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Autore: Kundry    06/02/2006    2 recensioni
un sentimento rinnegato persino a se stessa, col tempo dimenticato, ma non cancellato, torna a far battere il cuore di Hermione nell'ultimo anno di scuola...
Genere: Romantico, Song-fic, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lucius Malfoy | Coppie: Draco/Hermione, Ron/Hermione
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Harry e Ron fecero il loro ingrasso il sala grande tra i saluti degli altri giocatori di Quiddich e gli sguardi incantati dell

PIECES OF A DREAM

 

PART II

 

 

Harry e Ron fecero il loro ingresso in sala grande tra i saluti degli altri giocatori di Quidditch e gli sguardi incantati delle ammiratrici delle diverse case; Hermione era già seduta al tavolo dei Grifondoro con Ginny e Lavanda al suo fianco.

-Buongiorno, heyMione ti aspettavo in sala comune, pensavo che ancora non fossi scesa!- disse Ronald avvicinandosi al viso di Hermione e posandole un bacio sulla guancia, dall’altra parte della sala due freddi occhi vigili e attenti assistevano alla scena.

- Bè, volevo studiare ancora un po’ prima del compito di trasfigurazione, quindi sono scesa prima-  si giustificò Hermione senza distogliere lo sguardo dalla sua tazza di tè, poi si alzò – infatti ora vado…ci vediamo a lezione!- Harry guardò perplesso l’amica lasciare la sala, poi guardò Ginny che ricambiò lo sguardo interrogativo alzando le spalle e scuotendo la testa, Ron sembrò non accorgersi nemmeno dello strano comportamento di Hermione – Hey Harry…oggi ricominciano gli allenamenti di Quiddich, vero? – disse Ron tra un morso alla sua fetta di pane imburrata e un sorso si succo di zucca.

 

Il tempo non era dei migliori quel giorno, grosse e cariche nuvole minacciavano il fievole sole che volgeva ormai verso la fine del suo ciclo, era tempo per lui di morire, di lasciare il trono al gelo dell’oscurità, non aveva più la forza di alimentare, doveva riposare e sarebbe tornato più carico che mai in primavera, bisognava solo aspettare alcuni mesi.

Aspettare e sopportare.

Nonostante il tempo minaccioso Hermione Granger sedeva su un letto di foglie morte, ai piedi di un salice piangente sulla riva del lago. Il vento che sfogliava le pagine del libro aperto sulle sue gambe era un chiaro segno che non fosse molto assorta nella lettura, eppure quando sentì un rumore di rami spezzati dietro di se sobbalzò. Si voltò e il suo cuore accelerò il battito, rimase immobile continuando a guardare verso il tronco dell’albero alla sua destra, sentì un vuoto sulla bocca dello stomaco quando vide due mani eleganti poggiarsi al tronco e una testa coronata di morbidi fili dorati spuntare dai rami che scendevano a pioggia.

Fu un sollievo per lei che fosse Draco e non Ronald, l’aveva evitato per l’intera mattinata, anche se lui sembrava non essersene accorto, non sarebbe riuscita a guardarlo in faccia senza raccontargli quello che era accaduto la sera prima, e se l’avesse  fatto forse se ne sarebbe pentita, lei non poteva farlo.

Ma forse l’unico motivo del suo sollievo non era solo questo.

- Disturbo? – chiese Malfoy con un sorriso malizioso sulle labbra, avvicinandosi e mettendosi a sedere accanto alla ragazza

- Bè…ormai ti sei accomodato! – rispose Hermione scherzosamente, sorridendo – Com’è andato il compito di trasfigurazione? Non mi dire che hai finito ora! – Hermione con non poco imbarazzo cercò di intavolare una conversazione che evitasse di affrontare il discorso “bacio sulla torre di astronomia”, ma Draco sembrò non avere le stesse intenzioni

- Si, Miss Sono-La-Più-Svelta-A-Finire-I-Compiti, ho finito ora…diciamo che non ero proprio al massimo della mia concentrazione…-

