PIECES OF A DREAM
PART II
Harry e Ron fecero il loro
ingresso in sala grande tra i saluti degli altri giocatori di Quidditch e gli
sguardi incantati delle ammiratrici delle diverse case; Hermione era già seduta
al tavolo dei Grifondoro con Ginny e Lavanda al suo fianco.
-Buongiorno, hey ‘Mione ti aspettavo in sala comune, pensavo che ancora non
fossi scesa!- disse Ronald avvicinandosi al viso di Hermione e posandole un
bacio sulla guancia, dall’altra parte della sala due freddi occhi vigili e
attenti assistevano alla scena.
- Bè, volevo studiare
ancora un po’ prima del compito di trasfigurazione, quindi sono scesa prima- si giustificò Hermione senza distogliere lo
sguardo dalla sua tazza di tè, poi si alzò – infatti
ora vado…ci vediamo a lezione!- Harry guardò perplesso l’amica lasciare la
sala, poi guardò Ginny che ricambiò lo sguardo interrogativo alzando le spalle
e scuotendo la testa, Ron sembrò non accorgersi nemmeno dello strano
comportamento di Hermione – Hey Harry…oggi ricominciano gli allenamenti di
Quiddich, vero? – disse Ron tra un morso alla sua fetta di pane imburrata e un
sorso si succo di zucca.
Il tempo non era dei migliori quel giorno, grosse e cariche nuvole
minacciavano il fievole sole che volgeva ormai verso la fine del suo ciclo, era
tempo per lui di morire, di lasciare il trono al gelo dell’oscurità, non aveva
più la forza di alimentare, doveva riposare e sarebbe tornato più carico che
mai in primavera, bisognava solo aspettare alcuni mesi.
Aspettare e sopportare.
Nonostante
il tempo minaccioso Hermione Granger sedeva su un letto di foglie morte, ai
piedi di un salice piangente sulla riva del lago. Il vento che sfogliava le pagine del libro aperto
sulle sue gambe era un chiaro segno che non fosse
molto assorta nella lettura, eppure quando sentì un rumore di rami spezzati
dietro di se sobbalzò. Si voltò e il suo cuore accelerò il battito, rimase
immobile continuando a guardare verso il tronco dell’albero alla sua destra,
sentì un vuoto sulla bocca dello stomaco quando vide due mani eleganti
poggiarsi al tronco e una testa coronata di morbidi fili dorati spuntare dai
rami che scendevano a pioggia.
Fu un sollievo per lei che
fosse Draco e non Ronald, l’aveva evitato per l’intera mattinata, anche se lui
sembrava non essersene accorto, non sarebbe riuscita a
guardarlo in faccia senza raccontargli quello che era accaduto la sera prima, e
se l’avesse fatto forse se ne sarebbe
pentita, lei non poteva farlo.
Ma forse l’unico motivo del suo sollievo non era solo
questo.
- Disturbo? – chiese Malfoy
con un sorriso malizioso sulle labbra, avvicinandosi e mettendosi a sedere
accanto alla ragazza
- Bè…ormai ti sei
accomodato! – rispose Hermione scherzosamente, sorridendo – Com’è andato il compito di trasfigurazione? Non mi dire che hai
finito ora! – Hermione con non poco imbarazzo cercò di intavolare una
conversazione che evitasse di affrontare il discorso
“bacio sulla torre di astronomia”, ma Draco sembrò non avere le stesse
intenzioni
- Si, Miss Sono-La-Più-Svelta-A-Finire-I-Compiti, ho finito ora…diciamo
che non ero proprio al massimo della mia concentrazione…-
- Quando conosci gli
argomenti la concentrazione non è essenziale- l’ammonì
ironicamente, mantenendo il sorriso sulle labbra
- Hermione, in questo
momento il compito di trasfigurazione è l’ultimo dei miei pensieri…- il viso
del ragazzo si fece serio e si rivolse con lo sguardo verso Hermione, che
improvvisamente aveva smesso di sorridere
- Quello
che è accaduto ieri sera… - cominciò Draco, ma fu bruscamente interrotto da
Hermione
- No! Ieri sera non è accaduto nulla…Malfoy, è stato solo uno sbaglio, un
momento di debolezza! Non si ripeterà mai più – più che dare una spiegazione a
lui sembrò stesse cercando di convincere se stessa
Hello,
i’m the lie living for you so you can hide
don’t cry...
