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Autore: relie    08/02/2006    0 recensioni
Lui...un ragazzo nato dall'unione tra una strega e un Babbano. Lei...erede illegittima di un antenato oscuro. Lui è un Grifondoro, lei una Serpeverde. Ma l'interesse di lei presto diventerà l'ossessione di lui e il destino li legherà, per lottare insieme quell'antenato ritornato in vita... P.S. Lui NON è Harry Potter
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Seamus Finnigan, Severus Piton, Tom Riddle/Voldermort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Infine era successo…il signore Oscuro era tornato.
La morte di Diggory era la testimonianza infallibile di quanto provava il mio tatuaggio dietro la schiena.
Cosa avrei dovuto fare? Ancora pochi giorni e la scuola sarebbe finita.
Poi sarei dovuta tornare da mia madre…questa volta come sarebbe fuggita?
Questa volta…non erano più voci…era la realtà! Lui era tornato...
Il signore oscuro dal quale mia nonna si è sempre nascosta con mio padre…e così…come ancora mia madre si nasconde con me...
Che fare? Avevo paura…paura da morire...di essere così scoperta alla realtà…alle mille verità del mio passato…del mio sangue...
E sopratutto davanti alla prospettiva di essere lontana da Seamus…perché avrei dovuto…avrei dovuto allontanarmi da lui prima…prima che LUI tornasse…ma era tutto troppo tardi perché ero vicina a Seamus più che a chiunque altro e LUI…era già tornato...
E io non avevo ancora detto nulla a Seamus…anzi…era meglio che lui non sapesse…se avesse saputo…ora…forse lui…verrebbe ucciso…se LUI lo venisse a sapere...venisse a sapere che io…che io...
La verità era così bruciante in quei giorni da farmi male…stramaledettamente male...
E io continuavo a fuggire…fuggire da quella realtà e da Seamus…se non continuassi a fuggire coinvoilgerei anche lui…e io non volevo fargli del male…Seamus!

Non ero più riuscito a parlare con Helen per tutto il tempo dopo quella tragica giornata della terza prova. Lei era terribilmente livida e spaventata quando Harry tornò con il corpo di Diggory.
Era una cosa tragica, ma nessuno riuscì a capire cosa fosse successo veramente. Tuttavia dalle espressioni di Helen capii che lei...sapeva qualcosa. Doveva saperlo.
Altrimenti voleva dire che aveva un legame con Diggory, il che non era vero.
Ma perché lei sapesse qualcosa più di tutti noi mi fu un vero mistero.
Ma non essendo più riuscito a parlarle non riuscii a capire.
Quando decisi di tenderle un'imboscata dopo le lezioni?BR> -Southwork? E' andata via…e' tornata a casa ieri quando è venuta sua madre a prenderla.-
Mi disse una delle seu compagne.
-Che cosa?! Perché?-chiesi.
-Non saprei, credo per problemi familiari, ne aveva parecchi, a quanto pare.-disse quella ragzza ricciuta allontanandosi.
Perché?! Se ne era andata senza dirmi niente!
Inoltre la storia dei problemi familiari mi puzzava troppo. Non sembrava reale. C'era sicuramente qualcos'altro dietro. Ma lei non me lo aveva detto…non aveva voluto dirmelo oppure…non poteva dirmelo?
Passai I miei ultimi giorni a Hogwarts a chiedermi il perché finché l'ultimo giorno Silente annuciò il ritorno di Colui-che-non-deve-essere-nominato.
Impossibile! Fu la prima cosa che riuscii a pensare…ma…e se Helen...
Se Helen avesse qualcosa a che fare con il suo ritorno?!
Oppure…la madre di Helen fosse una Mangiamorte? Allora era possibile…molti dei genitori di Serpeverde erano stati Mangiamorte…ma…Helen...era impossibile! La mia fantasia stava correndo troppo...eppure quell'ansia...quella paura...e quella dannatissima situazione!
Completamente in balia dei miei pensieri su Helen, presi l'espresso di Hogwarts per tornare a casa...

-Madre…madre…dove stiamo andando?-le chiesi mentre mi trascinava per una mano lontano dal nostro appartamento babbano.
-Non chiedermelo! Potrebbe sentirci!-disse lei, brusca, molto più agitata e tesa del normale.
-E' impossibile che ci senta! Non sa neanche che esistiamo!-le dissi anche se consapevole dell'effeto che avrebbero causato quelle parole.
-Helen!-mi guardò con ira, molto più del solito, con quegli occhi spalancati dalla follia assoluta.
-Dobbiamo andare…andare…dove non può trovarci?mormorava mentre mi caricava su una macchina babbana.
Da anni usavamo mezzi babbani per spostarci perché aveva paura che potesse sentire I nostri movimenti se avessimo usato la magia. Ma la realtà era che LUI non sapeva neanche che esistevamo. Non poteva saperlo e ovviamente non se lo era mai chiesto, altrimenti avrebbe anche cercato. Ma non aveva fatto nulla di simile.
Tuttavia mia madre si sentiva comunque in pericolo.
-Cosa dice Silente?-mi chiese improvvisamente e mi ricordai che mia madre di fidava ciecamente delle parole di Silente riguardo quell'argomento, solo a quello, però.
-Non lo so. Non ne ha parlato quando ero ancora a scuola.-risposi. Feci una pausa in cui lei continuava a mormorare qualcosa di confuso.
-Ma sappiamo bene entrambe che questa volta è vero. Voldemort è tornato.-dissi freddamente.
Mia madre frenò di colpo investendo quasi la macchina davanti e intasando il traffico dietro di lei.
-NON NOMINARLO!-mi urlò ancora più folle di prima.
La guardai freddamente. Aveva paura…anche lei.
Ovviamente ne avevo anch'io. Ma non aveva senso…fuggire ancora non sarebbe servito a niente se lui avesse veramente voluto cercarci.
Rimasi in silenzio per tutto il resto del viaggio, ogni tanto il mio gufo Yuna faceva dei versi di disapprovazione nelle curve dell'autostrada, ma niente di più. E comunque non potevo lasciarla libera.
Non potevo naenche scrivere a Seamus. Pensai.
Mia madre aveva sigillato la gabbia di Yuna con la magia e io non sapevo come spezzarla.
Mi sentivo torturata. Volevo dire tutto a Seamus, ma non potevo e sentivo che lui mi avrebbe detestata per quello.
Non è colpa mia. Pensai. Ma forse era meglio così? Così Seamus mi avrebbe odiata, si sarebbe allontanato da me…e…si sarebbe salvato?BR> Un dolore lancinante trapassò il mio cuore come una lancia al solo pensiero di Seamus così lontano da me...

