Rieccomi! Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno recensito e mi hanno dato dei consigli e tutti quelli che leggono la storia! Questo capitolo non è molto lungo ma spero che vi possa piacere!

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Era rinchiusa da qualche ora in quella prigione. Avevano strappato dalla sua divisa le medaglie e i gradi e non sapeva cosa l' attendesse.
Non riusciva a fermare le lacrime che le bagnavano il volto mentre sentiva nella sua testa ciò le era stato insegnato, "un uomo non deve piangere mai".
"Già!" pensò amaramente "Peccato che io non sia un uomo; sono una donna che da sempre finge di essere ciò che non sarà mai".
Le parole di Andrè risuonavano nella sua testa.
"Una rosa è una rosa anche se essa sia bianca o rossa. Una rosa non sarà mai un lillà".
"Hai ragione tu, Andrè. Quella volta mi sono arrabbiata con te, pensavo che le tue parole fossero dettate dalla frustazione. Avevo paura di te, della diversità che c'è tra noi. Non parlo del rango, ma della differenza più semplice e naturale: io sono una donna, tu un uomo. Ho temuto che tu volessi farmi del male per farmelo comprendere ma non l' hai fatto. Mi ami talmente tanto da non riuscirci. Solo dopo la partenza di Rosalie ho compreso che posso muovermi come voglio perchè tu mi segui sempre come un ombra. Io da sola non so fare nulla, non sono nulla. E' stata proprio lei a farmi notare i sentimenti che io stessa ignoravo, durante la nostra ultima chiaccherata da sole".
- Rosalie, tu ami Bernard?
- Signor Oscar, io... Sì, io lo... Lo...
Povera Rosalie, è talmente riservata che non riusciva a dire ad alta voce di amare Bernard.
- Tranquilla, voglio saperlo perchè non potrei concedegli di sposarti se non fossi certa che è ciò che vuoi.
Sorrise timidamente e annuì.
- Benissimo, allora è deciso!
- Signor Oscar, voi... Voi amate Andrè?
Il cuore cominciò a battermi furiosamente, tanto che cominciai a temere che potesse uscire dal mio petto da un momento all' altro. Penso che Rosalie se ne accorse, perchè si scusò immediatamente.
- Perdonatemi, è che quando avete catturato Bernard avete detto "il mio Andrè".

"Da quel momento mi sono chiesta cosa provo realmente per te. Quando Girodelle mi baciò scappai via, ero disgustata. Continuavo a ripetere che le labbra che conoscevo, che volevo, non erano quelle. No! Quelle che desideravo erano più calde, più morbide: erano le tue. Non capivo, mi sentivo sciogliere, il corpo era ardente e reclamava cose di cui mi vergogno al solo pensiero. Ora so che ciò che voglio sei tu, Andrè. So che mi salverai, amore mio".