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Autore: cioco_93    19/04/2011    3 recensioni
AVISSO.! Dato che il titolo "Verità nascoste" è già utilizzato, ho cambiato il titolo a "Da sempre e per sempre" ;D Una storia diversa dall'originale, che inizia col trasferimento di Bella a Forks dalla California, ultima parte dell'America dov'era stata nei corsi dei mesi da più di un anno dopo la scomparsa dei suoi...Ad accoglierla nella sua nuova residenza Sam, una ipotetica zia spuntata dal nulla, un po' particolare come i suoi più cari amici, i Cullen. Era passato un'anno dalla morte di Charlie e Renée perché si era fatta viva solo adesso.?? E perché ella e i Cullen sembravano sapere tutto su di lei e non anche il contrario.?? Che sapessero qualcosa sulla irrisolta morte dei suoi.?? Spero di avervi un pochino interessato ;D
Genere: Generale, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8


“Sono nei guai vero.?” dissi abbozzando un sorriso tirato. Edward scoppiò a ridere e iniziò ad avvicinarsi vero di me.

“Nonostante tu abbia violato una proprietà privata e abbia frugato in cose in cui non dovevi leggere, non so perché mi sento più io di te nei guai” sentenziò a un passo da me.

Il suo discorso filava perfettamente. Io avrò pure violato una proprietà privata, ma lui nascondeva un sacco di segreti che mi riguardavano a cui avevo diritto di una spiegazione, e questo lo spaventava più di quanto avessi mai potuto immaginare. Glie lo leggevo nei occhi.

Decisi di prender un grosso respiro e iniziare a parlare.

“Ho trovato parecchie cose strane quassù. Vestiti, quadri, libri...ma soprattutto delle foto e delle lettere, che mi hanno parecchio confusa. Immagino che tu sappia di cosa stia parlando vero.?” chiesi per esser certa di non star parlando di cose per lui immaginabili.

“Si, so precisamente di cosa stai parlando” rispose serio avvicinandosi al baule dov'erano nascoste le lettere. Lo aprì e prese in mano il cofanetto “Immagino tu voglia qualche spiegazione vero.?” Domando con tono sarcastico.

“Qualche.?” domandai con voce quasi isterica “No, Edward. Io non voglio Qualche spiegazione, io voglio tutta la verità” risposi dura avvicinandomi ad un soffio dal suo viso.

Ci fissammo per un lungo istante negli occhi. Sembrava che cercasse di legger il mio sguardo, di scrutarmi l'anima, ma dopo poco si allontanò sconsolato e si sedette sul baule.

“Ti lascio carta bianca. Cosa vuoi sapere.?” disse fissandomi diritto negli occhi.

Non pensavo che avrebbe ceduto alla mia richiesta così facilmente.

“Chi sei.?” era la domanda più sciocca che potessi fare ma la prima, tra le centinai che avevo in testa, che mi fosse venuta in mente.

“Edward Anthony Massen Cullen” rispose lui senza scomporsi.

“Da quanto tempo.?”

“Probabilmente da molto più tempo di quanto immagini” disse sogghignando

“Quanti anni hai.?”

“Bhè...fisicamente 17. In verità supero nettamente più di 100” rispose amaramente.

“Ok...questo diciamo che è decisamente al quanto strano” provai a sdrammatizzare. La verità e che ero tesa come una corda di violino. Tutto quello che mi stava dicendo arrivava a me solo in piccola parte. Non mi rendevo realmente conto delle sue parole. “Com'è possibile ciò.?”

Edward rimase in silenzio. Per la prima volta nella mia vita lessi il terrore nel suo sguardo. Ci fissammo attentamente. Aveva capito che avevo avvertito le sue papabili preoccupazioni.

“Scapperai a gambe levate lo sai.? Appena ti dirò la verità, mi guarderai con disgusto e te ne andrai terrorizzata” rispose secco, quasi con cattiveria. Le sue parole mi colpirono. Cosa poteva esser di tanto terrificante da prevedere le mie reazioni.? Io non gli credevo. Tutto ciò che avevo letto nei suoi occhi, nei suoi atteggiamenti (se pur spesso ambigui), nella sua musica, non era mai niente di cattivo o pauroso.

“Mi hai appena detto di dimostrare 17 anni, ma di averne più di 100, e nonostante ciò non mi sono mossa di un centimetro. Credo che un'altra rivelazione al momento non saprebbe capace di toccarmi realmente. E poi prima che corra via da qui dovrai averi detto tutta la verità, anche su di me e i miei” risposi con fermezza. In verità rispondevo in automatico, non pensavo realmente a ciò che dicevo, ma probabilmente anche se mi fossi fermata a riflettere avrei preso un'identica decisione.

“Su questo devo ammettere che devo darti ragione. A tale affermazione la maggior parte delle persone sarebbero già scappate a gambe levate.” disse sorridendo teso.

“Ma io non sono le altre persone. Non lo sono mai stata. Ma adesso basta. Stiamo girando intorno alla questione e non mi va. Edward Anthony Massen Cullen: chi sei.?” chiesi decisa.

Lui esitò, si scrutò attorno e poi ritorno a fissarmi dritto negli occhi.

“Se ti dicessi che sono un vampiro. Ci crederesti.?”

“Anche tutti gli altri membri della tua famiglia.?” chiesi. Era come se la sua risposta non fosse stata nuovamente recepita totalmente dal mio cervello.

