Capitolo 8: La
ricerca
Pov Sasuke
Un’idea
sfiorò la mia mente osservando la copertina del libro. Sarebbe potuta tornare
utile a Naruto per sapere qualcosa di più sulla sua
condizione, ma non sapevo se quest’idea era possibile da attuare.
Dovevo
informarmi prima di metterlo al corrente.
Conoscendolo
ci avrebbe sperato troppo.
Guardai
l’anno in cui era stato pubblicato quel libro.
Ben
cinquant’anni fa. Già il fatto che era trascorso così tanto tempo non mi faceva
sperare.
Ma
dovevo ancora indagare e sapevo benissimo dove cercare informazioni.
L’unico
problema era il fatto che avrei dovuto
intrufolarmi nell’archivio privato di Konoha, dove
erano presenti tutte le cartelle degli abitanti del villaggio sin dalla sua
nascita, con tutti i loro fatti privati.
Se
ero ancora a piede libero, quella volta sarebbe bastato uno sbaglio e sarei
finito in carcere e dimenticato per sempre in una di quelle buie e umide celle.
Attesi
la sera per recarmi al palazzo dell’hokage.
Attivai
lo sharingan per assicurarmi che nessuno fosse ancora
presente nell’edificio. Per mia fortuna nemmeno Naruto
era con me, così avrei potuto agire tranquillamente.
Sfogliai
varie cartelle in cerca di un nome in
particolare, senza venirne a capo. Guardai gli scaffali e sospirai. Avevo
ancora un mucchio di cartelle da guardare, ma non potei guardarne una in più
perché mi ritrovai un kunai al collo.
Mi
sorpresi di come erano riusciti a cogliermi di sorpresa. Forse ero talmente
concentrato nelle ricerche di non essermi accorto del ben che minimo rumore.
Inoltre
c’era da dire che coloro che mi avevano preso alle spalle erano due della
squadra ambu, quindi di per sé bravi a cogliere di
sorpresa la gente.
“Sasuke Uchiha, esigo una
spiegazione per la tua presenza in questo luogo! E vedi di avere una ragione
più che valida se non vuoi essere sbattuto in prigione!” disse Tsunade uscendo fuori dal buio della stanza, illuminata
solo da una piccola fiaccola che avevo acceso nei paraggi della zona in cui mi
trovavo.
“La
ragione è Naruto!”dissi mantenendo la calma, anche se
non ero poi così preoccupato. Pensavo di meritarmi la prigione per scontare la
mia pena ed era indifferente per me il motivo per cui sarei stato sbattuto
dentro.
Tsunade
spalancò gli occhi e mi chiese di ripetere.
“Ehi
che centro io! Neanche da morto mi lasci in pace!” disse Naruto
sbucando fuori.
“Che
ci fai qui Dobe, mi segui forse?”gli chiesi
infastidito guardandolo storto.
“Volevo
sapere cosa mi nascondessi!” mi disse imbronciato.
“Tsunade-sama, attendiamo i vostri ordini!” disse un ambu stranito del fatto che parlavo da solo.
L’hokage chiese loro di
andare e di lasciarla sola con me.
Mi
si avvicinò e mi guardò negli occhi.
“Naruto è qui?” mi chiese, ma fu lui a rispondere
raccogliendo alcuni fogli che mi erano caduti, quando venni circondato.
“Bene
Naruto, rimani sempre il solito combina guai. Cosa
diavolo hai in mente di fare? Ti impossessi anche di Sasuke
per fare qualche scherzo alle mie spalle?” disse Tsunade
guardandosi in giro.
Naruto
fu offeso a quelle parole e mi disse di dirgli la verità.
Sbuffai,
ma feci quello che mi chiese.
“Naruto non centra…cioè non
direttamente! È stata una mia idea venire qui, per cercare una persona che
potrebbe tornare utile a Naruto!”
Esso
mi guardò stralunato, non capendo.
“Naruto ultimamente si sente strano, come inseguito da qualcosa.
Leggendo questo libro è arrivato alla conclusione, che ciò che lo intimorisce
siano delle ombre, ma non ci sono informazioni utili a riguardo sul libro!” le
spiegai porgendole il libro che quella mattina avevo preso in prestito, con la
speranza che credesse a quanto le stavo dicendo.
Tsunade
mi guardò confusa “Non capisco questo cosa centri questo, con la tua presenza
negli archivi di Konoha” disse mettendosi le mani ai
fianchi.
“Volevo
trovare la persona che ha scritto questo libro e andarle a parlare se è
necessario! Nella prefazione c’è scritto che la scrittrice è nata a Konoha, ma speravo di trovare qualche informazione in più!”
