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Autore: Sun86    24/04/2011    7 recensioni
Dopo il mancato matrimonio Akane prende un importante decisione che porterà Ranma per diversi mesi lontano da casa... ma cosa succede se il più temibile tra i rivali di Ranma, Shinnosuke, si trasferisce inaspettatamente a Nerima? come si comporterà Akane? e se Ranma lo scoprisse,cosa sarà disposto a fare per non perdere Akane? e soprattutto, se non fosse così scontato che questa volta i due tornino insieme? lo scoprirete solo leggendo!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Shinnosuke, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CREPUSCOLO


12) Ryugenzawa

...If I could, then I would,
I'll go wherever you will go
way up high or down low,
I'll go wherever you will go...

...Se potessi, allora vorrei,
andrò ovunque tu andrai,
dal luogo più alto a quello più basso
andro ovunque tu andrai...


La nebbia notturna sta lentamente dissipandosi, da lontano i primi raggi dell’alba regalano al cielo scuro nuove sfaccettature. La città è completamente assopita, il gallo non ha ancora cantato e i grilli non hanno ancora salutato la notte ormai finita.
Nerima è avvolta nel silenzio, le strade sono deserte, le luci dei lampioni ancora accese, ma in casa Tendo il nuovo giorno è cominciato da un pezzo.
Sbadigli e imprecazioni si odono in ogni angolo della sala da pranzo… Kasumi è sveglia all’incirca da un ora, ha preparato la colazione per me e Akane e le provviste per il viaggio. Nabiki, con un broncio che farebbe invidia a quello di Ryoga, se ne sta spaparanzata sul tavolo come se avesse un macigno sulle spalle. Mia madre controlla scrupolosa che abbia riempito correttamente lo zaino. Soun in questo momento potrebbe essere paragonato ad una mummia egizia, se ne sta in posizione meditabonda, con gli occhi chiusi e le braccia incrociate al petto… mi sorprende che non abbia ancora allagato casa con i suoi soliti piagnistei. Ovviamente quell’idiota di mio padre è di sopra che dorme tranquillamente, come se non sapesse che suo figlio sta per mettersi in viaggio e potrebbe tornare chissà quando… che padre snaturato!
Come lo si poteva immaginare, quella sciocca di Akane non è ancora pronta. Non si è nemmeno degnata di farsi vedere. Se Kasumi non mi avesse detto di averla vista preparare lo zaino avrei creduto in un ripensamento.
Sento uno sbuffo rozzo e plateale alla mia destra, non mi volto, so perfettamente a chi appartiene… all’istante Soun spalanca gli occhi, rompendo la rigida posizione in cui si trovava pochi secondi prima… non ci posso credere! Stava dormendo! Ed io che ero convinto fosse assorto in chissà quali pensieri… dovevo aspettarmelo.

