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Autore: C a l l i o pe    27/04/2011    2 recensioni
“Vorrei dirti che non ti riguarda... ma, in realtà ti riguarda” annuì con forza “Sì, ti riguarda. A tredici anni Dio mi parlò la prima volta. Diceva cose strane per una ragazzina sai?” Jeanne si girò verso Francis “Parlava di un ragazzo biondo che doveva essere salvato. Un ragazzo biondo con gli occhi blu.Quando siamo stati costretti ad andarcene dalla mia casa a causa della guerra, ho saputo che la Francia era in guerra e mi sono ricordata che tu sei la Francia. Quindi eri in pericolo, quindi eri tu il ragazzo da salvare.Tu,nessun altro
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Motivazioni

 

Francis non riusciva più ad andare a passo con il suo esercito.

Da quelli che erano, ossia dei rozzi, maldestri, festaioli e sfruttatori, con l'aiuto di Jeanne erano diventati … cos'erano diventati?

Dei santi?

Oppure semplici idioti.

Francis si grattò la testa.

Sì, erano dei semplici idioti che il popolo adorava e lui ormai ne faceva parte.

Bell'impiccio.

Il sole splendeva. Il cielo era blu e l'acqua scorreva, il vento soffiava leggermente e dolcemente.

Sembrava tutto tranquillo.

Vicino al fiume Jeanne era ferma.

Non parlava.

Non sembrava respirare.

Francis, notandola si avvicinò a lei.

Quando ti avvicini ad una persona lo devi fare con uno scopo, altrimenti ogni tuo gesto è inutile.

Se ti avvicini ad una donna stai attento: è una donna.

Non appena Francis decise di fare un passo verso Jeanne, questa prese un pugnale e iniziò a ridere di gusto.

Francis confuso continuò ad avanzare, chiedendosi cosa stesse facendo quella ragazza.

Finché non vide che Jeanne puntava l'arma verso se stessa.

Francis preso dall'ansia gridò “Jeanne!”

La ragazza si girò esclamando un “Eh?” mentre il pugnale tagliava i suoi lunghi capelli castani.

Cosa ti prende? Che ti è venuto in mente?” gridò Francis

Perché?” disse lei non capendo cosa Francis volesse dire. Poi seguendo lo sguardo di Francis che casualmente puntava al pugnale iniziò a ridere. “Volevo solo tagliarmi i capelli”

Perché con un pugnale?” continuò Francis incredulo.

In tutte le storie che mi raccontava e leggeva mio padre, una donna si tagliava i capelli con un pugnale o con una spada, ho pensato, visto che loro alla fine vincono, deve portare fortuna e poi ho pensato che dei capelli lunghi mi avrebbero dato fastidio d'ora in poi, no?” Jeanne esibì il suo sorriso più smagliante, come se tutto fosse normale.

In effetti per lei, lo era.

Non potevi semplicemente legarti i capelli?”

Jeanne ci pensò. “Forse sarebbe stato meglio”

Francis scosse la testa.

Quando sarai più grande lo capirai. Le persone sono tutte pazze, non potrai capire ogni loro movimento o azione ma esistono quel tipo di persone. Loro sono trasparenti ma solo per te. Ricordalo.

I lunghi capelli di Jeanne adesso giacevano a terra e quelli che le rimanevano attaccati avevano una forma obliqua.

Sembrava una pazza con un pugnale in mano pronta ad assassinare chiunque le capitasse a tiro.

Quest'immagine ti rispecchia di più” rise Francis.

Prima, con quei capelli lunghi, aveva l'aria di una ragazza rassegnata e dolce.

Lei non era rassegnata, forse però era dolce.

Chi lo sa.

Fatto sta che non poteva andare in guerra così.

Francis disse a Jeanne di rimanere dov'era e di sedersi, da qualche parte dovevano pur esserci delle forbici ( “...perché è con quelle che ci si taglia i capelli...”) per poterle sistemare quel mostro che aveva in testa.

Tornò poco dopo con delle piccole forbici e ordinò a Jeanne di sedersi.

Non darmi ordini, odio chi mi da ordini” sbuffò lei sedendosi.

Ma non fece altre obiezioni, anzi, sembrava che un gatto quando qualcuno gli fa le fusa.

Come se godesse del massaggio continuo dato dalle mani di Francis che, in quel preciso istante era concentrato nel capire come tagliarle i capelli.

Rimasero così per molto tempo come se il mondo si fosse pietrificato.

Perché?

Non lo so.

Lo sapranno loro.

Quel momento, non doveva finire ma Jeanne, stanca del silenzio e dello scorrere dell'acqua mormorò qualcosa.

Francis emise un fine “Eh?”

Stavo pensando nel perché tu sei venuto con noi in questa spedizione senza speranza”

Non credo siano cose che ti possano riguardare”

E invece la riguardavano.

Devi seguire qualunque battaglia Francis. Sia persa o no, lo devi fare, perché chiunque ci vada fa parte di te e si sta sacrificando per te. Come loro proteggono te, tu devi proteggere loro.

Figurati poi con una donna.

Sono proprio un gentiluomo”

Cosa?”

Non ti riguarda” Francis tagliò un ciuffo di capelli obliqui “E tu invece?Non credo che il semplice fatto che Dio ti parli ti abbia spinto fino a qui.”

La ragione vera è quello, però. Perché me l'ha detto Dio. Vorrei dirti che non ti riguarda... ma, in realtà ti riguarda” annuì con forza “Sì, ti riguarda. A tredici anni Dio mi parlò la prima volta. Diceva cose strane per una ragazzina di tredici anni sai?” Jeanne si girò verso Francis, ritrovandosi davanti delle forbici aperte. Le scansò con una mano e guardò negli occhi Francis sorridendo.

Parlava di un ragazzo biondo che doveva essere salvato. Un ragazzo biondo con gli occhi blu.”

Jeanne si sedette di nuovo”Proprio come te. Poi mi ha detto qualcosa come che dovrò pagare un po' per salvare il ragazzo dagli occhi blu ma che mi sarebbe stata accanto.

Quando siamo stati costretti ad andarcene dalla mia casa a causa della guerra, ho saputo che la Francia era in guerra e mi sono ricordata che tu sei la Francia. Quindi eri in pericolo, quindi eri tu il ragazzo da salvare.

Mia madre e mio padre non volevano io facessi una cosa tanto pericolosa, a quanto pare tu non sei esattamente un buon cristiano sai? Mi volevano far sposare così non avrei potuto far più niente.”

Jeanne si fermò “ Che avresti fatto se mi fossi sposata eh? Comunque sono scappata, altrimenti non sarei qui” rise. “Sai una cosa? Non l'ho mai detto a nessuno ma, ho lasciato una sorellina. Mi chiedo se ora stia bene”

Fatto”

Eh?”

Francis le diede una pacca sulla spalla.

Donne.

 

 

.

.

.

Oddio, ultimamente sono troppo pigra per dire qualcosa, chiedo scusa.

  
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