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Autore: Karin_    24/04/2011    4 recensioni
Una gita, 4 giorni a Torino.
Ispirata alla mia gita, non so nemmeno io cosa potrebbe accadere...
[Possibile, spero di no, OOC]
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Giorno 1.
Seconda Parte.
Quella voce…
Quella maledetta, dannata, irresistibile voce…
Si girò e lo vide.
Era lì.
La fissava con aria sicura, beffarda, con la luce delle insegne che illuminavano il suo viso e le iridi blu intenso.
La squadrava come se non avesse mai visto una ragazza, anzi, la guardava come fosse minuscola, sembrava ritenersi superiore.
Eppure non appariva molto più grande di lei, forse di due, massimo tre anni.
-No, non mi sono persa.-
Mentì spudoratamente.
Il sorriso beffardo del ragazzo si tramutò in un ghigno malizioso, e le due grandi pozze di stelle che si ritrovava come occhi si strinsero in due fessure sottili.
Stupido ragazzino arrogante.
-Ah no? Hai l’aria di una gattina smarrita.-
-Non lo sono. E non mi piacciono i gatti.- rispose lei, prima di girare i tacchi ed andarsene dritta, senza una destinazione precisa.
I soliti idioti che cercano di abbordare le ragazze indifese per la strada.
Peccato che se avesse cercato di avvicinarsi, Rein sarebbe stata capace di piantargli il tacco delle scarpe nelle “regioni vitali”.
Lui la guardava allontanarsi, accompagnata dalla leggera brezza notturna.
-Io li adoro invece.-
 
Camminava.
Non sapeva dove stava andando, ma continuava a camminare.
Poi se ne accorse.
-Ma che diavolo sto facendo!?- pensò ad alta voce.
“Stai camminando, mi sembra ovvio.”
No, di nuovo, ma non l’aveva seminato!?
-Perché mi segui? Sei un depravato maniaco?- chiese sospettosa.
Il ragazzo scese dal ramo su cui era seduto, Torino era piena di alberi, dopo tutto è la città più verde d’Italia.
-Vuoi la verità?- le chiese.
Annuì con il cuore in gola, magari le avrebbe detto “Perché mi piaci.” o “Mi sono innamorato di te.”
Sarebbe stato più probabile “Si, sono un maniaco, ma sei così brutta che non mi interessi.”
 
