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Autore: Laura Anita Winchester    27/04/2011    3 recensioni
Silente l'ha scelta come cavia.
Lei conosce già quel mondo. Lei sa come andrà a finire la storia. Come finirà lo scontro tra bene e male.
Ma qualcosa la spingerà a rimanere in quel mondo magico.
PS la storia comprende il seguito "Ti fidi di me?" e altri capitoli aggiuntivi.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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La prima settimana passò, come il primo giorno ad Hogwarts.
Astoria non mollava mai Draco, tranne che alla sera.
Lui mi aspettava sempre in piedi, anche tutta la notte, se passavo le serate a parlare con Piton e Silente.
Quella sera, invece, cambiai idea.
Non volevo più vedere il volto di Draco distrutto.
Ma non volevo perdonarlo per quello che mi aveva fatto.
Appena uscii dall’ufficio di Piton iniziai a salire le scale, fino al ultimo piano.
Percorsi i corridoi che circa un anno fa erano vuoti, mentre ora erano frequentati da molti ragazzi.
Vidi un amico di Harry dirigersi con tutta foga, verso la stanza delle necessità.
Lo osservai passare davanti al muro in pietra e superare la porta, che si era materializzata dal nulla.
Mi avvicinai al muro e mi accertai che non ci fosse nessuno nei paraggi.
Passai davanti al muro tre volte.
“Ho bisogno di qualcuno che mi aiuti a pensare. Ho bisogno di un posto dove poter pensare.
Una porta si materializzò, ed entrai.
Pensavo di ritrovarmi nell’enorme stanzone dove la maggior parte degli studenti dormiva, al sicuro dai mangiamorte e invece trovai semplicemente una stanza, vuota.

- E’ uno scherzo questo? – chiesi guardando le mura completamente bianche.

Sentii un rumore dietro la mia schiena e mi voltai.
Sul muro stavano apparendo delle scritte.
 
Non è uno scherzo.
 
Alzai un sopracciglio – Oh perfetto, mi mancavano i muri che parlavano.
Davanti a me comparve una poltrona e altre parole si formarono sulla parete liscia.
 
Siediti. Hai chiesto qualcuno con cui parlare, eccomi.
 
Feci come aveva detto lui e continuai a fissare il muro in silenzio.
Dopo qualche minuto mi stufai – Insomma non capisco, cosa può sapere un muro di tutto questo? Come può una cosa inanimata provare sentimenti?
 
Tu non sai da quanto tempo io ascolto le sofferenze altrui. Non parlo solo come muro di questa stanza ma, come muro dell’intera scuola. Ti ho osservato l’anno scorso superare ogni singolo cedimento di Malfoy. Ancora mi domando perché tu abbia scelto proprio lui. Lo sa  anche tu che non è una persona buona. Eccoti la dimostrazione, ora tu sei qua in questa stanza a parlare con un muro. Perché hai scelto lui tra tutte le persone di questa scuola? Tu che sai, come andrà veramente la storia. Tu che sai che loro perderanno. Tu che sai, che i Malfoy non saranno più veramente potenti.
 
Sorrisi – Allora, oltre alle orecchie, hai anche occhi.
 
I quadri del castello sono i miei occhi. Ora, rispondi alla mia domanda.
 
Mi mossi a disagio sulla poltrona – Beh, se hai prestato veramente attenzione al libro dovresti ottenere la risposta da solo. Harry vince su Voldemort perché ha qualcuno in cui credere. Amici. E’ una parola sola, quella che può darti la risposta. Voldemort perderà, perché non ha nessuno che realmente si fida di lui. La gente che lo segue, vuole semplicemente approfittare del suo potere, ma in realtà ha una enorme paura di lui.
 
E visto che sai che loro perderanno, perché hai deciso di scegliere Draco? Lui non ha amici. Harry invece ne ha molti. Seguendo le tracce di Draco hai perso molte amicizie.
 
