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Autore: _Mezzosangue_    26/04/2011    3 recensioni
Nessie ha sedici anni,jacob la sta aspettando da troppo tempo ormai. ecco come comincerà la loro storia d'amore. Amicizia,pericoli,sangue,morte. ma l'amore alla fine li unirà per sempre
Genere: Azione, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Renesmee Cullen, Un po' tutti, Volturi | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Capitolo 1 
La festa
 
[Nessie]
 
-Nessie, noi andiamo- la voce di mamma riecheggiò nella casa e raggiunse la mia stanza, misi in pausa l’ipod e scesi di sotto per salutare i miei genitori. 
-Fai la brava intesi?- disse papà dandomi un bacio sulla fronte.
-si papà, state tranquilli. Non sono più una bambina so badare a me stessa adesso. Quindi potete andare a caccia senza problemi- risposi, cercando di rassicurarli il più possibile. 
-Sedici anni non sono poi così tanti. Cerca solo di non combinare guai, come tuo solito- aggiunse mamma.
-Sissignora!- risposi portandomi la mano alla fronte come un soldato, facendo sorridere i miei genitori. 
-Ci vediamo domani mattina- disse papà prima di uscire di casa alla velocità della luce insieme a mamma.
“Finalmente!” pensai. Velocemente mi diressi di nuovo in camera mia, spalancai l’armadio e ne tirai fuori un vestito nero che avevo comprato il mese scorso insieme a mia zia Alice. Un abito perfetto per una festa, che era appunto dove sarei andata. Cinque minuti dopo sentii il clacson di un auto di fronte casa, finii subito di prepararmi e scesi. 
Ad aspettarmi appoggiato al cofano anteriore della sua Cadillac  c’era lui, Jacob, con le braccia incrociate e quel sorriso sul volto che mi piaceva tanto, quel sorriso che, da solo, riusciva a scaldarmi il cuore. 
-Ciao bellissima- mi salutò, abbracciandomi. 
-Ciao- risposi con le guance leggermente arrossate. -Allora, vogliamo andare?- 
Mi liberò dall’abbraccio e mi aprì la portiera dell’auto.  Lui si sistemò al posto di guida e partì. 
-Sicura di voler disubbidire ai tuoi genitori?- mi chiese
-Come se fosse la prima volta-
Sorrise.
-Non riesco proprio a capire da chi hai ereditato questo carattere ribelle- 
-Parli proprio tu signor “ le regole sono fatte per essere infrante”- dissi - e poi, Io non sono la prova vivente di una regola infranta?-
Il suo sorriso si affievolì, non gli era mai andato giù il fatto che fossi metà vampira e metà umana, neanche a me piaceva essere così diversa, probabilmente non se ne rendeva conto, ma ci pensavo ogni singolo giorno.
Non avevo idea a quale categoria appartenessi, mi sentivo un emarginata, troppo differente da tutti. Alcune volte pensavo che tutta la mia esistenza fosse solo un banale scherzo della natura, o  un sogno dal quale mi sarei svegliata molto presto. Tutti mi dicevano che invece ero speciale, che non dovevo sentirmi diversa, ma migliore. E io volevo credere a ogni singola parola, ma quella non era la realtà … 
E poi c’era Jacob, lui, un licantropo; sapevo da quando ero nata che lui non era come, sapevo che invece di essermi amico avrebbe dovuto odiarmi, perché era questo che facevano quelli come lui, disprezzavano i vampiri, lui stesso me lo aveva detto, e non so se il fatto che ne facessi parte solo a metà cambiava qualcosa. La mia famiglia era composta da vampiri,mia madre,mio padre, tutti vampiri, eppure lui non mi odiava, mi stava sempre vicino, potevo correre da lui in ogni momento forse era perché qualche anno fa, prima che mia madre diventasse una vampira loro due erano migliori amici e, anche se a mio padre non è mai andato giù non si era mai allontanato, ma non poteva essere solo questo, perché lui adesso era il mio amico,era il “ mio” Jacob e sentivo dentro di me che non mi avrebbe mai abbandonata,  perché io e lui eravamo legati.