- Quando conosci gli argomenti la concentrazione non è essenziale- l’ammonì ironicamente, mantenendo il sorriso sulle labbra

- Hermione, in questo momento il compito di trasfigurazione è l’ultimo dei miei pensieri…- il viso del ragazzo si fece serio e si rivolse con lo sguardo verso Hermione, che improvvisamente aveva smesso di sorridere

- Quello che è accaduto ieri sera… - cominciò Draco, ma fu bruscamente interrotto da Hermione

- No! Ieri sera non è accaduto nulla…Malfoy, è stato solo uno sbaglio, un momento di debolezza! Non si ripeterà mai più – più che dare una spiegazione a lui sembrò stesse cercando di convincere se stessa

 

Hello,

 i’m the lie living  for you so you can hide

don’t cry...

 

( Evanescence – Hello )

 

- Un momento di debolezza ? – ripeté lui incredulo riducendo gli occhi a due fessure – e quello che mi hai detto, anche quello era un errore? Che c’è, hai sbagliato persona? Non era a me che dovevi dirle quelle cose? – la voce di Draco adesso era leggermente alterata, con gli occhi argentati ancora fissi su di lei, che in silenzio osservava apparentemente interessata una piccola formica che si attardava a tornare al suo formicaio con l’ultimo chicco di grano per la provvista invernale.

- Io sto con Ronald Weasley. Lo amo e voglio stare con lui! –

- Vuoi o devi stare con lui? – Hermione trasalì impercettibilmente – con lui è tutto più semplice, vero Granger? I tuoi amici non hanno nulla da ridire riguardo alla vostra relazione, è tutto servito su un piatto d’argento. Con lui non vai contro niente e nessuno, non ti devi mettere in gioco, con lui la tua reputazione è intaccabile. –

- Io lo amo … - riuscì a dire solo questo, con voce rotta da lacrime che si obbligava a non versare

- Tu ti sei imposta di amarlo, perché amare me era impossibile da accettare – questa volta era lui che sembrava volersi convincere che fosse così, sperava con tutto se stesso che quello che aveva appena affermato con tanta sicurezza fosse anche la realtà.

- Io… ho bisogno di stare da sola! Ho bisogno di riflettere, di chiarirmi le idee. Draco non puoi piombare così nella mia vita, stravolgerla, annullando completamente tutte le mie sicurezze e pretendere che io ti lasci fare come se nulla fosse, non posso fare del male a Ron –

- Io non ti sto chiedendo nulla Hermione…se pensi di dover chiarire qualcosa, allora fai pure, prendi tutto ciò di cui hai bisogno – si alzò con un elegante movimento – ma inevitabilmente qualcuno soffrirà…cerca almeno di non essere tu. –  un ultimo sguardo e se ne andò, lasciando in compagnia di Hermione solo il suo inebriante profumo, misto a quello di pioggia che da lì a breve avrebbe cominciato a cadere ininterrottamente.

 

 

Listen to the rain

Listen to each drop of rain (listen listen )

Whispering secrets in rain (listen listen )

 

( Evanescence – Listen to the rain )

 

 

***

 

“Accidenti, ma questi non rinunciano al Quidditch di fronte a nulla” pensò Ginny che, avvolta in una mantella impermeabile e sotto un grazioso ombrellino rosa si era recata al campo di Quidditch, dove i Grifondoro e i Tassorosso  avevano improvvisato una partita amichevole.

- Avanti Dean, fischia la fine della partita – Dean Thomas si girò verso la Weasley che con il dito indice della mano destra batteva sul polso del braccio sinistro, poi frettolosamente cercò il fischietto, rendendosi conto che erano più di due ore che i ragazzi stavano giocando.

Al fischio di fine partita uno sciame di ragazzi a cavallo di manici di scopa cominciò l’impicchiata verso terra.

-Harry!- gridò Ginny alzando un braccio e muovendolo in alto per farsi vedere dal ragazzo.

