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Autore: telesette    25/04/2011    0 recensioni
Una fanfic simpatica e divertente, che ha per protagonisti Minato Namikaze & Kushina Uzumaki, dedicata alla mia amica pinkpunk e al suo amore per la coppia in questione!
Che dire... quando due ingredienti "piccanti" si mettono sullo stesso piatto, il risultato è garantito, no ?!?
^__^
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Kushina Uzumaki | Coppie: Minato/Kushina
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Minato entrò in classe come un fulmine, chiudendosi la porta alle spalle. Gli allievi lo fissarono stupiti, tuttavia cercò di ricomporsi e di mostrarsi sereno come sempre.

 

- Miei cari ragazzi - esclamò. - Oggi terremo una lezione pratica, perciò mi avvarrò dell’aiuto di una persona che “gentilmente” vi mostrerà che tipo di strategia adottare in combattimento…

 

Non fece nemmeno in tempo a finire la frase, che Kushina buttò giù la porta ed entrò nell’aula, con gli occhi più rossi dei suoi capelli.

 

- Ehm, vi presento la mia collaboratrice, appunto!

 

Il pugno micidiale di Kushina si abbatté dove, fino a un attimo prima c’era il biondo, mandando in pezzi la cattedra. Tuttavia Minato evitò il colpo con agilità e maestria, picchiettando amichevolmente sulla spalla della ragazza infuriata.

 

- Come avete visto - esclamò poi, rivolto ai ragazzi. - questo è un modo abbastanza comune di sfuggire a un attacco frontale, prendete nota mi raccomando!

 

Kushina reagì istintivamente, sollevando il braccio all’indietro per effettuare un colpo di traverso, ciononostante anche questa volta Minato sentì il “soffio” minaccioso sfiorargli il volto, senza alcun danno. Davanti allo sguardo ammirato dei giovani genin, i quali non riuscivano a staccare gli occhi da quello spettacolo entusiasmante, i due contendenti fecero mostra di abilità assolutamente fuori dal comune.

 

- Perché non stai fermo un attimo ? - esclamò Kushina spazientita. - Giusto il tempo di ammazzarti, nient’altro…

- Proposta… interessante - rispose Minato, schivando un paio di colpi in sequenza. - Tuttavia, al momento ho una lezione, non te la prendere…

- Falla finita!

 

Il pugno di Kushina, talmente carico di chakra da sviluppare un fortissimo calore, puntò velocissimo contro il volto sorridente di Minato. Quest’ultimo fece un salto mortale all’indietro e atterrò sul davanzale della finestra aperta.

 

- La lezione prosegue in cortile, ragazzi - disse il biondo con noncuranza. - Mi raccomando, uscite con calma e in fila per due…

- Adesso bastaaa!

 

Ora Kushina era veramente fuori di sé. Minato evitò il suo pugno per l’ennesima volta, giusto un attimo prima che questo distruggesse completamente la finestra, e atterrò all’esterno con un salto di almeno dodici metri. D’altro canto la rossa non era disposta a lasciargliela passare liscia così facilmente, perciò si affrettò a seguirlo e scatenò la furia dei suoi colpi più micidiali senza risparmiarsi. Quando i bambini giunsero in cortile, videro il maestro che continuava a dare sfoggio dei propri riflessi, evitando ogni attacco senza problemi. Kushina non se ne rendeva conto, ma si stava ripetendo esattamente la stessa scena di quando lei e Minato si erano conosciuti la prima volta: il giovane non aveva la minima intenzione di colpirla, e continuava a muoversi sempre nello stesso cerchio; mentre lei, completamente accecata dalla rabbia nel tentativo di colpirlo, non si accorgeva di nulla. Quei pugni micidiali erano in grado di abbattere qualunque essere vivente, eppure Minato continuava a sorridere con indifferenza e, anzi, a spiegare ai propri allievi a non indietreggiare davanti al pericolo, bensì ad affrontarlo con l’istinto e le capacità di un vero ninja. Alla fine, proprio come alcuni anni addietro, Kushina perse l’equilibrio nel portare l’ennesimo affondo; Minato si portò rapidamente sotto di lei e l’afferrò saldamente tra le braccia, quasi fosse l’ultimo passo di una danza eccezionale. La ragazza arrossì violentemente, ma non ebbe il coraggio di proferir parola.

 

- Molto bene, ragazzi - esclamò Minato, rivolgendosi ai suoi allievi. - Per oggi la lezione è finita!

 

I ragazzini applaudirono con ammirazione, dopodiché si affrettarono a tornare in classe per prendere le loro cose e ad andare a casa. Minato fissò Kushina con un’espressione riconoscente.

 

- Grazie - mormorò. - Sei stata gentile ad aiutarmi…

- Ma smettila - rispose lei seccata, liberandosi dal suo abbraccio e rimettendosi in piedi. - Sei sempre il solito sbruffone, non sei affatto cambiato!

- Beh, se lo dici tu… Anche tu però non sei cambiata anzi, sei molto più carina di come mi ricordavo!

- La smetti di prendermi in giro, una buona volta ?!?

