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Autore: Miss_Slytherin    25/04/2011    20 recensioni
"Lilian Luna Potter, diversa dagli altri Potter. Fredda, crudele, insensibile, apparentemente senza cuore. Questa è la sua storia, la storia di un Giglio che non è un Giglio, non è puro, non è innocente". Dal primo capitolo: "...vedo ambizione, desiderio di gloria…intelligenza anche…poi…uno spiccato senso di autoconservazione…e se non mi sbaglio quella dovrebbe essere una punta di cattiveria mista ad astuzia…".
Genere: Generale, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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                                                           CAPITOLO 48

                                                     Parents and children


-Sembra addormentata- disse Ginny Weasley, accarezzando con una mano i lunghi capelli di Lily.

-Come la bella addormentata nel bosco, mamma?- chiese Meredith, che essendo alta poco più di un metro si era fatta prendere in braccio da James per riuscire a vedere la sorella. Brian stringeva la mano di suo padre, e si guardava intorno curioso.

Erano ormai passate due settimane dal terremoto che aveva distrutto vite e speranze, e novembre stava per lasciare il posto a dicembre. Si prevedevano nevicate, come se il clima naturale non si fosse ancora riadattato al normale ciclo delle stagioni.

Al Saint Patrick Magic College si lavorava ininterrottamente per ricostruire, e per restituire una parvenza di normalità agli studenti traumatizzati. Fuori, anche San Francisco stava lentamente tornando alla normalità: gli edifici venivano ricostruiti, gli ospedali riaprivano, il governo s'impegnava al massimo per riportare la città in uno stato di serenità.

Le autorità, magiche e non, aveva ritenuto che fosse ora sicuro consentire ai parenti delle vittime raggiungere la California, e così Harry Potter e famiglia si erano precipitati immediatamente nel nuovo continente. Non erano gli unici: gli era parso di intravedere Blaise Zabini e la moglie, Theodore Nott e Pansy Parkinson. Anche Ron ed Hermione nonostante Rose ed Hugo non avessero riportato serie ferite avevano voluto venire, così come Percy e Penelope, iper preoccupati per una semi illesa Molly.

-Perchè dorme così tanto? È ora di pranzo ormai!- fece notare Brian ed Harry James Potter non seppe cosa rispondere di fronte a tanta ingenuità.

-Perchè Lily è stanca, tesoro. Quando avrà fame si sveglierà- gli rispose James, sperando di apparire credibile. Affianco a lui, Albus fece un microscopico sorriso.

I Potter erano arrivati quella mattina presto, e dopo aver parlato con la medimaga che si occupava di Lily, non si erano più mossi dal suo letto, nonostante fosse difficile tenere buoni Meredith e Brian. Per un po' erano stati con Hermione, ma poi erano voluti tornare da Lily: avvertivano che c'era qualcosa che non andava nel sonno della sorella, ma nella loro beata ignoranza non sapevano dire cosa.

-Non ci posso credere....- sospirò Ginny, distrutta. Non riusciva a frenare le lacrime, per quanto si sforzasse di essere la stessa donna forte che era sempre stata. Ma la sua bambina era in coma.

In coma! E se non si fosse svegliata mai più? La vita le aveva già tolto un fratello, non poteva essere così crudele da strapparle anche una figlia. Semplicemente non poteva.

Sentì Harry cingerle le spalle, ma la sua mano tremava.

-Non dovevamo chiamarla Lily- disse serio.

I suoi figli lo guardarono stupiti.

-Ma cosa stai dicendo papà?- chiese Albus perplesso.

-È evidente che non è un nome fortunato...- rispose Harry, senza la minima traccia di ironia nella voce. Sua madre era morta a ventun'anni, insieme a suo padre. Quanto di più simile ad un padre avesse avuto se n'era andato quando lui aveva quindici anni. Che cosa aveva fatto per meritarsi tutto questo? Se l'era chiesto molte volte il Bambino Sopravvissuto, senza mai trovare risposta. Era arrivato persino ad accettare che il dolore fosse una componente costante nella sua vita, che alla sua anima mancasse per sempre il pezzettino che la rendeva completa. Ma era riuscito a costruirsi una vita, ad essere persino felice. E proprio quando credeva che tutto sarebbe andato finalmente a posto, ecco che la Morte tornava a sfiorarlo. La percepiva. Era lì, pronta a prendersi sua figlia. E lui non poteva farci nulla, non poteva tirare fuori all'ultimo un incantesimo miracoloso, non poteva gettare un Protego su di lei, come aveva fatto molte volte nel corso della sua vita per proteggere le persone che amava. No, Lily era in coma, e lo sarebbe stata forse per sempre. Harry James Potter non si era mai sentito così impotente in tutta la sua vita.


