Anime & Manga > Vampire Knight
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Autore: Eriss    25/04/2011    5 recensioni
Tutto comincia con una lettera: una lettera destinata a Rima. Appena arriva al Collegio Cross, la ragazza si rifugia in camera sua e la apre. Ciò che non avrebbe mai immaginato si sta avverando e lei non può permettere che accada, non vuole. Il contenuto della lettera non lo rivela a nessuno, ma sa che presto o tardi la verità verrà a galla. Una notte, silenziosa, fugge dall'Accademia. E' consapevole che d'ora in poi la sua vita non sarà più la stessa e prende una decisione: andare in contro al destino, per cambiare ogni cosa. Rima combatte disperata contro il tempo che continua a scorrere, inesorabile, alla ricerca di un nemico sempre più sfuggente e invisibile. Ma il destino per lei ha in serbo delle sorprese e non tutto è come appare... Dietro le quinte della sua vita, e non solo della sua, strani filamenti cominciano a intrecciarsi in un oscuro ed indecifrabile gioco...
[Sospesa] Revisione dei capitoli in corso.
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Rima Toya, Senri Shiki
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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08
Lullaby 






Capitolo 8: Akai Hana


L'aria notturna suonava flebili melodie, spirando mite tra le fronde degli alberi.

Gli occhi chiusi ed il viso rilassato incorniciavano il profilo perfetto di Rima, addormentata all'ombra di un grande albero.


Sognava; sogni che ritraevano ricordi di quand'era bambina, confusi, miscelati con la realtà di adesso.
   
Le immagini cominciarono a diventare nitide, mostrandole cose che la sua mente aveva scordato.

Le immagini si susseguivano come fotografie incorniciate, antiche, ma sempre preziose.

La successione lenta si interruppe quando, accanto a lei, in una fotografia apparve una persona che avrebbe preferito non vedere.

Era un uomo sulla quarantina, ma giovane d'aspetto, ed era un vampiro: ...era il padre di Takashi.

Le cingeva la vita con un abbraccio, sorridendo, invece lei aveva lo sguardo gettato al cielo, perso ad osservare qualsiasi cosa fosse, senza l'ombra di un sorriso accesa sul bel viso perlaceo.

Lo sfondo ritraeva un grande parco, circondato da folte piante, illuminate da bellissimi fiori rosa.

Una cascata di fiori sembrava scendere vicino alla figura della vampira.

Eppure, lei non si sentiva a suo agio, sembrava stesse pensando ad altro, senza curarsi della motivazione per cui fosse in quel luogo, in quelle circostanze.

Quell'uomo non le era mai piaciuto, nemmeno da bambina.

Era machiavellico, malvagio, nulla in lui le aveva mai fatto pensare a bontà, -ammesso e concesso che un vampiro lo potesse essere-.

Rima si svegliò dal sonno, aprendo le palpebre, e scrutò attorno a sé il paesaggio.

Era da molto tempo che non dormiva all'aperto e per ciò le era sembrato un po' strano al risveglio quell'odore selvaggio di natura.

Sbatté per un attimo le palpebre, abituando gli occhi alla luce lunare.

Si alzò dalla comoda nicchia che aveva trovato e prese ad esplorare il bosco.

Quando era arrivata, qualche ora prima, aveva cercato subito un posto dove poter riposare, tralasciando tutto il resto.

Cominciava a sentire la fame salire dallo stomaco, anche se lei, realmente, voglia impellente di sangue non ne aveva.

-Eccetto quello di Shiki-.

Uscì dallo spiazzo verde trovato precedentemente e si incamminò verso nord, seguendo uno strano odore che proveniva da quella direzione.

Gli alberi che prima avevano ricoperto quasi ogni angolo della foresta, si stavano via via diradando, scomparendo.

Il vento si era calmato e soffiavano solo pochi e lievi spifferi.

Ad un tratto, lo sguardo di Rima venne catturato da un albero, diverso dagli altri.