- Hey Gin, che ci fa qui?- disse correndo verso la ragazza, Ginny gli andò incontro e lo accolse sotto il suo ombrello

- Cercavo Hermione, speravo sapessi dirmi dove trovarla!-

- Io non la vedo dall’ora di pranzo - rispose il ragazzo con un velo di preoccupazione nella voce

- Harry noi andiamo a cambiarci!- una voce dal centro campo interruppe i due ragazzi – Si, vi raggiungo tra un attimo!- si affrettò a dire Harry, voltandosi verso i suoi compagni che stavano entrando nello spogliatoio.

- Ginny, ma c’è qualcosa che non va?- disse Harry tornando con lo sguardo e con l’attenzione sulla ragazza – riguardo ad Hermione, intendo – puntualizzò

- Speravo che mi dicessi qualcosa tu… da ieri sera non sono riuscita a stare sola con lei neanche un istante per parlarci. Ho paura che il problema sia Ron, quell’idiota pensa troppo al Quidditch! – Harry alzò un sopracciglio sentendosi chiamato in causa, infondo il motivo per cui la sua storia con la Weasley non era andata a buon fine era proprio perché Harry era troppo attaccato a quel cavolo di sport. “Tra Voldemort e la scuola non ho proprio la testa ne la voglia di impicciarmi anche sentimentalmente! Mi dispiace Ginny! “ erano state proprio queste le parole che Harry aveva usato per liquidare la ragazza, e Ginny sapeva che era vero e che il ragazzo avesse bisogno di impegnare quei momenti in cui era lontano dal pericolo con qualcosa che lo svagasse, ma Gin sapeva anche che quello che mancava ad Harry non era la voglia, ma la maturità di impegnarsi sentimentalmente, e così si era convinta che non erano fatti l’uno per l’atra e se l’era tolto dalla testa.

- Ronald non ti ha parlato di un litigio o qualcosa di simile? – disse la ragazza con tono investigativo

- No…non mi ha parlato di discussioni, pensandoci non mi ha parlato proprio di Hermione!- disse Harry con fare pensieroso, realizzando che in effetti negli ultimi tempi quando si trovavano a parlare di Hermione, Ron cercava sempre di troncare la conversazione – sei andata a vedere in biblioteca, magari è lì –

- No…ora vado a vedere – disse con voce fioca e sconsolata, poi guardò Harry – Harry io sono preoccupata! Ieri sera ho avuto l’impressione che avesse pianto, ed inoltre, ogni volta che si trova in una stanza con Ron, cambia atteggiamento! Ho una brutta sensazione. – alcuni ragazzi uscirono dallo spogliatoio e salutarono Harry e Ginny che ricambiarono senza badarci troppo

- L’ ho notato anch’io questo strano comportamento, ma forse sono solo nostre impressioni. Sai com’è Hermione, si fa prendere dallo studio e in questo periodo abbiamo sempre molti compiti – disse Harry cercando di rassicurare entrambe,

- Speriamo – disse Ginny in tono poco convinto – comunque cerca di parlare con Ron e fatti dire qualcosa a riguardo! Forse la sta trascurando troppo! –

- Ci proverò, ma ora torna al castello o rischierai di prenderti un malanno con questa pioggia – Ginny seguì il consiglio di Harry, che nonostante la loro storia fosse finita era sempre molto premuroso nei suoi confronti. Il ragazzo la guardò andar via e quando fu scomparsa si diresse verso lo spogliatoio.

 

All’interno c’erano ancora qualche ragazzo Tassorosso e Ron che era ancora sotto la doccia, Harry lo raggiunse, cercando di trovare il modo più discreto possibile di introdurre l’argomento “Hermione”. Non ebbe bisogno si sforzare troppo le meningi perché fu Ron inconsapevolmente a farlo

- Che voleva mia sorella?-

- Stava cercando Hermione – si interruppe un istante, poi riprese – oggi è piuttosto sfuggente, non ti sembra? –

- Bè amico…non sei stato molto delicato quando l’ hai lasciata non puoi pretendere che ti butti le braccia al collo appena ti veda – Harry guardò l’amico leggermente spaesato, poi comprese l’equivoco si affrettò a chiarire

- Ma io mi riferivo ad Hermione! –

- Ah! Non c’ ho fatto caso, a me sembra sempre uguale! – disse Ronald continuando non curante a strofinarsi i capelli rossi sotto il getto caldo dell’acqua. Harry rimase allibito, come poteva non essersene accorto, forse Gin aveva ragione: Ron la stava trascurando troppo.

