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Autore: Iva27    23/04/2011    4 recensioni
Nient'altro che frammenti.
Se sei a pezzi cosa devi fare?
Come fai a ritornare intero?
Hai bisogno di qualcuno che ti rimetta insieme, ma se non hai nessuno?
Ma se sei a pezzi, si ha paura. Chi ti dice che la persona davanti a te non ti distrugga ancora di più i pezzi, invece di ricomporti?
Come si fa ad aprirsi agli altri se ti potrebbero distruggere di più?
Fino a quando non incontrai quel qualcuno che mi aiutò.
Quel qualcuno che mi fece cambiare e che mi salvò.
Chi era?
Un vero amico!
Questa storia parla di una grande amicizia, saltando di qualche anno per vedere cosa succede durante gli anni dei famosi malandrini! e anche di un grandissimo amore! il più bello in assoluto!!! Spero decidiate di leggerla, e grazie a chi lo farà! baci!
Genere: Commedia, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I miei malandrini'
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CAPITOLO 44: 

Ma chi è? (seconda parte)

 

Joy

-Ma voglio mangiare- protestai indicando la Sala Grande dove ormai il pranzo ci aspettava più invitante che mai.

-Come? Per aggiungere ancora ciccia a ciccia. Guarda che tra poco diventerai un bel botolo- ridacchiò lui, stuzzicandomi un fianco. Arrossii guardandolo seccata.

-Pensi davvero che stia mettendo su alcuni chili?- chiesi nonostante l’irritazione, diventando ancora più rossa.

-Oh si, incredibilmente. Tra poco diventi più larga che alta- mi prese in giro lui con una faccia da schiaffi.

-Fai poco lo spiritoso. Potrei anche farti ammazzare per una cosa del genere. Anzi, ti lascio semplicemente. Troverò qualcuno che apprezzi sia me che il mio grasso- ribattei tra l'infastidita e il divertita.

Sì, sapevo che stava scherzando. O almeno lo speravo. E lui sapeva che scherzavo, vero?

Non potei controllare perché lui mi prese in spalla veloce come sempre e iniziò a correre.

-Non ci pensare neanche Joy. Ora andiamo a mangiare qualcosa a Hogsmeade! Ho proprio voglia di un bel cornetto!!!- mi disse lui.

-Ma guarda che è ora di pranzo, dove pensi di trovarlo un cornetto ancora? E lasciami, mettimi giù!!!- strillai, cercando di liberarmi della sua presa senza successo.

-Inoltre tu vuoi solo disturbare quei due poveretti. Non potresti lasciarli stare, gli dai fastidio da giorni ormai- tentai di persuaderlo per la centesima volta. Lui scoppiò a ridere facendomi il verso.

-È lei che ha cominciato comunque- continuò poi dandomi, una sculacciata scherzosa. 

Gli tirandogli un pugno sulla schiena che lo fece gemere di dolore.

-Come sei manesca- sbottò lui facendomi scendere, eravamo ormai all'entrata del passaggio segreto.

-Non ci provare mai più, chiaro?- sbottai, tirandogli un altro pugno allo stomaco, abbastanza forte.

Lui si chinò, fingendosi molto più dolorante della realtà.

-Povero me. Mi ha distrutto qualche costola. Aiuto infermiera. Mi salvi lei!!!!!!!!- e gli tirai un altro pugno per tutta risposta.

 

***

 

James

Ricambiai l'abbraccio ancora scioccato da questa apparizione. Il suo profumo colpii come al solito forte e sensuale. Ricordavo ancora la strana attrazione che tutto di lei dava. Probabilmente aveva lo stesso effetto che fa una pianta carnivora sulle sue prede. Sia il profumo, sia l'aspetto sembrava essere fatta apposta per attrarti in ogni modo.

L'allontanai poco dopo, mettendole le mani sulle spalle e guardandola negli occhi sorpreso.

-Cosa ci fai qua?- chiesi ancora.

-Mi dispiace James non esserci stata per i tuoi genitori. Ho tentato di tornare, ma non ci sono riuscita- disse subito lei preoccupata, accarezzandomi il viso.

-Non ti preoccupare. Ho ricevuto le tue lettere, le ho apprezzate davvero. Piuttosto, devo ripeterti la domanda?- le allontanai le mani dal mio viso, in modo forse un po’ sgarbato. Sentivo lo sguardo di Lily sempre più pressante.

Probabilmente tra poco mi avrebbe ucciso.

-No. L'ho sentita. Ma prima dovevo assolutamente dirti questa cosa. Allora, mi sono decisa a tornare in Inghilterra. E sentendo da te e Sirius com'è bella Hogwarts, ho deciso di chiedere un lavoro lì. Il professor Silente mi deve vedere tra un paio d'ore per un possibile impiego- annunciò lei, entusiasta.

-Davvero? Ma è una cosa.... - mi bloccai, cercando una parola che potesse descrivere cosa sentissi ora. Una parola che non suonasse offensiva però. Ma lei mi anticipò, sorridente.

-Sì. È una cosa stupenda, lo so! Come stanno gli altri? Come mai non sei insieme a loro?- e si guardò intorno, notando solo ora Lily. Io mi allontanai subito da lei, per sorridere a Lily.

-Luana, questa è Lily Evans, la mia ragazza. Lily, lei è Luana Burke. Una mia cugina di secondo grado- la presentai.

 

****

 

Lily

Una cugina. Sorrisi stringendo la mano di Luana, che aveva iniziato a squadrarmi attentamente, come se dovesse valutarmi. Mi sentivo una stupida. Stavo morendo di gelosia per una cugina.

Che stupida che mi sentivo. Ma come non potevo non sentirmi così? Insomma, quella donna sembrava scesa dal cielo. E sembrava decisamente troppo in intimità con James.

-Piacere di conoscerti- dissi, cercando di essere più cordiale.

-Il piacere è mio. Ho sentito molto parlare di te Lily e sono davvero felice che finalmente James sia riuscito a conquistarti. Non hai idea di quanto stava male ogni volta che lo vedevo per te- rivelò, facendomi sentire leggermente in colpa. Anzi, togliamo il leggermente.

