Perdonate
la mia lunga assenza!!! =( Scusatemi scusatemi scusatemi... ho avuto un
pò di problemi e non sono riuscita a dedicarmi alle
fanfiction, mi dispiace davvero molto per il disagio =( Scusatemi
ancora...
Ma
sono tornat, yeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeehhhhhhhhhhhhh XD
Allora,
dove eravamo rimasti... Edward aveva letto la famosa e-mail sul pc di
Bella ... quindi come sarà andata? Ecco a voi il capitolo!!!
Ovviamente ringrazio tutti di cuore per le recensioni e per i commenti
anche privati che mi avete inviato!!! Grazie mille davvero!!! Siete
fantastici!!!
Pov Edward
Non
ho sentito Bella per tutto il week-end. Ho provato a
cercarla a casa più volte, ma nulla. Non era lì
oppure dormiva, o studiava,
questo a detta di Charlie che ne ha fatto da portavoce. Non so che
succede. Ho
provato a chiedere spiegazioni a mia sorella Alice, ma neanche lei sa
spiegarsi
questo suo comportamento. Non capisco che le prenda. Sono
preoccupato, soprattutto dopo aver letto
l’e-mail di Mike. Cosa voleva dire? Cosa
c’è nascosto dietro quelle parole?
Cos’era successo?
Alice pensa che forse sia malata e per questo ha saltato la
scuola in questi giorni e non si sia fatta sentire per tutto il
week-end. Non
so se crederle. Se fosse così, perché non avrebbe
potuto chiamarmi? Perché
uscire di casa, se davvero è questa la verità?
***
Il
cortile della scuola è pieno di studenti. Mancano dieci
minuti al suono della campana e ho tutto il tempo di cercare Bella.
-
Vedi il suo pick up?
-
Non ancora Alice! – Le rispondo
scendendo
dall’auto.
-
Dici che è venuta a scuola?
-
Lo spero…
Alice sospira.
Si guarda intorno
come me mentre arriviamo nel cortile.
-
Quindi mi hai detto che quella sera non hai
notato nulla di strano in lei?
-
Dormiva Alice! Non c’era nulla che
non andava… -
non le ho parlato dell’e-mail, devo prima capire di cosa si
tratta.
Mia sorella si
siede su di una panchina
dando un’occhiata ad ogni volto presente in quel posto. Io
rimando in piedi
accanto a lei, cercando di individuare la mia migliore amica.
Bella non si
era mai comportata così. Mi
sento nervoso perché non conosco la natura di
quest’allontanamento. Si, sento
che si è allontanata, percepisco un distacco, un brutto
presentimento. Forse mi
sto facendo impressionare dalla successione di eventi che non aiuta la
situazione, però…
- Eccola!!!
– Alice scatta dalla panchina e mi
indica con l’indice la mia migliore amica.
E’
appoggiata ad un albero, il suo viso
chino a guardare l’erba illuminata dal sole. Indossa la sua
felpa grigia con il
cappuccio che le copre la testa e in parte il viso e alla spalla
sinistra porta
la sua borsa preferita.
Mi acciglio
quando mi accorgo che non è
sola. Accanto a lei c’è Newton, preso ad emettere
grosse risate con il suo
branco di scimmie urlatrici.
Senza
accorgermene io e mia sorella ci
stiamo avvicinando nella sua direzione.
Ci facciamo spazio tra i gruppi di studenti tendendo d’occhio
Bella.
-
Edward! – una chioma bionda mi
ferma postandosi
di fronte a me.
-
Tanya… ehm, ciao.. –
guardo ancora Bella prima
di rivolgerle parola e sguardo.
-
Come stai? Ti ho inviato alcuni sms in questo
fine settimana…
-
Ehm si… scusami, sono stato un
po’ distratto…
compiti, saggi, relazioni… - mento.
-
Tranquillo Ed, sono sicuro di rifarai questo
venerdì sera!- mi sorride mentre la guardo confuso.
-
Venerdì sera organizzo una festa a
casa mia, mi
farebbe piacere se vieni… anche tu ovviamente Alice!
Mia sorella le
sorrise accennando un si con
il capo.
-
Certo Tanya, mi farebbe piacere venire!
Il tintinnio
della campana interrompe la
conversazione. Alzo lo sguardo verso l’albero, dove Bella era
poggiata pochi
minuti fa. Ma non c’è.
“Dannazione”
penso.
-
Ci si vede dopo allora !
-
A dopo Tanya - fa eco mia sorella mentre le mimo un cenno per
salutarla.
- Dai
Ed, vedrai la incontriamo in mensa
sicuramente!
Eppure
c’è qualcosa che non mi quadra.
