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Autore: manubibi    22/04/2011    6 recensioni
(Crossover Iron Man/AI - Intelligenza Artificiale) Cosa succederebbe se Tony Stark, in un giorno più sforturnato che fortunato, si imbattesse per caso in un robot? O meglio in un mecha costruito appositamente per sedurre? E se il suddetto mecha prendesse una cotta per lui? Una grossa, enorme scocciatura.
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over, Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Chino sui pezzi dell'umanoide, Tony Stark sembra un bambino che gioca coi Lego.

- Allora, questo va qui... Ooooh! Ho capito! Jarvis, hai capito? E' tutta fibra ottica! E comunque... Questo materiale è fantastico, cioè, a parte il fatto che ha tutte le caratteristiche della pelle vera... Vorrei vedere se è anche permeabile.

- Signore, non credo che l'acqua su un--

- Sì, ci stavo pensando... - dice, grattandosi il mento e lanciando un'occhiata critica al robot che, in questo momento, è riassemblato come Tony suppone fosse all'inizio. 

- Non lo so, quest'affare mi intriga. Cioè, mi chiedo perché distruggere una tecnologia così avanzata... Jarvis, che tu sappia producono già prodotti così elaborati? Dico, esteticamente.

Il sistema di sorveglianza non si dà nemmeno la pena di rispondere, perché sa che...

- Ah, chi se ne frega. E' fatto davvero bene comunque, davvero bene. Tipo, gli occhi sono identici a quelli umani. E la pelle, seriamente, la pelle è addirittura calda.

Appunto.

Annuisce a sé stesso, continuando a rimirare il lavoro di restaurazione, aggrottando le sopracciglia in un piccolo eccesso di perfezionismo. 

- Forse non è come nuovo... - agita una mano, come a dirsi che il lavoro è fin troppo buono. - Ah, ma chi se ne frega.

Torna ad avvicinarsi al tavolo, perché c'è solo una questione rimasta irrisolta: l'accensione.

- E adesso come lo faccio funzionare? - si chiede ad alta voce, continuando ad accarezzarsi la barba. - Insomma, riparandolo non ho trovato meccanismi particolari... Eppure ci dev'essere un pulsante da qualche parte, certo non mi aspetto di trovare una freccia con scritto "ON" e "OFF"... - continua, gesticolando come se stesse davvero parlando con qualcuno.

- Signore, se posso permettermi... - comincia la voce di Jarvis, con una vena di sarcasmo artificiale.

- Sì, sì, dimmi - risponde Tony, sempre sventolando una mano.

- Ha notato che il volto si scompone premendo il pulsante dietro gli incisivi, giusto? - continua il robot, ottenendo tutta l'attenzione del suo creatore.

- Sì... - concede, sempre con aria pensosa.

- Bene. E se il pulsante di accensione fosse nel pannello interno?

- Jarvis, pensavo mi conoscessi. E pensavo avessi visto che ho messo le mani su quel pannello per almeno mezz'ora, prima, no? Me ne sarei accorto se c'era un pulsante o un fottuto meccanismo di accensione.

- Va bene, faccia come se non avessi detto niente - sospira Jarvis. Tuttavia è evidente che Tony abbia preso in considerazione l'idea, perché sta di nuovo infilando la mano nella bocca meccanica del mecha.

- Ma ero sicuro che... - comincia, interrompendosi quando dei rumori metallici iniziano a sollevarsi dal corpo rigido e pesante del robot. Con un piccolo sussulto di sorpresa, ritrae la mano, allontanandosi di qualche passo ed osservando l'evolversi della situazione. Jarvis tace, sollevandolo dal dover rispondere a qualche domanda per lui stupida.

Il primo segno di 'vita' è il movimento quasi impercettibile di un dito. Gli occhi scuri di Tony guizzano subito alla mano appena mossa, con un misto di attenzione ed eccitazione. Poi torna a guardare il viso - accidenti, bellissimo - che ha giusto iniziato ad assestarsi, un pò come un'articolazione tornata al proprio posto. Tutto il corpo, coperto da un telo, inizia a vibrare lievemente e per un attimo Tony teme di aver sbagliato qualcosa. Non perché potrebbe averlo definitivamente rotto, ma perché significherebbe che per la prima volta ha fallito nel riparare qualcosa.

