Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: Tsukichan    24/04/2011    8 recensioni
Due ciondoli, un viaggio, un probabile amore e una ciurma del tutto diversa. Tutto in una fic? Vedremo ^^
- È una collana che permette di viaggiare nello spazio e nel tempo, solo unendo i due ciondoli – tirò fuori da una custodia una seconda collana con la seconda parte del ciondolo tenendoli a debita distanza – questo diventa possibile. È un raro cimelio di un’antica civiltà ormai perduta.
Ringrazio quelli che leggeranno e recensiranno se vorranno XD
Genere: Avventura, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

12°Capitolo

Ma come faceva BiancaNami ad essere la navigatrice di quella ciurma? Non si era neanche accorta di quel repentino cambiamento di tempo.

-          Cosa sta succedendo – Rufy corse fuori sul ponte trattenendo il cappello che altrimenti sarebbe volato via

-          Namiiii – latin-Zoro volteggiò a fianco della nostra navigatrice appoggiando le mani sulle sue spalle nude

-          È in arrivo una tempesta … possibile che non ve ne siate resi conto? – urlò leggermente isterica – ai vostri posti

Possibile fossero tanto inetti?

Tutti le rivolsero uno sguardo smarrito. Cosa voleva dire?

-          Cosa? – si guardarono tra loro

-          Ai vostri posti … ai vostri posti … guardate lì! – la rossa indicò l’orizzonte – insomma vuoi fare la navigatrice o no? – prese la sua copia per le spalle scuotendola un po’

BiancaNami atterrita la fissò negli occhi – ma … ma io non so cosa fare? – balbettò

-          Sei o non sei una navigatrice, comportati come tale – le urlò contro

-          Ma i … io non so cosa fare! – si guardò impaurita intorno

-          Ahaaa lascia perdere – la mollò con poca delicatezza – ASCOLTATEMI BENE … FATE QUEL CHE VI DICO E NE USCIREMMO INDENNI … Chopper corri al timone e vira di 30° altrimenti finiremo nel pieno della tempesta e sarà troppo tardi – il medico di bordo corse verso il timone – Sanji, Zoro, Franky cazzate la randa al mio via – seguì i movimenti della nave sotto le direttive di Chopper che stringeva saldamente tra le mani il timone – ORA

Forse era troppo tardi, le manovre non rispondevano sotto i loro movimenti. O forse non erano all’altezza di seguire le sue direttive.

-          Datevi una mossa o coleremo a picco … volete che la ciurma del futuro re dei pirati coli a picco come una nave qualunque?? – cercò di scuoterli

-          Certo che no amore mio, ma non sappiamo cosa fare – trillò latin-Zoro cercando delle scusanti ai loro errori – la nostra Nami non è così aggressiva

-          Ma non c’è tempo da perdere … corse al centro del ponte reggendo il lenzuolo –ZOROO – urlò il nome del suo compagno urlando a più non posso, cercando di sovrastare i rumori della tempesta

Il silenzio più assoluto venne dalla coffa in quel momento.

Tentò ancora una volta. Doveva darle assolutamente una mano. C’era bisogno del suo aiuto, lui era in grado di seguire a mena dito le sue direttive e forse si sarebbero salvati.

Ancora nulla.

Tentò di arrampicarsi sulla scaletta, continuando a chiamarlo a gran voce. Un leggero capogiro, una fitta alla spalla sinistra, proprio sulla cicatrice, poi tutto fu buio, solo un attimo. Perse per qualche secondo la presa dalla scaletta, ma fu lesta a riprendere l’equilibrio ed evitare una caduta con il suo fondoschiena direttamente sul ponte.

-          Nami devi darmi una mano … devi guidarli fuori dalla tempesta o coleremo a picco sul serio – si rivolse alla sua copia con un tono quasi di supplica nella voce – io devo andare a prendere quello scansafatiche del mio compagno

 

Stava salendo lì?

Non poteva farsi vedere in quello stato, lo avrebbe subissato di domande e lui non aveva alcuna intenzione di starla a sentire né tanto meno di rispondere dandole corda.

