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Autore: Night Julia Holly    26/04/2011    2 recensioni
1891: Patricia Butler Ross è l'amata sorella adottiva di Robert Ross,il noto amante di Oscar Wilde. Attraverso conferenze sull'Estetismo,Patricia conoscerà lo spirito che risiede dentro l'animo del noto scrittore e filosofo irlandese.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Signora Margaret era la moglie di un noto professore universitario di lingue germaniche,Samuel Parker.
Era diventata la precettrice di Patricia da quando la giovane aveva 16 anni.
Ogni mattina,dal lunedì al venerdì ,la signora Parker suonava il campanello dei Ross alle 8 e 30 in punto,per essere poi accolta da Fred,per entrare prorompente a suon di tacchi (che vagamente facevano ricordare il ticchettio dell’orologio)  e per appoggiare,muovendo vigorosamente le sue grosse braccia,la sua valigetta nera da lavoro,colma di libri di lingue e di compiti di Patricia (talvolta puliti,talvolta segnati di un rosso sangue).
-Si accomodi,signora Margaret-
La donna scostò lievemente la sedia di tessuto arabescato,per poi sprofondare,come un nero peso di piombo.
Si tolse dalla testa il suo bianco cappello a fiori e controllò se il suo vestito nero non si fosse impigliato nelle gambe della sedia.
Risistemò la sua spilla rossa decorata da un cammeo bianco e disse:
-Ti vedo un po’ assonnata. Destati,oggi dobbiamo fare il bellissimo ma il tuo tanto odiato Latino-
La signora Margaret aveva un pregiudizio nei confronti della giovane. Siccome Patricia non amava tradurre il latino,Margaret la considerava poco spigliata,soprattutto in confronto a suo fratello Robert,il quale amava alla follia i testi classici e filosofici. Per quel motivo,Margaret si comportava severamente con Patricia e cordialmente con Robert. Con i suoi 4 anni di esperienza a casa Ross, la donna aveva ritenuto che sarebbe stato meglio che la ragazza dovesse imparare ad emulare suo fratello,un ragazzo molto brillante e maturo e abile nel parlare.
Ma a volte,ci si inganna dalle apparenze.
Perché,proprio il tanto osannato Robert ,era il primo che ogni giorno imparava qualcosa di importante da quella ragazza,così tanto speciale per lui. Così tanto amata.
La signora Parker appoggiò rumorosamente un libro di testi di Seneca.
La maggior parte dei mortali, Paolino, si lamenta dell’avarizia della natura, del fatto
che siamo generati a vivere per qualche istante, del fatto che, si dice, questi spazi del tempo
concesso ci scorrono con velocità talmente violenta nel trascinarci via, che eccettuati
pochissimi, tutti gli altri sono lasciati in asso dalla vita proprio mentre si preparano a vivere.”
Robert osservò la bellezza del segretario dell’addetto stampa,mordendosi il labbro inferiore.
-Grazie!- Urlò il ragazzo,sorridente.
Un brivido di piacere scorse sulla schiena di Robert,mentre gioioso disse : -Si Figuri! Arrivederci!-
Appena Robert si voltò per uscire dalla stanza,i suoi occhi si incontrarono con quelli di John Gray.
John Gray. Quel venticinquenne e biondo poeta che da poco era entrato a far parte del suo gruppo di studi,si stava lentamente avvicinando  sempre più non solo ad Oscar,il grande amore della vita di Robert,ma anche a Patricia,una ragazza tanto bella e tanto sensibile.
-John- disse Robert con tutta la serietà possibile - Che ci fai qui?-
-Sono venuto per consegnare un articolo di cronaca locale. Trattasi di un noto criminale,che sta per essere scarcerato ingiustamente-
-Ah- disse,senza un minimo interesse verso l’articolo del ragazzo - Io ho consegnato la cronaca mondana. Ma ora mi devi perdonare,devo tornare a casa da Patricia. Poiché io sono l’unica persona di cui lei ha bisogno. Arrivederci-
-Arrivederci Robert-
E John fece spallucce, mentre vide l’amico allontanarsi.
