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Autore: Resh    21/04/2011    1 recensioni
aLlora mi sono ispirata ad amabili resti ma voglio dirvi che allo stesso tempo.. non gli assomiglia per niente...spero vi piaccia
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4 wherever you will go
Buongiorno cari lettori e lettrici che siete aumentati! Da 15 a 20 : Yuppiiiiiiiiiiiiii (: Hahahahahahah, solo solo un po' sarcastica eh .-.
Vabbè come ho già detto, non ci importa! Noi continuiamo e come vedete siamo anche piuttosto veloci nel postare.
Questo capitolo è scritto da Marty anche se ci sono delle aggiunte da parte della sottoscritta!Come avrete notato, penso,i nostri stili sono molto diversi!Marty scrive capitoli brevi ma non gira attorno alle cose come invece faccio io -.-"
Vabbè, basta parlare! Gustatevi questo capitolo davveroooo corto perchè fra poco inizierà a succedere l'epic ù.ù
P.s : voglio solo dirvi che non sempre l'intero capitolo è scritto interamente da una delle due; noi li rileggiamo e se a una delle due non piace moltissimo cipò che ha scritto l'altra o comunque crede che al capitolo manchi qualcosa,lo modifica.





Capitolo 4 -WHEREVER YOU WILL GO (Marty)

Ero su una spiaggia, una di quelle spiagge in cui volevo andare da piccola, ma dove i miei genitori non mi avevano mai portato. Era un sogno così reale da sembrare uno di quei vecchi ricordi spariti dalla memoria. Accanto a me stavano due persone, una bellissima donna piccola e delicata e un uomo alto, con i capelli rasati,  sembrava quasi uno di quei militari che si vedono nei film. Ero piccola e ridevo, non mi ricordavo di essere stata felice qualche volta, sin da che ho memoria mi sono sempre sentita malinconica, triste, vuota come se un pezzo di me mancasse.

-“ma-ma-ma-mammma-“

-“brava amore, il mio tesoro! Sei bravissima! La mia piccola Deborah” la donna mi sorrideva e mi parlava con una voce familiare, che avevo già sentito, poi mi prendeva in braccio e io aspiravo il suo profumo di margherite, anche quello l’avevo già sentito. Questa scena mi sembrava di averla già vissuta, ma forse mi sbagliavo. Poi la sveglia suonò, erano le otto, dovevo iniziare a prepararmi. Al contrario dal solito mi alzai subito dal letto, come se stando lontano da quelle coperte avrebbe potuto farmi dimenticare il sogno che avevo fatto e che mi aveva scombussolato un po’. Scesi giù per fare colazione e Abigail era già lì, quella donna mi sorprendeva sempre di più.

-“ ‘Giorno!” dissi e nonna Abigail mi rispose con un sorriso smagliante.

-“Frittelle?”

-“Si, grazie!”

Quella donna era speciale, non era come mia madre, era diversa! Mi faceva sentire a mio agio  e non invadeva il mio spazio. Finii di mangiare alle nove, e poi salii in camera per prepararmi. Misi una maglietta a maniche corte nera e dei pantaloncini corti bianchi. Lasciai i capelli sciolti, tanto dopotutto dovevo solo fare la spesa. Alle dieci in punto quando il campanello suonò io ero già alla porta, pronta per uscire. Pazzesco, io che non ero mai stata in orario in tutta la mia vita ora lo ero!!! Questo paesino sperduto aveva uno strano influsso sulla mia mente!! Aprii la porta e mi trovai davanti il ragazzo della sera precedente.Dire che era bello era un eufemismo, mi sembrava troppo riduttivo. Era alto, tremendamente alto,la caranagione chiara,i capelli castani e riccioluti.Infine aveva gli occhi più profondi e verdi che avessi mai visto: vossi stata un pesce mi ci sarei tuffata dentro.

-“Ciao, io sono Logan! Ci siamo visti ieri sera ma forse dopo quel viaggio eri così stanca che non hai neanche badato a me!”

-“Nono tranquillo mi ricordo benissimo di te. Tu sei il tizio che mi ha portato le valigie in camera e  sei anche il nostro vicino.-“risposi con un sorriso.

-“Esatto… Beh allora ti va di andare  a fare la spesa?”