Sul suo tronco era tracciato uno strano segno, che sembrava assomigliare a una Y deformata.

Una strana sensazione risvegliò i ricordi di Rima.

La vampira poggiò la mano sul tronco dell'albero, in prossimità del simbolo.

Strinse leggermente la corteccia, mandando lievi scariche al legno, che si annullarono appena venute a contatto con il materiale non conduttore, come per risvegliare qualcosa che l'albero e il simbolo tenevano sigillati al passato.

All'improvviso, Rima sentì le forze cominciare a mancare, mentre i suoi occhi si svuotavano di colore, rimanendo vacui, vuoti.

Perse il controllo di sé stessa, senza che lei potesse opporsi alla strana forza -?- che si era impossessata di lei.

La sua mente prese a vagare attraverso immagini confuse.

Scorci di ricordi, persi tra cassetti della memoria cancellati.

Perché cancellati?

La testa cominciò a pulsarle forte, mentre il suo corpo abbandonava sempre più le energie.

"C-cosa sono queste immagini...?", pensò Rima, sbattendo le palpebre e ritrovando sé stessa.

Cercò di rialzarsi, ma la stanchezza la ancorava a terra come una catena stretta attorno alle caviglie.

Chiuse gli occhi, concentrandosi su ciò che la mente le mostrava.

La testa continuava a mandare dolori assurdi, che aumentavano di secondo in secondo.

Cercò di ignorarli, anche se risultò quasi impossibile.

Le immagini confuse cominciarono a prendere un senso logico, anche se vago.

C'era lei e... un... vampiro, che la affiancava.

Stavano camminando e...

Il dolore alla testa si fece insopportabile e le annebbiò i sensi.

La vista le si oscurò, confondendo il paesaggio della foresta.

La stanchezza e le poche energie rimaste si annullarono, facendola crollare a terra, sfinita.



Un vampiro, a chilometri di distanza, alzò di scatto la testa, prima annoiata e sprofondata tra le braccia incrociate.

Avvertì uno strano presentimento, che gli sussurrava che c'era qualcosa che non andava.

Quel qualcosa era Rima.

"Rima...".

Si alzò dalla panca di legno ed uscì dalla classe, ignorando i richiami del professore che lo invitava a tornare indietro e sedersi al proprio posto.

Ichijo si alzò in piedi e disse: -Con il vostro permesso, professore, vado a recuperare Shiki-.

L'uomo annuì e proseguì la sua lezione.

Shiki, nel frattempo, attraversava il corridoio, con un'unica direzione fissa nella mente.

Accelerò il passo, con la mente focalizzata sull'ultimo ricordo che aveva di lei.


Rima volse il viso alle scale, osservando Shiki, che stava in piedi, lassù.

-Ritornerò presto... è una promessa-, mormorò.

-Non perderti-, le rispose.

Rima annuì e aprì la porta, sparendo fuori.

Essa si richiuse e il silenzio avvolse la stanza.


Scese le scale e si avviò verso il portone principale, ma quando mise la mano sulla superficie lignea per aprirla, avvertì una mano sulla sua spalla.

-Shiki-.

Il vampiro si voltò, osservando Ichijo, che scuoteva la testa.

-No, Shiki. La detto lei stessa: starà attenta-.

Senri lo guardò inespressivo, senza replicare, ma dentro di sé la sua mente era altrove, fissa a pensare a lei.

Ichijo sospirò, scuotendo nuovamente il capo.

-Mi dispiace-.

La voce un po' afflitta, sapendo che non avrebbe mai potuto comprendere la vera e profonda preoccupazione di Senri.

Gli sorrise, cercando di rasserenarlo, anche se, in cuor suo, sapeva che quel sorriso non l'avrebbe rallegrato.

-Forza, torniamo in classe-.

Ichijo salì le scale, ma Senri non lo seguì.

Continuava a ripetersi di andare da Rima, ma sapeva anche che Ichijo aveva ragione.

