine di cani rabbiosi a seguirli...anche se, a pensarci bene, qualcuno a seguirli c'era e perciò non serviva a molto immagirnarsi chissà che.
La punta di un'asta per poco non colpi il sedere di Tobi che, urlando, corse anche più veloci di prima con una miriade di lacrime ad uscirgli dall'unico buco della maschera.
«Corri corri corri corri corri corri corri corri!»
«Ma perchè mi sono ritrovato in questo casino, cosa ho fatto di male dannazione?!»
«Corri corri corri corri corri corri corri corri!»
«Non dovrei essere qui, NON DOVREI ESSERE QUI!»
«Corri corri corri corri corri corri corri corri!»
«E tu piantala di dire corri! Non vai mica più veloce se lo strilli!»
«Non...importa...»
«Sì che importa, mi stai rincoglionendo!»
«Lì...c'è...scritto...di...urlare...corriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!»
«Lì dove?!»
Tobi segnò un cartello volante che fluttuava poco distante dalla zucca di Deidara. L'altro lo fissò, incredulo, quasi mezzo inciampandosi nei suoi stessi piedi mentre correva.
C'era scritto di urlare corri con tutto il fiato che si aveva in gola e poi di...
«...schiacciare un pulsante? Che pulsante?! Ma perchè ci sono regole così assurde in questo accidenti di postaccio!?»
«Quel pulsante! Quel pulsante!»
Di fronte a loro comparve piano piano un pulsante rosso enorme, grande come una casa, ma a dividerli dalla salvezza (?) c'erano lo Stregatto-Hidan, il Cappellaio Matto Kisame, il Leprotto Marzolino Itachi, le carte versione Pain e pure la Regina di Cuori assieme a qualunque altro fenomeno da barracone incontrato a Wonderland da Tobi e Deidara.
Stavano correndo loro incontro e tutti indossavano delle tute da Football con caschi e spalloni annessi.
«Erano dietro di noi poco fa!»
«Ci stanno venendo addosso!»
«ADESSO BASTA!» urlò Deidara «Non voglio rimanere in questo posto un secondo di più, se vogliono la guerra, ebbene, l'avranno! Quel pulsante è miooooooooooooooooo!»
Aumentò l'andatura, portandosi dietro Tobi, e quando riuscì a sfuggire dai placcaggi dei presenti si schiantò contro al bottone con tutta la forza che aveva.
Si sentì un clack e il tempo sembrò fermarsi per un po' quando, finalmente...

Una nube di panna montata cadde in testa ai presenti.
Tutti cominciarono a danzare e mangiare contemporaneamente, sorridenti e felici come non mai.
Tutti tranne, come sempre, il nostro Deidara. Lui si stava tenendo la testa tra le mani, sconvolto.
«Basta, basta, bastaaaaaaa!!»

Hidan cominciò a prendere a schiaffoni Deidara, con la sua solita faccia impassibile stampata addosso.
Lui e Tobi, come i due cretini che erano, se ne stavano a dormire in mezzo all'entrata da ore ostruendo il passaggio degli altri componenti di Alba. Ancora non gli era chiaro come mai avessero mandato lui a svegliarli, ma tant'era.
«Avanti, porca miseria, non ho tutto il giorno io!» disse, mollando un pugno nel naso al ragazzo, il quale si svegliò di soprassalto con le mani premute sul muso.
«AHIA! Ma che cazzo fa-...»
Deidara si guardò attorno, un poco perso.
«...»
«Non hai mai visto l'entrata della nostra base?»
Il biondo scoppiò a piangere, lanciandosi fra le braccia di Hidan.
«?!»
«Sono a casa! SONO A CASA!»
«E lasciami!»
«Casa!»
«Lasciami!»
«Oh, ma che carini, un abbraccio di gruppo? Anche io voglio partecipare!»
Tobi, che si era svegliato da neanche tre secondi, si unì al gruppo ignorando le proteste di Hidan che, dal canto suo, non avrebbe mai potuto capire il motivo di tanta gioia.


Nota dell'Autrice: FINALMENTE. Sono arrivata ad un dunque...e il bello è che mi sono resa conto che questa fanfic non vuol dire assolutamente NULLA XD
Che ne sp, magari poteva avere una morale no? ..no. Anche perchè non avrei saputo che morale inserire quindi ù.ù
Spero che vi sia piaciuta comunque! Alla prossima!
  
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