-Luana, non hai ancora capito cosa puoi o non puoi dire, eh?- ironizzò James, guardando sua cugina accigliato.

-Io sono semplicemente spontanea James- ribatté, continuando a guardarmi.

-Sai, da come ti descriveva James pensavo fossi diversa. Ti immaginavo molto più...- ma si fermò accigliata, osservandomi.

Inarcai le sopracciglia e la guardai mentre mi sentivo decisamente infastidita.

-Molto più cosa, scusa?- domandai. James mi fece passare un braccio intorno alla vita, attirandomi di fianco a lui.

-Lasciala stare. Ignora la maggior parte delle cose che dice, io faccio così- mi sussurrò nell'orecchio.

-Intendo più... Insomma, pensavo fossi più o meno una dea, alta, sinuosa, bellissima, eterea, con capelli lucenti e occhi di smeraldo. E invece sei... normale... - si spiegò lei tranquillamente, ignorando quello che James aveva detto.

-Stai dicendo che secondo te è incapace di intendere e di volere?- domandai rabbiosa all'indirizzo di James, tentando di non saltare addosso alla donna che avevo davanti.

-No, ma non lo fa con cattiveria. Semplicemente.. è fatta così- tentò James.

-Ho detto qualcosa che non va?- chiese lei con aria innocente, come se non avesse sentito tutta la conversazione.

Le lanciai un’occhiataccia, sbuffandogli contro.

-James- chiamò una voce da lontano. Ci girammo per vedere Sirius e Joy venire verso di noi. Il tempo di fare un cenno e Luana aveva preso a correre verso il giovane Black mentre James esclamava:

-No, aspetta!!-

 

***

 

Sirius

Appena notato James, quella zazzera di capelli ormai riuscivo ad individuarla tra mille, lo tentai di chiamare. Si erano goduti una mattinata tranquilli, senza interruzioni, cosa che avevo giurato a Lily non avrebbero avuto per un bel po'. Era da giorni che mi divertivo a interromperli nei momenti meno opportuni.

James pensava di avermi fregato alzandosi presto. E grazie alla collaborazione di Joy era anche riuscito a scomparire. Ma non era difficile individuarli.

-Sirius- disse una voce che non sentivo ormai da anni. Guardai accigliato la bionda che correva verso di me. Per poi ritrovarmela spalmata addosso in poco tempo. 

Riconobbi quel suo profumo sempre irresistibile, quel suo corpo caldo e formoso, quel suo modo di abbracciarmi che... con le mani sui suoi fianchi l'allontanai da me, per poterla guadare in viso. Era davvero lei?

-Ma che cavolo ci fai qui?- chiesi.

-Sono tornata qui. Lavorerò a Hogwarts. Sono felicissima di rivederti-.

Rimasi a osservarla ancora scioccato, pensando all'ultima volta che l'avevo vista.

-Io... - io no. Avrei voluto dire così. Anzi, l'avrei detto sicuramente se lei non mi avesse baciato, interrompendomi.

 

***

 

Joy

Guardai incredula Luana che baciava Sirius con passione. Davanti a me, senza nessun problema e nessun freno. Poi abbassai lo sguardo a terra sentendomi morire. Lei era tornata. Probabilmente per lui.

Chi avrebbe scelto tra me e lei?

 

***

 

Sirius

Chiusi gli occhi sentendo in quel bacio qualcosa di lontano, un ricordo passato. Un sapore e un odore, insieme a una sensazione non dimenticata. Rintanata dentro di me da qualche parte. Per un attimo mi lasciai andare a quel bacio, solo un attimo.

E poi ricordai Joy. Ricordai le sue labbra, i suoi baci. Lei non era Joy. La staccai con forza da me e la guardai incredulo.

-Io no! Luana come mai sei tornata? Avevi detto che non saresti tornata mai più qui- domandai.

-Lo so. Ma mi mancavi Sirius- disse lei, sorprendendomi e tentando di abbracciarmi. L'allontanai subito, voltandomi verso Joy, che fissava per terra con sguardo smarrito. Le presi la mano, attirando la sua attenzione.

-A me no! Io ho chiuso con te e tutte le altre ragazze da un bel po'. Da quando sto con Joy a dire il vero- dissi, rivolto a Luana, ma cercando lo sguardo di Joy. Lo trovai sorpreso, ma anche sollevato.

 

***

 

Joy

-Joy?? La piccola Joy? Oh ma quanto sei... cresciuta! Sei davvero... - si fermò scrutandomi con sguardo critico, come a cercare l'insulto migliore, nonostante avesse incassato il colpo abbastanza dignitosamente.

-E tu sembri sempre la stessa- già la solita b....

-Oh grazie cara. Sì, in effetti sono sempre meravigliosa, lo so! Sono felice di sapere che vi siete messi insieme. Sorpresa, ma felice. Sei riuscita a farlo rigare dritto? Non pensavo nessuno ti avrebbe mai incastrato- e sorrise a Sirius che si accigliò.

-Già, forse perché nessuno mi aveva mai amato come lei- fece lui.

Il cuore mi batté fortissimo, mi sembrava tutto così irreale. Era stato davvero Sirius a dire una cosa del genere?

-Bene... sono molto felice per te allora. Vado.. Ho un appuntamento con Silente- e si voltò, salutandoci appena. Alla fine la sua maschera di indifferenza doveva essere caduta.

Ma non potei preoccuparmi per lei. Probabilmente non l'avrei mai potuto fare visto come si era sempre comportata con me. Mentre con Sirius e James, perfino con Peter e Remus, era stata sempre gentile e buona, con me era stata sempre cattiva, perfida.

E comunque non potevo pensare a nient'altro se non a Sirius che mi stava stringendo tra le braccia cercando i miei occhi.

-Joy, tutto bene? Scusami per il bacio, mi ha preso in contropiede- disse, preoccupato.

Rimasi in silenzio, ripensando alle parole che aveva detto. “Nessuno mi aveva mai amato come lei”.