Eppure, un campanellino d'allarme, nella sua testa, continuava a suonare.

Rima era in pericolo.

Non sapeva nemmeno lui cos'era il pericolo che corresse Rima, però sapeva che c'era.

Decise comunque di seguire il consiglio di Ichijo e salì le scale, raggiungendolo.

Sapeva che la vampira era forte e sapeva difendersi.

"Rima...", pensò, rivolgendo un'ultima occhiata al grande portone.



-Uhm...-.

Un mugolio un po' infastidito uscì soffocato dalle sue labbra nivee.

Per la seconda volta aprì gli occhi e ciò che essi le mostrarono fu la foresta.

Rima sbatté qualche volta le palpebre, destandosi dall'alone di sonno che ancora la circondava.

Si issò sui gomiti, passandosi una mano sul viso e si osservò intorno per capire dove si trovasse.

Era ancora notte, ma nel cielo sembrava intravvedersi qualche fascio leggermente più chiaro.

Presto sarebbe stata mattina, troppo presto.

Si alzò in piedi, spazzolandosi velocemente la divisa scolastica.

Mosse alcuni passi, osservando gli alberi circostanti e notando quell'albero.

Aveva qualcosa di strano... e Rima voleva conoscere il segreto che la ruvida legna nascondeva.

Indecisa su cosa fare, valutò la situazione.

Il suo istinto vampiresco le sconsigliava di riprovare lo strano contatto avuto con l'albero e nemmeno lei si fidava troppo.

Anche se, realmente, cosa era successo non lo aveva ancora ben compreso, ma meglio pensarci dopo.

Riposarsi un po' non era proprio una cattiva idea, però non aveva sonno e voleva esplorare un po' la foresta.

Così, decise di riprendere l'esplorazione da dove l'aveva interrotta.

Lo strano odore che l'aveva indotta ad andare verso nord non era svanito, anzi, sembrava essersi intensificato.

Prima di incamminarsi, però, mandò bene a memoria il luogo circostante, perché dopo avrebbe voluto tornarci.

Quello strano albero... C'erano troppi perché irrisolti...

Rima si voltò, dando le spalle all'albero, e cominciò a camminare verso la direzione prestabilita.

Una meta specifica non l'aveva, ma una via da seguire sì, perciò si affidò al suo fine olfatto.

Il sentiero che aveva imboccato si snodava tra ampi spiazzi verdi, costellati solo da alcuni alberi.

Mano mano che camminava, il paesaggio mutava sempre più, riducendosi alla neonata prateria.

Nel frattempo, la menta di Rima vagava, persa tra i suoi pensieri, certi di volere delle risposte.

Il suo pensiero principale, però, era quell'albero.

Era entrata in contatto con esso attraverso qualcosa che nemmeno lei sapeva ed esso aveva cominciato a mostrarle delle immagine.

Cercò di concentrarsi, chiudendo gli occhi, e ricordando le immagini.

La testa riprese a pulsarle, dolorante, e Rima dovette riaprire gli occhi, distraendo la mente da quelle immagini.

Perché, ogni volta che cercava di ricordare, la testa cominciava a farle male?

Essa le aveva mostrato, quando stava dormendo, delle immagini che lei non ricordava.

Cose che, poi, aveva ricoleggato al suo passato, ma non era successa la stessa con l'albero.

La visione era diversa, più confusa, più sfocata.

Era riuscita a intravedere lei e un... ragazzo, ma poi tutto si era interrotto, lasciandole solo stralci di ricordi.

Inoltre, non riusciva proprio a ricoleggare quelle immagini a eventi del passato.

Era come se... qualcuno le avesse tolto quei ricordi dalla mente, cancellandoglieli.

Però erano teorie ancora infondate per essere sostenute, perciò Rima abbandonò un po' l'ultima ipotesi.

Un'altra cosa un po' strana era il segno che c'era sul tronco.

