Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: Lucii    27/04/2011    0 recensioni
Basta torturarsi con tutte 'ste paranoie, ormai ho deciso.
Da oggi cambierà tutto, ne sono consapevole. Ogni dettaglio della mia vita sarà ribaltato, tutto cambierà completamente. Ed è ciò che desidero.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sobbalzo e mi giro a guardare chi possa essere, confusa.
- Quel cavallo è indomabile! – Urla ancora lui, camminando veloce verso di noi. Ha la maglietta piena di terra.
-Ancora problemi con lo stallone? – Domanda la zia preoccupata.
-Problemi è dire poco! Ho rischiato di farmi calpestare la faccia da quella bestiaccia! - Urla lui, ancora furioso.
Poi fa un respiro profondo: sembra essersi calmato, finalmente.
- Davvero? Oddio! Inizio a pensare che quel cavallo sia irrecuperabile, oramai..- dice mia zia meditabonda, mentre lo aiuta a ripulirsi dalla polvere.
-Ma quale cavallo? - Mi azzardo a domandare, risvegliandola dalle sue riflessioni. Sbatte le palpebre e posa gli occhi scuri su di me, ricordandosi della mia presenza. Mi sorride.
-Oh, dimenticavo! Chris, lui è Loris, il ragazzo di cui ti ho parlato prima..ci aiuta molto con i purosangue -
- Piacere -  Mi sorride radioso, mostrando una fila di denti perfetti e bianchissimi.
- Christine, piacere mio - ricambio timida il sorriso, facendo un cenno con la testa.
- Dunque, Loris, perché non fai fare a Christine un giro completo del ranch, così fate conoscenza?
- Oh, ehm.. va bene - Arrossisce appena, con gli occhi verde smeraldo che brillano.
- Non ti preoccupare per lo stallone, lo porta dentro Mark - Lo incoraggia zia Caterina.
- Ok, almeno non sarò di nuovo io a rischiare la vita! – Ridacchia e scuote la testa, togliendo quel po’ di terra che gli era rimasta impigliata fra le onde appena accennate dei suoi capelli, castani.
-  Vieni, Christine, ti faccio vedere i cavalli fuori - Mi porge la mano, amichevole e sorridente. La afferro e mi trascina
all'esterno, fino al vecchio recinto in legno che circoscrive un infinito prato verde; lascia la mia mano.
Lo osservo un attimo: i suoi capelli sono più chiari alla luce del sole. Sembrano quasi ramati, come i miei boccoli.
Sul naso all’insù noto qualche lieve lentiggine, un neo sulla guancia destra, vicino all’occhio. Si accorge del mio sguardo, forse un po’ troppo insistente, si volta verso di me: -Qualcosa non va?
–No,no. – Arrossisco. Lui sorride e torna a guardare nella direzione dei ronzini; io faccio lo stesso, ancora imbarazzata.
-Guarda, quelli sono Prince e Spirit..e quella laggiù, con il manto bianco maculato di marrone, è Penelope. Sono tutti cavalli da
corsa molto veloci, sono forse i migliori che abbiamo- Mi spiega, indicandoli uno ad uno.
Oh, cavalli magnifici, non lo nego. Ma la mia attenzione viene richiamata da un nitrito, seguito da molti altri, che vanno a fondersi in un lamento unico. Alla mia destra, in una piccola recinzione circolare, vi è un maestoso stallone dal manto corvino e lucido, con le crini ondulate e nere come la pece, che svolazzano nel vento mentre si agita nel piccolo spazio a forma di cerchio.
Quale magnificenza. I miei occhi si spalancano, per la prima volta davanti a tanta bellezza ed eleganza.
-E quello? - Domando sovrappensiero, con lo sguardo fisso sul purosangue.
- Ah, quello…è lui che voleva ridurmi a pezzi, prima.. - Dice irritato.
- Oh. E come mai è così...irrequieto? -Sempre gli occhi fissi sull'animale.
- Dicono abbia avuto un passato difficile. Ed ora non si lascia montare da nessuno; mangia, beve, si lascia pulire.
Niente di più, niente di meno. - Risponde secco. Poi afferra di nuovo la mia mano:
- Dai, vieni, ti faccio vedere i puledri: sono nati da qualche giorno appena - Esclama, portandomi dall'altra parte del ranch.
Passiamo qualche ora a parlare di noi, delle nostre passioni, dei nostri hobby, della scuola. Iniziamo a conoscerci un po’, mentre lui accudisce i puledri ed io lo osservo interessata; è davvero in gamba con i cavalli, ci mette amore in quello che fa. Aveva ragione la zia. E’ piacevole chiacchierare con lui, è un ragazzo molto solare e simpatico.
-Quindi ora abiti a tutti gli effetti in questo paesino sperduto, in mezzo alle campagne?
- Pare proprio di sì..
- E come mai questa scelta? Non ti piaceva la città?
- Non mi piaceva quella città. Ho sempre preferito l’aria pulita delle campagne.
- Sì, l’aria pulita e che puzza di stalla! Lo sai che qui usiamo ancora il canto del gallo come sveglia?
Rido.
-Niente sveglia digitale? Beh, vorrà dire che mi adeguerò..del resto io odiavo il rumore di quell’aggeggio. Ho sentito che molti di voi  hanno ancora il bagno comune per più famiglie, in giardino. E’ vero?
- Ehi, non siamo così indietro, noi campagnoli!
Loris ridacchia con me, poi torna serio.
-In effetti, la città è tutta smog e cemento, non piacerebbe nemmeno a me. Ti mancano i tuoi amici?
Aspetto qualche istante prima di rispondere e lui capisce di aver toccato un tasto dolente.
-Se non ne vuoi parlare non c’è problema..
-No, stavo solo riflettendo…in effetti, di amici non ne avevo in città. Non mi piaceva quella compagnia, ho perso i contatti prima ancora di partire. Non sono mai stati dei veri amici..
-Di gente falsa ce n’è tanta in giro, devi solo stare attenta a chi ti circonda, tutto qua. Evita gli amici falsi.
-Infatti, è quello che ho fatto.
- Come dico sempre io: pochi ma buoni! Avrai l’occasione di trovarti dei nuovi amici qua, non pensare più al passato..tieni gli occhi ben aperti: non farti usare da nessuno.
Gli sorrido: -Già. Posso ricominciare tutto da capo, ora che sono qui.  
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Lucii