Bella sembrava triste. Era assente. Questa cosa mi preoccupava e non
poco. Mi
sorprende che sia venuta a scuola. Non mi ha chiamato, non mi ha
risposto a
nessuno dei messaggi. Cosa diavolo le prende? Il nervosismo aumenta e
la voglia
di parlarle è direttamente proporzionale ad esso.
***
Esco
dall’aula con il permesso di andare in
bagno. Ho inviato due sms a Bella e come infelicemente immaginavo, non
ho avuto
alcuna risposta. Non so se sono più arrabbiato o
più deluso. Non so se la
preoccupazione è lecita quanto l’ira. Non so chi
è quella Bella. Non la
riconosco. Continuo a ripensare a lei, in un angolo, appoggiata a
quell’albero
quasi all’ombra, con il capo chino coperto dal cappuccio
grigio, senza fare il
minimo movimento, quasi non si percepiva respirasse.
Attraverso il
corridoio che mi porta ai
bagni maschili dell’edificio. E’ vuoto.
Niente
mi opprime di più di un tale peso
sulla mia coscienza. Mentire e mentire. Continuare a farlo per il bene
di una
persona a cui tieni. E’ giustificabile? E’ lecito
farlo a discapito di me
stessa? Posso torturarmi in questo modo calpestando dignità
e orgoglio per il
mio migliore amico?
Credo di si. Non posso permettere succeda
qualcosa. Non voglio che questa storia lo coinvolga. Devo trovare una
soluzione, ma è così difficile. Avrei voglia di
urlare al mondo, ho voglia di
farmi sentire, di far ascoltare a tutti la mia voce, ma mi trovo come
in una
prigione. Una prigione di bugie e menzogna.
I corridoi sono vuoti. Attraverso l’area
est dell’edificio per arrivare ai bagni. Afferro il telefono
dalla tasca per
cancellare i messaggi di Edward. Devo fare anche questo.
Bella
perché ti comporti così?
Sono
preoccupato…
rispondimi ti prego…
Bella mi devi
rispondere ora!!! Subito!!!
Fatti viva, te lo
chiedo per favore…
-
Bella! – alzo la testa e trovo il
mio migliore
amico di fronte ai miei occhi.
Non lo so il
perché, ma quest’incontro mi
procura un vuoto allo stomaco. Non so se è perché
non ci vediamo da un paio di
giorni e in quest’arco di tempo ho sentito molto la sua
mancanza, oppure perché
ho paura, ho pura e forte paura.
-
Edward! – faccio un passo avanti
come per
raggiungerlo e abbracciarlo forte, per perdermi nelle sue forti braccia
che
hanno sempre saputo consolarmi. Ma mi fermo. Non lo faccio. Non posso
farlo…
Prima che
potesse parlare sento una voce
dal corridoio.
-
Si e poi ci andremo a fare due birre!
-
Mike due a te non bastano – e poi
grosse risate
fastidiose, che mi provocano subito un brivido lungo la schiena.
-
Su entra qui!- dico allarmata a voce bassa a
Edward, spingendolo dentro lo stanzino dei cancellini della scuola,
chiudendomi
alle spalle la porta delicatamente.
-
Shhh! – gli dico poggiando le mie
dita sulla sue
labbra.
Mi
guarda. E’ preoccupato lo vedo, ma anche
arrabbiato. Ha ragione, starei anche io in questo modo.
I suoi occhi
verdi mi scrutano per cercare
di far luce in questa storia. Percepisco che vuole capire che tutto gli
è
annebbiato. Ascolta le risate e gli scherzi di Mike e Paul mentre
passano
davanti alla porta che ci separa da loro. Guarda verso di essa,
attraverso il
vetro semi trasparente per poi poggiare il suo sguardo ancora su di me
che
ancora lasciavo le mie dita sulla sua bocca. I suoi occhi sono
sospettosi. I
miei sono lucidi, per la paura di quegli attimi.
-
Mi dici che cazzo succede? –
esordisce appena
capisce di poter parlare. La sua voce è bassa ma dura.
-
Non succede proprio nulla Edward…
- gli dico con
calma accennando un mezzo sorriso, ma lo ritiro dopo pochi secondi
perché il
suo sguardo mi fa essere così triste. Non posso fargli del
male. Ma non voglio
che gli sia fatto da altri.
Conosco
l’unico modo per allontanarlo, per tirarlo
fuori da questa storia. Ed è la cosa che più mi
fa male. L’unico modo per farlo
stare bene è allontanarlo da me. Per tenerlo al sicuro.
Una forte
morsa allo stomaco mi fa chinare
il capo, quasi accennando il mio dolore. Gli occhi sono lucidi, sempre
di più.
