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Autore: Shainareth    08/02/2006    2 recensioni
Dopo One Piece, la prospettiva del Piece Main riuscirà a riunire sotto lo stesso Jolly Roger la ciurma di Monkey D. Rufy, con una consistente aggiunta! Non si tratta solo di una storia avventurosa o d'amore, è più che altro un mix di umorismo, avventura e azione... ehm... sì, l'azione c'è, per quel poco che sono stata capace di fare... ç______ç Ma in verità, "Piece Main" racchiude un po' tutti i generi (eccetto il fantasy e il porno, credo! ^^'), quindi, come si suol dire, ce n'è per tutti i gusti! ^___-
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo LXXXVI – Il diario di Hamel

Capitolo LXXXVI – Il diario di Hamel

 

- “Rasko”?! – storse le labbra Silk, scrutando i due con aria disgustata: che fossero amici? Se sì, Naya non ci stava decisamente con la testa, questo era poco, ma SICURO!

 - Ma che cazzo di nome è? – chiese candidamente Shu, beccandosi un calcio sui denti dalla cuoca, che lo stese quindi al suolo. – MA SEI CRETINA?!!!

 - Ah, IO sarei la “cretina”, non TU?!!! – scattò lei, preparandosi alla rissa: ma ce l’aveva un po’ di tatto, quel gorilla???

Ci volle una fucilata in aria da parte di Ryu per rimettere in riga i presenti e convincere tutti a prendersi un break…

Saliti finalmente a bordo, la situazione venne spiegata… una situazione assurda ma vera! …e non era che l’inizio di una serie di incredibili realtà…

 - FRATELLI???!!! – urlarono tutti in coro. No, era IMPOSSIBILE!!!

 - La bella Naya e questo scorfano…?! – trasecolò sempre più sconvolto Sanji, ormai nuovamente in grado di riconnettere il cervello col mondo attorno a sé. – State scherzando?!

Sota, invece, cominciò a ridersela di gusto per l’assurda situazione, ma non appena Gary gli fece giustamente notare “Guarda che ora quel rompiscatole dovrai scarrozzartelo dietro sulla tua nave, sai?”, al giovane Wasi venne un infarto. Sbiancò e balzando in avanti, terrorizzato da quella dura realtà, si sgolò: - GIAMMAI!!! PIUTTOSTO LA MORTE!!!

 - E vedi di sbrigarti, allora… - sibilò velenoso Shu, dall’altro capo del ponte, ricevendo un’ennesima legnata dalla dolce Mary.

 - Deficiente…

Silk, invece, era ancora in preda a tic nervosi: ogni speranza di abbandonare quel rompiscatole sulla prima isola di passaggio, se non già là dove si trovavano, era miseramente tramontata in seguito alla sconcertante rivelazione di Naya. Dovevano farsene una ragione: quel logorroico scimunito avrebbe proseguito il viaggio assieme a loro… che cosa poteva esserci di peggio?

 - Nami… - cominciò Naya con fare preoccupato. - …credo sia meglio che tu vada a riposarti… sei pallida…

La donna sorrise dolcemente. – Ma no, tranquilla… Ho già riposato a sufficienza… Piuttosto… - proseguì interessata. – Cosa ci fa tuo… “fratello” da queste parti? Okkam è lontanuccia, mi pare…

La ragazza fece spallucce. – Rasko è strano… - prese a spiegare. E quando in coro si levò un “MA VA’?!”, si affrettò a proseguire stizzita: - …lui è come nostro nonno! Ama viaggiare e capisce al volo molte più cose di quanto sia possibile immaginare! …anche se poi non si direbbe… - balbettò infine, alla vista del fratello che aveva cominciato a battere violentemente il testone contro l’albero di trinchetto della Going Merry II, così, senza un’apparente motivazione.

 - Ehi, Silk… - prese parola il capitano, che finalmente pareva essersi calmato.

La spadaccina si volse verso di lui ancora con quell’aria assorta che avevano un po’ tutti i suoi compagni, senza dunque accorgersi che l’uomo le era a pochi centimetri di distanza, e finì quindi per sbatterci contro il naso. – Ahia! – esclamò portandosi entrambe le mani al volto.

 - Scusa, ma non è colpa mia… - le fece notare quello, assicurandosi che non si fosse fatta seriamente male. – Piuttosto… vogliamo chiarire quella faccenda del cappello?

 - Ed io che c’entro col tuo cappello? – domandò lei sempre più stranita, l’aria accigliata ed una lacrima che stava per traboccarle dall’occhio destro per il dolore.

