9-Riposo (forse...)
Il Ministro
Scrimgeour, giunto in tutta fretta insieme a Percy Weasley, si
trovò di fronte
a una scena che non avrebbe mai immaginato, nemmeno nei suoi sogni
più audaci:
Voldemort a terra, i Mangiamorte prigionieri e creature oscure che
fuggivano
ovunque, inseguite da una McGranitt più euforica che mai. Ma
non era tutto: la
stanza era piena di gente, che cantava e ballava come se si trovasse ad
una
festa.
“Ma
cosa succede qui?” chiese il Ministro confuso, evitando per
un pelo di essere
investito da un trenino di Auror che intonavano “
E speriamo che sia grave, e speriamo che sia
graveee…”
“Ma
insomma, qualcuno vuole dirmi…”
“Poo po-po-po-po-poo-poo…”
“Esigo
una spiegazione…”
“Siamo noi, siamo noi, gli assassini
dell’Oscuro siamo noi…”
“Qualcuno
vuole ascoltarmi…”
“Miniiistro, la senti questa voce?”
“Oh,
perdiana!” sbottò Scrimgeour afferrando al volo
Kingsley, che era stato
trascinato suo malgrado in pista da una Ninfadora Tonks che saltellava
spargendo coriandoli. “Shacklebolt, cosa è
successo a Lei-Sa-Chi?”
“È morto,
signore. Pare sia stato investito” rispose l’Auror
con il fiatone.
“Oh”
commentò il Ministro. “E' stato fatale?”
“Si, signore”
sospirò Kingsley.
“Quanto fatale?”
“Completamente,
signore”
“Capisco”
mormorò il mago grattandosi la fronte. “Beh,
svegliatelo!
Voglio parlarci subito!”
“Ma è
morto...” obiettò timidamente Dawlish.
“Sul serio? Che
disdetta!”
In un angolo appartato, Harry stava
raccontando per la seconda
volta la sua versione dei fatti agli amici, incluso Percy, che
ascoltava a
bocca aperta dietro la spalla di Bill. Hermione rabbrividì
nel sentire quali
rischi avesse corso, mentre i gemelli sembravano traboccare
d’orgoglio ad ogni sua
parola.
“Beh,
Harry, ammetterai che frequentare i sottoscritti ti è
servito” commentò George,
non appena Harry ebbe finito il resoconto. “L’ho
detto alla mamma e a Ron
quando hanno insistito perché chiamassimo i rinforzi:
Harry è la nostra speranza, confidiamo
pienamente in lui: farà qualcosa
di estremamente imbecille, che per puro caso si rivelerà
azzeccato, e il
Ministero si beccherà tutto il merito”
“Voi
avete chiamato… ma come…”
esclamò il ragazzo confuso.
“Quando
abbiamo ricevuto quell’ordine chilometrico, abbiamo
sospettato che fossi nei
guai fino al collo” spiegò Fred.
“Così ti abbiamo lasciato del tempo per fare
l’eroe… non fare quella faccia, tingere Edvige
è stata una bella mossa, ma ci
vuole ben altro per ingannarci!”
“Abbiamo
capito subito che eri tu” intervenne il gemello.
“Sul serio, Harry, che razza
di nome è Luke Skywalker?”
“Così
abbiamo chiesto a papà di avvisare Kingsley e ci siamo presi
la libertà di
mandare in giro qualche gufo... una cosetta intima tra vecchi
amici” continuò
Fred, indicando la marea di gente che aveva invaso il vecchio
refettorio.
“Sì,
ma come avete fatto a trovarci?” insistette Harry scettico.
“Noi siamo arrivati
qui solo perché il professor Piton...”
“Intensa
attività magica in una zona abbandonata, e per di
più durante la finale di
Coppa?” intervenne Tonks, con una manata affettuosa che
demolì la spalla del
giovane eroe. “Tanto valeva che metteste un’insegna
al neon!”
“In
ogni caso, vi siete sbarazzati di quegli impiastri con una
rapidità da fare
invidia ai miei uomini migliori!” ringhiò
Malocchio, zoppicando verso il
gruppetto con gli altri membri dell’Ordine della Pernice.