Cosa significava quella Y deformata?

Rima venne distratta dall'odore, anzi, profumo, -Rima si stava facendo una vaga idea di cosa potesse emanare quell'odore-, che stava seguendo: era così intenso che stava diventando quasi insopportabile.

Ciò significava che si stava avvicinando alla sua fonte.

Ad un tratto, da lontano cominciò a scorgere qualcosa di colorato.

Si chiese cosa potesse essere e quando riconobbe, tra tutto quel colore, il rosso, in particolare, i suoi pensieri vennero occupati dall'immagine di un ragazzo.

La vampira fermò i suoi passi, bloccandosi nel mezzo della radura.

Fissò l'ammasso colorato che ancora non aveva ben identificato e il rosso si perse nei suoi occhi, colorandoli di scarlatto.

Il vento riprese a soffiare, sospingendole i capelli color ambra.

Rima chiuse gli occhi, le guance pallide tagliate dal vento, illese da lacrime.

I ricordi di Shiki le annebbiarono la mente.

"Sono qui anche per lui...", pensò, riaprendo le palpebre.

Lo sguardo rosso e gelido vagava sulle figure colorate, ma senza donare loro davvero importanza.

L'unica cosa davvero importante per lei era solo una.

-Non perderti-...

Abbassò le palpebre sulle iridi scarlatte, nascondendole un poco sotto le lunghe ciglia e le rivolse al cielo immacolato da stelle.

"Tu non sei il mio destino", pensò, con la fermezza e la freddezza coloriti nello sguardo.

Le iridi cominciarono a sfumare colore, ritornando del loro colore originale.

Rima si voltò verso il prato e riprese a camminare, bloccandosi dopo alcuni metri.

Il profumo era davvero intenso e lo spettacolo era semplicemente meraviglioso.

Un'immensa distesa di fiori si estendeva per metri e metri, sostituendo il verde brillante della prateria.

Ce n'erano di svariati tipi, tutti colorati.

Rima avanzò tra i fiori, mentre la rugiada depositata sulle loro corolle le bagnava le lunghe gambe.

Ne colse uno e se lo porto vicino al naso, aspirandone l'essenza profonda.

Era di forma ampia, abbastanza simile alla Aristea Africana, ma con i petali un po' più chiusi verso l'alto.


Lo osservò attentamente, notando le cromature del rosso, che sfumavano da uno scarlatto scuro all'amaranto.

Ne accarezzò la superficie delicata, sfiorandolo accidentalmente con le labbra.

"Shiki...".

Rima non si scompose, anche se dentro di sé, quando aveva visto quel fiore, aveva sentito agitarsi tante emozioni.

Le sarebbe piaciuto correre e raggiungerlo e mostrargli quel bellissimo campo di fiori.

Eppure, sapeva che prima di tornare da lui avrebbe dovuto chiarire i suoi sentimenti e ciò che il suo cuore realmente provava.

La vampira si sedette tra i fiori, nascondendo buona parte del suo corpo tra i fitti gambi e le grosse corolle variopinte di colore.

Strinse il gambo del fiore tra le dite sottili e chiuse gli occhi.

Cos'era quel sentimento che provava per Shiki?

Non era più solo confidenza o amicizia, sempre che potesse essere definito così il legame che li aveva sempre uniti.

Oppure c'era sempre stato qualcos'altro?

Riepilogò mentalmente ciò che era accaduto negli ultimi tempi: era successo tutto così velocemente, senza che lei avesse il tempo di rendersi nemmeno conto di cosa ora ci fosse di tanto differente tra lei ed il vampiro.

Eppure le piaceva.

Era accaduto all'improvviso, così, come una magia, -Maledetta Vera (Mia) Magia-.

Si erano quasi... baciati. Si, ora aveva la certezza che se non ci fosse stata Ruka ad interromperli si sarebbero baciati.

"Cos'è questo sentimento?".