- Ma … - esitò un istante, un po’ imbarazzato – le cose tra voi come vanno? – Ron guardò Harry un po’ sorpreso per quella domanda

- Credo bene! Ultimamente non passiamo molto tempo insieme! – disse Ron, che ora era uscito dalla doccia

- E questo è normale? – ora anche Harry aveva chiuso l’acqua ed era uscito dalla doccia

- Normale?! Bè, ora che ci penso non è normale, ma va bene così. I primi mesi siamo state sempre insieme e lo siamo stati anche quest’estate. Ma ora lei ha i suoi libri e io il Quidditch, quando si può si sta insieme! – poi rivolse uno sguardo sospettoso all’amico – perché tante domande? –

Harry sobbalzò impercettibilmente – curiosità, era un po’ che non ti sentivo parlare di Hermione!

 

Hermione e Ron si erano messi insieme verso la fine del sesto anno. Nel mese di Aprile, con la primavera al massimo dello splendore si erano trovati un pomeriggio a passeggiare per il giardino del castello nei pressi della capanna di Hagrid; tra un dispetto e l’altro si erano trovati con il volto così vicino che quello che seguì sembrò la cosa più naturale del mondo. Quel bacio fu solo l’ufficializzazione di ciò che provavano l’uno per l’altra, perché in realtà si comportavano come fidanzatini già un po’ di tempo e tutti i Grifondoro ormai aspettavano con ansia solo quel momento. Inizialmente Hermione non sembrava molto convinta della storia tra lei e Ron, troppo spesso quando lui non c’era si ritrovava a pensare a Malfoy, troppe volte le batteva il cuore quando lo incontravano per i corridoi della scuola; era come se fosse divisa in due: quando c’era Ron, lei rideva, scherzava, con lui stava bene, ma quando si ritrovava da sola i suoi pensieri erano per quel ragazzo che tanto la disprezzava. Con il tempo cominciò a pensarci sempre meno, però, e con la complicità dell’estate, la chiusura della scuola e quindi la lontana da Draco Malfoy, l’immagine del ragazzo nella sua mente divenne solo il ricordo di una persona che per quanto potesse soffrire di solitudine non facesse nulla per far si che le cose cambiassero. Questo avvenne nella sua mente, però,  non nel suo cuore. Ma a volte la mente è più forte del cuore e riesce a far si che certi sentimenti si perdano nei meandri, negli angoli più impensabili e bui….ma può solo farci dimenticare di essi, non può cancellarli.

 

***

 

Hermione Granger fece il suo ingresso nella sala grande all’ora in cui era solita cenare ormai da sette anni; al varcare della soglia si lanciò una rapida e apparentemente vaga occhiata intorno, guardò il tavolo dei Tassorosso, poi i Corvonero, salutò un paio di ragazze dai capelli corvini con un sorriso e un lieve cenno della mano, quasi arrivata al tavolo dei Grifondoro vide che Harry, Ginny e Ron erano già seduti, infine gettò un’occhiata al tavolo dei Serpeverde, precisamente dove era solito sedersi Draco, con suo stupore ed un pizzico di dispiacere, il posto era vuoto.

- Herm, ti ho cercato ovunque, ma dove diavolo eri finita? – disse Ginny quando rivide finalmente l’amica

- Sono stata in biblioteca e poi in sala comune a studiare! – rispose Hermione con naturalezza, poi si sforzò di comportarsi normalmente anche con Ron, si sedette vicino a lui, che si girò a guardarla, si sorrisero e si scambiarono un leggero bacio sulle labbra, poi Hermione si concentrò sulla sua cena

- Ah…bè, in effetti ho guardato ovunque ma non il sala comune! – disse Gin alzando le spalle e tirando fuori la punta della lingua tra le labbra sorridenti.

