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Autore: Eiko Kon    25/01/2004    5 recensioni
Questa fic, è opera di due menti contorte, ovvero la mia e quella del mio fratellone Sai-Chan! Leggete e commentate!! Sie-sie! ^.^
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una tribù, due animali sacri e tanti fedeli che in ginocchio pregavano dinnanzi le sacre reliquie delle loro divinità feline. Una tigre bianca, dalle smeraldine striature, ed una lince azzurra, dagli occhi color ghiaccio, vegliavano su tutta la gente del loro popolo di devoti, proteggendola dai nemici e donando fertilità alle terre...un'esistenza pacifica, la loro. Risiedenti in un villaggio, totalmente sperduto fra quelle altissime e verdi montagne della Cina. Lieti sorrisi decoravano i volti degli abitanti di quell'umile tribù, fino a quel maledettissimo e turbolento giorno. Il giorno in cui coloro che adoravano la tigre bianca più di quanto potessero esser devoti alla cerulea lince, lasciarono la tribù, sottraendone il Bit Power del candido felino. Un dannato giorno, che scatenò interminabili guerre fra le due sponde e che avrebbe diviso la gente del clan per molto, moltissimo tempo. E fu così...che passarono più di 800 anni. Le due tribù ebbero nuovi discendenti, ed esse erano quasi totalmente identiche nei loro culti e cerimonie, ma una cosa le differenziava...e ciò, era la scelta dei loro successori al trono. Nella tribù della tigre bianca, l'erede si selezionava in base all'abilità del guerriero, mentre nella tribù della lince azzurra, le cose erano totalmente differenti...Il futuro capo, sarebbe stato il primogenito di quello attuale...ma non sempre le cose andavano così. Infatti, in questo clan, tutte le persone avevano le iridi di una tonalità violacea e solo una volta ogni 200 anni, nasceva un bambino dagli occhi azzurri. Egli, era il figlio del dio, il suo discendente terreno, e sarebbe stato colui che avrebbe preso il posto di capo tribù. Ma non solo...infatti, assieme al figlio della lince, sarebbe nato il suo compagno prediletto, il discendente della vipera rossa. Egli si poteva distinguere dal colore dei suoi occhi, che di sangue parevano tinti, poichè avevano una cremisina tonalità. Entrambi, avrebbero dovuto giudare assieme la tribù e sarebbero stati destinati ad amarsi. Ma a volte...il destino può essere cambiato. Era una notte tremendamente fredda ed umida e la pioggia cadeva incessantemente sul suolo, ticchettando imperterrita sulle terre della tribù della tigre bianca...una fitta nebbiolina ricopriva tutto, non lasciando intravedere nulla, a parte le luci delle capanne che riuscivano a penetrare quel sottile e fioco manto. Da una delle abitazioni, si sentirono due grida innocenti, seguite da un pianto di gioia e da una voce maschile che esultava... -S-sono due bimbe...!- disse una donna dai lunghi capelli fucsia tendenti al palissandro e gli occhi arancio... -Si e sono...sono bellissime- un uomo dai folti capelli castani, quasi bruni, e le iridi di un'intensa sfumatura dorata, si asciugò una lacrima di commozione dalla guancia destra, mentre teneva per mano un bimbo di circa due anni, il quale aveva il colore della chioma uguale a lui e gli occhi identici a quelli della donna. -Lai- aggiunse la ragazza, che in braccio teneva una bimba dai capelli fucsia e gli occhi dorati ed una bimba dalla chioma castana tendente al rubino con le iridi dal colore del cielo - saluta le tue sorelline!