“Anzi, se non avete
altri progetti... anche tu, Harry, quando ti sarai diplomato... che ne
direste
di collaborare con il Ministero? C’è bisogno di
gente sveglia come voi”
“La
mente è Severus, Alastor” rispose modestamente la
Umbridge. “Non ce l’avremmo
fatta senza lui ed Harry”
“Oh,
naturalmente. Che ne pensi, Severus? So quanto ti costerebbe lasciare
l’insegnamento...”
“Oh,
sarebbe un sacrificio notevole” mormorò Piton, con
un’espressione che lasciava
trasparire l’esatto contrario.
“...tuttavia,
pensaci su prima di rifiutare. Avrei già un incarico, un
gruppetto di
giovinastri che hanno creato un certo casino a...”
“Lascialo
respirare, Alastor” lo interruppe Scrimgeour, avanzando per
congratularsi con
gli eroi. “Complimenti, Harry, sapevo che avresti salvato la
situazione”
“Non
è stata solo opera mia” specificò Harry
freddamente (gli risultava difficile
comportarsi in modo cordiale con il Ministro). “Questi maghi
mi hanno...”
“Oh,
ma che sorpresa!”
squittì una voce
familiare, e le unghie laccate di Rita Skeeter sbucarono alle spalle di
Scrimgeour per stringere vigorosamente la mano di Harry.
“Dunque il Prescelto
ha compiuto la sua missione, alla fine... i lettori della
Gazzetta del Profeta saranno ansiosi
di conoscere ogni più sordido dettaglio...”
“Harry
è stanco” intervenne Molly Weasley con le mani sui
fianchi.
“E
non ha di certo voglia di parlare con lei!” la
appoggiò Hermione.
Rita
le ignorò entrambe, avvicinandosi a Harry con aria da
cospiratrice e calcando
il tacco a spillo nell’alluce del Ministro. “Oh, il
salvatore del mondo magico
non vorrà certo deludere i suoi ammiratori! Dimmi, Harry...
quale amato viso ti
ha accompagnato negli istanti dello scontro finale? Pensi che i tuoi
genitori
ti abbiano guardato dall’alto, orgogliosi e commossi? Credi
che la vittoria
aumenterà la tua popolarità tra le
coetanee?”
“Spostati, ragazzo: prendo
la mira e la Schianto!” si offrì
Malocchio rimboccandosi le maniche.
“Un
momento!” lo fermò Harry. “Credo che il
mondo magico debba sapere la verità: io
non ho agito da solo stasera” e si voltò per
indicare i compagni di avventura.
“Severus Piton, Dolores Umbridge e Peter Minus: sono loro i
veri eroi. Scrivete
i loro nomi, perché se lo meritano più di
me”
Fred
e George tossicchiarono discretamente.
“Oh,
anche i Tiri Vispi Weasley sono stati fondamentali!” aggiunse
in fretta il
ragazzo, ottenendo una strizzata d’occhio dei gemelli.
La
Skeeter parve delusa. “Oh, degli aiutanti così
poco fotogenici!” si rammaricò.
“Ma posso mettere una foto di te solo, Harry, in fondo sei il
più conosciuto...
allora, come hai sconfitto il Signore Oscuro?”
Mentre
Harry cercava il modo più spiccio per liberarsi
dell’importuna giornalista,
Allock si levò a sedere strofinandosi la fronte.
“Cosa è successo?” chiese
confuso. “Dove sono i tizi vestiti di nero?”
“Chieda
a lui, signora!” intervenne prontamente Peter.
“È lui la vera... ehm, mente del
piano, è solo troppo umile per ammetterlo”
“Eh?
Cosa?” borbottò Allock.
“Ma
sì, Gilderoy: non ricordi?” lo spronò
la Umbridge. “L’agguato, la battaglia, il
coraggio che hai dimostrato... senza di te saremmo perduti!”
“Come...
ah, sì, la battaglia!” ripeté il mago
con un sorriso svaporato. “Ho mostrato al
mondo la mia abilità, vero?”