- Ragazzi, che ne dite di andare ad Hogsmeade domani pomeriggio, ho sentito che Madama Rosmerta darà una specie di festa ai Tre Manici di Scopa – disse Harry entusiasta, mentre mangiava una cucchiaiata di un dolce gelatinoso di un insolito colore verde smeraldo, contornato con ciuffetti di panna viola

- Ah, si…l’ ho sentito anche io – aggiunse Hermione che invece stava sorseggiando un succo di mirtilli – la festa è in onore della figlia più piccola che è stata ammessa ad Hogwarts. È quella ragazzina tanto graziosa di Tassorosso -

- Ma chi, quella con quel cespuglio rosso in testa? – bofonchiò Ronald, Hermione gli mollò una leggera gomitata su un fianco e poi si aggiunse alla risatina dei suoi amici.

La ragazza stava cercando con tutta se stessa di tenere un comportamento normale, anche se spesso, inconsciamente, si ritrovava a guardare quel posto vuoto al tavolo dei Serpeverde.

Nonostante stesse riuscendo perfettamente a nascondere l’inquietudine che agitava il suo animo, Ginevra Weasley, da buona migliore amica, notò che qualcosa non andava; c’era qualcosa che incupiva gli occhi scuri, solitamente limpidi, di Hermione, ma non riusciva a capire cosa, e mai avrebbe immaginato ciò che l’amica le confidò quella sera stessa.

 

Finita la cena Hermione decise di andare a prendere una boccata d’aria nell’atrio, prima di rimettersi sui libri, Ginny, prima che potesse parlare Ron, si offrì di accompagnarla.

Aveva smesso di piovere da un’oretta, ma nell’aria era ancora forte l’odore della pioggia e di tanto in tanto il cielo completamente ricoperto di nuvole, si illuminava di una luce bianca, che faceva quasi male agli occhi.

Finalmente sole, le due amiche si sedettero avvolte nei loro mantelli su un gradino della scalinata che portava all’ingresso del castello, per un po’ non parlarono, Hermione continuava a guardare le luci del castello riflesse nelle scure e lontane acque del lago.

- Hermione c’è qualcosa che non va’? – Ginny ruppe il silenzio con la sua schiettezza, non le piaceva girare intorno alle cose, preferiva andare subito al sodo, rischiando anche di sembrare sfacciata e invadente, ma sapeva che con Hermione non sarebbe successo

- C’ho provato a non darlo a vedere ed anche a tenerlo per me, ma non ce la faccio… questa cosa mi sta uccidendo – rispose Hermione dopo ancora qualche istante di silenzio

- Ma sai che con me puoi parlarne, no?! Avanti, dimmi tutto – Hermione guardò l’amica mostrando nel suo sguardo tutto l’affetto che provava per lei. Ginny era sempre disponibile quando lei aveva bisogno, sapeva ascoltare senza giudicare, sapeva capire, sapeva darle la forza di affrontare le cose, sapeva farla arrivare sempre alla decisione giusta. Questa volta, però, era difficile, terribilmente difficile. Come avrebbe potuto dirle che provava dei sentimenti per la persona che da sempre li aveva odiati, disprezzati, che cercava di distruggerli da sette anni? Inoltre Ginny era la sorella di Ron, avrebbe capito anche questa volta? Ma Hermione si sentì di non poter fare altrimenti, non avrebbe di certo potuto parlarne con Harry, lui certamente non avrebbe capito, con Ginevra aveva invece qualche possibilità in più. Fece un lungo sospiro e prese coraggio

- Si tratta di Ron … o meglio, di me! – disse distogliendo lo sguardo da quello dell’amica, Ginny annuì con la testa

