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Autore: Kagome008    07/02/2006    20 recensioni
Signori e signore, tremate! Le 4 menti più pazze si sono unite per realizzare una ff spetaccolare ( si cerca!), che siamo sicure vi piacerà![kaggy, nn stai esagerando? by bea] ( Dici che poi ci linciano? nd k)[ ne sono certa! nd bea] Signori e Signore, le kaggy/bea/lu/giw enterprise presenta: HAWKE! Una maledizione separa un amore proibito... divisi dal sole e dalla luna... c'è soluzione per il falco che si libra in volo nel cielo?
Genere: Avventura, Azione, Drammatico, Romantico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Kikyo, Miroku, Naraku, Sango
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti, eccomi, o meglio, eccoci qui, per presentarvi la ff scritta da più persone in assoluto ( che grande record!). Incomincio presentandovi le mie tre co-scrittrici: bea, giw e lu, volete dire qualcosa ragazze?
Lu-Ma ciao a tutti!!!^^-
Giw- ebbene sì ci siamo coalizzate per questa splendida ff elaborata dalla mente della nostra Kagome008!!^^-
….
Bea-solo per questo?-
Kaggy- non pensate al motivo di sottofondo?-
Lu-mooootivo i sottofondo?-
Giw-come mai siete così piene di pregiudizi!?!-
Bea- e dovremmo fidarci?-
Lu+Giw- ehmm….^^’-
Kaggy- Quindi o mollate il tiramisù o lo dividiamo in parti eque!!!!><-
Lu+giw - Uff!!UU’… e va bene!!-
Kaggy- bene passiamo a cose serie …Kikyo…-
IIIIIIIIHIIH!!!!BOL!BOLP!BlOP!KATuD!
(nitrito di cavalli , pesci rossi che nuotano in una vaschetta troppo piccola …fulmine che colpisce Fantozzi su grattacielo…- -‘)
Lu+Kaggy- …- - ‘….-
Lu+Kaggy- BEA ,GIW!?!!!LA VOLETE SMETTERE CON QUEL FILM DI FANTOZZI!?!-
Bea+Giw(spengono tv)-scusate!^^’-
Kaggy-dicevamo?-
Giw- i cessi?-
Kaggy-i cessi!?- Giw- a no !si parlava di cadaveri!-
Lu- Cadaveri!?Kikyo?
IIIIIIIIHIIH!!!!BOL!BOLP!BlOP!KATuD!
(nitrito di cavalli , pesci rossi che nuotano in una vaschetta troppo piccola …fulmine che colpisce Fantozzi su grattacielo…- -‘)
….
giw+ Lu+ Kaggy- BEA!><-
bea- scusate!^^-

Noi quattro scrittrici di quest’opera di fantasia rinunciamo a ogni diritto legale che vige su “Inuyasha&co. ”di Rumiko Takahahi .
Allo stesso modo rinunziamo a ogni diritto sul film a cui ci siamo ispirate e cioè “Lady Hawk”.
Avvertiamo prima che la storia non sarà del tutto uguale, naturalmente abbiamo apportato le dovute modifiche.
Vi lasciamo con un gentilissimo : Se avete voglia commentate!!!!><

Leggenda: - discorso- “ pensiero”