- Il bimbo si portò l'indice sinistro alla bocca ed osservò le due piccole con sguardo curioso. Poi, stringendosi ai pantaloni del padre, mormorò un - tao - insicuro e tremolante... I due genitori si guardarono e scoppiarono a ridere fragorosamente, ma nessuno dei due poteva sapere cosa sarebbe successo di lì a poche ore... Le ore passarono, e la pioggia aveva finalmente smesso di cadere. Il sole fece la sua comparsa da dietro le montagne e lo scuro cielo della notte si rischiarava pian piano, divenendo lentamente azzurro da blu scuro che era. E mentre i cinguettii degli uccelli stavano innaugurando il nuovo giorno con i loro canti lieti, dall'abitazione, che nella notte precedente era stata luogo di nascita di due piccole creature, si udì un urlo stridulo, che subito fece accorrere tutta la gente del villaggio. Una donna dalla folta chioma bruna e gli occhi dorati, entrò nella capanna, stringendo fra le braccia un bimbo di appena due anni totalmente simile a lei. Vide la sua migliore amica che piangeva disperatamente seduta sul letto, con a fianco il suo sposo ed il suo primogenito, mentre fra le braccia, stingeva la bambina dai capelli fucsia e gli occhi aurei... -Xiumei, che è successo?!- domandò la bruna, osservando con gli occhi sgranati l'amica dai capelli rosati che si sfumavano al castano. Lei alzò lo sguardo, mentre le lacrime le solcavano le guance ambrate. Rispose alla mora con voce spezzata, quando il marito la cinse in un forte abbraccio con gli occhi dorati carichi di disperazione...- L-la m-mia b-bambina.....la mia adorata bambina....è sparita!!- urlò dall'esasperazione e la brunetta, non potè fare altro che sussultare e stringere a se il figlio, che portava il nome di Rei. -Non preoccuparti amore...la ritroveremo, vedrai...- disse lui, mentre calde lacrime gli rigavano il volto - ...dobbiamo solo sperare...- La donna volse lo sguardo verso il marito, sussurrò con voce spenta e strinse a se i due figli a lei rimasti - ...Lai, Mao....ora ci restate solo voi...!- Poco lontano da lì, una figura ammantata, che correva a perdifiato, teneva fra le braccia una bambina dagli occhi azzurri e i capelli castani. Essa si fermò solo quando fu sicura di essere ad una distanza abbondante dal villaggio della Tribù della tigre bianca e si mise ad osservare la piccola creatura che aveva stretta a se. -Come mai il discendente della lince è nato tra la gente della tribù della tigre bianca...?- si domandò, fissando i profondi occhi cerulei della bambina - Sono oramai passati duecento anni, eppure, nella nostra tribù non è nato nessun bimbo dagli occhi azzurri...Anche il figlio della vipera rossa è oramai nato, quindi...è chiaro che tu sei colei che sarà destinata a possedere il potere della lince azzurra...- sorrise, e riprese a correre a perdifiato. Gli anni trascorsero... -Saipher!- gridò una ragazza dalla palissandra chioma e gli occhi azzurri, che risaltavano immersi in quella sua carnagione ambrata - la mamma ha detto che vuole vederci!!- -Cosa vuole adesso?!- sbuffò un giovane di qualche anno più grande di lei, che la stava osservando con i profondi occhi cremisi da sotto i ciuffi dei capelli castani scuri..- Di alla mamma che arriverò fra poco, che devo concludere quest'incontro di bey blade!- - Ha detto che è una cosa importante...credo che il capo tribù ci vuole parlare...- disse lei, portando le mani ai fianchi... -Coooooooosa?? Il capo tribù vuole parlare con noi?- Lei annuì osservando il fratello con gli occhi scintillanti...Al che, egli afferrò il su bey blade purpureo e candido che stava ancora ruotando vorticosamente all'interno dell'arena e si affrettò a raggiungere la sorella per poi poter accorrere, assieme a lei, dalla loro madre. Poco dopo, erano al cospetto di una donna sulla trentina, che stava fremendo per l'ansia. Li condusse alla casa del capo tribù il quale stava placidamente seduto su una poltrona in vimini e che si stava accarezzando la lunga barba bianca con la mano destra, mentre con la sinistra, reggeva un bastone in legno di quercia, avente per cima, un lucido cobalto. Lui squadrò i due adolescenti con sguardo serioso...gli parevano due mascalzoni, ma, d'altronde, non poteva opporsi alla volontà degli animali sacri. Quel ragazzo e quella ragazza, che all'incirca, dovevano avere rispettivamente sedici e diciotto anni, erano i figli degli animali sacri e sarebbero stati loro...che avrebbero custodito la loro potenza e saggezza per il resto dei loro giorni. -Saipher, Eiko...