Sorrisi – In realtà volevo rischiare. So perfettamente cosa accadeva a Harry e ai suoi amici durante tutta la storia, mentre di Draco non sapevo nulla, apparte qualche accenno sul fatto che sembrava cambiato. E riagganciandomi a quello che ho detto prima, Draco è come Voldemort. Non ha amici. Non ha nessuno di cui fidarsi e quindi nessuno con cui confidarsi.
 
Quindi tu pensavi di essere in grado di aiutarlo? Tu, che arrivi da un’altra dimensione, pensavi davvero di poter cambiare il suo essere malvagio?
 
Mi alzai di scatto completamente furiosa – Che diavolo! Ho chiesto una persona che mi consoli, non che mi attacchi!
 
RISPONDI ALLA DOMANDA! O ti spaventa la sapienza di un muro?
 
Rimasi in piedi a fissare il muro – Io non sono nessuno, diamine! Come lo sono tutte le persone di qualsiasi dimensione. Siamo tutti sullo stesso piano. Non intendevo darmi delle arie, semplicemente perché so come andrà a finire questo fottuto mondo! Ho scelto Draco perché lui è solo. E lo rimarrà, se io non lo aiuterò a superare questi momenti! Si ritroverà sposato con quella Astoria semplicemente, per portare avanti la dinastia purosangue dei suoi genitori! Ma lui non la vuole! Sin dal primo mento gli ho promesso che sarei stata sempre con lui, quando avrebbe sofferto! Non sono nessuno. Voglio semplicemente che Draco non si trovi in un mondo che poi odierà per tutta la sua vita. Voglio, semplicemente, che lui sia felice – la mia voce si era abbassata quasi ad essere un sussurro – Draco, a differenza di quello che hai detto tu, non è malvagio. E’ un ragazzo spaventato. Vuole semplicemente sentirsi dire da suo padre che è fiero di lui. Ma non si rende conto che quell’uomo, finchè rimarrà a stretto contatto con Voldemort, non gli dirà mai una cosa simile. Sua madre, invece, è la persona più pura che abbia mai conosciuto. A differenza di come me la immaginavo, tiene molto a suo figlio. Vuole il meglio per lui. Ed è pronta anche ad infangare il nome della famiglia, pur di vederlo sorridere.
Finito il discorso le mie ginocchia cedettero e io crollai sul pavimento freddo piangendo.
Alzai lo sguardo verso il muro aspettando la sua risposta.
 
Quindi è questo quello che provi e pensi di lui? Sei assolutamente sicura di quello che stai facendo? Ti puoi fidare di lui?
 
Abbassai lo sguardo – Non sarò mai sicura di quello che faccio o farò. So semplicemente che lui si fida di me e io so di potermi fidare di lui.
 
Ma lo hai visto con i tuoi stessi occhi. Lui ti ha tradita.
 
Scossi la testa – Non importa.
 
Lui ha infangato la vostra promessa.
 
Scossi nuovamente la testa – Non importa.
 
Sei un ingenua a poter soltanto pensare, che lui ti ami ancora dopo tutto questo.
 
Scossi la testa e mi alzai – A differenza di te, non ho dei limiti di sopportazione. Se vuoi criticarmi e scoraggiarmi fallo, ma io ho dato la mia parola e non la infangherò per una stupidaggine. Lui preferisce lei? Non importa. Io ho promesso che lo avrei aiutato e lo farò. Gli ho dimostrato la mia fiducia cancellando i ricordi della mia famiglia. Lui mi ha dimostrato la sua non dicendo alla sua famiglia che sono una mezzosangue. Voglio semplicemente dire che lo amo. Sarò stupida io, ad innamorarmi del primo stronzo che passa, ma lo amo. Sono pronta a sacrificare me stessa per lui…
Mi fermai sentendo il rumore della parete che scriveva.
Alzai lo sguardo.
 
Girati.
 