- Sign--

- Shhh! - lo ammonisce, continuando ad osservare l'affascinante procedimento di riscaldamento del sistema che, in quasi tutti i sensi, funziona come un computer. Si dice che se è riuscito a riportare in auge una struttura così complessa, allora può dare ad Iron Man qualsiasi tipo di upgrade. Annota mentalmente il meccanismo di torsione del collo, che riproduce il funzionamento dei muscoli animali, ma tutte queste elucubrazioni spariscono quando il robot apre gli occhi cristallini e vitrei. E poi schiude le belle labbra senza nemmeno guardare il proprio riparatore, come se stesse parlando a se stesso più che a qualche entità fisica.

- David?

La voce giovanile e dall'accento marcatamente inglese incuriosisce Tony, che si chiede se quello sia il nome del modello di produzione. 

- Ti chiami David? - chiede, con un pizzico di perplessità.

- Mi chiamo Joe - risponde lentamente e con aria assente il robot, continuando a fissare il soffitto, nell'evidente atto di riavviare tutti i propri circuiti, il che richiede la maggior parte della propria concentrazione.

- Oh. Joe. Beh, Joe, allora? Cosa sei?

- Sono un mecha.

- Aha. E cosa fai? Cioè, puoi... Che ne so, sparare?

- No.

- Volare?

- No.

Tony rimane in silenzio per qualche secondo. A dire la verità gli sembra piuttosto inutile tenere un robot che non gli può servire per scopi immediati, tipo una spalla per Iron Man.

- Ah. Sai cucinare?

Joe assume un'aria più vispa, segno che inizia a processare i dati nel modo giusto.

- Sì. So cucinare, so creare confezioni da regalo e so abbinare fiori. 

Tony lo fissa, sempre più perplesso. Comincia anche ad intravedere una motivazione per la quale liberarsi di lui. Cucinare? Fiori? Regali? Questo qui può diventare l'amichetta perfetta per Pep.

- Ah. E specificamente, per cosa sei stato programmato?

A questo punto Joe è quasi del tutto acceso e operativo, ma non può fare a meno di sussultare quando gli viene posta la domanda sulla sua funzione. Per la prima volta, volge il viso verso il suo nuovo creatore e sorride.

- Sono stato programmato per l'amore - spiega candidamente, o con un'espressione che vorrebbe far apparire candida mentre è invece inquietante.

Tony solleva tutte e due le sopracciglia, lanciandogli un'occhiata scettica ed insieme sarcastica.

- Per l'amore. - ripete, lievemente incredulo. - Un robot.

- Sì! - esclama l'altro. - Sono stato fatto per amare le donne!

Tony alza lo sguardo al cielo, sospirando. - Okay, come pensavo, sei del tutto inutile.

Joe sbatte le palpebre per qualche secondo, perplesso (o, ancora, con un'espressione che replica la perplessità). Poi distende il viso come se avesse avuto un'illuminazione.

- Oh! Ma non solo le donne! Io sono programmato per amare... In generale! - esclama in tono più alto, sorridendo più espansivamente. Riceve un'occhiata sempre più perplessa, alla quale restituisce uno sguardo che nelle sue intenzioni vorrebbe essere suadente.

Tony gli lancia un'occhiata spaventata, avendo capito a quali conclusioni sia giunto il mecha.

- No, aspetta, non--

- IO TI POSSO AMARE! - esclama, "illuminandosi" come di felicità ed esibendosi nel sorriso più largo possibile.

Giusto il tempo di un tic nervoso del viso di Tony che Joe è già saltato in piedi, allargando le braccia e facendo cadere il telo. Rivelando che, in realtà, è ancora nudo. Il robot si blocca, sbattendo le palpebre e guardando in basso alla propria... Intimità. O simil-tale. Che, a differenza di tutto il resto, non è una riproduzione perfettamente realistica. Sembra più che altro-

- Un dildo? - mormora Tony, più perplesso che mai.