Mamma non credeva al ritorno di Colui-che-non-deve-essere-nominato, mentre papà non ne aveva particolarmente coscienza essendo un Babbano.
Ero arrivato a casa da qualche giorno ma il mio cuore non era leggero. Così passai le mie giornate a dormire per la metà del tempo e girare con un pallone per I giardini della cittadina dove vivevo.
Per la mia testa un solo pensiero mi tormentava: Helen.
Dov'era?
Perché non rispondeva alle mie lettere?
Cosa stava facendo?
Stava bene?
Cominciavo a non sopportare più quella situazione.
Non potevo andare fino a Birmingham dove Helen mi aveva detto che viveva.
"Momentaneamente..."ripensai a quella strana parola di Helen.
A quanto pare traslocava spesso, quindi doveva essere anche vero che aveva un po' di problemi familiari? Più che altro da quel che ero riuscito a capire sua madre era un po' instabile e quindi si trasferivano dovunque.
Che si fosse trasferita? Non è che il mio gufo consegnava lettere a vuoto?
No…I gufi consegnavano le lettere alla persona, non all'indirizzo.
Basta. Mi dissi.
Così mi diedi al letargo in piena estate per il resto dei giorni di vacanza.

Mi resi conto solo l'indomani di dove ero finita: la città di Seamus.
Mia madre mi aveva portata lì. Proprio lì.
L'ultimo posto in cui sarei dovuta andare e anche il primo dove volevo andare.
Mamma aveva trasformato la macchina in un camper, così non avremmo nanche avuto problemi a trovare una casa e avremmo potuto andare dovunque senza problemi. Ovviamente dentro al camper sembrava di stare in una normalissima casa.
Alla fine non riusciva a sopportare di vivere completamente da Babbana, e aveva ceduto alla magia pur con gran timore.
Ma l'unica cosa che mi veniva in mente era: Seamus.
Mia madre dormiva agitata con la fronte sudata sul suo letto vicino al mio.
Quando si svegliò erano già le dieci del mattino.
-Helen...! Dove sei?-la sua voce era turbata perché non mi vedeva vicino a lei.
-Sono qui. Ho preparato la colazione. Ora esco.-le dissi.
-No! Dove vai? Non uscire!-mi disse aggrappandosi alla mia maglietta.
-Non preoccuparti. Non farò nulla. Vado solo a girare un po' per la città.-le dissi sorridendo un po' falsa, solo per farla stare tranquilla.
-Va…va bene, ma non tornare tardi.-mi disse allentando la presa.
-Certo. Ho lasciato al tua colazione in cucina. Ciao.-la salutai e mi chiusi la porta dietro la schiena.
Finalmente libera…presi dalla tasca l'indirizzo che mia veva scritto Seamus e mi diressi verso la sua casa.
Mi fermai davanti al numero 9 di King's Road, di fronte a una casa da normali babbani. Con le tegole rosse e I muri dipinti di un colore sul giallo chiaro spento. Le finestre aperte con le tende bianche.
Suonai alla porta in attesa di qualcuno che mi aprisse la porta.
Era domenica, quindi forse anche I suoi genitori erano a casa.
La porta si aprì lentamente e mi si presentò davanti un uomo alto, ben posato e…molto somigliante a Seamus a parte I capelli più scuri e con qualche capello bianco qua e là. Un Seamus ingrandito, pensai.
-Chi cerca, signorina?-mi chiese cordialmente.
-Salve. Mi chiamo Helen, sono una compagna di scuola di suo figlio. Seamus è in casa?-chiesi sorridendo leggermente.
-Oh! Una compagna di scuola! Prego, entra pure.-dicendo ciò mi fece spazio e io entrai chiedendo permesso.
-Seamus sta ancora dormendo. Quel ragazzo…non so davvero che farci…ultimamente è sempre cupo e dorme dalla mattina alla sera. Se vuoi aspettarlo un attimo vado a chiamarlo.-
-Oh! Aspetti! Non voglio svegliarlo, posso andare da lui ad aspettarlo?-chiesi.
Lui fece una faccia un po' stupita, ma acconsentì.
-La prima a destra al primo piano è la stanza di Seamus.-mi spiegò.
Ringraziai e salii al piano di sopra e silenziosamente aprii la porta della sua stanza.

  
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