( Evanescence – Hello )
- Un momento di debolezza ?
– ripeté lui incredulo riducendo gli occhi a due fessure – e quello che mi hai
detto, anche quello era un errore? Che c’è, hai
sbagliato persona? Non era a me che dovevi dirle quelle cose? – la voce di Draco
adesso era leggermente alterata, con gli occhi argentati ancora fissi su di
lei, che in silenzio osservava apparentemente interessata una piccola formica
che si attardava a tornare al suo formicaio con l’ultimo chicco di grano per la
provvista invernale.
- Io sto con Ronald
Weasley. Lo amo e voglio stare con lui! –
- Vuoi o devi stare con
lui? – Hermione trasalì impercettibilmente – con lui è
tutto più semplice, vero Granger? I tuoi amici non hanno
nulla da ridire riguardo alla vostra relazione, è tutto servito su un
piatto d’argento. Con lui non vai contro niente e
nessuno, non ti devi mettere in gioco, con lui la tua reputazione è
intaccabile. –
- Io lo amo … - riuscì a
dire solo questo, con voce rotta da lacrime che si obbligava a non versare
- Tu ti sei imposta di
amarlo, perché amare me era impossibile da accettare –
questa volta era lui che sembrava volersi convincere che fosse così, sperava
con tutto se stesso che quello che aveva appena affermato con tanta sicurezza
fosse anche la realtà.
- Io… ho bisogno di stare
da sola! Ho bisogno di riflettere, di chiarirmi le idee. Draco non puoi
piombare così nella mia vita, stravolgerla, annullando completamente tutte le
mie sicurezze e pretendere che io ti lasci fare come se nulla fosse, non posso fare del male a Ron –
- Io non ti sto chiedendo
nulla Hermione…se pensi di dover chiarire qualcosa, allora fai pure, prendi
tutto ciò di cui hai bisogno – si alzò con un elegante
movimento – ma inevitabilmente qualcuno soffrirà…cerca almeno di non essere tu.
– un ultimo sguardo e se ne andò, lasciando in compagnia di Hermione solo il suo inebriante
profumo, misto a quello di pioggia che da lì a breve avrebbe cominciato a
cadere ininterrottamente.
Listen to the rain
Listen to each drop of rain
(listen listen )
Whispering secrets in rain
(listen listen )
( Evanescence – Listen to the
rain )
***
“Accidenti, ma questi non
rinunciano al Quidditch di fronte a nulla” pensò Ginny che, avvolta in una
mantella impermeabile e sotto un grazioso ombrellino rosa si era recata al
campo di Quidditch, dove i Grifondoro e i Tassorosso avevano improvvisato
una partita amichevole.
- Avanti Dean, fischia la
fine della partita – Dean Thomas si girò verso la
Weasley che con il dito indice della mano destra batteva sul polso del braccio
sinistro, poi frettolosamente cercò il fischietto, rendendosi conto che erano
più di due ore che i ragazzi stavano giocando.
Al
fischio di fine partita uno sciame di ragazzi a cavallo di manici di scopa cominciò l’impicchiata verso terra.
-Harry!- gridò Ginny
alzando un braccio e muovendolo in alto per farsi vedere dal ragazzo.
- Hey Gin, che ci fa qui?- disse correndo verso la
ragazza, Ginny gli andò incontro e lo accolse sotto il suo ombrello
-
Cercavo Hermione, speravo sapessi dirmi dove trovarla!-
-
Io non la vedo dall’ora di pranzo - rispose il ragazzo con un velo di
preoccupazione nella voce
-
Harry noi andiamo a cambiarci!- una voce dal centro campo interruppe i due
ragazzi – Si, vi raggiungo tra un attimo!- si affrettò
a dire Harry, voltandosi verso i suoi compagni che stavano entrando nello
spogliatoio.