“Quei
Mangiamorte scappavano a gambe levate!” gli
assicurò Piton, rialzandolo rudemente
e pilotandolo verso la Skeeter. “Ora piantala di fare il
modesto e racconta
tutto a questa signora”
La
giornalista si allontanò con la sua preda, evidentemente
soddisfatta, e Piton
sbuffò di sollievo. “E così ce ne siamo
liberati. Quel buono a nulla si
dimostra utile, ogni tanto”
“Ti
rendi conto che la Gazzetta del Profeta
perderà la sua già scarsa credibilità
dopo quell’articolo?” commentò la
Umbridge, seguendo con lo sguardo la coppia.
“La
cosa non mi tange!” tagliò corto il professore.
“In ogni caso, la fama non fa
per me”
“Manderò
un gufo a Luna, più tardi” bisbigliò
Harry a Ron e Hermione. “Il Cavillo
sarà felice di conoscere la
storia vera”
“Senza
dubbio” lo appoggiò George. “Pensa alla
pubblicità che ne ricaverebbe il
negozio: Tiri Vispi Weasley, li usa anche
il Prescelto!”
“C’è
tempo per le interviste” esclamò Kingsley unendosi
a loro. “Che ne direste di
venire al Ministero per tirare le somme e... beh, festeggiare? Se
facciamo in
fretta possiamo vedere la fine della partita”
“Io
ci sto!” disse subito Harry. “Voi venite?”
“Devo
proprio passare altro tempo prezioso in tua compagnia?”
grugnì Piton, ma si
lasciò prendere a braccetto dalla Umbridge e condurre fuori
dal salone, seguito
da tutti gli altri e dagli Auror che scortavano i prigionieri. Nel
passare
davanti ai Mangiamorte, Harry ne udì uno che diceva:
“Se scrivono sul Profeta
che siamo stati sconfitti da
quell’impiastro platinato, giuro che li denuncio per
diffamazione!”
Grazie
all’intervento di Malocchio, che abbatté i muri
senza troppi complimenti
(commentando le occhiatacce del Ministro con un cordiale “Al
diavolo i Babbani!”), la
comitiva fu ben presto all’aperto;
Harry si sentiva libero e leggero come non lo era mai stato.
“È
stata una bella avventura, eh?” esclamò Peter, che
lo seguiva al fianco di
Remus. “Quasi quasi accolgo la proposta di Moody, tutta
questa azione
cominciava a piacermi”
“Bentornato,
vecchio Codaliscia!” disse Remus con un lieve sorriso.
“Adesso sì che sei un
Malandrino”
“Potreste
istituire un corpo speciale” propose Malocchio.
“Strategie alternative e armi
non convenzionali: tutto il mondo magico ce lo invidierebbe. Serve solo
un
motto...”
“Io
voto per Barcollo ma non mollo!”
intervenne Piton. “In quanto alla vita spericolata,
insegnando a Hogwarts ho
già avuto la mia parte di emozioni forti. È
incredibile la quantità di guai che
gli studenti riescono a combinare con un calderone”
Harry
nascose un sorriso, ormai abituato all’incessante brontolio
del professore. Non
avrebbe mai pensato di poterlo trovare simpatico, o di dividere uno
spuntino
con quella megera della Umbridge e il traditore dei suoi genitori, ma
la vita,
come aveva scoperto un’estate di sei anni prima, era una
riserva di sorprese.
Chissà, magari anche Gazza, Malfoy e zio Vernon avevano un
lato buono tutto da
scoprire.
Spero
solo rifletté il giovane mago che
non ci voglia un altro Voldemort per
saperlo.
E finalmente la storia è conclusa! Mi scuso per la
lunga
attesa e ringrazio tutti quelli che l'hanno apprezzata, in particolare
Elisabetta P.
I cori degli Auror sono ispirati a quelli da stadio (la prima stesura
risale all'epoca dei Mondiali), mentre il dialogo
tra gli Auror e il Ministro è una citazione riveduta e
corretta
del film La pantera rosa (quello del 2006 con Steve
Martin e Jean Reno).