-Ecco, lo sapevo. Sei arrabbiata. Come posso farmi perdonare Joy?- chiese, tentando di richiamare la mia attenzione.

Alzai finalmente lo sguardo, incrociando i suoi meravigliosi occhi.

-Sirius, tu mi ami? Perché io sì, lo ha anche capito benissimo a quanto sembra. Ma vorrei tanto sentirlo detto da te finalmente. E ben forte, non sussurrato appena- provai, sapendo di chiedergli molto. Ma ne avevo bisogno. Avevo dannatamente bisogno di quella certezza, ora, in quel preciso momento.

Lui sbuffò alzando il viso al cielo e mordendosi il labbro inferiore. Chiuse gli occhi e poi sospirò.

Incontrò di nuovo il mio sguardo e vi vidi una luce che brillava dentro, qualcosa di forte e potente.

-Ti amo Joy! Ma non te lo ripeterò altre volte, quindi ricordatelo per sempre!- sbuffò infine. Sorridendo mi alzai sulle punte e lo baciai, con forza e tantissimo amore. Sì, cosa me ne fregava di quella spilungona comparsa dall'oltretomba. Lui mi amava. Amava me non lei! Lo sentivo.

Ma una piccola parte di me aveva paura, una dannata paura...

 

***

 

James

Vederli baciarsi mi tranquillizzò. Io e Lily ci fermammo prima di raggiungerli e li guardammo andare via insieme, dimentichi di noi.

-E io che mi ero preoccupato così tanto. Devo ammettere che questa volta Sirius ha fatto la cosa giusta a quanto sembra- dissi, sentendomi rincuorato.

-Cosa c'è tra tua cugina e Sirius, James?- chiese Lily.

-Niente- risposi vacuo.

-Non ti saresti preoccupato se fosse così- replicò.

-E poi non la considero mia cugina. È una lontana parente..- sbottai, infastidito. La vidi accigliarsi.

-Allora rettifico la domanda. Cosa c'è mai stato tra e quella pseudo parente?- mi chiese con ferocia.

Risi, capendo la sua preoccupazione.

-Assolutamente niente. Non è questo che intendevo. È che io e i miei genitori siamo sempre stati separati dal resto della famiglia. Del resto la maggior parte dei purosangue sono imparentati. Anzi, tutti. E ciò vuol dire che tutti i massimi esponenti dei Mangiamorte sono miei parenti in qualche modo. Anche io e Sirius siamo lontani parenti, anche se per me è ormai un fratello. E in molti casi preferisco non considerarli affatto gli altri- tentai di spiegarmi, forse con un po’ troppo rancore.

La vidi rattristirsi.

-E tra lei e Sirius cosa c'è stato, invece?- domandò.

-È un lunga storia, complicata e molto, molto contorta direi- sperai di finire il discorso lì, ma persino io sapevo che era inutile. Bastò uno sguardo per capire che voleva sapere di più.

Sospirando iniziai a raccontargli la complicata storia di Sirius e Luana.

 

Atto primo: Il matrimonio combinato!

Sì, Sirius aveva soli 13 anni quando i suoi “amati” genitori gli avevano presentato la sua promessa sposa. Luana Burke, aveva 15 anni all'epoca, ed era non dissimile da ora, bella e provocante!

E si era sorpresa a non odiare molto il suo promesso sposo. Cosa non ricambiata pienamente da Sirius che pensava non avesse niente in testa se non le idee che i purosangue si passavano come una malattia: l'essere superiori per il loro stato di sangue.

Quell'estate passo un mese con i suoi genitori, e uno da me. E Luana, sapendolo, chiese ospitalità ai miei genitori per potergli stare vicino. Sirius reagì male all'inizio, non voleva una “piattola” in mezzo ai piedi.

Ma lei si mostrò più intelligente di quanto pensassimo.

 

Atto secondo: il lavaggio del cervello.

Prima di tutto usò la sua bellezza. Sulla spiaggia attirava l'attenzione di tutti, divenne affettuosa, simpatica, quella che ci seguiva in ogni scherzo e disastro che combinavamo, però mostrando la sua bellezza sempre, stuzzicando Sirius in tutti i modi possibili ed inimmaginabili. Sembrava ingenua, ma non troppo, persuasiva, ma non eccessiva.

E Sirius… beh, diciamo che si lasciò stringere nella sua morsa. Alla fine dell'estate suggellarono il loro strano rapporto, facendo sesso.

Ciò mostrò a Sirius com'era piacevole un rapporto del genere e fece si che iniziasse la sua strage di donne!

 

Atto terzo: la fine, o almeno così si pensava.

Sirius divenne un playboy, fregandosene dei suoi sentimenti e di quelli delle altre ragazze.

Luana divenne solo una delle tante che incontrava svariate volte in estate. Fino all'estate in cui andammo in campeggio. La incontrammo per caso e lei ci confidò che voleva scappare così come aveva fatto Sirius. Soltanto con una differenza, lei se ne sarebbe andata proprio. Voleva andare in America, scappare da questa guerra oltre che dai suoi genitori, che di sicuro l'avrebbero ripresa con la forza se l'avessero vista.

Quindi, dopo l'ultimo breve incontro con Sirius, lei se ne andò. Sirius non fece una piega. Persino io che lo conoscevo così bene, notai solo due serie di sensazioni. Una specie di orgoglio perché era riuscito a farle capire che l'avere una famiglia del genere non era una condanna; se si lotta si riesce a fare comunque quello che si vuole e che si trova giusto.

E una sensazione di fastidio per qualcosa che non capii, e di cui lui non mi parlò mai. Ma avevo la sensazione che lui fosse felice che se ne fosse andata.

 

-Non me ne avete mai parlato, perché? Insomma, la conoscevi tu, la conosceva Joy, conosceva anche Remus e Peter. E non avete mai fatto un cenno di qualsiasi tipo- domandò Lily, incerta.