                                                                           ******

-Cassiopea...Cassiopea...-

-Ancora cinque minuti Lily dai...-

Draco Lucius Malfoy nascose a malapena un sorriso.

-Svegliati su...non devi andare a lezione- ritentò, ed ebbe fortuna: sua figlia aprì gli occhi, e, riconosciutolo, gli fece un enorme sorriso.

-Papà! Siete venuti!- esclamò, e se avesse potuto gli avrebbe gettato le braccia al collo.

-Certo che siamo venuti. Dovevo assicurarmi che la mia principessa stesse bene- rispose Draco, con il cuore più leggero.

Si era fatto raccontare da Scorpius quanto era successo, e sentire che la sua bambina era quasi morta per dissanguamento gli aveva quasi fatto prendere un infarto. Aveva dovuto sorreggere Astoria, che si era fatta pallida ed era quasi svenuta.

-Come va la spalla?- chiese proprio quest'ultima. Non riusciva a credere di aver quasi perso sua figlia. La figlia che aveva sempre criticato, che aveva fatto sentire inadatta, non degna del suo affetto. Come aveva potuto non vedere quanto fosse bella Cassiopea? Come aveva potuto non darle la sua approvazione? Come aveva potuto essere così simile a sua madre?

Draco non era mai stato come lei: aveva imparato dagli errori di suo padre, che in passato era forse stato troppo distante da lui, e ne aveva fatto insegnamento: aveva cresciuto Scorpius e Cassiopea facendoli sentire amati, protetti, forse come non si era sentito lui, costretto dalla guerra a fare scelte più grandi di lui, costretto ad arrivare ad un passo dall'uccidere un uomo. Sì, Draco era cambiato: non era più lo spocchioso ragazzino di un tempo, ma un uomo in grado di amare, e di mostrare i propri sentimenti, come quel momento. Stava cercando con tutta la delicatezza possibile di abbracciare Cassiopea, senza farle male alla spalla ferita. Astoria sentiva gli occhi colmi di lacrime, a vederla così, piccola e mal ridotta, fra le braccia di suo padre.

Scorpius se ne stava in piedi in mezzo a loro, ma sua madre lo vedeva spesso lanciare occhiate verso il fondo dell'infermieria dive Astoria aveva visto la famiglia Potter riunita.

-Mi fa malissimo. Ogni volta che cerco di muoverlo sento come se stesse per spezzarsi- stava dicendo intanto Cassiopea, ma Draco notò che anche i suoi occhi ogni tanto correvano dietro quelli di Scorpius.

-E...i vostri amici stanno bene, sì? A parte Derek- chiese Draco, che si ripromise di passare a trovare anche lui.

-In realtà...- iniziò Cassiopea e, come spesso le capitava in quegli ultimi giorni, sentì gli occhi pizzicare -...Lily...Lily Potter è in coma- concluse, e Scorpius abbassò immediatamente lo sguardo. Si era dovuto allontanare dal suo letto per via dell'arrivo delle famiglie, ma i suoi occhi non potevano fare a meno di cercarla, come se la forza del suo sguardo avesse potuto strapparla dal coma.

-Mi dispiace, tesoro. So quanto siete legate- le disse Draco, ed era sincero: per quanto non brillasse di felicità all'idea che Cassiopea fosse amica ormai da cinque anni della figlia dello Sfregiato, non poteva non vedere il dolore negli occhi verdemare di Cassiopea. E se lei soffriva, lui non poteva comportarsi diversamente.

Ciò che lo incuriosiva era il comportamento di Scorpius: perchè sembrava stare male al pari della sorella?

-Scorpius, stai...bene?- gli chiese infatti Astoria, il cui intuito di madre era arrivato prima di quello di Draco.

-Benissimo- rispose lui quasi in modo automatico.

I coniugi Malfoy si scambiarono un'occhiata: era evidente che il loro primogenito non stesse affatto bene, ma erano abituati al suo carattere chiuso. Se non se la sentiva di parlarne, loro non l'avrebbero forzato.