“Si” rispose secco.

“E Sam.?”

“Anche”

“I miei genitori.?” continuai nella mia raffica di domande

“No, no loro no.” continuò lui a rispondere

“La storia che i miei, i tuoi genitori, e Sam si sono conosciuti al college, che erano amici eccetera è tutta vera.?”

“Assolutamente.”

“Loro sapevano.?”

“Fin dai tempi del college”

“E tu i Cullen quando li hai conosciuti.?”

“Anni prima. Ma quando loro avevano riniziato a frequentare il college io e gli altri eravamo a goderci le nostre vite un po' in giro per il mondo, per staccare dalla solita routine scolastica da liceali.” rispose quasi ridendo

“Da cosa sono scappata i miei qui da Forks.?”

“Da dei vampiri”

“Chi li ha uccisi.?” chiesi con voce tremante, anche se la risposta a questo punto era quasi ovvia

“Probabilmente quei stessi vampiri dai quali son scappati da qui” disse con dolore

“Se eravate tanto amici, perché non gli avete salvati.?” chiesi con rancore, nonostante avevo ben intuito leggendo le lettere, che loro di ciò che era successo ai miei genitori non avevano colpe, ma che anzi gli avevano aiutati a scampare alla morte anni prima.

“Noi abbiam fatto il possibile Bella, giuro noi...” iniziò a giustificarsi con voce strazia

“Scusa, mi son lasciata trasportare...so che non è colpa vostra. Ho letto le lettere. Voi avete fatto il possibile per aiutarli” dissi consapevole delle ingiuste colpe che gli avevo addossato.

“Hai finito con il terzo grado.?” chiese cercando in imitare un tono scherzoso, ma il nervosismo nella sua voce era ancora palpabile.

“In verità no. È scontato chiedere cosa mangiate.?” chiesi quasi divertita.

“A esser sincero no. Sai siamo pur sempre vampiri, e ci cibiamo di sangue...ma a differenza di molti altri nostri simili io, la mia famiglia e Sam ci nutriamo solo ed esclusivamente di sangue animale. Non siamo x l'uccidere la gente.”

La cosa mi sollevò nettamente. E la risposta spiegava anche la totale assenza di cibo nel regime alimentare di Sam...

Ero oramai sul punto di finire con l'interrogatorio. Le risposte più essenziali delle quali avevo bisogno credevo di averle oramai ottenute. Il resto l'avrei sicuramente scoperto nel tempo, parlando anche con Sam e il resto della famiglia Cullen.

Mi sentito spaesata, spiazzata, e mi sembra di aver preso parte in un qualcosa che faceva a botte per definirsi sogno o incubo, ma non riuscivo a esser spaventata.

Poi certe frasi mi balzarono alla mente: “ne sentiamo tutti la sua mancanza, ma credo che nessuno quanto Edward.” e“Arriverà però il giorno in cui saprà di voi. Dovrà, o se no il povero Ed verrà condotto alla pazzia.!!”

“Cosa sono io per te Ed.?” domanda semplice, diretta, senza troppi giri di parole.

“Chiedi ciò in base a quello che hai letto nelle lettere vero.?” disse con un sorriso amaro.

La mia risposta stava per esser un netto sì, quando però mi accorsi che non era vero. Non erano solo le lettere a farmi chiedere ciò. Era anche il suo comportamento così ambiguo, attraente, che facevo di tutto per attrarmi a se e al col tempo respingermi.

“No Edward. O più che altro, non solo. Le lettere diciamo son state solo la conferma di alcuni dubbi che avevo riguardo il tuo comportamento nei miei confronti. In un momento sei gentile, simpatico, amabile...quello dopo spregevole, cattivo, senza scrupoli. C'è qualcosa, un filo, che mi lega a te. Non so perché, se è contraccambiato o che cosa, ma qualcosa c'è...e credo che tu sia l'unico in grado di darmi un risposta.” dissi tutto d'un fiato. Ammetto che quasi mi veniva da ridere al finale del mio discorso. Quella mattina ero venuta qua con l'obbiettivo di chiarire cosa ci fosse tra me ed Edward, e nonostante tutte le rivelazioni avute poco prima, il discorso ritornava al mio scopo principale.

“Tu sei la mia cantante bella.” disse lui con semplicità

“Sei ciò che più mi attrae sotto tutti i punti di vista. Fisicamente, mentalmente, e anche per quanto riguarda il tuo sangue. L'odore di esso è il più buono che io abbia mai sentito. Ma allo stesso tempo la persona che tu sei, è la persona più bella che abbia mai incontrato. Sei il mio paradiso e il mio inferno nello stesso tempo. Sei tutto ciò che più vorrei in tutti sensi.”

Silenzio. Immenso lungo silenzio, che in verità durò giusto pochi attimi. Giusto il tempo di avvicinarmi a lui e fiondarmi sulle sue labbra.

Non so cosa mi prese, so solo che nonostante l'iniziale esitazione, dovuta probabilmente alla sorpresa del mio gesto, lui rispose.

Fummo come un uragano. Passionali, travolgenti... mi ritrovai appoggiata ad Edward, con le gambe allacciate alla sua vita e le mie mani appoggiate al suo viso marmoreo. Altrettanto lui mi teneva salda a lui.

Non so quanto tempo rimanemmo in tale posizione, ma il ricordo di quel momento mi lascia ancora senza fiato.

  
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