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Autore: Clodie Swan    27/04/2011    8 recensioni
Il secondo capitolo della parodia che ha per protagonista un Edward sadico ed ironico. Stare con un'umana può rivelarsi davvero stressante per un vampiro. Specie se lei ha l'abitudine di ferirsi in continuazione.Ma per il povero Ed non sarà così facile liberarsene.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
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- Questa storia fa parte della serie 'Le parodie del sadico Edward'
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CAP 2
Regali d’addio


Il sangue di Bella scorreva a fiumi e quell'aroma mi stuzzicava il palato facendomi produrre una quantità industriale di veleno nella bocca. Tutti avevano lasciato la stanza a tempo di record, neanche avessimo fatto un’esercitazione antincendio.
Avevano portato Jasper fuori in giardino perché si desse una calmata. Come se bastasse una boccata d’aria...Il poverino intanto aveva sdradicato un albero e se lo stava dando in testa, autocommiserandosi. Poveraccio!  Non che io stessi meglio di lui...
Bella era  tutta sporca di sangue e di panna delle torta. Slurp! L’esatta immagine di quello che avrei voluto io per il mio compleanno.
"Portiamola in cucina" disse Carlisle accennando alla povera festeggiata.
"Buona idea, papà. Comincia ad accendere il forno."
Carlisle fece un sospirone. "Intendevo portarla di là per medicarla. Alice prendimi la borsa."
Certo che faceva comodo avere un medico in famiglia...soprattutto con Bella nei paraggi.  Pensate se faceva il macellaio!
Portai in braccio il mio piccolo mon cherì e la feci sedere sul tavolo mentre Carlisle -nervi d'acciaio si accingeva a fasciarle la ferita tutto tranquillo.
"Ehm, amore come stai?" chiesi a Bella premuroso per compensare il mio sguardo famelico.
"Benissimo amore, non ti preoccupare." mi rispose lei pallida come un cadavere e con il sangue che le usciva a litri dal braccio. "Forse, però è meglio che esci, Edward." aggiunse, notando che la mia bava toccava terra. “Non voglio che soffri per me.”
Parlava lei che grondava sangue come una fontanella!
"Vai a consolare Jasper, poverino." mi disse Carlisle.
Consolare Jasper? Per avermi quasi ucciso la fidanzata? Lo andavo a prendere a calci quel disgraziato!  Casualmente, Alice non aveva previsto nemmeno quell'incidente...che sola!
Comunque decisi che era meglio allontanarsi se non volevo che la mia gola andasse a fuoco e me ne andai in giardino da Jasper che piangeva lacrime di coccodrillo. Avevamo fatto la zona assetati. Gli diedi una pacca sulla spalla. Alla fine non era colpa sua se quella disgraziata aveva il sangue più appetitoso sulla faccia della Terra.
Risalii quando Bella fu rattoppata, pulita e stirata e pronta per essere portata a casa. Carlisle, mentre lavorava al punto croce sul suo braccio, le aveva raccontato la storia della mia trasformazione e di quanto ero carino quando avevo gli occhioni verdi. Bella raccattò tutti i regalucci e salutò i miei famigliari timidamente come il suo solito.
“Grazie per la bella serata e scusate tanto il disturbo.” ???? Ma da dove era uscita questa?
Mi misi alla guida della carretta e accompagnai Bella in silenzio. Ero ancora troppo sconvolto. Quella sera cominciaii a capire cosa significasse perdere qualcosa di così bello e prezioso.Quanto tutto fosse così effimero, specie le cose che più amavo. Se avessi potuto, avrei pianto! Non avrei mai più trovato un pianoforte come quello!
“Ti prego, parlami.” mi supplicò Bella.
“Che ti devò dì?” le resposi. Sciagurata distruttrice di strumenti musicali!
"Scusa, è stata colpa mia. Potevo fare più attenzione..." Certo che poteva! Quell'imbranata manco la carta da regalo sapeva aprire! Ma perché non se ne era andata a festeggiare i diciottanni con i suoi compagni di classe come chiunque altro?
"Se fossi stata a casa di Mike Newton non avresti rischiato la vita. Al massimo ti avrebbero dato un cerotto o accompagnato al Pronto Soccorso."
"Chi lo sa.” ribattè lei  “Con tutti i casi di malasanità che ci sono in giro... E poi preferisco morire piuttosto che stare con quel viscido di Mike Newton." Su questo non potevo darle torto.
Bella insistette perchè mi infilassi in camera sua per farsi coccolare e aprire con me gli altri regali.
“Ma deciditi! Li vuoi o no sti benedetti regali?”protestai scocciato.
“Li voglio” rispose Miss Contraddizione. “Basta che vieni su a pomiciare!”
Eravamo alle solite. Le diedi un bacino cercando di evitare il risucchio della sua linguona assatanata, e sgattaiolai al piano di sopra. Bella salutò il padre, ancora stravaccato davanti alla tv, gli disse di essersi divertita un mondo e di aver ricevuto dei regali stratosferici.
“Bene. Mi fa piacere.”commentò lo sceriffo della città senza neanche notare che la figlia aveva il braccio tutto fasciato. Gli abitanti di Forks potevano proprio dormire sonni tranquilli!
Bella mi raggiunse in camera con il pigiamino sexy che si era comprata per me. Era tutta felice come se non avesse quindici punti sul braccio e aprì tutta eccitata tutti i suoi bei regalini.
Uno era dei miei genitori: un biglietto per andare in Florida da sua madre. Era un modo per dirle: levati dalle balle? Poi vide il mio cd che le fece venire i lacrimoni agli occhi.
“La tua musica? E’ bellissimo amore!”
Ehhh modestamente...Mi pettinai il ciuffo.
“Dal momento che non posso portare il mio piano fin quassù, ti ho inciso i miei brani migliori” commentai con voce languida.
Non potrei portarlo neanche volendo il piano, visto che ci sei caduta sopra e lo hai sfasciato.” aggiunsi mentalmente masticando amaro.
Quel pensiero mi fece sprofondare in una profonda tristezza. Per consolarmi mi tenni Bella abbracciata e diedi una sniffata forte al suo profumino stile John Belushi.
Mentre Bellina si addormentava teneramente abbracciata a me, presi una decisione.
Non potevo bere il suo sangue. Rischiavo di ucciderla o farla uccidere ogni tre secondi...ma che ci stavo a fare insieme????
Tornato a casa feci un discorso strappalacrime ai miei annunciando che dovevo lasciare Bella per il suo bene. Tutti si commossero e andarono a fare in bagagli di corsa.
"Salutami Bella."mi disse Alice.
"Si, si." Con tutti i casini che ho per la testa figuramoci se me lo ricordavo.
"Non lo farai." rispose lei guardando nel futuro.
"Allora che me lo chiedi a fare?!"
In cinque minuti, la Famiglia Cuore, svuotò la casa e partì per Denali.
Dopo ottant'anni, finalmente avevo la casa tutta per me!

  
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