-Quanto dovrai stare ancora in infermieria?- chiese Draco a Cassiopea, per cambiare argomento e lasciare Scorpius con i suoi pensieri.

-Domani mi dimettono. Dovrò continuare a prendere questa pozione antibatterica, ma la medimaga dice che dovrei essere fuori pericolo ormai- rispose Cassiopea, ed in quel momento videro Glorya venire verso di loro di corsa.

-Camminerà! Derek camminerà!- annunciò, felice come non lo era da tempo.

Finalmente, dopo settimane di agonia, era arrivata una buona notizia.


                                                                       ******

Rose Weasley credeva che sarebbe scoppiata a piangere dalla gioia, cosa che in effetti successe due secondi dopo. Avrebbe anche voluto abbracciare il medimago Smith che aveva appena dato loro la buona notizia: i nervi motori di Derek non erano danneggiati così seriamente come avevano creduto sino a quel momento e lui sarebbe tornato a camminare!!!

-Mio Dio, sono così felice!- esclamò, abbracciando Derek al posto del medimago.

-A chi lo dici, Rosie, a chi lo dici...- sospirò Derek respirandola.

Aveva passato momenti terribili, nella convinzione di dover passare la sua vita in sedia a rotelle. Per quanto tutti avessero cercato di fargli capire che non era la fine della sua vita, lui riusciva solo a figurarsi un futuro nero. Si era anche quasi convinto a lasciare Rose, che non meritava un ragazzo con il quale non avrebbe potuto più ballare, o correre, quando gli avevano detto che sarebbe stato bene, che tutto sarebbe tornato alla normalità.

Era così felice che si lasciò persino abbracciare da suo padre, di fronte al quale all'inizio aveva alzato un muro. Dubitava che gli importasse qualcosa di lui, dopo tutto quello che era successo fra loro, ma non poteva mandarlo via. Ora, la gioia che provava, gli permise di provare indifferenza nei confronti di Blaise, e di sentirsi al sicuro fra le braccia di sua madre.

Glorya, che era andata a portare la buona notizia ai loro amici, tornò con Edward che, incurante delle persone intorno a loro, lo abbracciò.

-Sapevo che ce l'avresti fatta- gli disse, staccandosi da lui.

-Io ho avuto i miei seri dubbi- ribattè Derek, ma sorrideva. La vita era tornata nei suoi occhi scuri.

-Per quanto mi riguarda, era solo una questione di quando, e non di se, avresti ripreso a muovere le gambe- lo apostrofò invece Scorpius, che non riusciva ad avere tutta quella fiducia anche per quanto riguardava Lily. Cercò di allontanare il pensiero di lei, per essere felice per Derek.

Sarebbero rimasti tutti lì a coccolarselo, se il medimago non li avesse cacciati via, dicendo che aveva bisogno di riposo, e di non affaticarsi. Costretti, lo lasciarono da solo, ma Derek non aveva più paura. Sarebbe andato tutto bene.



                                                             ******

-Non sei obbligato ad andartene-

Le parole di Albus Severus Potter ebbero il potere di bloccare Scorpius Malfoy. Si era fatta sera, e lui si stava avvicinando al letto di Lily, quando si era accorto che tutta la famiglia era ancora lì. Notò una bambina bionda in braccio al famoso Bambino Sopravvissuto, ed un bambino con i capelli scuri seduto sulle gambe della signora Potter. C'era anche James, seduto accanto al fratello.

Quando Albus aveva parlato, tutti si erano voltati a guardarlo, e Scorpius si sentiva leggermente a disagio, senza sapersi dare una motivazione.

-Sei...il figlio di Malfoy? Scorpius, giusto?- gli domandò Harry, senza nessuna particolare inflessione nella voce.

-Sì, signore- rispose Scorpius, educato. Si sentiva gli occhi di James addosso, e sperò che non avesse voglia di attaccar briga. Non sarebbe stato decisamente il caso, ma ad ogni modo notò che lui stava stringendo la mano di Lily, e non sembrava avere intenzioni bellicose.

-Albus mi ha detto che eri con Lily, quando....- prese parola Ginny, scrutandolo con attenzione.

-Sì, io...ho visto tutto. Ho cercato di proteggerla...- le parole gli scivolarono via di bocca prima che lui se ne fosse reso conto. Si accorse di sentirsi in colpa.