- Avevo immaginato che riguardasse quell’idiota di mio fratello! –

- No, Gin, lui non c’entra nulla – si affrettò a dire Hermione – il problema è esclusivamente il mio. Vedi, il punto è che… – esitò qualche istante – c’è un altro ragazzo – Ginny spalancò gli occhi esterrefatta, tutto si sarebbe immaginata ma non questo – la cosa mi ha colto di sorpresa, io … non immaginavo minimamente che questo ragazzo provasse qualcosa per me e … avrei preferito non saperlo! – aggiunse quest’ultima frase con un  tono disperato, Ginny non poté non consolarla con una mano sulla spalla

- Ok… la cosa è più grave di quanto pensassi … e continuo ad essere un po’ confusa! –

- Avevo notato questo ragazzo già prima di mettermi con Ron, poi per una serie di motivi ho fatto in modo di togliermelo dalla testa, nel frattempo è arrivato tuo fratello ed inconsapevolmente ha contribuito, le cose sono andate bene fino a … ieri sera! – Hermione ora era leggermente più rilassata, una buona parte del lavoro era terminata, mancava solo la parte più difficile, dirle il nome del ragazzo.

Ginny continuava a guardare le sue scarpe, adesso il piano della situazione era più chiaro, anche se lo stupore per la notizia tardava a lasciarla

- Immagino che chiederti cosa hai intenzione di fare sia troppo affrettato! Cosa ti senti? – disse Ginny cercando di affrontare razionalmente e con calma la situazione

- Confusione…io sono confusa! Non lo so, non faccio altro che pensare a questo da ventiquattr’ore, sono stanca … - si rese conto di non aver risposto alla domanda dell’amica, si soffermò a pensare: da chi voleva essere abbracciata in quel momento? Draco Malfoy. Chi voleva avere al suo fianco? Draco Malfoy. Ma tutto questo non poteva essere giusto, e Ron? Non poteva essere scomparso così dal suo cuore. I suoi occhi stavano riempiendosi di lacrime, lacrime che nelle ultime ore erano comparse troppo volte sul suo volto, doveva arrivare ad una soluzione o avrebbe finito per consumarsi.

- Ginny io penso a lui, da ieri sera, da quando sono scappata da lui, e questo non è giusto. Dov’è finito quello che provavo per Ron? Sono bastate poche parole e un … - la foga con cui aveva parlato al principio svanì - …poche parole e un bacio, sono bastate per cancellare tutto – di nuovo un accenno di stupore sul voltò di Ginny, ma cercò di non soffermarsi troppo sulla parola “bacio”

- Hermione, io non so dirti cosa sia successo dentro di te,  ma i sentimenti sono così, vanno e vengono, la cosa giusta da fare è viverli finché ci sono, tu lo hai fatto e devi continuare a farlo. E’ un discorso egoistico, lo so, ma per quanto possa essere doloroso prendere una decisione, non potrebbe mai esserlo quanto prendere quella sbagliata. –

 

Don’t turn away

Don’t try to hide

Don’t close your eyes

Don’t turn out the light

 

( Evanescence – Whisper )

 

- E come si fa a sapere qual’ è quella sbagliata? – chiese Hermione con l’ingenuità di una bambina, ora il suo viso era rigato da lacrime che continuavano copiosamente a scendere

- Se ti fa star bene anche solo per un giorno, non è la decisione sbagliata! Asseconda i tuoi sentimenti, non c’è niente di peggio del rimorso. – passò un braccio intorno alla spalla dell’amica e poggiò la testa su quella di Hermione.