-Probabilmente perché non ci pensavamo molto anche noi. Insomma Joy la odia completamente, per motivi ovvi, penso. Non so se era innamorata di Sirius fin d'allora, probabilmente sì, ma anche se non lo fosse stato con il suo carattere da maschiaccio sarebbe diventata lo stesso la sua nemica numero uno. Divenne la sua nemesi, più o meno. Erano continuamente in guerra. Quando c'era lei dovevo stare dietro a Joy ogni minuto, altrimenti le sarebbe saltata al collo per staccarle la testa. Con Remus e Peter... beh, lei ci provava sempre con tutti. E mentre Peter risultava abbastanza lusingato da questo, Remus non se la filava completamente. Non la sopportava neanche lui. Ammetto di aver pensato che ce l'avesse con tutte le donne per un bel periodo- ridacchiai un secondo, ripensando alla discussione che avevo avuto con Remus quando avevo capito che era solo infastidito da Luana per un episodio... diciamo particolare.

-Cosa ridi?- chiese Lily, accigliata.

-Niente, niente. Cose tra uomini. Comunque penso di aver risposto alla tua domanda, no?-

-No. Hai dimenticato di dirmi il tuo motivo- mi fece notare. Io sbuffai. Non se ne poteva non accorgere?

-Non la odio, ma la trovo una persona... con poca personalità, ecco. L'ho sempre vista convinta prima dai suoi genitori a comportarsi come una giovane aristocratica, e poi convinta da noi che la vita fosse diversa... mi ha sempre dato l'idea che non avesse davvero capito che la decisione su come essere o cosa fare non dovessero essere gli altri a dargliela, che doveva essere una scelta sua. E poi non sopportavo quel filo di cattiveria che aveva sempre. Non lo mostrava con noi, o almeno non nei confronti di Sirius, ed essendo sempre con lui non me ne sarei quasi accorto se non l'avessi vista anche con gli altri. O almeno fino a quando....- e poi mi fermai. Era giusto dirglielo? Dovevo farlo davvero?

La guardai negli occhi mentre lei mi fissava e capiva che il discorso non era certo finito lì.

-Ho avuto molte discussioni con lei. Su di te. Lei trovava oltremodo ridicolo il fatto che ti amassi, o per lo meno che non frequentassi altre ragazze. Ho rifiutato persino lei, cosa per cui non mi ha mai perdonato, penso...- la guardai incerto, non sapendo se si sarebbe sentita infastidita o preoccupata da questa notizia.

Lei sorrise, però, annuendo.

-Ok. Avevo notato che era un tipo piuttosto... particolare. C'è qualcos'altro che mi devi dire?-

Esitai solo un attimo poi annuii.

-No, è tutto!-

 

***

 

Joy

E andammo a fare colazione, cercando un cornetto. Sirius ormai era fissato che ne voleva uno. Dopo averlo trovato da Mielanda, andammo in giro a cercare James e Lily. Li trovammo in libreria, impegnati in un'accesa discussione.

-Non c'è né bisogno James- stava sbottando Lily, forse per la centesima volta.

-Può darsi, ma lo voglio fare. Non mi sembra che farlo sia un torto a qualcuno- ribatté James con due libri in mano.

-Non vi sembra il posto meno adatto per parlare di farlo o non farlo?- li punzecchiò Sirius, ghignando.

-Spiritoso. Provi tu a dire alla mia ragazza che volerle comprare un libro non è un reato?- cercò sostegno James.

Sirius stava per parlare quando Lily lo interruppe.

-E tu potresti dire al mio ragazzo che non voglio che sprechi soldi per me. La prossima settima avrò i soldi e li comprerò io, se mi interesseranno ancora. Non voglio la carità- sbottò Lily, incrociando le braccia al petto.

James la fissò stralunato.

-Carità? Lily ti voglio solo comprare un libro. Non mi sembra che sia fare carità. Sarebbe un regalo!-

-Sì, un regalo del tutto superfluo- replicò lei.

-Ma è una cosa assurda! Perché ti sembra una cosa tanto sbagliata? Io non ci vedo niente di male a volerti comprare una cosa- disse disperato James, lasciando i libri sul mobile e mettendosi le mani nei capelli.

Guardai Sirius che stava aprendo bocca e gli lanciai un'occhiataccia che diceva “se la devono cavare da soli”.

-Il mio affetto non si compra con i soldi. Non c'è bisogno di nessun regalo per farti amare di più- disse Lily, abbassando lo sguardo a terra.

-Ma io non lo faccio per questo- disse James, prendendole le mani e cercando il suo sguardo.

Lily incontrò i suoi occhi e parve rilassarsi. Poi sorrise.

-Va bene James. Non lo fai per questo. Ma la cosa mi mette lo stesso a disagio quindi non ne parliamo più-

-Ok Lily. Ma sappi che sei esagerata. Tremendamente esagerata- la punzecchiò James, abbracciandola.

Sorrisi nel vederli così. Erano così carini e dolci.

-Non sono esagerata. Tu sei uno stupido cavaliere dei tempi ormai passati. E io non sono una donnetta che ha bisogno del cavaliere dalla lucida armatura che mi supporti in tutto- ribatté Lily subito, non smettendo di abbracciarlo, però.

-Certo, tu sei una femminista, lo sapevo già. Sei anche una testa dura- e detto ciò le diede un buffetto sulla testa affettuoso.

-Quanto ti odio- sbottò Lily, staccandosi da lui, ma guardandolo divertita.

-Più o meno quanto ti odio io, cara!- replicò lui tranquillo. Beh.. diciamo che sapevano essere dolci al loro modo.

-Ma si può sapere quando finirete di blaterare cose insensate? Amici miei, voi avete troppa tensione in corpo- disse Sirius, intromettendosi tra i due e mettendo le braccia intorno alle loro spalle, stringendoli a sé.

-Tensione?- chiese Lily, ingenuamente.

James lanciò un'occhiataccia a Sirius che però non la raccolse.

-Certo. Tensione sessuale. Si percepisce perfettamente da ogni vostra litigata- continuò tranquillo Sirius mentre uscivamo dal negozio.