HAWKE
CAPITOLO 1
AL TRAMONTO

I lampi squarciavano il cielo coperto di un spesso manto di nere nubi del tardo pomeriggio, mentre il rimbombare alto dei tuoni si propagava violento, accompagnato dallo spirare imperturbabile del vento. I fulmini illuminavano quello scenario apocalittico ad intermittenza,accendendosi e spegnendosi come una sorta di magica luce, mentre una bassa nebbiolina si alzava dal terreno ancora riscaldato dai raggi del sole della mattina.
Il sentiero, costeggiato da grandi alberi dalla scura chioma, e le campagne attorno, ancora sterili nel pieno dell’inverno, erano deserte, abbandonate dalla vita in quella guerra tra cielo e terra, tra acqua e natura. In lontananza era ben distinguibile la sagoma imponente di un maestoso castello dalle torri alte fino al cielo, circondato da piccole abitazioni di poveri contadini e mendicanti.
Viaggiare in condizioni simili non era per nulla sicuro: le imboscate di banditi e briganti non erano affatto leggenda in quel periodo in cui tutta la Francia era attraversata da un ondata di pestilenziali carestie e povertà, in cui anche le persone più oneste si tramutavano in ladri ed assassini per sopperire ai morsi della fame che attanagliava loro le vene e le tramutava in persone senza scrupoli, senza remore ad ammazzare qualcuno per un tozzo di pane.
Ma cosa mai potevano temere delle persone in fuga dal mondo, da un passato che le inseguiva come sulle tracce di invisibili segnali, riuscendo sempre a scovarli?
Tre sagome, in groppa rispettivamente ad altrettanti cavalli, cavalcavano lentamente sotto l’incedere della pioggia, riparati solamente da delle nere mantelle con cappuccio che li rendevano tanto simili all’oscura figura della morte: individui quasi senza volto, senza identità, senza alcun nome.
- Ragazzi, laggiù! – disse uno dei tre uomini, indicando una fievole luce in lontananza – Una locanda! -
La prima delle tre figure a cavallo, che teneva appollaiato sulla mano destra, rivestita di un pesante guantone nero, un bellissimo falco dal castano piumaggio, gli accarezzò il petto con fare gentile.
- Ci fermiamo? – chiese al volatile, aspettandosi quasi una risposta.
Il falcò inclinò la testa di lato, rassicurato dalla voce suadente del suo padrone.
- Ci fermiamo lì questa notte! – disse l’uomo, rivolgendosi ai due individui che lo seguivano e spronando la sua cavalcatura.
- Inuyasha, affittiamo una camera? Con un tempo come questo forse dovremmo… -
- No Miroku! – rispose il ragazzo con il falco alla mano – Paga l’oste per permetterci di riposare nelle stalle, non voglio dare nell’occhio! –
Il secondo ragazzo annuì, seguendo l’amico.
I fulmini continuarono a squarciare il cielo di nera pece, mentre la notte, coperta da quelle nubi al di là della luna, si avvicinava incombente.
***
La piccola stalla, rischiarata dalla tenue luce delle lanterne appese alle pareti, era pervasa dal nitrire sommesso, e dallo scalpiccio dei zoccoli, dei cavalli; mentre il profumo della paglia si mescolava a quello pungente della pioggia che entrava dalle piccole finestrelle aperte per far circolare l’aria.
Su un mucchio di vecchio pagliericcio, ricoperto quasi a regola d’arte da una pesante coperta di lana, sedeva, piuttosto comodamente per lo standard del confort, un ragazzo dai corti capelli corvini, raccolti in un basso codino.
I vispi occhi di caldo colore, e il volto così tranquillamente sereno, gli davano un aria quasi divertente.
Mentre raggirava tra le mani la ciotola con il cibo fumante, lo sguardo gli cadde sulla sua spada appoggiata al suo fianco, facilmente riconoscibile per il simbolo della croce che svettava sull’elsa.
Incredibilmente aveva conservato la spada che suo padre gli aveva regalato prima di iscriverlo al seminario per diventare, nell’aspirazione presuntuosa del genitore, un alto ministro, o prelato, o uomo di Chiesa di chissà quale contea o città.
Il fato aveva però voluto che la sua famiglia, di estrazione alto nobiliare, cadesse in rovina, come molte altre casate del paese, e che la sua breve carriera ecclesiastica, trovatasi senza fondi e senza finanziamenti, cessasse d’improvviso, senza, a dirla tutta, grande dispiacere da parte dell’interessato.
Non avrebbe mai voluto diventare un uomo casto, immacolato, capace solo di dispensare la predica e il salmone alla domenica e a qualche improbabile messa delle quattro del mattino.
Se c’era una cosa di buono che quel tormentato periodo di vita impossibile aveva portato, lui l’aveva trovato. - Miroku, il cibo si fredda! – disse una voce femminile al suo fianco.
Il ragazzo con il codino si voltò a fissare la ragazza sedutagli accanto, che mangiava silenziosamente la sua minestra.
L’alta coda di cavallo che raccoglieva i capelli castani, e gli occhi dello stesso colore profondo, denotavano ed illuminavano il suo volto delicatamente rifinito e dai lineamenti seri, ma gentili… ecco un altro motivo per cui non era esattamente propenso alla vita di Chiesa.