Piombarono di nuovo nel silenzio, Hermione si asciugò gli occhi e ringraziò l’amica per il sostegno

- Sono o non sono tua amica? … è il minimo che posso fare! – disse Ginny tornando nuovamente al suo solito luminoso sorriso – ma…Herm, non mi hai detto chi è questo ragazzo! –

Hermione, troppo presa dalle lacrime e dal trovare una via d’ uscita, aveva dimenticato quel piccolo dettaglio; rimase ancora qualche istante in silenzio, poi quando fu decisa a pronunciare il nome, una voce in lontananza attirò la loro attenzione, entrambe si girarono a guardare le due sagome che si avvicinavamo al castello. Un lampo illuminò il vialetto che le due ombre stavano percorrendo e Hermione riuscì a distinguere quei capelli biondi e lisci : Draco Malfoy, stava tornando con Blaise Zabini dagli allenamenti di Quidditch. Quando anche Draco riconobbe Hermione, si fermò un istante alla base della scalinata, i due si guardarono per un istante che sembrò non finire mai, nuovamente si persero ognuno negli occhi dell’altro, intorno a loro, più niente.

Draco Malfoy riprese a camminare, senza togliere lo sguardo dalla ragazza, che, imbarazzata, cercava di nascondere il rossore dei suoi occhi; le superarono, ed Hermione senza neanche rendersene conto si girò a guardare il loro ingresso nel castello, nel frattempo Ginny aveva assistito alla scena esterrefatta, Hermione e Draco che si guardavano in quel modo, e soprattutto Draco Malfoy che incontrava le due ragazze e non faceva una delle sue spregevoli battutine

- Che gli è preso a Malfoy? Dev’essere impazzito se non … - Ginny si interruppe d’un tratto, come colta da un improvviso lampo di genio, si girò, questa volta con tutto il corpo verso l’amica, sul suo volto un espressione di terrore

- Hermione … - chiamò l’attenzione dell’amica che chiuse gli occhi e si morse il labbro inferiore – dimmi che mi sto sbagliando? –

- Non posso farlo … -

- Hermione… come è possibile? Draco Malfoy … no, dico ti rendi conto di chi stiamo parlando!!!!

- Si, Ginny…e questo rende ancora più difficile tutto. – sospirò sotto gli occhi allucinati di Ginny

- Ma perché? Cioè…come…quando…- cominciò a balbettare domande che rimanevano incomplete, poi scosse vigorosamente la testa, come a voler scacciare qualcosa  - …non è possibile! –

- Non so come sono arrivata a questo punto…io mi sono ritrovata una sera a pensare a lui e la sera successiva e quella dopo ancora. Mi sono rifiutata con tutta me stessa , mi odiavo ogni volta che il mio pensiero andava a lui, poi sono riuscita a chiudere quella parentesi, credevo definitivamente, ma non era così. – di nuovo il silenzio tra loro – Ginny, ti prego, dimmi qualcosa! –

- Che vuoi che ti dica. Lo so che se il sentimento è forte non si può cancellare, ma so anche che si diventa come dei fantocci, non si riesce più a ragionare. – Ginny sembrava avere un velo di malinconia nella voce, sapeva bene cosa voleva dire cercare di cancellare un sentimento che sembra voler solo crescere, crescere a dismisura fino quasi a farti scoppiare – io non mi fido di lui. Ma tu sei una ragazza intelligente e sono sicura che riuscirai a tener testa alla cosa, se non dovesse essere così, io rimarrò sempre attenta e vigile – il tono della sua voce era tornato ad essere quello di sempre, comprensivo e dolce, Hermione per un momento si sentì sollevata. Parlare con Ginny le aveva fatto bene, per un attimo si era sentita meno sola, ma non appena tornò la consapevolezza che avrebbe dovuto affrontare la situazione solo con le sue forze, tornò anche il dolore allo stomaco e sul petto all’altezza del cuore.  

Una piccola gocciolina cadde dal cielo e si andò a schiantare sul gradino di pietra – voglio dormire…sono stanca di pensare! Voglio solo andarmene a dormire. –

 

I’ve got to break through

 

 

***

 

 

Grazie Grazie Grazie a Bellatrix Malfoy e a Little Jewel

le uniche due che hanno recensito (spero che non siano anche le

uniche due lettrici ^.^’ !!).

E’ stato bello e incoraggiante trovare dei commenti positivi,

spero vi piaccia anche questa seconda parte!!

 

A presto,

 

Claudia

)O(

 

   
 
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