-“Non è che mi va: devo venire!E' diverso il concetto,sai?" risposi inacidita

Logan si incamminò per la stradina ridendo e io silenziosamente lo seguii, usammo un vecchio pick-up nero, che sembrava risalire alla seconda guerra mondiale. Per miracolo arrivammo “sani e salvi” al supermercato, oddio, supermercato??!! Credevo che Skyline fosse un paesetto sperduto senza risorse invece scoprii che era  piuttosto modernizzato! Però, iniziavo  a sorprendermi sempre di più…
 Tornando con la testa sulla terra iniziai a osservare il centro. Era bello e abbastanza grande, mi incantai a guardare dei bambini che giocavano su un marciapiede e Logan dovette prendermi una mano per farmi camminare ma quel contatto provocò una forte scarica elettrica che mi trapassò la schiena, perciò tolsi la mano con un gesto deciso e veloce.  Nessuno mi aveva mai preso la mano con un gesto così dolce e delicato e nemmeno mi aveva mai provocato una reazione simile, perciò preferii non approfondire la cosa.
"Ti piaccono i bambini?"chiese incuriosito

"Ehm, scusa che domanda è?"

"Una domanda" Ahaha, perspicace il ragazzo

"Ahahaha,divertente"ero leggermente sarcastica -" Sì, mi piacciono i bambini.Li adoro anche perchè vorrei poter ritornare ad esserla."

"Anche a me piacciono; vorrei essere un padre giovane.
Bene, se era una qualche tattica di conquista,Logan doveva sapere che era pessima.

"Ah,mi fa piacere."

"Ti riesce così difficile parlare, Debby?"Come diavolo mi aveva chiamata?!?

"Come scusa?!?Non sono una mocciosetta di cinque anni: il mio nome è Deborah! De-bo-rah!"

"Mi fai seriamente paura,ragazza"

"Ahahah,sapessi tu, uomo MOZZARELLA" lui mi prendeva in giro? E allora era un mio diritto beffeggiarlo

"Uhuhuh,mi sento offeso"

"Dovresti"

****

Dopo aver fatto la spesa e avermi fatto vedere il centro tornammo alla fattoria. Durante il tragitto io e Logan rimanemmo in silenzio ad ascoltare la radio, lui perché era troppo orgloglioso per parlarmi senza che io lo volessi e io perché non mi fidavo di lui o forse non mi fidavo di me stessa; probabilmente lo avrei ammazzato ma dovevo tornare a casa:meglio evitare.

 Appena arrivati, scesi dal pick-up e senza salutarlo rientrai di corsa in casa. Volevo stare sola, senza problemi o ragazzi intorno perché quell’apatia che mi aveva lasciato in eredità Gade non se ne era ancora andata del tutto e io non sapevo come mandarla via. Chiamai a squarciagola Abigail ma siccome lei non rispondeva uscii e mi diressi nelle scuderie. La stalla era calda e semi-oscurata. Sentivo i cavalli nitrire al mio passaggio fino a quando non mi fermai davanti a uno di loro in particolare.  Era uno stallone bellissimo, dalla lunga criniera nera e ondulata, la targhetta appesa davanti alla porta del box diceva che si chiamava Black Beauty ovvero bellezza nera; il nome mi sapeva tanto di barbie così decisi di dargli un soprannome:BB
 Mi avvicinai a lui e posai una mano sul suo muso rosa e morbido. I suoi occhi erano tristi come i miei, eravamo più simili di quanto volessi pensare in quel momento, entrambi soli, sconfitti dalla vita e volendo avremmo potuto farci compagnia. Presi le briglie e la sella da un cesto di vimini e sellai BB. Poi, ci dirigemmo verso il campo vicino, era da un sacco di tempo che non montavo un cavallo e l'emozione di stare in groppa a uno stallone così bello era immensa, poi arrivata al campo lo spronai al galoppo. Era velocissimo. Il vento sverzava in un’onda sola la sua lunga criniera nera e i miei capelli sciolti. In quel momento sentii di essere una cosa sola con lui e provai una strana sensazione come di gioia  e felicità, quella felicità che si prova nel sentire che si è tornati finalmente  a casa dopo un lungo viaggio.
Volsi lo sguardo verso casa di Abigail ma ciò che vidi mi stupiì totalmente: appoggiato al muro del retro di casa sua,Logan mi fissava assoporando silenzioso la sua sigaretta.

Che ve ne pare?

recensite! (:

   
 
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