I suoi luminosi e preoccupati mi scrutano, si muovono veloci, cercando
un perché,
un come, un motivo valido.
Ma
l’unico motivo valido potrebbe metterlo
in pericolo e questo è l’ultima cosa che voglio.
Ho paura di
non potermici ritrovare più
così. Ho paura di non poter avere più un
occasione per stargli così vicina, in
questo stretto stanzino che ci fa stare l’uno di fronte
all’altro con pochi
centimetri che ci dividono. Ho paura, una paura che mi assale e fa si
che
scenda la prima lacrima.
-
B-bella… che succede? - la sua
voce ora è piena
di preoccupazione. La sento, mi inonda, la godo forse per
l’ultima volta.
-
Ed-edward.. – cerco le parole,
perse e mai
cercate. Se c’era una cosa di cui ero certa nella mia vita
era proprio quella
di non pronunciare mai ciò che sto per dire.
Mi manca. Mi
è mancato in questi giorni, ho
pianto così tanto per lui, perché avevo bisogno
di lui. Mi mancherà, so che mi
mancherà da morire. So che la sua assenza non mi
farà bene. Niente più
passeggiate nel bosco, niente più risate e scherzi mentre
siamo stesi sull’erba
del giardino della scuola, niente più mercoledì
sera da lui per vedere i nostri
film preferiti. E io che me la presi con lui per tre giorni
perché mi aveva
costretto a vedere Batman Begins. Lo rivedrei altre 100
volte con lui. Con il
mio migliore amico. Con Edward.
Reprimo tutti
questi pensieri, ora che mi
hanno suscitato solo la voglia di gettarmi tra le sue braccia, di
godere questo
momento con lui, di piangere sulla sua maglietta blu e sentire le sue
mani
asciugarmi le lacrime e tenermi il viso.
Reprimo tutto.
Nascondo tutto. Cerco la
forza. Respiro. Lo faccio solo per te Edward.
-
Sai cosa c’è Edward?
C’è che sono stanca di
questa amicizia! – piango, non toglietemi anche questo vi
prego.
-
Sono stanca dei tuoi messaggi, sono stanca
del
tuo continuo cercarmi, sono stanca!!! Devo vivere capisci…
non posso
preoccuparmi anche di quello che pensi tu!!! – il mio tono di
voce era alto, perché
non avrei potuto fare altrimenti, dovevo dire tutto velocemente e nel
modo più
diretto possibile.
-
M-ma… Bella! Se si tratta di Mike,
solo perché ti
ho detto che non mi piace, non c’è
problema…
non mi interessa lui…
-
No!!! No!!! Ma non capisci??? Io non posso
rimanere incollata a te, ho bisogno di altro, ho bisogno di conoscere
persone
nuove, non posso chiudermi in questo nostro rapporto!!!
-
Ma non lo devi fare!!!
-
Ma accadrà!!! Sta già
accadendo in quest ultimo
periodo…
-
Perché ti stai inventando questa
scusa?
-
Non è una scusa Edward!!!
I-io… - un respiro…
due… chiudo gli occhi… mi mancherà
così tanto…
-
Io non voglio essere tua amica!!! I-IO NON
VOGLIO QUESTO DANNATO RAPPORTO EDWARD!
I suoi occhi.
Li guardo per un secondo, ma
non ce la faccio. Lucidi, amareggiati, delusi.
La mia
più grande bugia ha appena distrutto
tutto ciò che per me è importante.
Il mio corpo
cade simultaneamente in un
buco nero, un pozzo senza fine, una lunga caduta di ricordi.
Non riesco ad
alzare lo sguardo. Chiudo gli
occhi forte come per fare l’ultimo sforzo e trovare la forza
di dirgli addio…
definitivamente.
Sento i suoi
respiri, immagino il suo viso,
cupo e deluso.
-
Ti risparmio il disturbo… Eri un
illusione, il
nostro rapporto lo era… addio Bella…
Non ce la
faccio. Non lo guardo. Mi passa
accanto. Respiro tutto lui per l’ultima volta.
Il rumore
della porta che si chiude fa si
che il dolore represso ora si liberi dentro di me. E così
è infatti.
Mi piego in
due. Lo stomaco mi fa male. La
gola è fastidiosa perché il pianto è
sempre più forte. I singhiozzi sommessi
rimangono dentro. Tutto rimane dentro e dovrà rimanerci.
Solo le lacrime ora
vanno via. Mi abbandonano, mi lasciano lì, così
come ha fatto lui.
Mi manca da
morire.
Non linciatemi vi prego... a tutto c'è un perchè... hihihi... Allora cosa ne pensate? Come avreste reagito in una situazione del genere se vi foste trovati nei panni di Edward?