Lily arrossii e James sbuffò.

-Certo, certo. Sirius mi lasci? Probabilmente non te ne sei reso conto, ma mi stai staccando la testa dal collo- tentò di scappare lui. Ma Sirius lasciò andare le spalle di Lily e prese più saldamente James per il collo.

-Ma guardatelo voi, ha fatto anche la rima. Allora te la stacco davvero- ghignò lui, iniziando a torturagli la testa con la mano chiusa a pugno.

-Sono dei bambini- disse Lily scuotendo il capo, mentre li guardava.

-Già. E noi non li conosciamo- dissi divertita, prendendola a braccetto e allontanandoci ridendo tra noi.

-Ehi, dove andate voi due?- arrivarono in coro le voci di James e Sirius. Ridendo, tentammo di sfuggirgli.

 

***

 

Sirius

Fu un pomeriggio molto bello, il piccolo evento iniziale sembrava non aver scalfito per niente la nostra tranquillità. Cosa che mi rallegrò. Temevo che Joy si sarebbe comportata diversamente, pensavo fosse preoccupata infondo. Quasi mi accigliai vedendola serena mentre ci sedavamo al tavolo dei Grifondoro in Sala Grande. Non sembrava minimamente gelosa.

Perché? Mi chiesi forse un po' infastidito. Lo so che non aveva senso, ma la cosa mi infastidiva lo stesso.

-Sirius, tutto bene?- chiese James, notando che ero accigliato.

-Sì, mai stato meglio- dissi con una nota di sarcasmo che non mi sapevo ancora spiegare.

-Bene... sai prima salendo ho visto Luana andare in giro per il castello...- disse un po' incerto a bassa voce. -Allora quel pazzo di Silente l'ha davvero assunta per fare qualcosa qui?- dissi, incredulo.

-Sembra di si.. - James cercò il mio sguardo, ma io gli sfuggii. Non avevo intenzione di fargli capire cosa provavo in questo momento. Non sapevo neanche io se ero più seccato, turbato o semplicemente indifferente a questa notizia. E non lo volevo sapere per il momento.

-Felpato?- mi richiamò lui.

Lo ignorai voltandomi verso Joy, che stava guardando accigliata verso la sala.

-Cos'hai piccola?- chiesi, spostandole la coda di capelli dalla spalla a dietro al schiena.

-Niente. Notavo che ci deve essere qualche nuovo pettegolezzo in giro. Non senti questo mormorio?- chiese, indicando con un cenno del capo il gruppo di ragazze più vicino che parlava guardandoci.

Appena notarono che mi ero voltato verso di loro abbassarono lo sguardo e arrossirono, facendo le indifferenti.

-Mah, hanno sempre qualcosa su cui sparlare- dissi alzando le spalle per niente preoccupato.

La cena finì tranquilla, se non verso la fine Joy si lasciò uscire un lamento. La guardai preoccupato e lei mi sorrise tranquilla.

-Non ti preoccupare, mi è solo venuto il ciclo. Sono solo i normali dolori allo stomaco- disse appoggiando la testa sulla mia spalla.

-Già, gli insopportabili dolori del ciclo- scherzai io, ricevendo un pizzicotto forte sul fianco come risposta.

-Ecco uno di quei momenti in cui vorrei tu fossi una donna. Almeno capiresti e non mi prederesti in giro- ribatté Joy, accigliata.

-Ma scusa, non sentiresti la mancanza di qualcosa se io fossi una donna?- ghignai io.

E lei mi diedi un pugno forte sulla spalla.

-James la mia ragazza mena- mi lamentai abbracciando James, il mio vicino di panca.

-Non venirti a lamentarti, lo sapevi fin dall'inizio che era piuttosto manesca. Hai più cicatrici che ti ha fatto lei che altro- mi ricordò lui, divertito.

-Sì, ma pensavo si sarebbe ammansita col tempo- replicai.

-Sei stato troppo ottimista. Ormai nella sua testa tu sei il suo punciball preferito. E non riuscirai a farle cambiare idea, è piuttosto difficile visto che non ha un'elasticità mentale come la nostra- ribatté James.

-Mi stai insultando James?- domandò Joy, inarcando le sopracciglia.

-No Joy. Affatto. Non è colpa tua se non hai un cervello come quello mio e di Sirius. Insomma, noi siamo dei geni, tu sei solo una persona mediocre- scherzò lui. E Joy gli tirò un pugno anche a lui. Risi soddisfatto.

-Fai sempre bene a picchiarli. Ma non ti fai male? Ieri ho provato a picchiare James e mi sono fatta male alla mano- chiese Lily.

-Ohhhh... e come mai hai tentato di picchiarlo? Non faceva il bravo?- chiesi, sogghignando e vedendola arrossire.

-Sei proprio impossibile Sirius. Ma come fai a travisare tutto quello che dico?- ribatté lei seccata.

-Semplice. Come il tuo ragazzo ha fatto notare poco fa, io ho un cervello da genio. Quindi ascolto, rielaboro e rispondo correttamente- risposi, facendo il maestrino.

Notai appena Joy chiudere gli occhi per portarsi le mani allo stomaco e non ascoltai la risposta di Lily.

-Vuoi che ti accompagno in infermeria? Madama Chips ti fa passare tutto in genere con quell’intruglio disgustoso- proposi preoccupato. L'avevo vista impallidire.

-Sì, è meglio. Davvero mi vuoi accompagnare?- mi chiese stupita. Pensava davvero non volessi andare con lei??? Non riuscivo a capirla.

-Non c'è neanche bisogno di chiederlo! Andiamo!- dissi tranquillo alzandomi, seguita da lei. Salutammo gli altri con un cenno e poi andammo verso l’infermeria, scherzando come al solito. Arrivati in infermeria trovammo come al solito Madama Chips, pronta a guardarci con quel suo cipiglio severo, e proprio Luana!

 

***

 

Joy

 

-Bene signorina Burke, quale pozione le darebbe in questi casi?- chiese Madama Chips a Luana, che guardò le boccette di pozioni nell'armadietto con concentrazione. Poi prese una con una gradazione di giallo inquietante.