<< Ben svegliato papà! >>
<< Eh? Na..Nabiki? devo essermi appisolato, scuuuusateeeee >>, si giustifica Soun sbadigliando sonoramente.
<< Ma si può sapere Akane quanto ci mette a prepararsi? Avanti di questo passo partiranno all’alba di domani >>
<< Su Nabiki, vedrai che Akane scenderà presto >>
<< Questa è la terza volta che lo dici Kasumi… ma perché non sono rimasta a letto? >>
<< Nessuno aveva richiesto la tua presenza Nabiki… potevi tranquillamente continuare a dormire >>
<< E perdermi la mia sorellina e il suo Ex fidanzato, non amico e sicuramente futuro marito partire per la loro prima vacanza insieme dopo cinque mesi di separazione? No, mai! >>
<< Non è una vacanza Nabiki! Ti ricordo che vado a cercare il muschio che mi renderà maschio per sempre >>
Un sorriso sornione le si forma sul viso mentre si sporge sul tavolo con una mano sotto il mento e uno sguardo che non lascia presumere niente di buono.
<< Avanti Ranma, non vorrai farmi credere che non c’è niente di premeditato in questa faccenda? >>
Le sue insinuazioni non mi piacciono, sento gli occhi di mia madre, Soun e Kasumi puntati su di me. Guardo verso la porta in cerca di una via di fuga, ma non ve n'è nessuna…
<< Akane, la colazione è in tavola… sbrigati o perderete il treno >>, la provvidenziale voce di Kasumi sposta l’attenzione di tutti verso la veranda, dove un’assonnata Akane fa il suo ingresso titubante. Ha uno sguardo stanco, tipico di chi non ha chiuso occhio per tutta la notte. Che neanche lei sia riuscita a dormire?
Entra nella sala con fare incerto, prende posto accanto a sua sorella Nabiki e in maniera molto silenziosa consuma la sua colazione. Come mai ha questo atteggiamento? Che si sia pentita di aver accettato di seguirmi?
<< Allora sorellina? Come mai ci hai messo tanto? Eppure quella mattiniera tra te e Ranma sei sempre stata tu >>, strano ma vero, per una volta tanto Nabiki si rende utile dando voce ai miei dubbi ed evitandomi l’imbarazzo di chiederglielo personalmente. So già che non sarei riuscito a porle la domanda.
<< Avevo delle cose da sistemare prima… non ho avuto molto tempo per prepararmi alla partenza, ho dovuto fare tutto in fretta e furia >>, la sua voce è tranquilla, ma lo sguardo è ancora basso… cosa c’è che non va?
<< Beh, se hai finito direi che possiamo anche andare… siamo in ritardo sulla tabella di marcia, vorrei arrivare a Ryugenzawa prima di sera >>, non è vero, siamo in perfetto orario ma sentivo il bruciante bisogno di dire qualcosa. Volevo che alzasse lo sguardo verso di me, che mi dicesse qualcosa… anche un insulto… ma non lo fa, si limita ad annuire alzandosi dal suo posto.
Mi alzo a mia volta seguendola verso l’ingresso, la nostra famiglia è immancabilmente alle nostre spalle. Soun, puntuale come un orologio svizzero ha aperto i rubinetti a tutta forza, mia madre e Kasumi si limitano a sorriderci incoraggianti, mentre Nabiki appoggiata allo stipite della porta seguita a fissarmi con gli occhi di chi la sa lunga… nel frattempo anche quell’imbecille di mio padre si è finalmente deciso ad onorarci della sua superflua presenza, comparendo sulle scale.
<< Mi raccomando bambina mia, stai attenta… ci sono tutti quei mostri a Ryugenzawa >>, la invita Soun asciugandosi invano le lacrime.
<< Papà, non sono mostri, solo animali un po’ più grandi del normale >>, si affretta a rispondere Akane già stanca dell’ennesimo piagnisteo di suo padre.
<< Soun ha ragione, fate attenzione ugualmente… per favore ragazzi >>
<< Non si preoccupi signora Saotome, andrà tutto bene >>, la rassicura Akane intenerita dalla sua preoccupazione di madre… so quanto vorrebbe che anche la sua fosse qui in questo momento.
<< Tranquilla mamma… non saranno due animaletti giganti a ostacolarci >>, la vedo sorridere serena, rassicurata dalla mia sicurezza.
<< State attenti a non prendere freddo, copritevi bene soprattutto la notte >>
<< Oh tranquilla Kasumi, vedrai che il nostro Ranma scalderà a sufficienza sia lui che nostra sorella… non è vero Ranma? >>
Eh? Dovevo aspettarmelo! Maledetta! Sento il viso andarmi in fiamme << Ma che Diavolo dici? Ma ti è dato di volta il cervello? Come ti vengono in mente certe idee tanto spudorate? >>, la vedo sorridere sorniona… non mi piace…
<< Ma Ranma, come sei malizioso? Hai frainteso le mie parole biricchino… io intendevo dire che data tutta la tua esperienza, sarai di certo in grado di accendere un fuoco e mantenerlo acceso per tutta la notte… o sbaglio? >>, colpo basso… mi ha fregato!
<< Nabiki smettila con le tue insinuazioni… non accadrà niente di tutto quello che immagini… ti ricordo inoltre che io e Ranma non siamo più fidanzati, quindi finiscila con le tue battutine inopportune >>, si affretta a rispondere irritata Akane. Perché non fa altro che precisare che io e lei non stiamo più insieme? Chi vuole convincere, la sua famiglia o se stessa?
<< Su ragazzi non prendetevela, infondo non ci sarebbe nulla di male se decideste di… beh avete capito, no? Magari è la volta buona che fate pace e tornate insieme >>
<< Padre degenerato! Ma ti sembrano cose da dire ad un figlio? >>, gli urlo contro.
<< Stupido! Io lo dico per il tuo bene… smettila di fare il bambino e comportati da uomo per una volta! >>
<< Senti un po’ chi parla… tu quando ti saresti comportato da uomo, tanto per sapere? Fino ad oggi non mi è mai sembrato di averti visto come tale >>
<< Come osi parlare in questo modo a tuo padre, figlio ingrato!? >>, la situazione qui prende una brutta piega, meglio svignarsela alla svelta. Prendo Akane per un braccio e la trascino via da quella casa di pazzi a tutta velocità, nonostante ciò le loro urla eccitate ci raggiungono a distanza di metri.
<< Divertitevi! >>
<< Non tornare a casa senza un erede maschio in arrivo! >>
<< Ranma, se lo fai per davvero ti toccherà subito riparare con il matrimonio >>
Quelli sono fuori di testa! << Andate al diavolo! >>, urlo continuando a trascinare un irritatissima Akane, che alle mie spalle sta riflettendo sicuramente sul modo migliore per rompermi l’osso del collo. Questo viaggio non poteva iniziare meglio di così!