- Ginny, ma c’è qualcosa
che non va?- disse Harry tornando con lo sguardo e con l’attenzione sulla
ragazza – riguardo ad Hermione, intendo – puntualizzò
- Speravo che mi dicessi
qualcosa tu… da ieri sera non sono riuscita a stare
sola con lei neanche un istante per parlarci. Ho paura che il problema sia Ron,
quell’idiota pensa troppo al Quidditch! – Harry alzò un sopracciglio sentendosi
chiamato in causa, infondo il motivo per cui la sua
storia con la Weasley non era andata a buon fine era proprio perché Harry era
troppo attaccato a quel cavolo di sport. “Tra Voldemort e la scuola non ho proprio la testa ne la voglia di impicciarmi anche
sentimentalmente! Mi dispiace Ginny! “ erano state proprio queste le parole che
Harry aveva usato per liquidare la ragazza, e Ginny
sapeva che era vero e che il ragazzo avesse bisogno di impegnare quei momenti
in cui era lontano dal pericolo con qualcosa che lo svagasse, ma Gin sapeva
anche che quello che mancava ad Harry non era la voglia, ma la maturità di
impegnarsi sentimentalmente, e così si era convinta che non erano fatti l’uno
per l’atra e se l’era tolto dalla testa.
-
Ronald non ti ha parlato di un litigio o qualcosa di simile? – disse la ragazza
con tono investigativo
- No…non mi ha parlato di
discussioni, pensandoci non mi ha parlato proprio di Hermione!- disse Harry con
fare pensieroso, realizzando che in effetti negli
ultimi tempi quando si trovavano a parlare di Hermione, Ron cercava sempre di
troncare la conversazione – sei andata a vedere in biblioteca, magari è lì –
- No…ora vado
a vedere – disse con voce fioca e sconsolata, poi guardò Harry – Harry
io sono preoccupata! Ieri sera ho avuto l’impressione che avesse
pianto, ed inoltre, ogni volta che si trova in una stanza con Ron,
cambia atteggiamento! Ho una brutta sensazione. – alcuni ragazzi uscirono dallo
spogliatoio e salutarono Harry e Ginny che ricambiarono senza badarci troppo
- L’ ho notato anch’io
questo strano comportamento, ma forse sono solo nostre impressioni. Sai com’è
Hermione, si fa prendere dallo studio e in questo periodo abbiamo sempre molti
compiti – disse Harry cercando di rassicurare entrambe,
- Speriamo – disse Ginny in
tono poco convinto – comunque cerca di parlare con Ron
e fatti dire qualcosa a riguardo! Forse la sta trascurando troppo! –
- Ci proverò, ma ora torna al castello o rischierai di prenderti un malanno con
questa pioggia – Ginny seguì il consiglio di Harry, che nonostante la loro
storia fosse finita era sempre molto premuroso nei suoi confronti. Il ragazzo
la guardò andar via e quando fu scomparsa si diresse verso lo spogliatoio.
All’interno c’erano ancora
qualche ragazzo Tassorosso e Ron che era ancora sotto la doccia, Harry lo
raggiunse, cercando di trovare il modo più discreto possibile di introdurre l’argomento “Hermione”. Non ebbe bisogno si
sforzare troppo le meningi perché fu Ron inconsapevolmente a farlo
- Che
voleva mia sorella?-
- Stava cercando Hermione –
si interruppe un istante, poi riprese – oggi è
piuttosto sfuggente, non ti sembra? –
- Bè amico…non sei stato
molto delicato quando l’ hai lasciata non puoi pretendere che ti butti le
braccia al collo appena ti veda – Harry guardò l’amico
leggermente spaesato, poi comprese l’equivoco si affrettò a chiarire
- Ma io mi riferivo ad Hermione! –
- Ah! Non c’ ho fatto caso, a me sembra sempre uguale! – disse Ronald
continuando non curante a strofinarsi i capelli rossi sotto il getto caldo
dell’acqua. Harry rimase allibito, come poteva non essersene accorto, forse Gin
aveva ragione: Ron la stava trascurando troppo.