Guardai preoccupata Madama Chips e mi sentii profondamente sollevata nel vederla annuire.

Luana mi avrebbe davvero avvelenata? Non lo so, ma da lei potevo aspettarmi di tutto! Ma se c’era Madama Chips a controllare non avevo di che preoccuparmi.

-Bene Joy. Bevi questa e starai bene per 24 ore. Se ti sentirai ancora male torna che te ne do un altro po'!- disse, fin troppo servizievole. Certo, c'era la sua sorvegliante. O dio, da quando ero diventata così acida? E poi con chi cavolo sto parlando???

Ecco, ora questa qua mi fa anche impazzire...

-Grazie- risposi, cortese e buttai giù la pozione tutto d'un fiato. Aveva un sapore orribile. Ma ormai ci ero abituata.

-Hai spesso dolori molto forti?- chiese curiosa.

-Purtroppo si. Specie i primi tre giorni- risposi, anche se controvoglia.

-Capisco- disse, lasciando cadere il discorso per guardare Sirius. Lui era rimasto in silenzio, ma sembrava sereno. Non sembrava minimamente turbato dalla presenza della bionda.

-Va bene ragazzi, ora andate al vostro dormitorio. E mi raccomando, niente soste, sta per scadere il coprifuoco- ci avvertii Madama Chips.

Con un breve saluto ce ne andammo verso il dormitorio.

-Allora, come stai ora?- chiese Sirius.

-Bene- dissi subito, anche se in effetti mi faceva male la testa. Dannato ciclo, ma perché la natura ci doveva fare così? Non poteva davvero far si che i bambini venissero portati dalla cicogna? Sarebbe stato tutto più facile per noi donne!!!

-Vuoi andare a letto quindi?- domandò.

-Sì, mi sento esausta- risposi. Arrivati in Sala Comune trovammo gli altri seduti nei soliti posti. Peter, James e Remus erano con un libro enorme di Artimanzia, sicuramente di Lily, davanti a loro. Sembrava che stessero interrogando Lily.

-È giusto?- chiese lei, accigliata.

-Sì Lily- si congratulò Remus. 

-Ora cerchiamo qualcosa che non puoi sapere- disse James furbo, girando le pagine con furia.

-Mi dispiace Jamie, non ci riuscirai. Io le so tutte!!!- scherzò Lily, sorridente.

-Ed ecco a voi la donna che ci incolpava sempre di essere troppo vanitosi- la prese in giro Sirius. Loro si voltarono sorridenti.

-Come stai ora Joy?- chiese Lily preoccupata, ignorando Sirius che per ripicca ora aveva preso a dare pugni a James per finta, mentre lui fingeva di essere pestato a sangue.

-Bene. Sono abituata ormai a questo mio male mensile. Del resto tu mi puoi capire- dissi, strizzandole un occhio.

Lei rise e vidi con la coda dell'occhio anche Remus sorridere.

-Sì, anche tu lupacchiotto- gli dissi tirandogli un pugno sulla spalla piano, per gioco.

La luna era passata da pochi giorni e lui era ancora piuttosto giù di tono.

-Già- commento solo lui, tranquillo.

-Andiamo a letto mia bellezza, devi riposarti- disse Sirius, lasciando andare James morente sul tavolo e circondandomi la vita con le sue braccia grandi e calde.

-Sirius... voglio dormire nel mio letto oggi...- sussurrai piano, temendo la sua risposta. Speravo non la prendesse come un rifiuto.

-Sicura? Sai quanto adoro svegliarmi con te accanto- sussurrò lui in risposta. Lo guardai sentendomi sciogliere sotto il suo sguardo. Sirius non era un tipo romantico e quando si lasciava sfuggire certe frasi mi faceva sciogliere davvero come neve al sole, perché per lui erano davvero sincere e spontanee. E specialmente istintive, perché se ci avesse riflettuto su non avrebbe mai permesso a se stesso di pronunciare simili parole.

-E che con me ti sveglierai almeno sei volte tutta la notte se non di più. La pozione ha un piccolo effetto collaterale. Dovrò andare in bagno molte volte- gli spiegai, arrossendo.

-Capito. Allora ci salutiamo qui?- chiese imbronciato.

Gli strinsi le braccia intorno al collo e mi alzai sulle punte per baciarlo.

-Buonanotte Sir- e poi salii le scale verso il mio letto.

 

***

 

James

 

Guardai Sirius accigliato. Era mattina abbastanza presto, mi ero svegliato deciso a buttare giù dal letto tutti i miei giocatori di Quidditch per un bell'allenamento mattutino e sorpresa delle sorprese, avevo trovato Sirius sveglio.

Le braccia incrociate sotto la testa, sdraiato a pancia in su, guardava il soffitto con espressione vacua.

-Felpato? Tutto bene?- chiesi incerto, sedendomi di scatto sul letto.

-Sì... Tutto meravigliosamente bene- disse lui.

-Non direi. Sirius mi dici cosa cavolo c'è una volta per tutte. Cosa ne pensi della comparsa di Luana? Per te è cambiato qualcosa?- chiesi, leggermente arrabbiato.

La sera prima mi aveva detto che Luana era diventata un'apprendista infermiera e che l'avevano incontrata in infermeria, ma poi si era addormentato non volendomi dire niente. E per una volta non riuscivo a capire cosa cavolo passasse per la testa al mio migliore amico, cosa che mi faceva davvero impazzire.

-Non riesco a capire. Non riesco a capire cosa cavolo gli passa per la testa dannazione. Perché si comporta così? Perché sembra così serena e non mi dice niente?- sbottò Sirius, sedendosi anche lui e permettendomi di guardarlo negli occhi. Era preoccupato e seccato nello stesso momento.

-Sì può sapere cosa stai dicendo? Cosa ti interessa di cosa passa per la testa a quella lì scusa?- chiesi nervoso. Non glielo avrei permesso. Non poteva pensare di lasciare Joy facendole del male, per stare con una solo perché era un pazzo masochista.