 



Finalmente siamo arrivati a Ryugenzawa. Dal finestrino del treno riesco già a vedere la foresta che si apre a poche miglia da noi, mancheranno al massimo pochi minuti all’arrivo in stazione. Il viaggio è stato più pesante del previsto. Dopo avermi quasi spezzato un braccio nel tentativo di sfuggire alle stupide frecciatine dei nostri familiari, quell’idiota di Ranma si è rinchiuso in un imbarazzante e irritante silenzio. Non che io abbia fatto molti tentativi di rompere il ghiaccio, anzi… però mi aspettato da parte sua almeno qualche battutaccia o qualche insulto per sviare alle idee che Nabiki e il Signor Saotome si sono fatti sul nostro viaggio.
Il vecchio Ranma di fronte a quel genere di insinuazioni, mi avrebbe di sicuro scaricato addosso una sfilza di insulti e commenti negativi, ribadendo che con un maschiaccio violento come me non avrebbe mai potuto fare niente di quello che passava loro per testa, ed invece… non mi ha insultato, non mi ha evitato, non mi ha allontanato… si è limitato a scappare via, portandomi con se. Cosa ha trasformato Ranma in questo modo? Se si fosse sempre comportato così nei miei confronti, molto probabilmente saremmo sposati da un pezzo… quanti problemi avremmo evitato? Quante sofferenze inutili.
<< A..Akane? Siamo arrivati, dobbiamo scendere >>, la sua voce mi riporta lentamente al presente. Lo guardo confusa, non ho sentito cosa mi aveva detto.
<< Insomma, che ti prende oggi? Hai la testa fra le nuvole! Siamo arrivati, dobbiamo scendere >>, mi ripete leggermente irritato. Qualcosa del vecchio Ranma per fortuna è ancora in lui.
<< Scusami, ero sovrappensiero… >>
<< Me ne sono accorto… si può sapere a cosa pensavi? È da questa mattina che sei strana >>, cosa intende con strana? Ma se è lui quello che non ha spiaccicato una parola…
<< Non so a cosa tu ti riferisca, a me sembra di essere sempre la stessa >>, ribatto voltandomi nuovamente verso il finestrino.
<< Si certo… lasciamo perdere, meglio evitare possibili malintesi >>, incrocia le braccia e si volta verso il lato opposto.
<< Cosa? E da quando tu vuoi evitare possibili malintesi? >>, chiedo incredula.
Si volta spazientito verso di me, sta per scattare, nei suoi occhi leggo collera, ma per cosa? Pare ripensarci, qualunque cosa avesse intenzione di sbraitarmi contro ormai è inghiottita. Lo vedo alzarsi e dirigersi verso la porta del vagone con il suo zaino in spalla.
<< Muoviamoci è meglio, altrimenti il treno ripartirà con noi ancora sopra >>, si ferma sulla soglia per assicurarsi che lo segua. Cosa posso fare se non assecondarlo?

