Sentimenti. Aveva cominciato tutto quello per cercare di capire quali sentimenti lo legassero ancora a Dōmeki e si era sentito strano quando l'uomo gli aveva sussurrato che lui lo stava facendo perché innamorato. Intuirlo. Capirlo era un conto. Sentirlo dire dalle sue labbra, seppure in un soffio, gli aveva fatto perdere un battito di quel cuore che andava troppo velocemente. Sorrise. Senza ironia e senza malizia. Stringendosi a lui, intrecciando le braccia attorno alla sua schiena. -Lo so.- Non se la sentì di dirgli che i suoi sentimenti erano ricambiati: non era stupido, l'arciere, e certamente se n'era reso conto.
Semplice.
Era sorpreso per quanto fosse stato semplice
aprirsi, per una
volta, nel trasporto del momento. Non si era illuso che anche
Watanuki gli avrebbe detto che provava lo stesso. Non sarebbe
servito: non si sarebbe mai offerto a lui, così, in un
rapporto
privo di un qualunque sentimento, solo per accontentare un capriccio.
Lo sapeva. Lo conosceva. Lo sentì inarcarsi in un'ondata di
piacere
che ebbe l'effetto calmante della risacca. Poche altre spinte
all'interno di quel corpo pallido aperto lì, per lui, e lo
seguì
nell'apice del piacere, illudendosi, ora sì, di sentirsi
dire “ti
amo”.
Happy Herbst!