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Autore: Fra_Bored    20/04/2011    3 recensioni
“Vi avevo dato pochi minuti per cambiarvi e ora vi trovo qui a giocare con una Mezzosangue?!” ringhiò addosso ai componenti della squadra che si ammutolirono.
“Andate subito in campo o vi farò sputare sangue” aggiunse con un tono glaciale.
Tutti corsero fuori sotto gli ordini del loro capitano, anche il ragazzo dai capelli neri li seguì lanciando un’ultima occhiata preoccupata ad Hermione.
Sembrò passare un’eternità prima che Malfoy si girasse per guardare la ragazza.
Hermione torna ad Hogwarts; è triste e sola. Trova distrazione solo grazie alle continue liti con il suo più antico nemico, Malfoy. Ma se un giorno si innamorasse di un'altra ragazza ignorando la Grifona?
Terza Fanfiction - farò presto un'introduzione più completa :)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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GUAI


Quando Hermione tornò nel suo dormitorio era sconvolta ed infreddolita; la Signora Grassa laveva squadrata da capo a piedi dopo aver visto le sue condizioni ma soprattutto dopo aver notato lo stemma verde e argento impresso sulla sua divisa.
Lei non le aveva dato nessuna spiegazione ma, urlando più volte la parola dordine senza badare alle critiche del quadro, era riuscita ad entrare e veloce era corsa nella sua camera.

Se Ginny lavesse vista probabilmente le avrebbe fatto delle domande, domande abbastanza ovvie a cui lei non voleva rispondere.

Si fece una doccia veloce, ancora spaventata dallimmagina di poche ore prima e si accasciò sul letto; solo allora la consapevolezza che, se in quel preciso istante non fosse arrivato Malfoy, le sarebbe toccata una sorte ben peggiore. Si strinse in quella dannata divisa piangendo e rendendosi conto che doveva tutto a quel ragazzo.

Fu interrotta da uno sbatter di porte.
Ginny si fiondò nella sua camera tra le lacrime chiedendo aiuto alla sua amica. Notando che anche Hermione stava piangendo si fermò confusa.
Tesoro, cos’hai?”
Ovviamente la Grifona odiava farsi chiamare in quel modo e sapeva che avrebbe odiato anche tutto il resto della conversazione basata su di lei, ma per mandare via la ragazza si sarebbe dovuta alzare dal letto mostrando la presenza della divisa del Serpeverde, ora seminascosta sotto le coperte.
"Niente Ginny, tranquilla sorrise di rimando la Grifona.
Non mi mentire, sono tua amica
Hermione sbuffò silenziosamente facendo lavorare il suo cervello, aveva bisogno di unidea improvvisa.
Ginny tu non mi vuoi più bene e io sono un potriste

Bugia!

Funzionò perfettamente dato che la rossa rimase a bocca a aperta, leggermente commossa dalle sue parole, poi ridestandosi labbracciò.
Tesoro Hermione chiuse gli occhi infastidita lo sai che noi due saremo amiche per sempre, solo che ora nel mio cuore cè anche Draco
Questa volta la ragazza dagli occhi dora rabbrividì.
Ginny abbassò lo sguardo ferita sedendosi accanto ad Hermione.
Oggi era irritato, intrattabile. Abbiamo litigato Herm, lui non ha voluto che io stessi la a dormire
Inizialmente Hermione provò una certa pena per la ragazza, poi uno strano senso di fastidio la prese da dietro.
Ho paura, lui mi piace così tanto. Sai, è cambiato tantissimo dagli altri anni
La rossa sorrise fiera del suo ragazzo.
Poi dovresti vedere che fisico sussurrò infine leggermente rossa in faccia.
A quelle parole anche Hermione arrossì trovandosi prima imbarazzate per aver pensato al fisico di Malfoy, poi delusa nel sapere che Ginny laveva già visto, molte volte.

Imbarazzo, fastidio, odio, pena, delusione, troppe emozioni tutte in una volta.

Herm, vorrei che voi due andaste daccordo. Così potremmo stare tutti e tre insiemedisse la rossa prendendole le mani.
Certosussurrò Hermione ormai completamente vuota di ogni sentimento.
Ginny labbracciò e corse via contenta, sussurrò qualcosa riguardante domani e se ne andò sbattendo la porta.
Il silenzio e il buio circondarono la ragazza seduta sul letto a baldacchino ancora immersa nei suoi pensieri. Quella conversazione, ma dopotutto, quellintero giorno le avevano completamente stravolto la vita.



Hermione si pentì amaramente di non aver ascoltato la sua amica mentre usciva, troppo presa dai suoi pensieri.
Quel domani appena impercettibile rappresentava la disfatta totale della Grifona. 
Inizialmente non aveva per niente afferrato il significato di ti aspetto al Lago Nero dopo colazione e quello strano occhiolino che la rossa le aveva fatto.
Si era recata, ignara del tutto, allappuntamento, non molto felicemente ma curiosa di sapere che voleva lamica.
Quando si era ritrovata un certo biondino davanti aveva lasciato trasparire la sua meraviglia senza preoccuparsi delle conseguenze.