Siamo in cammino da un pezzo. Da quando siamo scesi dal treno non mi ha più rivolto la parola, se non per chiedermi di accelerare il passo. Vuole accamparsi fuori dalla foresta di Ryugenzawa per la notte, a quanto ha detto per evitare che insetti giganti possano imbucarsi nella nostra tenda. Come dargli torto? Ryugenzawa è davvero un posto bizzarro. Siamo già stati attaccati da una talpa gigante, e un cucciolo di coala alto all’incirca due metri. Menomale che qui non si trovano gatti.
<< Dovrebbe mancare poco. Che ne pensi se ci accampiamo nei pressi della cascata? Penso sia il posto migliore >>, mi chiede con voce nuovamente ferma. Tutti i suoi cambiamenti di umore mi fanno venire il mal di testa.
<< D’accordo! Penso anch’io sia il posto più adatto >>, confermo tentando di rendere la mia voce ferma quanto la sua.
<< Bene >>
Questa tensione sta iniziando ad infastidirmi. Se avessi saputo che sarebbe stato così sarei rimasta a casa…
<< Ranma, senti io… >> << Akane, senti io… >>, le nostre voci si accavallano improvvisamente.
<< Prima tu >>, lo invito. Il suo sguardo è basso, con una mano si gratta dietro la testa con l’altra la guancia.
<< No, prima tu! >>, mi esorta continuando a guardare a terra.
<< Volevo chiederti… perché sei così taciturno? C’è qualcosa che ti preoccupa? >>, la mia voce è incerta, imbarazzata. Per quanti sforzi faccia, la sua presenza mi confonde, mi rende insicura… ora più che mai.
Mi guarda sconcertato, gli occhi sono spalancati. Incrocia le braccia al petto e mi guarda stranito.
<< Ma pensa un po’… stavo per chiederti la stessa cosa! È da questa mattina che te ne stai in silenzio. Quasi, quasi ti preferivo quando mi insultavi >>, ma è scemo o cosa?
<< Baka, è logica che me ne stia in silenzio se tu non parli >>
<< E da quando il mio silenzio mette a freno la tua lingua lunga? >>
<< Da quando non riesco più a capire come comportarmi con te! >>, l’ho davvero detto? Lo vedo fissarmi confuso… beh siamo in due. Ma cosa mi è preso? Perché gli ho risposto in quel modo?
<< N..non capisco… c..che vuoi dire? >>, mi chiede guardandomi dritto negli occhi. È timore quello che vi leggo?
<< Sei, sei così diverso dal Ranma che conoscevo. Non sono abituata a questo tuo modo di fare. Ogni volta che credo di sapere cosa tu stia per fare o per dire, mi spiazzi facendo la cosa opposta >>
<< Preferiresti che tornassi a chiamarti maschiaccio dalla vita larga e con il sex appell di un elefante? Insomma, io non riesco a capire dove sbaglio con te! Se ti prendo in giro mi becco un tavolo in testa, se ti dico.. se ti dico la cosa opposta, scappi via in lacrime… che devo fare? Dimmelo tu, perché io non lo so! dimmi cosa devo fare Akane e lo faro! Ma smettila di trattarmi in questo modo! >>, mi urla addosso. È arrabbiato.
<< In questo modo, come? >>, gli chiedo urlando a mia volta.
<< Come un estraneo… come se per te non esistessi >>, l’ultima frase è stata poco più di un sussurro, ancora una volta mi ha spiazzata.
<< Non è vero! Io non ti tratto affatto come un estraneo >>
<< A si? E allora perché sei così distante? Così fredda? Se non sbaglio ti ho chiesto perdono non una ma un milione di volte, mi sono liberato di quelle pazze di Ukyo e Shan-pu, ti ho detto di.. di volerti bene e che un giorno… sarei anche disposto a s..sposarti... e tu? Continui a tenermi alla larga >>
<< Sono venuta con te a Ryugenzawa, non mi sembra che questo sia tenerti alla larga >>, gli urlo ancora contro. Mi guarda disorientato, so che il mio comportamento può sembrare ambiguo, ma… io non so come comportarmi.
Si volta dandomi le spalle, la sua schiena e leggermente curvata in avanti, lo sguardo chino a terra, i pugni chiusi.
<< Muoviamoci! Dobbiamo arrivare alla cascata prima che faccia buio >>, ed è già lontano. Mi accingo a seguirlo in silenzio, devo trovare un modo per sistemare questa situazione, non può più continuare così. Ci stiamo solo facendo del male… solo che questa volta sembra lui quello che sta peggio.