Lavorando a questa storia mi sono avvicinata a questi odiosissimi
personaggi, e spero che siano piaciuti un po'anche a voi. E ricordate:
le iscrizioni all'Ordine sono sempre aperte!
Ha partecipato al Red Carpet – Notti Magiche
Storia: Harry Potter e l'Ordine della Pernice
“Harry Potter e l'Ordine della Pernice” di
Lizzyluna è una fanfiction ad alta carica parodica.
È composta di nove capitoli e di una trama alternativa
rispetto alla ricerca degli Horcrux, rivisitata in chiave umoristica.
Lo stile che la accompagna è senza dubbio buono, con un buon
uso della sintassi e con una lunghezza media dei periodi, dotato di
un'ottima scorrevolezza e apprezzabile per una lettura rapida e
piacevole. È da segnalare l'ottima gamma lessicale dalla
quale hai attinto, che sarà approfondita più
avanti. Dal punto di vista grammaticale si nota la padronanza
dell'autore delle regole fondamentali e anche una certa cura per il
dettaglio, nonostante alcuni errori si ripetano nel corso della
narrazione. Fra questi, la mancata spaziatura dopo i puntini di
sospensione, l'uso errato dei trattini incisivi, un paio di
“sì” senza accento e qualche errore di
battitura. Anche l'impostazione del dialogo è errata,
poiché quando si prosegue un discorso non terminato con un
segno di interpunzione forte, nelle virgolette basse è
necessaria una virgola. Un incantesimo trascritto come
“Reductor” - quello vero è Reducto.
La caratterizzazione è carente, però, sotto
almeno due punti di vista: non c'è abbastanza analisi del
personaggio al momento in cui si introduce la vicenda principale e che
costituisce anche il fulcro della storia e il suo intento comico, e
cioè la riconversione al “lato buono”
della Umbridge, di Piton e di Minus. Inoltre, come è tipico
delle parodie, l'introspezione necessaria per identificare e dare anima
a un personaggio è del tutto assente, in un meccanismo
narrativo attraverso il quale sono le azioni e i dialoghi a dire tutto
quel che c'è da sapere sui personaggi. Rimangono
perciò – volutamente, credo – oscure
alcuni lati dei protagonisti, Harry incluso.
Dal punto di vista della plausibilità c'è ben
poco da dire: parliamo di una caricatissima parodia, non era certo
intento dell'autore che risultasse “normale”. Si
può affermare, però, che se l'obiettivo fosse
stato quello, sarebbe stato mancato.
Come struttura della trama bisogna riconoscere comunque una certa
coerenza di fondo: ogni argomento introdotto viene sviluppato con cura
e ogni dettaglio si incastra con la propria metà, in una
semplice quanto diretta ricerca degli Horcrux nonché
battaglia finale. Ogni elemento discusso ha un suo perché e
si nota comunque un certo lavoro di “plotting”
dietro al tutto.
È una storia che tocca picchi elevatissimi in
originalità: non solo è l'idea in sé
della parodia – l'Ordine della Pernice e tutto il resto
– ad essere fresca e nuova, ma sono anche i dettagli
aggiuntivi e i tocchi di personalizzazione scelti a contribuire nel
rendere questa storia fortemente individuale. Si sente la presenza
costante dell'autore dietro ogni riga, insomma.
C'è qui ora una nota soggettiva che non è stato
possibile emettere: la carica umoristica è parsa un po'
fiacca. Alcune delle costruzioni – anche a livello lessicale
e del periodo – avevano la verve sufficiente per strappare un
sorriso, ma l'intera storia, vista nel suo insieme, non può
a mio parere essere definita “spassosa”. Forse
è a causa della struttura troppo lunga –
solitamente una parodia troppo lunga tende a stancare – o
semplicemente delle tematiche scelte, ma questa è una nota
inevitabile, dato che parte del giudizio personale di questa fanfiction
dovrà necessariamente riflettersi sulla comicità
generale.
In conclusione, “L'Ordine della Pernice”
è una buona fanfiction, forse un po' troppo plotty e
articolata per essere una parodia canonica, ma che lascia certamente un
sorriso stampato a fine lettura e una piacevole sensazione di relax e
di leggerezza. Complimenti.