- Ma
… - esitò un istante, un po’ imbarazzato – le cose tra voi come vanno? – Ron
guardò Harry un po’ sorpreso per quella domanda
- Credo bene! Ultimamente
non passiamo molto tempo insieme! – disse Ron, che ora era uscito dalla doccia
- E
questo è normale? – ora anche Harry aveva chiuso l’acqua ed era uscito dalla doccia
- Normale?! Bè, ora che ci
penso non è normale, ma va bene così. I primi mesi siamo state sempre insieme e
lo siamo stati anche quest’estate. Ma ora lei ha i
suoi libri e io il Quidditch, quando si può si sta insieme! – poi rivolse uno
sguardo sospettoso all’amico – perché tante domande? –
Harry sobbalzò impercettibilmente – curiosità, era un po’ che non ti sentivo parlare di Hermione! –
Hermione e Ron si erano
messi insieme verso la fine del sesto anno. Nel mese di Aprile,
con la primavera al massimo dello splendore si erano trovati un pomeriggio a
passeggiare per il giardino del castello nei pressi della capanna di Hagrid;
tra un dispetto e l’altro si erano trovati con il volto così vicino che quello
che seguì sembrò la cosa più naturale del mondo. Quel bacio fu solo
l’ufficializzazione di ciò che provavano l’uno per
l’altra, perché in realtà si comportavano come fidanzatini già un po’ di tempo
e tutti i Grifondoro ormai aspettavano con ansia solo quel momento.
Inizialmente Hermione non sembrava molto convinta della storia tra lei e Ron,
troppo spesso quando lui non c’era si ritrovava a pensare a Malfoy, troppe
volte le batteva il cuore quando lo incontravano per i corridoi della scuola;
era come se fosse divisa in due: quando c’era Ron, lei rideva, scherzava, con
lui stava bene, ma quando si ritrovava da sola i suoi pensieri erano per quel
ragazzo che tanto la disprezzava. Con il tempo cominciò a pensarci sempre meno,
però, e con la complicità dell’estate, la chiusura della scuola e quindi la
lontana da Draco Malfoy, l’immagine del ragazzo nella sua
mente divenne solo il ricordo di una persona che per quanto potesse
soffrire di solitudine non facesse nulla per far si che le cose cambiassero.
Questo avvenne nella sua mente, però,
non nel suo cuore. Ma a volte la mente è più forte del cuore e riesce a
far si che certi sentimenti si perdano nei meandri,
negli angoli più impensabili e bui….ma può solo farci
dimenticare di essi, non può cancellarli.
***
Hermione Granger fece il
suo ingresso nella sala grande all’ora in cui era
solita cenare ormai da sette anni; al varcare della soglia si lanciò una rapida
e apparentemente vaga occhiata intorno, guardò il tavolo dei Tassorosso, poi i
Corvonero, salutò un paio di ragazze dai capelli corvini con un sorriso e un
lieve cenno della mano, quasi arrivata al tavolo dei Grifondoro vide che Harry,
Ginny e Ron erano già seduti, infine gettò un’occhiata al tavolo dei
Serpeverde, precisamente dove era solito sedersi Draco, con suo stupore ed un
pizzico di dispiacere, il posto era vuoto.
- Herm, ti ho cercato
ovunque, ma dove diavolo eri finita? – disse Ginny
quando rivide finalmente l’amica
-
Sono stata in biblioteca e poi in sala comune a studiare! – rispose Hermione
con naturalezza, poi si sforzò di comportarsi normalmente anche con Ron, si
sedette vicino a lui, che si girò a guardarla, si sorrisero e si scambiarono un
leggero bacio sulle labbra, poi Hermione si concentrò sulla sua cena
-
Ah…bè, in effetti ho guardato ovunque ma non il sala
comune! – disse Gin alzando le spalle e tirando fuori la punta della lingua tra
le labbra sorridenti.