- Un...? - comincia Joe, completamente spiazzato. - Oh, beh.

Tony piega la testa di lato, aggrottando le sopracciglia ed osservando l'espressione di Joe tornare quasi serena.

- Oh, beh... Vuol dire che possiamo saltare i convenevoli! - propone gioiosamente.

- No, no! Aspetta! Io non sono interessato! - esclama Tony, iniziando a sentirsi vagamente a disagio con un robot nudo che proclama di volerlo corteggiare e - probabilmentemasperiamodino - deflorare. Anche perché... I robot possono fare sesso? Cioè, davvero? Affascinante. Ma è nel bel mezzo di domande esistenziali come questa che a Tony accadono le 'sorprese' peggiori.

Stavolta è il turno di Joe, di piegare la testa, con un'espressione perplessa. E poi si illumina di nuovo, credendo di avere capito.

- Oh! - esclama, passando una mano sopra la testa, che diventa bionda, e dando qualche tocco agli occhi, in modo da disegnarsi i contorni degli occhi in un effetto-eyeliner. - Forse preferisci i biondi - ipotizza, guardandolo di nuovo ed assumendo una posa plastica da statua classica. Non fosse che l'espressione di Tony diventa ancora più sconcertata.

- No, non intendevo questo! - esclama, passandosi una mano sul viso. - Non mi piaci! Sei un uomo, dannazione! Cioè, non sei un uomo, sei un robot! E sei maschio! O almeno... L'imitazione di un maschio.

L'entusiasmo di Joe, palesemente, viene meno. Il sorriso sparisce, per lasciare il posto ad un'espressione vacua, più per il disappunto di non essere riuscito a conquistarlo che per il rifiuto in sé.

- Oh - mormora, chinando il capo con un buffo rumore metallico. - Oooh! - ricomincia però, illuminandosi di nuovo. E, fiducioso nel proprio corretto funzionamento, piega la testa di scatto, attivando un meccanismo che-- sì! 

 

I only have eyes for you...

Are the stars out tonight? 

I don't know if it's cloudy or bright, 

I only have eyes for you, dear...

 

- No, no, no! Niente canzoni! - esclama Tony, cominciando a perdere la pazienza. Ed anche a provare frustrazione perché, insomma, quel robot non vuole proprio capire. Forse è stato programmato per insistere e perseguire il proprio scopo, ma insomma, quando è troppo è troppo. 

Joe disattiva la musica quasi subito, sorpreso.

- Ma allora... Cosa posso fare? - si chiede Joe, con aria persa e seria.

- Smetti! Cioè, smetti del tutto di cercare di corteggiarmi! Ma perché, poi? - quasi urla Tony.

Joe lo guarda, di nuovo con espressione amorevole. - Perché tu mi hai ricreato, e voglio ripagarti!

- Ripagarmi?! Non c'è bisogno, va bene? - sospira Tony, pentendosi già di non aver lasciato quell'affare nel cassonetto dove lo aveva ritrovato.

- Ma sì! E poi vedo che hai bisogno di amore! Come ti chiami? - squittisce Joe, giungendo le mani insieme come se si fosse emozionato.

- ... Perché dovrei dirtelo.

- Perché sono incuriosito, che nome può portare un uomo come te? - chiede Joe, tenendo per sé aggettivi come "bello", "attraente", "sicuro di sé"--

- Mi chiamo Tony, Tony Stark - risponde infine, alzando un sopracciglio e chiedendosi se dovrebbe pentirsene.

Joe sorride e squittisce di nuovo con aria di approvazione.

- TONY! ♥♥♥

 

[LOL! Eccolo qui, il vero spirito della fic xD muahahahahahahaah. O forse siamo solo io e Fra a vederlo creepyssimo, Jude? Anzi... Joe? x'D coinvolgimenti amorosi fra i due? Boh, mah, chi lo sa, MUAHAHAHAAHAHAHAHAHAHAHA. Hem.

Come sempre grazie a Fra, ma anche a Vane, Bà e tutte le altre "figlie"! E... non so che altro aggiungere. Quindi-- al prossimo capitolo!]


   
 
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