 

Minato si grattò la folta capigliatura bionda. Kushina aveva qualcosa, nell’aspetto e nel carattere, che gli metteva addosso una stranissima sensazione… La verità era che le piaceva ( le piaceva veramente molto! ) ma, ogni volta che provava a dirglielo, inspiegabilmente lei cercava sempre di eliminarlo.

 

- Perché devi sempre pensare che ti voglia prendere in giro, Uzumaki ?

 

Kushina strinse i pugni stizzita, prima di rispondere.

 

- Perché sei un buzzurro, un arrogante spaccone presuntuoso, con i capelli color zafferano… Non sopporto quella tua aria di sufficienza, quel tuo sorrisetto ironico e quel tuo modo di fare, non ti sopporto e basta!

- Tu invece sembri proprio un “peperoncino rosso”, con un gran bel caratterino...

- Ooohhh !!!

 

Ancora una volta il ragazzo dovette schivare l’ennesimo pugno diretto contro di lui. Questa volta però decise di spingersi un po’ oltre con lei e, dopo averle afferrato le mani, le sfiorò leggermente le labbra con un bacio…

Sulle prime Kushina sembrò sconcertata. Subito dopo però lo schiaffo della ragazza si abbatté forte e preciso sulla guancia di Minato, il quale si portò la mano al volto con grandissimo stupore: era la prima volta che qualcuno riusciva ad entrare nella sua guardia e a colpirlo; ma la cosa più strana era che da Kushina non proveniva alcuno spirito combattivo, bensì un fortissimo senso di orgoglio e pudore.

 

- Guai a te, se ci riprovi un’altra volta!

 

Minato la osservò perplesso, tuttavia fu incapace di distogliere gli occhi dai suoi. Lo sguardo di Kushina era severo ma triste, il suo volto era rigato dalle lacrime: non poteva perdonare a quello sciocco di prendersi gioco così dei suoi sentimenti; tuttavia non aveva capito che per Minato quello non era assolutamente un gioco.

 

- Uzumaki, ma tu…

- Ti odio - gridò lei. - Sei un individuo insopportabile, ti odio… ti odio!

 

Subito fece per voltarsi indietro e scappare, ma questa volta Minato non aveva intenzione di lasciarla andare così, senza un briciolo di chiarimento.

 

- Uzumaki, aspetta - esclamò. - Se vuoi odiami pure, ma almeno ascoltami…

- E cosa dovrei ascoltare… Pensi davvero di poter fare tutto quello che vuoi, sempre e comunque ? Lasciami andare, lasciami ho detto!

 

Tuttavia Minato la guardò molto seriamente ( forse per la prima volta da che si conoscevano ) e, prima che lei potesse fare o dire qualche cosa, le accarezzò dolcemente il volto e la baciò sul serio questa volta. Kushina sentì chiaramente il calore delle labbra del giovane: era il primo bacio che avesse mai ricevuto e, nonostante venisse dall’uomo che credeva di detestare più di ogni altro al mondo, non poteva negare a sé stessa che la sensazione che le trasmetteva era assai piacevole. In quel momento Minato non era il “galletto presuntuoso” che conosceva, bensì una persona che le voleva bene; in quel semplice gesto, Kushina avvertì tutto l’amore e l’affetto che, fino a quel momento, aveva sempre sognato e non aveva mai ricevuto. Minato si staccò da lei dolcemente, senza smettere di guardarla; e Kushina dimenticò completamente tutto il resto, non appena osservò i suoi azzurri occhi limpidi.

 

- Credimi, Uzumaki - sussurrò. - Non potrei mai prenderti in giro su una cosa del genere, non posso… non posso, perché ti amo!

 

Kushina non disse nulla, era troppo felice per parlare. Finalmente aveva compreso ciò che per anni si era sforzata di negare perfino a sé stessa: Minato la amava per quello che era, per la sua forza e per il suo caratterino “pepato”; mentre lei amava quei suoi occhi cristallini e sinceri, quel suo sorriso genuino e mai falso, così come amava quella sua folta capigliatura color dell’oro.

 

- Se è uno scherzo non la passerai liscia, te lo assicuro - minacciò lei, in tono pacato questa volta.

 

Minato sorrise. Kushina era fatta così, ma proprio per questo se ne era innamorato a prima vista. Insieme erano come due spezie piccanti all’interno dello stesso piatto… un vero e proprio risottino “zafferano & peperoncino!”

 

 

NOTA PERSONALE:

saluto affettuosamente la mia amica Simona ( questa storia è principalmente dedicata a lei, fin da quando ho cominciato a scriverla, dunque non mi sembra di fare nulla di “irregolare” nel rivolgerle semplicemente un saluto sincero in questo contesto ). Non mi dilungherò ulteriormente con sproloqui o altro, e auguro buon proseguimento a chiunque abbia letto e apprezzato questa fanfiction, grazie!

 

DADO

 

NOTA:

"Autori per il Giappone" è un'iniziativa di sostegno organizzata dall'autrice Lara Manni

Per saperne di più, visitate questo link:

http://www.autoriperilgiappone.eu/

Un piccolo contributo per una grande opera a beneficio di molti...

   
 
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