-
Ragazzi, che ne dite di andare ad Hogsmeade domani
pomeriggio, ho sentito che Madama Rosmerta darà una specie di festa ai Tre
Manici di Scopa – disse Harry entusiasta, mentre mangiava una cucchiaiata di un
dolce gelatinoso di un insolito colore verde smeraldo, contornato con ciuffetti
di panna viola
-
Ah, si…l’ ho sentito anche io – aggiunse Hermione che
invece stava sorseggiando un succo di mirtilli – la festa è in onore della
figlia più piccola che è stata ammessa ad Hogwarts. È quella ragazzina tanto
graziosa di Tassorosso -
- Ma chi, quella con quel cespuglio rosso in testa? –
bofonchiò Ronald, Hermione gli mollò una leggera gomitata su un fianco e poi si
aggiunse alla risatina dei suoi amici.
La
ragazza stava cercando con tutta se stessa di tenere un
comportamento normale, anche se spesso, inconsciamente, si ritrovava a
guardare quel posto vuoto al tavolo dei Serpeverde.
Nonostante stesse riuscendo
perfettamente a nascondere l’inquietudine che agitava il suo animo, Ginevra
Weasley, da buona migliore amica, notò che qualcosa non andava; c’era qualcosa
che incupiva gli occhi scuri, solitamente limpidi, di Hermione, ma non riusciva
a capire cosa, e mai avrebbe immaginato ciò che l’amica le confidò quella sera
stessa.
Finita la cena Hermione decise di andare a prendere
una boccata d’aria nell’atrio, prima di rimettersi sui libri, Ginny, prima che
potesse parlare Ron, si offrì di accompagnarla.
Aveva smesso di piovere da un’oretta, ma nell’aria
era ancora forte l’odore della pioggia e di tanto in tanto il cielo
completamente ricoperto di nuvole, si illuminava di una
luce bianca, che faceva quasi male agli occhi.
Finalmente sole, le due amiche si sedettero avvolte
nei loro mantelli su un gradino della scalinata che portava all’ingresso del castello,
per un po’ non parlarono, Hermione continuava a guardare le luci del castello
riflesse nelle scure e lontane acque del lago.
- Hermione c’è qualcosa che non va’? – Ginny ruppe
il silenzio con la sua schiettezza, non le piaceva girare intorno alle cose,
preferiva andare subito al sodo, rischiando anche di sembrare sfacciata e
invadente, ma sapeva che con Hermione non sarebbe successo
- C’ho provato a non darlo
a vedere ed anche a tenerlo per me, ma non ce la faccio… questa cosa mi sta
uccidendo – rispose Hermione dopo ancora qualche istante di silenzio
- Ma sai che con me puoi
parlarne, no?! Avanti, dimmi tutto – Hermione guardò
l’amica mostrando nel suo sguardo tutto l’affetto che provava per lei. Ginny
era sempre disponibile quando lei aveva bisogno, sapeva ascoltare senza
giudicare, sapeva capire, sapeva darle la forza di affrontare le cose, sapeva
farla arrivare sempre alla decisione giusta. Questa volta, però, era difficile,
terribilmente difficile. Come avrebbe potuto dirle che provava dei sentimenti
per la persona che da sempre li aveva odiati, disprezzati, che cercava di
distruggerli da sette anni? Inoltre Ginny era la sorella di Ron, avrebbe capito
anche questa volta? Ma Hermione si sentì di non poter
fare altrimenti, non avrebbe di certo potuto parlarne con Harry, lui certamente
non avrebbe capito, con Ginevra aveva invece qualche possibilità in più. Fece
un lungo sospiro e prese coraggio
- Si tratta di Ron … o meglio, di me! – disse
distogliendo lo sguardo da quello dell’amica, Ginny annuì con la testa
- Avevo immaginato che riguardasse quell’idiota di
mio fratello! –
- No, Gin, lui non c’entra nulla –
si affrettò a dire Hermione – il problema è esclusivamente il mio. Vedi,
il punto è che… – esitò qualche istante – c’è un altro ragazzo – Ginny spalancò
gli occhi esterrefatta, tutto si sarebbe immaginata ma
non questo – la cosa mi ha colto di sorpresa, io … non immaginavo minimamente
che questo ragazzo provasse qualcosa per me e … avrei preferito non saperlo! –
aggiunse quest’ultima frase con un tono
disperato, Ginny non poté non consolarla con una mano sulla spalla
- Ok… la cosa è più grave di quanto pensassi … e continuo ad essere un po’ confusa! –
- Avevo notato questo ragazzo già prima di mettermi
con Ron, poi per una serie di motivi ho fatto in modo di togliermelo dalla
testa, nel frattempo è arrivato tuo fratello ed
inconsapevolmente ha contribuito, le cose sono andate bene fino a … ieri sera!