Legati da un nastro invisibile che ci teneva uniti, non riuscivo a essere felice senza di lui,non riuscivo a respirare se non potevo annusare il suo profumo, non sarei riuscita  a camminare se non avessi saputo che ogni mio passo era un passo più vicino a lui. E vivevo ogni giorno con la speranza che potesse essere lo stesso per lui. 
-Siamo arrivati- disse. Distolsi subito quei pensieri dalla mente e mi concentrai sulla casa di fronte a noi. Una villa enorme dalla quale veniva fuori della musica assordante,molto assordante per chi aveva un udito raffinato come il mio. 
-Ne sei proprio sicura?- di domandò
-Si! E se non la smetti di ripetermelo ti do un pugno sul naso!- 
Era la festa di compleanno di un amico, a dire la verità io non lo conoscevo, era una mia amica di scuola che mi aveva convinta a venire, sapevo soltanto che questo ragazzo si chiamava Travor e che compieva diciott’anni.
Appena varcammo la soglia di casa un odore forte di alcool mi invase le narici, anche Jake l’avvertì, secondo lui non era una grande idea andarci però, io lo avevo convinto credendo che invece ci fosse da divertirsi. 
Incontrammo la mia amica,quella che ami aveva invitata, Jennifer. Ci presentò il festeggiato, puzzavano entrambi di alcool,ancora un po’ e si sarebbero ubriacati anche loro. 
Mi offrirono una birra ma la rifiutai, jacob invece l’accetto, per lui non era un problema berla. 
La casa all’interno era spaziosa,o almeno avrebbe dovuto esserlo prima che si riempisse interamente di ragazzi che ballavano e bevevano. 
Io e Jake ci spostammo fuori, in giardino , era più tranquillo se si escludeva la piscina,  piena di gente.
-Che festa… - esclamò Jake.
-Già, molto…-
-Orribile- concluse.
-Si- dissi ridendo. -Scusa se ti ho trascinato qui, pensavo fosse più divertente-
-Non importa- rispose sorridendomi. 
-Perché non ce ne andiamo?- proposi
-Per andare….-
-Stai pensando a quello che sto pensando io?-dissi.
-casa mia, affittiamo un horror? -
-Proprio come pensavo- sorrisi. 
-Vado a prendere la macchina aspettami qui- disse, allontanandosi.
Certo, la festa non avrebbe funzionato, ma forse la serata poteva ancora essere salvata. Dopotutto a me bastava solo lui per divertirmi. Mi sedetti su una panchina e aspettai
Ad un tratto, un ragazzo si avvicinò  a me.
Lo riconobbi subito, era uno che veniva a scuola con me, si chiamava  Oliver, faceva parte della squadra di football, e da qualche tempo sembrava avesse una certa fissazione per me, che non facevo altro che ignorare le sue avance. Si stava avvicinando, aveva in mano una bottiglia di birra e si vedeva lontano un miglio che era ubriaco.
-Hey- mi disse. Lo ignorai. Si sedette accanto a me. -Perché non vieni con me…ti porto in un posto che ti piacerà - allungò una mano verso di me, ma mi alzai prima che potesse toccarmi. 
-L’unico posto dove andrai sarà nella piscina  se non te ne vai subito-dissi
-Oh Andiamo- si alzò e mi prese un braccio - Lo so che mi vuoi-
Strattonai il braccio. -Non toccarmi!-
Quanto volevo pestarlo in quel momento. Ma se lo avessi fatto, avrebbe capito che non ero la ragazza indifesa che credeva, e che avrebbe dovuto continuare a credere. Ma se mi avesse toccato di nuovo, lo avrei strangolato.
Fece per avvicinarsi ma una macchina ci sfrecciò accanto emettendo uno stridio con le ruote. 
-Sta lontano da lei!- Jacob uscì furioso dall’auto  e si avventò contro Oliver che continuava ad avere quel aria da sbruffone in volto. Jake lo afferrò per la maglia all’altezza del colletto.
-Se provi di nuovo a darle fastidio non te la caverai con un avvertimento- disse in tono minaccioso, faceva davvero paura. 
Lasciò Oliver e mi portò  tenendomi con un braccio dentro l’auto. E partì a tutta velocità.
-Non pensi di aver esagerato un po’?- dissi. Anche se ero contenta che lo avesse fatto.
-Nessuno deve toccarti- rispose. 
 
 
*Angoletto Autrice*
Ciaoooo a tutti!! Questa è la mia prima fan fiction!
se vi è piaciuta fatemelo sapere e la continuerò!
  
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