Era quello che gli umani chiamavano amore? Ma come poteva lei dirlo? Non aveva mai provato amore; non sapeva nemmeno cosa fosse.

Ciò che c'era stato per Takashi non era amore, era stata una semplice ed innocente cotta.

Quello che ora stava vivendo con Shiki era diverso: era un'emozione nuova, unica.

"Non so se sia amore...", rifletté Rima. "Shiki, tu sai cos'è l'amore?".

Sarebbe tornata presto, lo voleva, voleva rincontrarlo.

Rima aprì gli occhi azzurro scuro, donando uno sguardo particolare alla luna, sua unica compagna, in quella notte di pensieri e desideri.




 


















Ciao ^-^

Auguroni di Buona Pasqua!!
E sono in ritardo solo di un'ora e 29 minuti ù.ù
Ottima prestazione! XD
Mi spiace tantissimo per non aver aggiornato, ragazzi ç-ç
Ma quanto vi faccio stare male??? Sono spregevole ç-ç
Perdonatemi!
Spero che il capitolo almeno piaccia, questa volta!
L'altra volta hanno commentato il capitolo solo in 2 ç-ç
Ma non vi piace??
Ditelo pure, io non mi offendo di certo!
Adesso vi spiego perché ho aggiornato così tardi:
volevo scrivere questo capitolo solo su Rima (E ci sono riuscita! Eccetto un'entrata di Shiki<3) e concentrarlo solo sui suoi pensieri, ma ho pensato che scrivendolo così sarebbe diventato monotono e anche noioso, perciò ci ho messo un po' a sistemarlo in modo tale che non sembrasse (Perché ancora non conosco la vostra reazione a tal proposito ù.ù) così tanto barboso.
Ci ho lavoricchiato un po' e poi è uscito questo.
Io adesso ho proprio bisogno che mi diciate se è una palla 'sta roba oppure se è carina
Io non so come giudicarla!
Mi affido a voi!

Un Baxiiio e Buonanotte<3






Ringraziamenti: (Questa volta mi piacerebbe che foste di più! Perciò recensite, oki? :)


dade39: Ma siao! :) Io suppongo che al prossimo commento scoppio a piangere dalla gioia! "Meglio di leggere un libro..."?? Scherzi, vero?? Perché tu hai seriamente intenzione di mandarmi in coma! ç-ç Grazie!! Io non so più in che lingua dirtelo!! Giuro!! Che bello avere un lettore come te<3 Sono seriamente soddisfatta dei capitoli che ho fatto anche perché sono piaciuti! Grazie ancora! Sono proprio contenta:) Scusa tanto se ti ho fatto aspettare tanto!! Ti invio (XD) un grosso bacio e ti ringrazio nuovamente<3

Lulosky: Tesora<3 Ciao!! Tu sei fedele come un cagnolino, eh??<3 Recensisci ogni volta e carichi di complimenti che non credo di meritare così a fondo!! Solo... *-* Grazie<3 Anche questa volta mi hai stupita: ma quanti complimentoni per una scrittrice (se u.u) ritardataria come me?? Grazie, graziiiiiiie!! Comunque credo che il dizionario basti ed avanzi per descrivermi e poi non credo servano tanti aggettivi XD Arigatou<3 Però, in particolare, in una cosa mi hai sorpresa: non credevo ti avrebbe fatto piacere che Rima se ne fosse andata! =O Mi hai davvero stupita! Effettivamente, ci ho anche pensato razionalmente, abbandonando per un attimo la fantasia: una persona che è nel bel mezzo di un caos mentale e sentimentale tremendo credo che dovrebbe andare a farsi una vacanza ù.ù. Ho anche deciso di dividere momentaneamente il caro, bellissimo, Shiki e la mia Rima<3 perché volevo sperimentare il loro rapporto a distanza. Spero ne esca un buon lavoro! Mi raccomando fammi sapere anche la prossima volta, okiii?? Un bacione grande<3 Goodnight
   
 
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