Naruto
mi sorrise a trentadue denti e buttandosi su di me, mi attraversò il corpo.
Mi
rabbrividì quel contatto.
“Che
cosa credevi di fare idiota!” gli dissi appena mi fui ripreso da quella
esperienza non molto piacevole.
“Volevo
ringraziarti abbracciandoti. Mi ero dimenticato di essere un fantasma!”disse
strofinandosi la testa con la sua solita aria da ebete.
Lo
fulminai con gli occhi “Che sia chiaro, non potevi prenderti queste confidenze
da vivo e non puoi, anzi non devi prendertele adesso!”
Tsunade
assisteva alla scena un po’ sul divertito e un po’ sul confuso.
Confuso
perché non sentiva metà della conversazione, divertita perché aveva capito che
era uno dei nostri soliti battibecchi che avevamo quando eravamo dei ragazzini.
“D’accordo,
chiuderò un occhio per questa volta e ti aiuterò nella tua indagine. Ma la
prossima volta vieni direttamente a riferire a me prima di violare la legge…per la centesima volta!”
“La
prossima volta il signor fantasma qui presente se la dovrà cavare da solo!”
dissi scocciato. Non avrei mai pensato che un tipo come me si sarebbe trovato a
fare qualcosa che poteva essere positivo per un compagno.
Mi
domandavo fino a che punto Naruto era stato in grado
di cambiarmi.
Trovammo
il fascicolo che ci interessava praticamente subito. L’hokage
sapeva bene dove cercare.
C’era
solo un problema. Naruto esultava felice, ma dovetti
bloccare la sua felicità sul nascere.
“Naruto!” dissi, ma niente continuava a esultare e
sbraitare.
“Naruto!” ripetei.
“NARUTO!”
urlai facendo rimbombare la mia voce per tutta la stanza, con Tsunade che mi voleva strozzare per il casino fatto, dato
che se gli anziani avessero scoperto la mia presenza li, non sarebbe stato per
niente facile a farmela passare liscia.
Avevo
scoperto che nel palazzo dell’hokage per maggiore
sicurezza, era presente un jutsu attivato
perennemente, in grado di imbrogliare qualsiasi arte oculare, quindi a
differenza di quanto credevo, quel luogo poteva essere ancora pullula di
persone nonostante l’orario inoltrato.
“Che
vuoi teme?” mi disse Naruto
finalmente prestandomi attenzione.
“Questa
persona è nata all’inizio del secolo” gli dissi sperando che capisse.
“E
allora?”
Mi
portai una mano alla fronte e mi diedi dello stupido per aver pensato che
potesse aver compreso “Dobe, secondo te quante
probabilità ci sono che questa persona si ancora viva all’età di centouno
anni?”
Naruto
abbassò la testa, per poi alzarla nuovamente con uno sguardo determinato.
“Magari
si è ingozzata di verdure e ora e viva e vegeta e in piena salute. Non mi
arrendo, voglio provare a cercarla”. Sospirai ma non fui sorpreso dell’atteggiamento
positivo del mio compagno.
Tsunade
mi diede qualche altra informazione.
“Non
risulta la sua data di morte, quindi potrebbe essere ancora viva, ma è anche
vero che abita da sola in un luogo isolato, quindi nel caso fosse deceduta, non
lo abbiamo saputo!”
Pov Kakashi.
Ero
stato convocato all’ufficio dell’hokage di mattina presto.
Sicuramente
era una nuova missione che mi sarebbe stata affidata con il mio vecchio team.
Sarebbe stata una bella avventura affrontare qualsiasi sorta di missione con
Sakura e Sasuke. Chissà se sarebbero tornati al
villaggio senza uccidersi a vicenda, o meglio, chissà se la mia allieva si sarebbe
trattenuta dal mandare al creatore Sasuke.
Nonostante
per una volta fossi giunto a destinazione in anticipo, fui comunque l’ultimo
arrivato. Sasuke e Sakura, messi ognuno lontano un
chilometro dall’altro, erano già presenti nella stanza.
Sasuke
sembrava una statua talmente era immobile. Non sembrava nemmeno respirare.
Sakura al contrario, continuava a battere il piede destro per terra, come a
scaricare il nervosismo che manifestava sempre in presenza dell’Uchiha.
L’hokage invece spostava lo sguardo da un ragazzo all’altro,
timorosa di dire anche solo una parola che avrebbe potuto far scatenare
un’apocalisse.
Quando
mi vide entrare, si sentii sollevata. Mi misi tra Sasuke
e Sakura e attesi istruzioni.