 


Il sole è ormai calato da un pezzo. La luna è già alta nel cielo. Il rumore della cascata ci tiene compagnia rompendo un silenzio diventato ormai assordante. Il rapporto tra me e Akane potrebbe essere paragonato ad un vaso rotto, non importa quanto bene vengano incollati i pezzi, non sarà più quello di una volta. Cosa devo fare? Continuare a sperare o rassegnarmi?  Insistere o allentare la presa? Combattere o rinunciare?
Perché fra noi le cose devono sempre essere così complicate? Perché non possiamo volerci bene e basta? Odio quest’incertezza!
Akane se ne sta tranquillamente seduta su una roccia ai piedi della cascata. Le gambe strette tra le braccia, lo sguardo rivolto verso il cielo. Resto a fissarla dal mio posto davanti al fuoco, tentando di indovinare i suoi pensieri. Il dubbio che possano essere rivolti a quell’idiota di Shinnosuke mi fa salire il sangue al cervello, ma meglio restare calmi. C’è stata già abbastanza tensione per oggi.
I candidi riflessi della luna le illuminano il viso rendendolo ancora più bello ed etereo. Come ho fatto a ripeterle milioni di volte che era brutta? Come ho fatto a non vedere il suo fascino, la sua dolcezza, la sua inconsapevole sensualità? Come ho fatto ad essere tanto stupido?
La vedo stringersi su se stessa, le labbra tremano leggermente… immagino che l’aria fresca della sera le stia dando fastidio, quindi prendo una coperta dallo zaino e mi avvicino a lei posandogliela sulle spalle. Alza lo sguardo verso di me sorridendomi dolcemente. Un sorriso che oggi non le avevo ancora visto.
<< Grazie, Ranma >>
<< Fa freddo questa sera, forse è meglio che tu vada a riposare. È stata una giornata pesante >>, mi guarda incerta.
<< Tu va pure se vuoi. Io preferisco restare a guardare ancora un po’ le stelle >>, mi siedo accanto a lei. Non ho nessuna intenzione di andarmene.
<< Resto a farti compagnia se per te non è un problema >>, mi guarda ancora più confusa.
<< Se la mia presenza ti infastidisce posso anche andarmene via >>, le spiego alzando di scatto. Lei mi afferra un polso costringendomi a guardarla.
<< No Ranma, resta! >>, il suo sguardo è dolce, rassicurante… magnetico. Pochi istanti di esitazione e le sono nuovamente seduto accanto. Si apre la coperta che le avevo sistemato sulle spalle permettendomi di entrarci dentro. Questo è il primo contatto che abbiamo dopo tanti mesi. Torna a guardare il cielo e io alzo a mia volta lo sguardo.
<< Caspita, quante stelle! Non ci avevo fatto caso fino ad ora! >>
<< La luna deve aver pianto tanto >>, afferma.
<< Cosa? E da quando la luna piange? >>
<< Da quando il sole l’ha lasciata >>, mi risponde come se fosse la cosa più ovvia del mondo. La guardo confuso, ma di cosa sta parlando?
<< Vedi Ranma, milioni di anni fa, prima della formazione del mondo, il sole e la luna vivevano insieme nello stesso spazio di cielo. Questi erano segretamente innamorati l’uno dell’altra, ma il sole era troppo orgoglioso per ammettere i suoi sentimenti, e la luna era troppo timida per fare il primo passo. Tuttavia erano felici di vivere insieme, accontentandosi di quei semplici momenti quotidiani. In seguito, i Kami crearono la Terra, decidendo che il sole l’avrebbe illuminata di giorno e la luna di notte, separando così per sempre i due innamorati. La luna disperata, iniziò a piangere ininterrottamente riempiendo il cielo di lacrime. Anche il sole rimasto solo capì quanto fosse importante per lui la luna, ma a quel punto non poteva più ritornare da lei, così estese i suoi raggi fino ad illuminare tutte le lacrime della luna, in modo che lei non si sentisse sola. Fu così che nacquero le stelle >>
<< Che storia triste… >>, …e vagamente familiare.
