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Autore: Lue    26/04/2011    5 recensioni
Andromeda sospira e si passa una mano sugli occhi, stanca.
-Serve una mano?- chiede una voce dolcemente.
Lei alza lo sguardo e incontra due occhi castani e una zazzera bionda.
Ted Tonks le sorride gentilmente e profuma di buono, mentre l’aiuta a prendere il bagaglio.
-Come sei dimagrita, Andromeda...- mormora con una strana espressione dispiaciuta, sfiorandole la spalla con il dito, appena, quasi temesse di romperla.
Andromeda sussulta al suo tocco, sentendosi arrossire.
Se si innamorasse di un Sanguesporco, specialmente ora che sua madre è morta da un solo anno, sarebbe la fine.
È la fine, dunque.
Genere: Drammatico, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Andromeda Black, Regulus Black, Sirius Black, Sorelle Black, Ted Tonks
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Undicesimo capitolo.


[Casa Tonks, Quattro Anni dopo la Nascita di Dora]

Sirius irrompe a casa Tonks in un fresco pomeriggio primaverile.
Ted apre la porta sorridendo, ma cambia espressione davanti al viso addolorato del ragazzo.
-Che succede, Sirius?
Andromeda entra nella stanza, portando Dora in braccio.
Il ragazzo fissa la famigliola e scoppia a piangere.
Ted si avvicina alla moglie e si fa dare Ninfadora, così che Andromeda possa correre incontro al cugino e abbracciarlo.
-È diventato… È diventato un Mangiamorte! È… anche lui! Come ha potuto? Come?!
Il cuore di Andromeda batte forte; si scosta da Sirius per guardarlo bene in faccia.
-Mio… fratello- singhiozza Sirius senza ritegno e Andromeda si porta le mani alla bocca.
-No, non Regulus! Devi aver capito male, non può essere lui… Ha sedici anni!
Sirius si asciuga le lacrime, scuotendo la testa.
-Ne parlano tutti a scuola… Lui ha scelto da che parte stare… Lui ha scelto! Evidentemente è la parte opposta alla mia. La parte sbagliata.
Si rialza e si strofina gli occhi, cercando di ridarsi un certo contegno.
-Scusatemi se sono venuto qui senza avvisare, non succederà più- Andromeda tenta di interromperlo ma lui alza il tono di voce –Mi dispiace che mi abbiate visto così, di solito non… mi comporto in questo modo. Ci vediamo presto, ciao Dora- fa un cenno in direzione della cuginetta che lo fissa curiosa e subito gli sorride sbracciandosi.
-Tonnapesto  Si’ius!
Andromeda si lascia cadere sul divano, senza parole.
Che diavolo sta succedendo al mondo?
 

*****

 
Cara Andromeda,
prima di leggere questa lettera devi promettere che non la mostrerai mai a nessuno.
Non credo che ci rivedremo tanto presto, noi due, no. Lo vorrei, ma sai, purtroppo a volte facciamo delle scelte, scelte che poi rimpiangiamo, scelte che però a volte possiamo rinnegare.
Capisci, Dromeda, quando ci viene data questa opportunità non possiamo permetterci di rifiutarla, dobbiamo coglierla. Non pensare troppo a me, non piangere, cugina; sto facendo qualcosa di giusto.
Ricordi i nostri disegni? Quelli che cominciavo io e completavi tu. Li conservo ancora, nel cassetto della scrivania di camera mia. Farò in modo che ti arrivino, magari potrai mostrarli a tua figlia.
Avrei tanto voluto conoscerla, e ti chiedo perdono perché so che ti ho molto delusa.
Scusami, Dromeda, non avrei mai voluto essere altro che il tuo cuginetto con la passione per l’arte.
Sei stata la mia migliore amica, lo sei anche adesso, mentre la mia mano ancora calda muove la penna su questo foglio, ma immagino che non lo sarai più quando leggerai questa lettera.
Sarà troppo tardi, credo.
Non dire nulla a Sirius, non sopporto di pensare che lui mi ricordi con pena o compassione.
Ti voglio bene Andromeda, sei sempre stata la stella più brillante tra noi.
Non dimenticarmi.
Regulus                                             

 
Le lacrime le scendono lungo le guance e Andromeda non cerca nemmeno di fermarle. Perché dovrebbe? Sono un piccolo omaggio al suo Regulus.
Dora trotterella fino a lei, sorpresa.
-‘chè piangi, mami?- si solleva sulla punta dei piedi per sbirciare oltre il tavolo al quale è seduta sua madre.
Ma Andromeda non risponde, continua a singhiozzare, stringendosi la lettera al cuore.
Dora le si accoccola accanto e le cinge la gamba con le braccia.


[Casa Tonks, Sesto Compleanno di Dora]

Andromeda entra nella stanza della figlia in punta di piedi, attenta a non fare rumore.
Si prepara, puntando i piedi per terra, e poi spicca un salto, atterrando sul letto di Dora che si sveglia con uno strillo.
Mentre Ted apre le imposte ridendo di gusto, le due si rotolano sul letto, facendosi il solletico.
-Buon compleanno piccola Dora!- esclama Andromeda, invitando Ted a raggiungerle con un gesto della mano –Papà ci dà il permesso di fare un giretto al Ghirigoro, oggi?- si rivolge più al marito che a lei, guardandolo con occhi dolci.
Dora strilla di contentezza: –Pe’ favoe, papi! Mami mi compa il libo della pincipessa e ‘l dago!
Andromeda annuisce sorridendo, e Ted sospira.
-E va bene- concede, poi alza la voce per sovrastare le esclamazioni delle due –Ma andate solo e soltanto lì, non camminate per strada da sole e tornate a casa subito.
Andromeda e Dora annuiscono vigorosamente, la stessa espressione seriosa impressa sui volti.
 