Con un immenso sforzo, facendo leva sulle braccia, cercò di mettersi in piedi, aiutandosi con la panca che correva tutto intorno alla coffa.

Il dolore lancinante al petto non gli dava tregua, ma stava per salire.

Lanciò lo sguardo oltre la finestra e vide la tempesta avvicinarsi minacciosa alla volta del loro brigantino, che per quante risorse avesse, davanti ad una tempesta di tale portata se proprio non sarebbe colato a picco, avrebbe riportato seri danni sicuramente.

Si mise in piedi sulle sue gambe, quando la vide spuntare, fradicia e con un solo lenzuolo a coprirla. Proprio non riusciva a capirla quella ragazza, per quanti sforzi facesse, sembrava viaggiasse su un binario a lui opposto, diceva una cosa e ne faceva un’altra. Ma quello non era il momento di pensarci.

-          Ti ho chiamato un paio di volte potevi anche rispondermi – disse rimanendo ancora appesa alla scala senza entrare del tutto nella coffa

-          Non ti avevo sentito – mentì lo spadaccino cercando riposo sulla panca, dove si sedette

-          Ma se ti lamenti sempre che la mia voce ti raggiunge in qualsiasi angolo della nave … comunque c’è una tempesta a pochi metri da noi se non te ne sei accorto – con una mano fece segno di guardare fuori dalla finestra - e ho bisogno del tuo aiuto per evitarla … questi qui sono degli inetti non sanno cosa significa seguire delle direttive, per non parlare della navigatrice

-          La tua copia – sottolineò Zoro

-          Non me lo ricordare per favore, secondo me non sa neanche cosa significa tempesta … cosa ci fai ancora lì muoviti e non farmi pentire di essere salita fin quassù

Facendo appello a tutta la sua calma e alla sua forza l’assecondò, in fin dei conti ne andava della sua stessa vita.

Nami iniziò a scendere la scala per lasciarla libera a Zoro. Sentì la corda mancarle sotto i piedi. Avevano virato quegli idioti, avevano virato senza urlare che lo stavano facendo.

Lanciò un urlo e strizzò gli occhi in attesa dell’impatto. Questa volta non se la sarebbe cavata con qualche graffio.

Socchiuse un occhio, non era così in alto, perché non aveva ancora sentito l’impatto e lo scricchiolio delle sue ossa sulle assi del ponte?

Un momento ma era ancora sospesa nel vuoto. Sollevò la testa. Zoro l’aveva afferrata in tempo.

-          Na … Nami il lenzuolo – lo spadaccino si coprì gli occhi con l’altra mano

-          Oh porca misera – la navigatrice lo prese in tempo, prima che finisse a terra – tirami su porca miseria Zoro non tenermi mezza nuda e sospesa sul ponte – urlò agitandosi

-          Se non vuoi schiantarti ora sul ponte, smettila di agitarti sciocca – l’afferrò anche con l’altra mano – ti avvicino alla scala, tu afferrala e sali

Appena sentì il legno della coffa sotto i piedi, Nami riprese a respirare. Strinse la maglietta di Zoro tra le mani e affondò la faccia nel suo petto.

Se l’era vista davvero brutta questa volta.

-          Na … Nami … il lenzuolo – bofonchiò Zoro coprendosi la faccia con entrambe le mani questa volta

-          Ma porca miseria – urlò la ragazza coprendosi alla bene e meglio scostando il verde da sé – ma tu non avevi detto che non ti saresti più preoccupato per me?

-          Prego strega … tu di certo non me ne dai la possibilità. O preferivi schiantarti sul ponte? No altrimenti avvisami, così la prossima volta ti lascio cadere … stupida di una ragazzina – terminò la frase in un sussurro che però arrivò ben dritto alle orecchie di Nami

-          Non volevo dire questo – tentò di porre rimedio alla sua infinita acidità – io … grazie – disse quasi quella parola fosse impronunciabile, lei non chiedeva mai grazie, però almeno quella volta se lo meritava – LA TEMPESTA?! – urlò rendendosi conto che in quel momento era tutt’altro che Disneyland

 

   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Tsukichan