Lo stavo per accusare di non pensare a Joy, quando mi bloccai per la sua espressione accigliata.

-Di cosa parli? Insomma, è naturale che mi interessi cosa pensa Joy, no?- chiese.

-Joy? Stavi parlando di Joy, quindi?!- chiesi sollevato. E poi mi diedi dello scemo. Proprio io avevo dubitato di mio fratello, che idiota che ero.

-Certo. Non capisco perché non si sta comportando come mi aspettavo. Pensavo che l'avrebbe messa in crisi l'arrivo inaspettato di Luana. Ha messo in crisi anche me per un po'. Ma dopo il primo attimo di preoccupazione è tornata serena e totalmente rilassata- spiegò irritato.

-E quindi dov'è il problema? Non è una cosa positiva?- chiesi, non riuscendo a capire.

-Dov'è la gelosia? Non capisco perché non sia almeno un po' gelosa. Vuol dire che non tiene davvero a me se non è gelosa, o sbaglio? Insomma, so che Remus dice che la gelosia fa male, ce lo ha ripetuto un sacco di volte quel sacco di pulci. Ma il non essercene affatto non è altrettanto preoccupante?- chiese, aspettando una mia risposta.

Scoppiai a ridere e poco dopo mi arrivò un cuscino in pieno viso.

-Bravo. Io ti parlo seriamente per una volta e tu ridi. Sai cosa ti faccio io, cervide da strapazzo?- chiese mentre si gettava su di me e iniziava a torturarmi.

Lottammo un po’, ma ero svantaggiato visto che non riuscivo a smettere di ridere.

-Sei tu il sacco di pulci comunque. E lascialo, non vedi che non respira?- arrivò la voce di Remus in mia salvezza. Sirius mi aveva trascinato per terra, pancia in sotto, braccia bloccata indietro e si era seduto sulla mia schiena togliendomi totalmente il respiro, comprimendomi la cassa toracica. E le risate non aiutavano.

-Ma si, tanto anche se muore non perdiamo molto- disse ironico Sirius, alzandosi dalla mia schiena dopo alcuni secondi, giusto un po' per farmi temere che mi avrebbe davvero lasciato morire. Come se fosse possibile...

-Perché questa bella litigata di prima mattina?- chiese Remus, curioso.

-Perché questo idiota del nostro migliore amico ride le poche volte che dico una cosa seria- rispose Sirius.

-E cosa mai hai detto di serio scusami? Stai forse male?- chiese Remus, fingendosi preoccupato, per poi scoppiare a ridere insieme a me.

Sirius ci lanciò un'occhiataccia.

-Ma perché parlo ancora con voi mi chiedo? Se parlassi con i muri sarebbe meglio, almeno loro sarebbero in grado di ascoltare senza ridere come dei cretini- sbottò lui.

-Avanti Sirius. Non te la prendere. Giuro che ora risponderò alla tua domanda illuminandoti con la mia sapienza- gli dissi alzandomi e trascinandolo per le spalle sul suo letto. Lui si lasciò trascinare controvoglia e mi guardò scettico.

-Ed ecco il maestro all'opera. Sai che mi sembri proprio un deficiente con quell'aria da maestrino- mi schernii.

-Grazie Sirius, i tuoi complimenti sono sempre apprezzati. Comunque ora lasciami parlare. Ti voglio far notare che Joy ha avuto anni e anni per capire come nasconderti la sua gelosia, visto che per anni sei stato dietro a mille ragazze e lei non voleva mostrare che moriva di dolore e di rabbia ogni volta che ti vedeva con una di loro. E non interrompermi- lo avvertii, anche se lui non aveva neanche aperto bocca.

-Inoltre, non hai pensato che lei ti ama e si fida di te? Insomma, se c'è fiducia la gelosia c'è sempre, ma diventa meno evidente! Non si impossessa di te trasformandoti in un assassino spietato della persona che ha osato avvicinarsi al tuo partner- tentai di spiegarli.

Poi lo guardai accigliato mentre lo guardavo riflettere.

-Sirius dimmi che Joy non ha niente di cui preoccuparsi. Anzi, dimmi che io non ho niente di preoccuparmi- gli dissi serio.

-E di cosa dovresti preoccuparti?- chiese lui, evasivo.

-Sirius cosa pensi della ricomparsa di Luana? Sei felice, arrabbiato, infastidito, non so. Cosa provi insomma?- chiese Remus, intromettendosi.

Sirius guardò prima me e poi lui.

Poi si gettò sul suo letto, chiudendo gli occhi.

-Non lo so ragazzi. Non lo so-

 

***

 

Joy

Sirius mi venne a svegliare facendomi venire un colpo, per un allenamento di Quidditch. Arrivati al campo giocammo per tre ore intere, provando tutti gli schemi che il nostro capitano aveva deciso.

-Bene ragazzi. Allora ci vediamo domani sera e così la sera dopo, così via fino al giorno della partita. Sabato saremo così pronti che riusciremo a vincere anche con gli occhi chiusi- ci incitò James.

-Capitano, ma domani avrei un...- il battitore smise di parlare sotto la sguardo decisamente pazzo di James.

-Cosa mi stavi per dire?- domandò minaccioso.

-Niente James. Niente! Ci sarò!- rispose subito il poveretto.

-Altro che Lily. Il vero despota sei tu James- lo punzecchiò come al solito Sirius.

-Non si scherza sul Quidditch. Non si può saltare un allenamento per nessun motivo- disse risoluto.

-E tutti gli allenamenti che hai saltato l'anno scorso?- gli ricordò lui, divertito.

-Beh, non ero io il capitano. Quest'anno le cose sono cambiate amico!- Rispose James con aria da professionista.

-Ragazzi io volo al mio dormitorio. Voglio farmi una doccia nel mio bel bagno. Dovrebbe essere libero a quest'ora- dissi, mentre montavo di nuovo sulla mia scopa.