[Diagon Alley, Il Ghirigoro, Sesto Compleanno di Dora]

Dora si muove spedita tra gli scaffali di libri, mentre Andromeda la segue, raccogliendo tutto ciò che lei fa cadere.
All’improvviso un fragore le fa sobbalzare; Andromeda afferra Dora, la prende in braccio e se la stringe al petto palpitante.
Delle voci parlano al negoziante; Andromeda ne riconosce una e rabbrividisce, stringendo Dora più forte.
Poi Bellatrix fa capolino da uno scaffale, il Marchio Nero che spicca indelebile sul braccio scoperto.
Osserva la sorella e la nipote, sorpresa.
Poi, inaspettatamente, fa cenno loro di tacere, posando un dito sulle labbra.
-Andatevene- sussurra.
-Grazie...- gracchia Andromeda piano.
-Non ringraziarmi, ho saldato il mio conto, ora posso smettere finalmente di considerarti mia sorella... La prossima volta non sarò così buona.
Andromeda indietreggia e si smaterializza a casa con Dora tra le braccia, ancora il cuore che le batte forte nel petto.
Non sa quanto le parole di Bellatrix si riveleranno profetiche.
 

[Casa Tonks, Febbraio e Aprile]

-Dov’è la mia piccolina preferita?- esclama Dorcas salutando Ted con un abbraccio e dirigendosi ad ampie falcate verso Dora.
La bambina getta uno strillo e si alza da terra, correndo incontro a Dorcas.
-Ziiiiiiiiiiiiiiia!
Andromeda e Ted si scambiano uno sguardo e poi scoppiano a ridere.
-Come mai questa visita improvvisa, Dorcas?- chiede Andromeda sorridendo.
Dorcas alza le spalle, prendendo in braccio Dora e guardandosi intorno.
-Mah, volevo salutarvi...
Lo sguardo di Andromeda si rabbuia: -Tesoro, fai vedere a papà il disegno che hai fatto stamattina- scambia uno sguardo di intesa con Ted che porta Dora fuori dalla stanza.
-Un’altra missione, Dorcas?- sibila appena i due sono usciti –Mi avevi promesso che avresti smesso coi combattimenti!
Lei si lascia cadere sul divano: -Cosa vuoi che ti dica, Dromeda? Stanno diventando sempre più forti, c’è pur bisogno di qualcuno che li fermi, no?
-Ma io ho paura per te- mormora Andromeda sedendosi accanto all’amica.
Dorcas sbuffa in un sorriso: -Dromeda, questo è quello che ho: combattere. Resistere. Io lotto perché Dora possa avere un futuro!
-Lo farei anch’io se…
-No!- esclama Dorcas alzando gli occhi color del mare –Tu non puoi, non devi. E se ti succedesse qualcosa? Tu e Ted siete due genitori, dovete badare a lei. Ma a me, cosa resta? Non ho un marito, non ho figli…
-Abbiamo ventidue anni!- sbotta Andromeda furiosa –Hai tutta una vita davanti!
-No che non ce l’ho!- ribatte lei con rabbia –Non ce l’ho perché questi bastardi vogliono portarla via a me e alle persone che amo! E io non glielo permetterò!- termina fiera, col petto che si alza e si abbassa per l’affanno.
Andromeda resta in silenzio con gli occhi bassi.
-Sei la mia migliore amica. Torna a casa, Dorcas.
-Torno sempre a casa- sorride lei alzandosi per abbracciarla.
 

*****

 
Dorcas muore in un giorno di primavera.
Il sole tiepido illumina le gocce di rugiada sui fiori del prato.
Andromeda siede in giardino, cullandosi nell’odore del vento e guardando l’orizzonte.
Non distoglie lo sguardo dal cielo anche se le lacrime le appannano la vista e scendono lungo le guance fino sul maglione.
Se ne sta in silenzio, tirando piano su col naso.
-Sono venuta appena ho saputo- mormora Molly sedendosi accanto a lei.
-Ha avuto il suo gran finale- commenta Andromeda con voce roca –Ce ne ha messo, quel figlio di puttana, a toglierla di mezzo…
-Nessuno combatteva come la nostra Dorcas- sorride Molly piano.
Andromeda fa scivolare la mano nella sua.
Si stringono forte, anche se il dolore è grande, è immenso, e Andromeda soffre in modo indescrivibile.
Si stringono forte, sedute sui fili d’erba, e pensando che quell’essere pagherà, deve pagare per tutto quello che ha fatto.







____________



Sulla morte di Regulus pittore, vedi anche qui.


Purtroppo nell'ultimo periodo le mie storie hanno subito un drastico calo di audience, non so perchè :)
Forse dovrei ritirarmi del tutto! XD
Bon, se qualcuno di voi vuole farsi un giro sulla mia pagina... le recensioni sono sempre ben accette!
Un bacio e alla prossima,
Lu.

PS. Questo, assieme all'ultimo, è il capitolo che ho amato di più.
   
 
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