Anche la famiglia di Sango era caduta in miseria, sebbene per altri motivi… motivi di cui non era molto semplice e felice parlare.
I due incominciarono a mangiare in silenzio, mentre solo il rumoreggiare dei tuoni, ormai in lontananza, scandiva il tempo in quel ultimo sprazzo di fine giornata.
- Sembra che il temporale si stia spostando! – disse il terzo ragazzo, seduto sul limitare della finestra ad osservare le nuvole nere in movimento, mentre, con fare gentile, accarezzava le ali al falco che teneva sempre appollaiato alla mano.
I lunghi capelli d’argento e le orecchie canine che gli spuntavano dalla folta chioma dai riflessi abbaglianti, denotavano chiaramente la sua natura di mezzo-demone.
Non era difatti cosa insolita che umani e demoni convivessero, sebbene non sempre molto pacificamente, e che a volte si unissero in matrimonio generando figli mezzo sangue, un po’ emarginati e guardati di malocchio da ambe le parti per la loro natura a metà.
I demoni civilizzati, che vivevano tra gli uomini, non erano comunque tanti: solamente alcune casate nobili, come era stato per l’appunto per la famiglia di Inuyasha, sceglievano una vita di comunità, mentre la maggior parte degli youkai preferiva vivere in natura, quasi selvaggiamente come era stato in tempi remoti, senza obblighi e senza leggi.
- Inuyasha, forse dovresti prepararti, il sole sta per tramontare immagino! – disse Miroku, terminando la sua esigua cena.
- Si… - rispose distratto il demone, continuando ad accarezzare il volatile sulla sua mano.
- Inuyasha… -
- Lei… come sta? – chiese con voce malinconica Inuyasha, fermandosi ad osservare il suo falco.
- Bene… o per lo meno come il solito! – rispose Sango, alzandosi dal suo posto a sedere ed estraendo dalla bisaccia della sua sella un lungo abito da donna.
- E… è bella? – continuò a chiedere il mezzo demone, senza distogliere lo sguardo dal volatile dal piumaggio castano.
- Come sempre! – sorrise Miroku, avvicinandosi all’amico e battendogli una mano sulla spalla – Ci pensiamo noi a lei! –
- Lo so… - rispose Inuyasha, passando il falco sul braccio del ragazzo con il codino -… solo che mi manca da morire, e se penso che è sempre vicino a me, ma non la posso mai vedere, mi sento impazzire! –
- Amico mio, questa situazione non durerà a lungo… ormai la meta è vicina! – sorrise Miroku.
- Si… - rispose Inuyasha, accarezzando per l’ultima volta il suo falco, prima di uscire dalla stalla, senza più proferire parola.
Miroku e Sango si guardarono tristemente.
- Spero davvero che la cosa finisca presto! – disse Sango, poggiando i vestiti su una piccola sedia in disparte.
- Lo spero anche io! – continuò Miroku, lasciando il falco vicino ai vestiti e riavvicinandosi a Sango, che si era voltata dando le spalle al volatile – Il sole sta tramontando! –
Improvvisamente, una luce tenue, ma di secondo in secondo sempre più intensa, incominciò ad avvolgere il falco, comparendo dal nulla e quasi magicamente.
Era abbagliante quasi quanto la luce del sole che in quel mentre, sebbene coperto dalle nubi del temporale, stava tramontando non visibile per tutta quella pioggia.
- Possiamo voltarci? – chiese Miroku, dopo alcuni istanti di silenzio, mentre la luce si andava affievolendo. - Kagome? – chiese Sango, voltandosi.
Una ragazza dai lunghi capelli corvini, dai tenui riflessi viola, e dai profondi occhi ametista, si stava silenziosamente vestendo.
- Kagome? – chiese ancora Sango, avvicinandosi all’amica che pareva non averla udita.
- Ah, scusami Sango… - sorrise Kagome, finendo di vestirsi – Miroku, puoi voltarti! – continuò, salutando anche il ragazzo.
- Ho dovuto darti i miei vestiti, spero non siano troppo scomodi! – disse Sango osservando come il lungo abito di tela stava un pelo largo alla ragazza.
- Non preoccuparti, domani mattina non mi servirà già più! – rispose tristemente Kagome, avvicinandosi alla finestra ed osservando in silenzio la pioggia che cessava di scrosciare.
- Sai, anche lui stava seduto lì… anzi, stavate, perché ti tiene sempre al guantone! – disse in un sorriso amaro Miroku.
Kagome annuì distrattamente – Quello che succede mentre sono un falco non lo ricordo mai, ma so che lui mi è vicino… - disse, abbassando lo sguardo -… io sono almeno un po’ più fortunata di lui, che ogni notte se ne deve andare!-
Un ululato, quasi avvertendo le tristi parole di Kagome, ruppe il mormorio soffuso della pioggia.
- Kagome, vedrai, ormai non manca molto… - la rassicurò Sango, avvicinandosi all’amica e poggiandole una mano sulla spalla -… presto spezzeremo la maledizione che vi separa! -
Kagome annuì, mentre un altro ululato si alzava nella notte ormai calata.
-Anche io… anche io ti amo Inuyasha! – bisbigliò Kagome.
L’ennesima lacrima invisibile le rigò il viso ,dipinto in un’ espressione stoica.
Loro due…
Sempre così vicini, ma allo stesso tempo eternamente distanti, finche il sole sorgerà per i loro brevi archi di vita, per colpa di una maledizione contro il loro amore, per colpa di una gelosia… di odio.

Continua capitolo 2 …
  
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