– Hermione ora era leggermente più rilassata, una buona parte del lavoro era
terminata, mancava solo la parte più difficile, dirle il nome del ragazzo.
Ginny continuava a guardare le sue scarpe, adesso il
piano della situazione era più chiaro, anche se lo stupore per la notizia
tardava a lasciarla
- Immagino che chiederti cosa hai intenzione di fare
sia troppo affrettato! Cosa ti senti? – disse Ginny
cercando di affrontare razionalmente e con calma la situazione
- Confusione…io sono confusa! Non lo so, non faccio
altro che pensare a questo da ventiquattr’ore, sono stanca … - si rese conto di
non aver risposto alla domanda dell’amica, si soffermò a pensare: da chi voleva
essere abbracciata in quel momento? Draco Malfoy. Chi voleva avere al suo
fianco? Draco Malfoy. Ma tutto questo non poteva
essere giusto, e Ron? Non poteva essere scomparso così dal suo cuore. I suoi
occhi stavano riempiendosi di lacrime, lacrime che nelle ultime ore erano
comparse troppo volte sul suo volto, doveva arrivare ad una soluzione o avrebbe finito per consumarsi.
- Ginny io penso a lui, da ieri sera, da quando sono
scappata da lui, e questo non è giusto. Dov’è finito
quello che provavo per Ron? Sono bastate poche parole e un … - la foga con cui
aveva parlato al principio svanì - …poche parole e un bacio, sono bastate per
cancellare tutto – di nuovo un accenno di stupore sul voltò
di Ginny, ma cercò di non soffermarsi troppo sulla parola “bacio”
- Hermione, io non so dirti cosa sia successo dentro
di te, ma i sentimenti sono così, vanno
e vengono, la cosa giusta da fare è viverli finché ci sono, tu lo hai fatto e devi
continuare a farlo. E’ un discorso egoistico, lo so, ma per quanto possa essere doloroso prendere una decisione, non potrebbe
mai esserlo quanto prendere quella sbagliata. –
Don’t turn away
Don’t try to hide
Don’t close your eyes
Don’t turn out the light
( Evanescence
– Whisper )
- E come si fa a sapere qual’ è
quella sbagliata? – chiese Hermione con l’ingenuità di una bambina, ora il suo
viso era rigato da lacrime che continuavano copiosamente a scendere
- Se ti fa star bene anche
solo per un giorno, non è la decisione sbagliata! Asseconda i
tuoi sentimenti, non c’è niente di peggio del rimorso. – passò un
braccio intorno alla spalla dell’amica e poggiò la testa su quella di Hermione.