“In verità non è che noi abbiamo poco tempo,è che ne perdiamo molto. La vita sarebbe abbastanza lunga , e ci è stata data in abbondanza per il compimento delle più grandi imprese; bisognerebbe che fosse tutta ben spesa; ma quando è svanita tra il lusso e la trascuratezza,quando non è impiegata per nessuna azione che valga qualcosa,quando infine il destino estremo incombe,allora noi, che non l’abbiamo sentita passare,ci accorgiamo che è già passata.”
La lezione venne interrotta da Robert,che salutò le due donne. La signora Margaret si alzò,abbracciando il giovane,baciandolo e facendogli il ganascino sulla guancia destra. Il ragazzo rimase sbigottito.
-Giovanotto! Oggi vostra sorella,nonostante fosse assonnata,ha seguito correttamente la lezione. Inoltre,poco fa le ho parlato del signor Thompson,l’insegnante che vi ho consigliato giorni fa-
Il signor Thompson doveva istruire Patricia sul diritto ed economia, due materie che secondo Margaret erano fondamentali per una giovane donna che stava per maturare,e anche imminente al matrimonio (la donna doveva sempre controllare le "entrate" e le "uscite" del marito). Giorni prima,la signora Margaret aveva assillato Robert per fare in modo che sua sorella avesse Thompson come secondo precettore. E Robert cedette,decidendo quindi di retribuire Thompson quando egli si fosse presentato a casa sua e avesse completato le lezioni.
Patricia non amava la matematica e le leggi. Non si sentiva portata per quelle due materie. Anche i politici coevi,d’altronde,non erano portati a far politica. Ma nonostante tutto,ogni giorno occupavano le postazioni delle due camere,e annuivano attonitamente a  tutto quello che dicevano Robert Gascoyne-Cecil,il primo ministro, e Victoria,la regina. E anche lei doveva rispettare la decisione di Robert,occupando in futuro una postazione posta di fronte al signor Thompson,e annuire ogni volta che lui parlava di numeri o di articoli legislativi.
Margaret si alzò rumorosamente dalla sedia,e con un gesto poco femmineo,raccolse tutti i materiali scolastici e uscì dalla casa,urlando : -Arrivederci!-
Mentre si udì sbattere la porta da Fred,Robert si prestò a salire le scale,mentre Patricia lo seguì, chiedendogli dove andasse.
Robert alzò gli occhi al cielo,nel bel mezzo delle scale.
-Oh cara,oggi sei davvero amorevole ma insistente al tempo stesso! Comunque,sto andando a darmi una rinfrescata-
-Ah. Comunque,complimenti: non mi avevi ancora parlato del signor Thompson- disse la ragazza sbuffante,salendo  le scale lentamente poiché il suo vestito era molto lungo.
-Perdonami,mi è sfuggito dalla mente-
-Beh,ultimamente ti dimentichi pure di rientrare a casa-
Robert si fermò sulla balaustra. Guardò amaramente la sorella.
-Sono fatti miei,non ti pare?Ora lasciami in pace,sei così noiosa e pedante stamattina-
Patricia iniziò ad innervosirsi. L'atteggiamento di Robert stava diventando sempre più odioso.
Patricia alzò la gonna di quel vestito lungo e insopportabile,e salì in fretta le scale.
Chiunque l’avrebbe vista,l’avrebbe considerata una sciacquetta. La società inglese proibiva che le donne avessero vestiti più corti della caviglia. Le gambe erano considerate come una sorta di sessualità esplicita.
Gli occhi della ragazza si precipitarono fissi in quelli di suo fratello. Ma suo fratello abbassò subitamente lo sguardo,verso quelle gambe scoperte da calze.
-Ricordi Patricia,quante volte te le ho sfiorate?- disse maliziosamente,mentre le osservava mordendosi le labbra inferiori.
A Patricia sovvenne un ricordo poco gaio ma stranamente molto piacevole ed incestuoso per suo fratello. Una volta,mentre era solita a sdraiarsi nel letto con Robert per chiacchierare del più e del meno,lui senza nessun motivo e senza nessun permesso,iniziò a sfiorare lentamente le gambe di lei.