Scacciò quei pensieri dalla testa.
 “Avanti Rein, non è il momento di fantasticare.” Si ripetè mentalmente, con il cuore in gola.
Lui le si avvicinò, fino ad arrivare a poche spanne da lei.
-In realtà non ho un cazzo da fare.-
Attimo di silenzio.
Un altro attimo di silenzio, dove passò la famosa palla di fieno.
-Bene-
-…Bene- ripetè.
-Posso mandarti gentilmente a quel paese?- gli rispose, “leggermente” delusa dalla risposta, ma d'altronde non poteva aspettarsi molto.
Lui sorrise, ancora con quel sorriso sornione.
Se non fosse stata sicura di aver a ché fare con un demone pestifero l’avrebbe definito un angelo, Dio se lo era.
-Non sei di qui vero?- chiese lui cambiando discorso.
-Per niente, sono in gita.-
-Famiglia?-
-Scuola.-
Non si accorsero nemmeno che nel parlare avevano preso a camminare.
-E cosa ci fai qui nel bel mezzo della notte?-
-Mmmm… “Vuoi la verità?” “Non avevo niente da fare.”- rispose imitando il suo tono di voce dell’attimo prima e atteggiandosi a gran figo.
-Ah ah. Si molto divertente.- fece lui con sarcasmo. –Di la verità, ti sei persa non è vero?-
Lei trasalì un attimo.
-Ma che dici!? Non mi sono persa, te l’ho detto prima.-
-…-
-…….-
-Okay, si mi sono persa, va bene ora!?- sputò tutto d’un fiato arrossendo lievemente.
Non si era mai persa, dannazione.
-Come si chiama il tuo hotel?-
-Non lo so.-
-Fuori o dentro la città?-
-Bo.-
-Qualche simbolo a cui fare riferimento?-
-No.-
La guardò con fare interrogativo, per poi riprendere l’aria maliziosa e sbeffeggiatrice di sempre.
-Vuol dire che verrai a dormire a casa mia.-
-Eurohotel 2. Volpiano, leggermente fuori Torino.-
-Brava gattina.- allargò il sorriso. –Anche se la mia proposta è ancora valida.-
-Impiccati.- sussurrò velenosa.
“In breve”, giunsero all’hotel, erano le 5.30 di mattina, e la sveglia era alle 7.00.
Certo che poteva godere di un bel sonno ristoratore…
Giunti lì lui non la salutò, sparì semplicemente, e lei ne fu sorpresa, perché un attimo prima era lì, con lei, e un secondo dopo non più.
“Ma che razza di trucchetto è questo?” pensò.
Si aspettava qualcosa di più.
Dopo essersi messo in mostra tutta la serata se n’era andato così, senza nemmeno dire “ciao”.
Certo che l’educazione non era cosa da tutti, non potè fare a meno di pensare.
Poi si mordicchiò il labbro inferiore, dopotutto nemmeno lei gli aveva detto grazie, e lui l’aveva accompagnata fin lì.
Era stata maleducata anche lei in fin dei conti.
 Chissà se l’avrebbe rivisto, non che le interessasse molto, solo per dirgli grazie.
E lui non le aveva nemmeno detto il suo nome.
Che bell’inizio.
Rifletteva mentre si infilava nel letto ancora vestita, cercando di non far rumore per non svegliare le altre due ragazze che già dormivano beatamente.
Era innegabile che si aspettasse qualcosa di più, aveva già fantasticato su storie d’amore in viaggio, in altre città, soprattutto su di sé, per quanto tendesse ad essere orgogliosa era una grande sognatrice, che come ogni ragazza sognava il “grande” amore, magari nei modi più bizzarri.
Ma con “quello” mai, non sarebbe successo niente.
Si promise.
Non era il suo genere, a lei piacevano i ragazzi dolci, che la riempissero di attenzioni.
Non un dongiovanni da 4 soldi.
Ripensando a mille fantasie romantiche, da farle venire le carie, si addormentò.
Si disse: “È impossibile.”
Dopotutto Torino non era mica Parigi.

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Angolo Karin:

marzia ds : *coff coff* Si, il ragazzo dovrebbe aver quel nome. u.u Anche tu a Capracotta? xD Io mi sono persa a Prato Gentile con il prof che urlava: seguite il sole! Seguite il sole! xD Non ti preoccupare, cioè, si, ho un sacco di storie incomplete... <.<"
Ma non lascerò questa così ;D Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo, al prossimo!

MoonlightRedRoses : grazie! ^-^ Ecco lo so, tendo ad uno stile sul comico, ma d'altronde sono una battuta vivente, che ci vuoi fare? xD
E' logico per me scrivere pezzi demeniziali xD
Eh già...eh già...(cit. Vasco) le canzoni napoletane sono un attentato ai timpani DX
Speriamo di vivere abbastanza per scrivere il prossimo capitolo, purtroppo vengo tormentata ogni giorno da questi "schiamazzi notturni".
Al prossimo aggiornamento!

So97LoveEd : sono contenta che ti piaccia, ma non altrettanto contenta di annunciarti che purtroppo per te è una bluemoon xD
Magari un giorno ne scriverò, chissà, ma per ora no, mi dispiace xD
Anche tu su un pullman rosa? xD
Magari eravamo sullo stesso pullman, ci siamo incontrate, forse ci siamo pure salutate, ma non ci siamo riconosciute xD
Bhe ci sente, alla prossima!

Kitty peace : grazie, è bello vedere nuove lettrici! :3
Allora, per quella parte che non hai capito, Rein stava semplicemente ricattando Lione ricordandole della diarrea esplosiva che aveva avuto alla multisala xD
E comunque no, non sono davvero scappata, anche se la mezza idea di suicidarmi dal balcone alla vista della camera c'era xD
Al prossimo capitolo!

Grazie per avermi seguito, ogni commento alla mia storia eviterà altri concerti di Justina, accorrete numerosi!
ITALIA 1!
  
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