Mi voltai e la mia attenzione si concentrò vicino alla porta, dove Draco mi guardava con gli occhi spalancati e lucidi.
Sorrisi amaramente – Quanto hai sentito di tutto questo? – chiesi mentre indicavo la parete scritta.
Lui rimase la a fissare l’enorme parete – Il necessario.
Mi avvicinai a lui – Bene, ora che sai quanto io tenga a te puoi anche pensare all’enorme casino che hai combinato – dissi, mentre gli passavo affianco per uscire dalla stanza.

- Aspetta - disse lui andando verso la poltrona.

Mi voltai a guardare la scena.

- Aiutami – sussurrò lui al muro.

Questo cancellò la nostra discussione e iniziò a scrivere.
 
Vorresti risolvere tutto così? L’hai sentita. E’ stato il tuo desiderio di sistemare tutto a portarti qui, ora dimostra di esserti pentito. Avanti hai la tua opportunità, o hai troppa paura per dimostrarlo? Avanti, abbatti quelle pareti che crei per non mostrare quello che veramente sei. Dimostrale che non ha torto sul tuo conto.
 
Lui rimase in silenzio forse per riflettere su quello che stava per fare.
 
Dillo, avanti, lei l’ho ha fatto.
 
Lui abbassò lo sguardo – E cosa dovrei dirle? Che sono solo uno stupido, ad aver solo pensato che Astoria fosse veramente innamorata di me?
Lei mi ha dimostrato di avere fiducia in me. Io invece ho pensato solo al valore della famiglia. Ha ragione, vorrei semplicemente sentire quella maledetta frase uscire dalle labbra di mio padre, anche se so che non usciranno mai. Mio padre è un uomo completamente chiuso in se stesso. Non dimostrerà mai di essere debole e io non posso fare molto, per cambiare tutto questo. Voglio semplicemente rendere felice la mia famiglia. Ma non posso, non riesco a seguire le orme di mio padre. A quanto pare Anita, mi conosce molto meglio di quanto io conosca me stesso. Sono stato uno stupido a tradirla così. Io ho sbagliato.
Scossi la testa. Non riusciva a convincermi.
Draco si accorse del mio movimento e mi guardò – Cosa posso fare per fartelo capire?
Lo guardai dritto negli occhi – Butta giù quelle stupide barriere, Draco. Dimmi quello che voglio sentire.
Lui si alzò e si avvicinò a me – Cosa posso dirti? Ho sbagliato, va bene? Sono uno stupido, un idiota.
Si avvicinò finchè le punte delle nostre scarpe si toccarono.
Stringevo al petto la cartella e lo guardavo in silenzio.

- Perdonami, ti prego – sussurrò lui mentre una lacrima scendeva dai suoi occhi.

Sorrisi dolcemente – Dillo Draco. Ti prego, dillo.
I suoi occhi, di un colore azzurro puro, fissavano i miei alla ricerca della soluzione.
Appoggiai la mia fronte contro la sua – Dimmi quello che pensi. Siamo soli, Draco. Non c’è nessuno che ci possa vedere, tranne queste maledette pareti. Sembra difficile ma è la cosa più semplice di questo mondo. Due parole Draco.
Lui rimase in silenzio a fissarmi, poi sussurrò – Ti amo.
Sorrisi – Era solo questo. Ci voleva così tanto? – chiesi.
Lui scoppiò a ridere e mi baciò.
Mi staccai da lui e mi rivolsi al muro – Mi hai fatto incazzare come una belva, ma alla fine hai sistemato tutto.
Sorrisi guardando la risposta.
 
E poi i muri non hanno sentimenti vero? 

angolo autrice
ecco il nuovo capitolo come promesso! E' un po' sdolcinato e scontato secondo me... ma i pareri toccano a voi!
Vi chiedo scusa se ci sono errori di qualsiasi genere, ma oggi sono andata a fare la visita oculistica e ho le pupille superdilatate a causa del collirio D= e non vedo praticamente nulla.
voi vi chiederete "ma allora come fai a scrivere?" la risposta è semplice scrivo senza guardare la tastiera (diciamo che è un tentato suicidio perchè non vedo cosa sto scrivendo ora D=)
vi chiedo davvero scusa! grazie per le recensioni =D 
   
 
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