-Sono certa che hai fatto tutto il possibile- replicò Ginny, seria. E lo pensava davvero: riconosceva la luce negli occhi di quel ragazzo...era la stessa che vedeva nei suoi occhi ogni qual volta il suo sguardo si posava su Harry. Per questo era certa che Scorpius avesse fatto tutto il possibile, perchè era innamorato di sua figlia.

-Grazie- disse all'improvviso James.

-Se tu non fossi intervenuto, forse lei...- proseguì, ma un nodo alla gola gli impedì di proseguire. Scorpius lo fissò con tanto d'occhi: anni ed anni passati ad odiarsi, e ora James aveva l'umiltà di ringraziarlo. Non se lo sarebbe mai aspettato, ma d'altra parte tutti, intorno a quel letto, erano lì per lei, solo per lei.

-Se vuoi, puoi sederti con noi- lo invitò Harry, evocando dal nulla una sedia con un tocco di bacchetta. Forse si era accorto del suo imbarazzo, e cercava di metterlo a suo agio. Lui, che si preoccupava dei sentimenti del figlio di Malfoy!

Scorpius si ritrovò ad accettare, gli occhi curiosi della bambina addosso.

-Ti colori i capelli?- gli chiese Meredith, curiosa.

Scorpius per poco non scoppiò a ridere.

-No. Sono proprio di questo colore- rispose, pensando che a volte l'ingenuità dei bambini può strappare un sorriso anche nei momenti peggiori.

-Posso toccarli?-

-Meredith! Non si chiedono queste cose...- la rimproverò Ginny, ma Scorpius alzò una mano per interromperla.

-Non c'è problema, signora Potter. Sì, puoi toccarli- disse, e si chinò verso la piccola, che allungò curiosa una manina paffuta.

-Oooh!!! Sono mobbidi!- esclamò Meredith, spalancando la bocca a formare una piccola o.

-Malfoy...non sei un po' troppo grande per mia sorella?-

Lily Potter si era svegliata.



Spazio Autrice:


Ebbene sì. Mi ero stancata di capitoli tristi e deprimenti, perciò ho deciso che era ora che le cose si mettessero a posto per tutti.

Dunque Derek camminerà, Lily si è svegliata e vissero tutti felici e contenti...naaah, non sono ancora così stanca di roba triste e deprimente :P scherzi a parte, spero che il capitolo vi sia piaciuto e aspetto come sempre i vostri numerosi commenti :)

Prima di passare ai ringraziamenti, volevo precisare una cosa.

Leggo molte storie in cui sembra che Lucius sia stato un pessimo padre per Draco, e che questo abbia per sempre condizionato la sua vita. Per come la vedo io, Lucius non deve essere stato il padre più affettuoso del mondo (della serie, non me li vedo a giocare con gli orsacchiotti insieme) però credo che volesse bene a Draco, e che le sue scelte, sbagliate o meno che fossero (e quella di farlo diventare un Mangiamorte era certamente sbagliata) siano state dettate dall'affetto per lui. Draco però si differenzia da lui nella mia mente,

e spero si sia notato. Penso che lui sia uno dei personaggi più complessi della saga, e quando ne parlo temo sempre di andare fuori tema....beh, detto questo ringrazio le 138 persone che hanno questa storia fra le preferite, le 25 che l'hanno inserita nelle ricordate e le 135 che l'hanno messa fra le seguite...grazie di cuore, questi numeri così alti mi fanno sempre un immenso piacere!!!

Un grazie speciale va alle 34 persone che hanno me fra gli autori preferiti: è sempre un grandissimo onore!!!!

Grazie anche alle 14 meravigliose persone che hanno recensito: le vostre parole mi aiutano a dare sempre il meglio di me, e spero di esserci riuscita anche questa volta!!!!

Infine, vi invito ancora una volta a passare dalla mia storia sui Maladrini, Marauders: quando la follia è all'ordine del giorno alla quale tengo moltissimo, sperando che possa piacervi almeno quanto Poisonous Lily :)


Anche per questa volta ho detto tutto, e mi tocca concludere...ah no! Volevo avvisarvi che fra meno di un mese ho il primo di una lunga e odiosa serie di esami universitari, perciò potrei impiegarci di più ad aggiornare....ad ogni modo non abbandonerò questa storia, e cercherò di fare del mio meglio per tenere un ritmo regolare :)


Basta, ho finito. A presto, con affetto,


Miss_Slytherin

PS. Perdonate eventuali errori di battitura, torno da un ponte rilassante, ma stancante :P

  
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