-Ok. Ci vediamo su- mi salutarono loro e poi partii. Arrivata nella mia stanza la trovai meravigliosamente vuota. Andai in bagno e mi rilassai sotto un bel forte getto di acqua calda.

Indossai un paio di pantaloni di una tuta e poi guardai indecisa tra le varie felpe. Alla fine ne scelsi una che era appartenuta a mio padre. Me l'aveva data tre anni fa più o meno, perché aveva visto quanto l'amavo. Aveva disegnato dietro il volto di uno dei migliori giocatori di Quidditch della nazionale dagli ultimi sei anni e c'era anche il suo autografo originale.

Era una felpa blu che adoravo davvero, ora specialmente perché era stata di mio padre.

Mentre mi asciugavo i capelli entrò nella stanza Elen, con Taira dietro.

-Oh Joy, finalmente ti trovo. Speravo tanto di vederti. Come stai? Sappi che se hai bisogno di una spalla su cui piangere io ci sono- disse lei, mostrando una gentilezza decisamente anormale. La guardai stralunata, notando che il suo viso era fintamente dispiaciuto.

-Io sto benissimo. Perché dovrei stare male?- chiesi, accigliata.

-Oh.. allora non lo sai ancora? Eppure è da ieri pomeriggio che gira la voce... Mi duole doverti dare la notizia proprio io, ma devo farlo. Ieri pomeriggio Sirius è stato visto baciare una bionda- disse con tono da pettegolezzo proprio.

Inarcai un sopracciglio.

-Lo sapevo- dissi sorprendendola.

-Davvero? E hai preso così bene la notizia? Gli hai fatto particolarmente male quando lo hai lasciato?- chiese, mostrando una maniacale curiosità.

-No. Non l'ho lasciato. So bene tutta la situazione, ero presente. Quindi so com'è andata. È stato un bacio involontario. Lei pensava fosse ancora libero. Lui gli ha chiaramente detto che non è così, fine della storia- dissi sapendo che ciò l'avrebbe delusa e provando un enorme piacere in questo. Ripresi ad asciugarmi i capelli tranquillamente, guardandola dallo specchio. Lei riordinò le idee e poi mi sorrise furba.

-Quindi il fatto che lei sia ora l'infermiera della scuola non ti preoccupa affatto?- domandò.

-No, per niente- risposi.

-Strano, io sarei preoccupata fossi in te. Anche se sono bellissima mi sentirei comunque insicura in confronto a lei. Insomma lei è slanciata, elegante, sexy, magrissima, ma formosa. Penso che tutti gli uomini cerchino una come lei da portarsi a letto. Mentre tu sei così... non prendertela cara se sono sincera, ma solo le vere amiche lo sono, giusto? Ma un uomo sano di mente non sceglierebbe mai una come te con lei a portato di mano- e ridacchiando se ne andò. Notai appena Taira guardarmi dispiaciuta poco prima di seguirla.

La porta si chiuse e io strinsi forte nelle mani il pettine. E riuscii a spezzarlo. Guardai le due parti solo un minuto, per poi gettarle a terra arrabbiata.

E mi guardai allo specchio. Io non ero bella, non ero sexy, non ero alta o slanciata. E non ero neanche magra come Luana. Ero orribile.

Un uomo sano di mentre non sceglierebbe mai te con una come lei a portata di mano...

Chiusi gli occhi tentando di non sentire quella dannata voce nella testa. C'era riuscita dannazione. Arrabbiata con me stessa strinsi la testa con le mani tentando di frenare quella tortura.

Ma ormai mi aveva messo la pulce nell'orecchio e non potevo scacciarla facilmente. Del resto era da una vita che mi sentivo una nullità rispetto a lei…

 

***

 

Ehm... ora mi ammazzerete? Spero di no! Insomma, io probabilmente lo farei se mi presentassero un simile capitolo...

Mi dispiace ma questo capitolo ha fatto davvero molta fatica a uscire fuori. Avete mai provato la sensazione di voler tornare indietro per poter scrivere e aggiungere alla storia pubblicata particolari che prima avevi omesso? O che semplicemente prima non ti erano venuti in mente? Bene, se si allora capirete come mi sono sentita io. Se no... beh, è una bruttissima sensazione. Perché vuoi scrivere quella cosa ma ti rendi conto che risulterà strana detta solo ora.. quindi chiedo umilmente perdono se vi sembrerà strana ora la comparsa di Luana. Ma è andata così.. finita la storia forse potrei pensare di modificare qualche parte, aggiungere qualche pezzo per renderla più coerente perché mi sono davvero resa conto che non aver pianificato una storia così lunga anche solo minimamente, ha fatto si che gli eventi sembrano messi così, a caso. In realtà uno schema ce lo avevo nella testa, ma mi sono discostata spesso...

Quindi chiedo scusa!

Adesso passiamo al resto... a parte questo spero che il capitolo sia come minimo accettabile.

Volevo pubblicare ora per potervi augurare una buona pasqua a voi e alle vostre famiglie!!!=)

cosa farete a pasquetta? Spero qualcosa di meraviglioso. Mi raccomando, divertitevi molto!!!!

e mangiate molta cioccolata!!!xD

io non vedo l'ora che venga domani per ricevere il mio enorme coniglio di cioccolato!!! hmmmm che fame....

ok, evitiamo di sbavare sul pc... inoltre vedo negli occhi di Remus uno sguardo a dir poco lupesco. Scommetto che verrebbe volentieri a rubarmi il mio coniglio di cioccolata!! ihihihi!XD

dopo gli auguri vi ringrazio davvero a tutti per aver letto questo capitolo ed essere arrivati fino a qua, sappiate che siete mitici. Ringrazio tantissimo le persone che continuano a seguire/preferire/ e ricordare questa mia storia e ringrazio davvero le lettrici che hanno potuto recensire.

Sappiate che non c'è regalo migliore che una recensione fatta spontaneamente anche se breve. Vi adoro!!! e spero davvero che vogliate sempre farmi sapere anche solo con poche parole che non odiate questa mia storia!!!

alla prossima!!!!!!!!!!

ps:auguri ancora!!!

   
 
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