<< Già >>, conferma continuando a fissare la luna. Non riesco a toglierle gli occhi di dosso. Ogni secondo che passa la sua bellezza aumenta. Le guancie si tingono di una leggera sfumatura di rosa, si è accorta che la sto osservando, ma non riesco a voltare lo sguardo. Mi sento sempre più calamitato verso di lei….
<< Akane…>>, sussurro con voce stranamente ferma. Finalmente si volta verso di me, ma abbassa all’istante lo sguardo. Non mi guarda, il suo imbarazzo è tangibile, forse tanto quanto il mio, ma è troppo tardi per tirarsi indietro… siamo troppo vicini.
Lentamente riporta i suoi occhi nei miei, vorrei riuscire a leggervi dentro tutte le sue emozioni, ma sono troppo confuso anche solo per provarci. Sento la testa girarmi in uno strano vortice nel memento stesso in cui percepisco il suo alito caldo sul mio viso. Mi lascio inebriare da esso.
Il tempo sembra fermarsi. Noi due, solo noi due in una foresta solitaria sotto uno stupendo manto di stelle. Per un attimo mi ritornano in mente le parole di Nabiki e mio padre… forse non erano poi così insensate, e me ne convinco maggiormente nel momento in cui le nostre labbra finalmente si sfiorano, un leggero contatto ma che accende dentro di me un incendio indomabile.
Le nostre bocche si schiudono leggermente incastrandosi a perfezione, come se avessero trovato la loro metà perfetta. Cosa si fa ora? È vero, sono stato baciato altre volte da Shan-Pu, ma era diverso, era un semplice sfiorarsi. Non c’è mai stato il desiderio di qualcosa di più… Decido di affidarmi all’istinto sperando che non mi tradisca proprio ora, e in pochi secondi le nostre lingue sono impegnate in una sensuale danza che sprigiona dentro di me sensazioni eccezionali. Amore, gioia, paura, eccitazione, tensione, imbarazzo, curiosità, desiderio…
Ci stacchiamo se pur a malincuore per riprendere aria. il suo viso è di un rosso acceso, non fatico a immaginare in che condizioni sia il mio. Ma non importa, voglio di nuovo provare quel vortice di emozioni, voglio di nuovo le sue labbra sulle mie. Mi avvicino nuovamente a lei cercando di ignorare l’imbarazzo crescente, pochi millimetri e poi…
<< Toglile immediatamente le mani di dosso, miserabile! >>
Una voce ormai fin troppo conosciuta spezza violentemente la magia del momento. Dovevo aspettarmelo, chissà perchè non ho mai creduto alla storiella che si fosse rassegnato per il bene di Akane. Questa volta non avrà scampo dalla mia ira. Gli farò pentire di essersi immischiato ancora una volta, e dimostrerò ad Akane quanto meschino e falso sia quell'imbecille. Mi volto verso di lui fulminandolo con lo sguardo.
Se ne sta a pochi metri da noi con gli occhi che gli traboccano d'ira, i pugni stretti e la mascella serrata. Sarà un vero piacere fracassargliela.
<< Tu che cavolo ci fai qui? Cosa vuoi ancora da noi? >>
<< S..Shinnosuke?! >>
<< Akane, allontanati da quel maledetto bugiardo! >>, urla lui in preda all'ira.
Cosa? Bugiardo? Io? Volgo lo sguardo verso Akane sperando nel suo sostegno, ma nei suoi occhi leggo di nuovo tanta paura. Perché?


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N.D.A: Ciao a tutti! Lo so sono in ritardo di due settimane sulla pubblicazione. Mi dispiace, ma non sapevo che scrivere... mi sono come dire? Bloccata! Spero che questo nuovo capitolo valga l'attesa, nonostante la marea di errori presenti nel testo. Prometto che domani mattina, il primo pensiero appena sveglia sarà quello di correggerlo. Ora sono troppo stanca per farlo. Mi raccomando, siate buoni e commentate!

Aggiornamento del 24/04/11 ore 15:19:
Ho corretto come promesso gli errori presenti nel testo, spero di non averne tralasciato nessuno. In caso contrario tornerò a correggerli. grazie! Alla prossima.
Alla prossima!!!!

   
 
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