Le mani del ragazzo si posarono e incominciarono ad accarezzare longitudinalmente e sgraziatamente gli arti inferiori,soffermandosi più volte nell’interno coscia.
Voleva che anche lei con quel gesto provasse pura libidine,ma invece Patricia non provò altro che una forza interiore di disprezzo,che fece muovere rapidamente la mano destra,trasformandosi  in un sonoro schiaffo,che li portò a non scambiarsi parola per alcuni giorni. Soltanto l'amore familiare,più forte di ogni odio banale,li ricondusse assieme.
Ma,per la fortuna di Robert,la ragazza non ripeté quello schiaffo una seconda volta. Si limitò a precipitarsi furiosa sul letto,senza proferire parola,e cacciando il volto sul cuscino. Robert la seguì,tenendo le mani in tasca.
-Lo ammetto -disse il ragazzo -Il terrore degli uomini è quello di trovare donne che li ricordano sempre i loro punti deboli-
Patricia si volse verso il fratello,seduto sul letto,mentre accarezzava le sue spalle.
-Il terrore delle donne invece è quello di avere a che fare con uomini che esaltano i propri errori-
-So di essere stato brusco,quella sera. Dev' essere stato il fatto che avevo bevuto un bicchiere di Gin di troppo-
-Eri amareggiato come oggi-
Sulle labbra di Robert si accennò un sorriso.
-Ma ora,è acqua passata. Temo che c'è stato un equivoco,poco fa,poiché il sottoscritto da iersera è tornato felice. Ha finalmente ritrovato il suo equilibrio interiore-
-Presumo che ieri notte non sei tornato a casa perché ti sei divertito,e immagino che non ti sei divertito da solo...- disse la ragazza,con un'aria investigativa.
Robert diventò rosso. Sospirò.
-Non c’è cosa più bella che vederti felice,fratello mio-
La ragazza lo abbracciò appassionatamente.
- Suvvia,Robert,riposati: noto la tua stanchezza. Più tardi ho intenzione di condurti a teatro,per festeggiare la tua "rinascita"!-
-Ottima cosa,però promettimi che non andremo a vedere una tragedia-
-L’ideale sarebbe una bella commedia seicentesca-
-Non male,però non vorrei andare in un teatro di periferia-
-Non brontolare. Poco importa l’ubicazione del teatro,l’importante è divertirsi. Ora riposati,più tardi decideremo che commedia guardare. Ti voglio bene-
La ragazza si alzò dal suo letto,abbandonando da solo il ragazzo,avvolto dalle coperte,mentre chiudeva dolcemente gli occhi.
Robert sorrise,e nel bel mezzo dello stato di dormiveglia disse:  -Ti amo,Patricia. Non c’è donna speciale come te. Sei così dolce che apprezzi anche i torti degli uomini-
 
Menlove Ave.
Con tanto sforzo,finalmente ho partorito questo capitolo quinto. Per l'ennesima volta,ho approfondito il rapporto tra Robert e Patricia. Ho avuto alcuni problemi,perché in principio volevo che Pattie desse nuovamente a Robert uno schiaffo,ma poi ho trovato paradossale il fatto che due ragazzi litigano per un fatto piuttosto "pesante",e poi dopo un minuto fanno la pace. E quindi ho scelto l'opzione "Patricia si rifugia nel suo lettuccio",ovvero questa!  xD
Spero che vi sia piaciuta questa versione,temo di essere stata pedante con le parole e le descrizioni dell'ultima parte. Della prima,devo essere sincera,ma la apprezzo,forse perchè sono riuscita a descrivere Margaret come volevo.
Notate bene,lettori: vi chiedo di memorizzare il signor Thompson e l'articolo di giornale di John: presto riparlerò di loro.
E Oscar? Tranquilli,non l'ho dimenticato! :D Mi sa proprio che nel prossimo capitolo accennerò qualcosa su di lui!
A presto!
Night
 
 
  
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