Chiudi la bocca, Mezzosangue, non sai che potrebbero entrarci le mosche
Lei si era subito riscossa chiudendo la bocca e assumendo unaria annoiata mentre il cuore le batteva a mille.
Erano soli, probabilmente Ginny si era trattenuta a colazione (ogni Weasley era un buon amante del cibo).
Draco era sdraiato sullerba, le braccia sotto la testa e gli occhi chiusi; Hermione se ne stava vicino a lui, in piedi, mentre guardava dalla parte opposta in cerca di una testa rossa.
Mezzosangue, il gatto ti ha mangiato la lingua?” Hermione tornò a posare lo sguardo sul Serpeverde che ora la stava fissando.
Una strana sensazione al basso ventre e un amaro senso di leggera nausea la mandarono in confusione.
Mi sa di si rispose da solo il biondino alzando un sopracciglio.
Lei abbassò lo sguardo, non riusciva a pronunciare una parola, troppo tesa e troppo imbarazzata. Poi, osservando la camicia bianca di Malfoy e come se avesse riacquistato improvvisamente luso della parola gli disse: Ti devo restituire la tua divisa.

Era stata diplomatica, chiara e schietta, nessun balbettio, nessuna interruzione.

Si sentì un pomeglio.
Lui non rispose chiudendo di nuovo gli occhi, passarono altri minuti.
Malfoy, il gatto ti ha mangiato la lingua sussurrò lei divertita.
Il biondino si girò di scatto a guardarla.
Mi stai prendendo in giro, Mezzosangue?!” non laveva detto in tono minaccioso bensì Hermione aveva sentito una strana nota di dolcezza che le aveva sconvolto lo stomaco, prese coraggio e si sedette vicino a lui.
Non ti ho ringraziato
Non devi
rispose lui.
Invece si, se tu non fossi arrivato, probabilmente..” lasciò la frase in sospeso chiudendo gli occhi, un leggero tremito la scosse, quelle sensazioni erano ancora vive nella sua mente.
Sentì un movimento veloce vicino e si trovò il viso di Malfoy a pochi centimetri dal suo, sembrava alterato e nel suo sguardo cera molto odio.
Non lavrei permesso soffiò lui prima di tornare sdraiato.
Per fortuna in quel momento arrivò Ginny che, con la sua voce stridula riuscì a coprire i battiti accelerati e parecchio rumorosi, del cuori di Hermione.


Era stata una lunga e dolorosa agonia, vedere quei due abbracciati per ore intere ma per fortuna Hermione era riuscita a scappare verso la Foresta Proibita.
Solo quando vi fu vicino si ricordò del suo posto magico e decise di insinuarsi nuovamente in essa.
Pessima idea.
Dopo parecchi minuti di perlustrazione capì di essersi persa.

Nonostante poco prima ci fosse un sole molto intenso a farle compagnia, ora solo pochi raggi filtravano tra le foglie degli alberi creando uno scenario buio e inquieto.
Girovagò circospetta cercando qualche traccia delluscita trovandosi più volte a lottare contro piccoli insetti che le davano un certo ribrezzo.
Stava per perdere le speranze quando davanti a se vide una piccola radura illuminata dal sole e correndo la raggiunse.
Ma in quel posto non era sola.
Davanti a lei vi era un specie di ragno, a quattro zampe, con una testa sproporzionatamente grande rispetto al corpo, due enormi zanne uscivano dalla bocca e aveva gli occhi rossi tipici delle mosche. Hermione arretrò leggermente impaurita, era una bestia enorme di cui non sapeva nulla.
Il ragno si accorse della sua presenza e con un verso stridulo si lanciò allattacco, Hermione lo schiantò vedendo il suo incantesimo rimbalzare sul suo corpo come se fosse vento.
Tentò nuovamente lanciandogli una fattura infuocata che sembrò fargli leggermente più male, ma questa non fermò la corsa del ragno.
Hermione scappando provò a congelarlo, a immobilizzarlo, a schiacciarlo ma nulla, sembrava che gli incantesimi rimbalzassero sulla sua corazza provocandogli solo dolori pari a dei pizzicotti.
Il fuoco era l'unico elemento che lo spaventava ma non abbastanza per farlo fuggire.
Lo fece anche cadere alcune volte, congelando il terreno sotto quel mostro ma lui rapidamente si alzava e si lanciava nuovamente allattacco.

Hermione, durante un attacco, fu colpita duramente atterrando qualche metro più in la. Il dolore era forte ma non poteva permettere di arrendersi così quindi con una grande forza di volontà si rialzò. Cominciò a correre veloce nella foresta proibita utilizzando gli alberi come impedimento alla corsa del ragno, raggiunse finalmente i giardini di Hogwarts sollevata.
Purtroppo il ragno non si arrese e seguì la ragazza atterrandola a pochi passi dalla casa di Hagrid.
Lei urlò il nome del Guardiacaccia più volte senza risultato, probabilmente non era in casa.

Era spacciata.


Note D'Autore: Scusate, questo capitolo non mi piace per niente, l'ho scritto di fretta e non l'ho più controllato. Dato che non sto tanto bene pensavo di riuscire a scrivere qualcosa di emozionante ma purtroppo il mal di testa si è impossessato di me a metà storia ._.
Ditemi sinceramente cosa ne pensate, se non vi piace per niente lo riscriverò :)
Ciao a tuttiii
  
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