“Bene,
vi ho convocato qui per una missione!” disse
“Di
che livello?”chiesi
“D”
disse imbarazzata.
Sia
io che Sakura sussultammo.
“Questa
missione è stata un’idea di Sasuke per aiutare Naruto!”
Alzai
gli occhi al cielo. Si ricominciava con quella storia. Ascoltai e feci finta di
niente. Per quanto assurda potesse essere quella situazione non potevo
discutere gli ordini dell’hokage.
Partimmo
subito alla ricerca di una scrittrice, che era andata ad abitare lontano da Konoha. Nonostante non sapessimo dove si trovasse, non ci
mettemmo molto a trovarla, solo perchè, secondo Sasuke, Naruto riusciva ad
avvertire la sua energia spirituale, la quale era molto forte.
Io
attribuii la poca fatica fatta per scovarla al caso.
Ci
ritrovammo davanti a una capanna malridotta e poco spaziosa.
Bussai
alla porta ma non ricevetti risposta.
Ero
stato messo al corrente del fatto che la signora che avrebbe dovuto abitare in
quel luogo, avrebbe potuto anche non essere viva data l’età che avrebbe dovuto
avere ed ero quasi sicuro, che una volta all’interno di quella capanna, vi
avremo trovato uno scheletro.
Per
fortuna mi sbagliai, non vi erano tracce di cadaveri.
L’interno
non era molto arredato, vi era solo l’essenziale. Delle tende bucate, un
tavolino con due sedie, una delle quali sembrava cadere da un momento all’altro,
un caminetto spento, un letto sfatto e un armadietto con qualche anta
sfasciata.
“A
giudicare dalle ceneri ancora calde del camino, direi che chiunque abiti qui,
sia appena uscito!” disse Sakura.
“Dunque
non ci resta che aspettare!”dissi “Di un po’ Sasuke,
questa missione l’hai richiesta tu. Cosa hai intenzione di chiedere a quella
signora?”
“Sarebbe
lungo da spiegare, lo saprai fra poco Kakashi!” mi
rispose serio.
“Non
vorrai tirare fuori la storia del fantasma di Naruto!”
chiesi quasi divertito.
“Non
ci credi ancora eh?” mi disse, ma poi alzando le spalle continuò “Non tirerò
fuori nessuna storia se non sarà necessario!”
Passò
circa un quarto d’ora e noi decidemmo di aspettare la signora fuori dalla
capanna. Sentimmo dei passi e alzammo tutti lo sguardo quando cedemmo una
figura avvicinarsi a noi.
Una
signora di piccola statura, dai lunghi capelli bianchi e due occhi azzurri,
vestita di abiti logorati dal tempo e
con un bastone che l’aiutasse a camminare si presentò davanti a noi.
Pov Sasuke
La
signora ci guardò confusa. Da come era rimasta sorpresa di trovarci lì,
sembrava che non vedesse un essere umano da parecchio tempo.
“Voi chi siete? Cosa volete da una povera
vecchia come me?” chiese con una voce un po’ tremula.
“Ci
scusi per il disturbo signora. Siamo ninja di Konoha
e stiamo cercando Hikari Hitono,
la scrittrice del libro “A contatto con gli spiriti!” dissi.
“S-sono i-io!?” disse iniziando ad agitarsi. In quello
stesso istante Naruto apparve accanto alla signora e con
li suo solito modo di fare allegro disse “Lo sapevo che era ancora viva!”
Sorprendentemente
la signora si girò di scatto proprio in sua direzione e dopo essere sbiancata,
fece cadere a terra il cestino di funghi che teneva nella mano sinistra.
Naruto
spalancò la bocca sorpreso non aspettandosi dalla vecchia una tale reazione “Incredibile
baa-chan, tu riesci a vedermi. Ora capisco perché sei
così informata sui fantasmi!” poi sorridendo continuò “Piacere, io sono Naruto Uzumaki e avrei un
problema. Siamo qui nella speranza che tu possa…”
“Basta!”
disse la donna guardando Naruto e poi rivolgendosi a
noi tutti disse “Ho chiuso con i fantasmi e niente di quello che potete dirmi
potrà farmi cambiare idea!”
Strinse i pugni e guardò un’ultima volta Naruto disse “Non mi importa quale sia il tuo problema
ragazzo, se vedi una luce entraci dentro e lascia
finire in pace gli ultimi giorni che rimangono da vivere a questa povera
vecchia!”
La
donna si diresse a passo il più spedito che poteva, verso la sua dimora,
sbattendo la porta dietro di sé e lasciandoci fuori sorpresi da un tale
atteggiamento.