- le labbra dell'uomo, si aprirono da sotto la barba candida mentre dalle sue iridi lilla traspariva uno sguardo penetrante e diffidente - E' giunto il momento di affidarvi la Lince azzurra e la Vipera rossa- fece cenno con la destra, all'uomo che si parava alla sua sinistra, di portargli le scatole chiuse dentro il sacro scrigno in pietra. Egli obbedì e gli porse due cofanetti dai colori bordeaux e azzurro ghiaccio. -Qui dentro, vi sono racchiusi la sacra Lince e la divina Vipera...sono vostri, poichè voi siete i loro figli prediletti...- aggiunse il capo tribù, senza mutare il suo sguardo...Saipher ed Eiko si osservarono l'un l'altra increduli...Come erano i loro figli prediletti? Non ci potevano credere,erano proprio loro i figli degli animali sacri?! -Tu, ragazzina...- tuonò il capo tribù rivolto alla giovane sedicenne... -i-io?- rispose lei, con voce tremolante... -Prendi con te la lince azzurra e custodiscila...abbi cura di lei e che il suo potere ti guidi sempre- La ragazza annuì con gli occhi sgranati e scintillanti e prese dalle mani dell'uomo, la scatola azzurra contenente il bit della lince... -E tu, giovanotto...- esclamò indicando Saipher -prendi con te la Vipera rossa e falla crescere nella forza di un vero guerriero...- "si!" rispose freddamente il diciottenne, che s'affrettò a raggiungere il suo sommo capo, prendendogli dalle mani la scatola purpurea...La folla acclamò i due ragazzi, che si allontanarono e si sedettero in disparte un secondo per poter osservare e riflettere su ciò che gli era stato dato. Eiko osserava il suo bit power con sguardo pieno di gioia,Saipher invece aprì la scatola e osservò il suo bit power con sguardo assorto.. "Saipher, c'è qualcosa che non va?" chiese la ragazza, che si era accorta dello sguardo del fratello "niente Eiko, solo che..." "solo cosa?non sei felice che abbiano consegnato a noi i bit power? Siamo noi gli eletti" "lo so Eiko, ma non ti sembra strano che il capo sia stato così veloce a darci i bit power?E possibile che ce lo abbiano detto solo adesso? Non lo so, ho la sensazione che stia per accadere qualcosa, qualcosa che riguardi noi" La ragazzina squadrò per un momento il fratello...non poteva affatto immaginare che lui...avesse tremendamente ragione.Intanto, nella mente di lui, riaffiorò l'antica leggenda...ovvero, i discendenti della vipera rossa e della lince azzurra, sarebbero stati destinati ad amarsi e questo...questo lo proccupava tantissimo. Lui sapeva la verità su sua sorella, ma lei, era sempre stata all'oscuro di tutto...e forse era per la questione della leggenda...che lui l'amava alla follia. -Eiko...- aggiunse lui, fissandola con i profondi occhi cremisi -...tu sai la leggenda di chi custodisce i due bit...?- Lei, scosse il capo, mentre compiva dei piccoli saltelli per la gioia...-No, non la so! Qual è?- -Niente, lascia stare...- sorrise lui, intrecciando le mani davanti al mento... La ragazza lo osservò con un'espressione da ebete dipinta sul volto, mentre lo vedeva impegnato sulle sue riflessioni. Lei, fece spallucce e continuò a saltellare qua e là canticchiando ed osservando il suo bey ceruleo e candido...ora, poteva contare sulla forza della lince!!
  
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