Piombarono di nuovo nel silenzio, Hermione si
asciugò gli occhi e ringraziò l’amica per il sostegno
- Sono o non sono tua amica? … è il minimo che posso
fare! – disse Ginny tornando nuovamente al suo solito luminoso sorriso –
ma…Herm, non mi hai detto chi è questo ragazzo! –
Hermione, troppo presa dalle lacrime e dal trovare
una via d’ uscita, aveva dimenticato quel piccolo dettaglio; rimase ancora qualche
istante in silenzio, poi quando fu decisa a pronunciare il nome, una voce in
lontananza attirò la loro attenzione, entrambe si girarono a guardare le due
sagome che si avvicinavamo al castello. Un lampo illuminò il vialetto che le
due ombre stavano percorrendo e Hermione riuscì a distinguere quei capelli
biondi e lisci : Draco Malfoy, stava tornando con
Blaise Zabini dagli allenamenti di Quidditch. Quando
anche Draco riconobbe Hermione, si fermò un istante alla base della scalinata,
i due si guardarono per un istante che sembrò non finire mai, nuovamente si
persero ognuno negli occhi dell’altro, intorno a loro, più niente.
Draco Malfoy riprese a camminare, senza togliere lo
sguardo dalla ragazza, che, imbarazzata, cercava di nascondere il rossore dei
suoi occhi; le superarono, ed Hermione senza neanche rendersene conto si girò a
guardare il loro ingresso nel castello, nel frattempo Ginny aveva assistito
alla scena esterrefatta, Hermione e Draco che si guardavano in quel modo, e
soprattutto Draco Malfoy che incontrava le due ragazze e non faceva una delle
sue spregevoli battutine
- Che gli è preso a Malfoy?
Dev’essere impazzito se non … - Ginny si interruppe
d’un tratto, come colta da un improvviso lampo di genio, si girò, questa volta
con tutto il corpo verso l’amica, sul suo volto un espressione di terrore
- Hermione … - chiamò l’attenzione dell’amica che
chiuse gli occhi e si morse il labbro inferiore – dimmi che mi sto sbagliando?
–
- Non posso farlo … -
- Hermione… come è
possibile? Draco Malfoy … no, dico ti rendi conto di chi stiamo parlando!!!! –
- Si, Ginny…e questo rende ancora più difficile
tutto. – sospirò sotto gli occhi allucinati di Ginny
- Ma perché? Cioè…come…quando…- cominciò a balbettare domande che
rimanevano incomplete, poi scosse vigorosamente la testa, come a voler
scacciare qualcosa - …non è possibile! –
- Non so come sono arrivata a questo punto…io mi
sono ritrovata una sera a pensare a lui e la sera successiva e quella dopo
ancora. Mi sono rifiutata con tutta me stessa , mi
odiavo ogni volta che il mio pensiero andava a lui, poi sono riuscita a
chiudere quella parentesi, credevo definitivamente, ma non era così. – di nuovo
il silenzio tra loro – Ginny, ti prego, dimmi
qualcosa! –
- Che vuoi che ti dica. Lo
so che se il sentimento è forte non si può cancellare, ma so anche che si
diventa come dei fantocci, non si riesce più a ragionare. – Ginny sembrava
avere un velo di malinconia nella voce, sapeva bene cosa voleva dire cercare di
cancellare un sentimento che sembra voler solo crescere, crescere
a dismisura fino quasi a farti scoppiare – io non mi fido di lui. Ma tu sei una ragazza intelligente e sono sicura che
riuscirai a tener testa alla cosa, se non dovesse essere così, io rimarrò
sempre attenta e vigile – il tono della sua voce era tornato ad essere quello
di sempre, comprensivo e dolce, Hermione per un momento si sentì sollevata.
Parlare con Ginny le aveva fatto bene, per un attimo
si era sentita meno sola, ma non appena tornò la consapevolezza che avrebbe
dovuto affrontare la situazione solo con le sue forze, tornò anche il dolore
allo stomaco e sul petto all’altezza del cuore.
Una piccola gocciolina cadde dal cielo e si andò a
schiantare sul gradino di pietra – voglio dormire…sono
stanca di pensare! Voglio solo andarmene a dormire. –
I’ve got to break through
***
Grazie Grazie Grazie a Bellatrix
Malfoy e a Little Jewel
le uniche due che hanno recensito (spero che non siano
anche le
uniche due lettrici ^.^’ !!).
E’ stato bello e incoraggiante trovare
dei commenti positivi,
spero vi piaccia anche questa seconda parte!!
A presto,
Claudia
)O(