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Autore: Psplik    27/04/2011    1 recensioni
Non avrebbe potuto tenerlo con sé per sempre, eppure voleva provarci. Non le sembrava giusto rinunciare così.
Ne valeva la pena, di questo era assolutamente certa.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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L'ultimo giorno di sempre.
L'amore non invecchia.
L'amore si ricorda.

 

-Eri più consapevole della tua vecchiaia dieci anni fa, Ephram.-
-Tu non ne sei mai stata consapevole, Bells.- Annabelle rise.
-Questo è vero, ma è perché sono sempre rimasta giovane!- esclamò.
Lui sorrise.
-Vieni a letto, Bells. È davvero tardi.-
-Oh, come sei noioso. Cinquant'anni fa avresti riso se ti avessi detto che un giorno saresti andato a dormire alle nove di sera.- borbottò la donna, appoggiando i vestiti che aveva indossato durante la giornata su una sedia di fianco al letto matrimoniale.
-Cinquant'anni fa, Annabelle, avevo trent'anni.- sbottò lui, divertito dalla cocciutaggine della moglie che non era di certo cambiata col passare del tempo.
-Dettagli Ephram. Dettagli.- sospirò, stendendosi accanto al marito.
-Sono così stanco, Bells.-
-Sono stanca anch'io. Ma non voglio lasciarti solo, Ephram.-
-Abbiamo passato una vita insieme, Bells. Ce ne andremo ancora per mano.-
Annabelle rise di gusto, tirando un pugno leggero sulla spalla del marito.
-Non sei cambiato, Ephram. Sei sempre un pessimo bugiardo.-
-L'ultima volta che me l'hai detto, Bells, avevi torto.-
Annabelle piangeva poco. Annabelle non piangeva mai, a dir la verità.
Eppure i ricordi, quelli di quel loro amore che si era opposto al passare degli anni con decisione, la commuovevano sempre.
Ricordava sentimenti che provava ancora.
Ricordava quando erano nati.
L'inizio dell'amore, il loro amore, non l'avrebbe potuto dimenticare nemmeno volendo.
-Quanti anni sono passati, Bells?- sussurrò l'uomo abbracciandola dopo qualche secondo di silenzio.
-Che importa? Siamo qui. Siamo noi. Non è cambiato niente, siamo solo più raggrinziti e stanchi.- rispose Annabelle con una risata.
Era sempre stata così. Allegra, ironica, anche se c'era molto più di questo, dentro di lei.
Era strana, la sua Annabelle. Eppure non gli aveva mai dato fastidio.
L'aveva amata sempre, fin dal momento in cui l'aveva scelta. In cui si erano scelti.
Si alzò di scatto dal letto, gemendo lievemente per il dolore che gli aveva procurato quel movimento repentino e si diresse verso la cassettiera in fondo alla camera.
-Sei per caso ammattito all'improvviso, Ephram Evans?- domandò la donna, tornando seria.
-Sei sempre stata tu, la matta, fra noi due, Annabelle. Sto cercando una cosa, ovviamente!- sbottò lui, infastidito.
-Cosa, di grazia?- rispose lei, inacidita dall'irritazione del marito.
-Oh, fatti gli affari tuoi!- sibilò, continuando a frugare istericamente nel cassetto disordinato. La moglie ridacchiò dalla sua postazione.
Il loro amore era principalmente costituito da questo.
Piccoli battibecchi. Risposte evasive. Risate.
Soprattutto risate. Insulti, alle volte.
Ed era sopravvissuto a tutto.
Loro, insieme, erano sopravvissuti a tutto.
-Eccolo!- esclamò Ephram, tirando fuori da tutto quel marasma l'oggetto tanto cercato. Annabelle sgranò gli occhi, sorpresa.
-Come diamine c'è finito quello lì? Pensavo che l'avessi perso da... beh... da un quarto di secolo!- disse, avvicinandosi in fretta al marito.
-È cominciato tutto da questo, Bells. Ricordi?-
-Come potrei dimenticare...- sussurrò la donna, prendendo il piccolo osso di gomma verde fra le mani. Si stesero a letto insieme.
-Stringimi la mano, Bells. Sono così stanco.- la donna sorrise, accanto a lui.
-Volevamo durare per sempre, ricordi, Ephram?- lui annuì nel buio, sorridendo con lei.
-Tu e le tue frasi ad effetto, Bells. Adesso dormi, sarai stanca.-
-Oh, già. Sono davvero stanca, Ephram. Tanto stanca da credere che il mio “per sempre” sia quasi finito.-
-Forse è così, Annabelle. Lo è anche il mio, del resto.-
-Sono felice Ephram. Sono sempre stata felice con te.-
-Anche io, Bells. Dormi, ora. A domani, tesoro.- sussurrò l'uomo nel buio.
-A domani, Ephram.- rispose lei, chiudendo gli occhi per l'ultima volta, con la mano ancora stretta in quella del marito, che racchiudeva l'osso di gomma ritrovato.
Ci sono persone che dicono che l'amore non esiste.
Ci sono persone che dicono che non esiste quello vero.
Ci sono persone che ci credono con tutto il loro cuore.
E poi loro due, che amavano e basta.

È finita.
E ci sono i loro nomi.
Ephram e Bells. Ecco come me li immagino.
Grazie a chi legge e a lampadina, che recensisce sempre :DD

  
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