 - C’entri eccome! – scattò quello esagitato. – Adesso è nelle mani di un certo Kidd che si rifiuta di restituirlo se TU per prima non restituisci a LUI qualcosa che gli hai rubato quando vi siete incontrati!

A quelle parole Silk batté il pugno della mano destra sul palmo della sinistra, come colta da un’illuminazione. – E’ vero! Me ne ero dimenticata! – e così come lo disse, le arrivarono simultaneamente due violenti scapaccioni che le fecero chinare di colpo la testolina rossa, sparpagliandole i sottili capelli lisci attorno al capo. – Ahio! – sbraitò la spadaccina reggendosi e massaggiandosi la parte lesa con le mani. Si volse indietro con fare minaccioso, pronta a falciare la vita di qualcuno, ma si bloccò ed ogni istinto omicida si polverizzò dinanzi agli sguardi furibondi dei suoi genitori. Quante volte le era stato detto e ridetto di non rubare? Ormai ne aveva perso il conto…

 - Spero, per lo meno, che si tratti di qualcosa di altamente prezioso! – l’avvertì sua madre, fronte corrugata, braccia conserte, un piede che batteva rumorosamente spazientito sulla terra battuta.

Zoro esplose: - NON E’ QUESTO IL PUNTO, INCOSCIENTE!!! – inveì contro la compagna di vita. – Prezioso o no, sono cose che non avresti MAI dovuto insegnarle!!!

 - Guarda che io non le ho insegnato proprio nulla! – ribatté la donna senza scomporsi più di tanto.

E mentre la loro discussione perdurava più o meno ferocemente, Rufy tornò a prender parola: - Allora?

Silk lo fissò intontita. – “Allora”, cosa?

 - PIANTALA DI FARE LA SCEMA!!! – urlò l’uomo esasperato, attirandosi addosso commenti dai compagni, del tipo “Senti da che pulpito…”, visto che più che esserci, il caro Rufy, ci faceva…

 - E va bene, va bene! – sbuffò la ragazzina, mettendo mano sotto la larga maglietta e lasciando intuire che stesse armeggiando con la scollatura del reggiseno, cosa che attirò non poco l’attenzione di Sota, Keep e Shu, tutti e tre storditi all’istante da un fulmineo Mounton Shoot del biondo cuoco che subito si raddrizzò sulla schiena con fare elegante, le mani nelle tasche dei pantaloni che era riuscito nuovamente ad infilare sopra le fasciature. Silk tirò finalmente fuori la refurtiva: un foglio di carta apparentemente strappato da un libro o qualcosa del genere. Lo strinse in mano con forza, e si tuffò a recuperare i resti di Shukumaru che, colpito per primo dal colpo di Sanji, era ancora in terra con la faccia spalmata contro il ponte; lo afferrò per i capelli neri, e sollevandogli la testa, gli incollò al viso il foglio ingiallito dal tempo e che odorava di salsedine.

 - Guarda qua, idiota! – cominciò, stizzita, la rossa. – Dicevi tanto del mio disegno di quando avevo quattro anni, ma qui mi pare che nemmeno un ventenne o un quarantenne come Rufy sappiano fare di meglio, anzi!

A Shu caddero le braccia: quello che la compagna reggeva in mano era un disegno, probabilmente realizzato da un bambino di cinque o sei anni, se non meno, che ritraeva vaghi scarabocchi senza senso e/o parvenza umana. – E… effettivamente… - rifletté lui a mezza voce. - …al confronto sei un talento naturale…

 - E TU HAI FATTO TUTTO ‘STO CASINO PER UNO STUPIDISSIMO SCARABOCCHIO COME QUELLO???!!! – urlò Nami, incavolata nera.

 - Perché? – fece candidamente Rufy. – A me piace… io non ne sarei capace…

 - STA’ ZITTO, CRETINO!!! – lo accoppò la cartografa, sempre più isterica. – SILK! Quante volte ti ho detto che non si deve rubare?!! – la riprese, quindi, portandosi le mani ai fianchi con fare autoritario.

 - E certo… - bofonchiò Roronoa senior tra i denti, scoccandole un’occhiataccia. - …perché sono proibizioni che valgono solo per refurtiva di infimo valore, vero?

 - Se le portava un malloppo di Berry, come minimo le avrebbe costruito un mausoleo… - convenne Usop che, poco più in là, se ne stava accovacciato tra Ryu e Mike, tutti addossati contro la paratia del castello di prua.

 - No, sul serio… - s’interrogò Mary fortemente dubbiosa. - …Silk, tu hai rubato quel coso per…

 - …per far capire a questo deficiente di Shu che ho un talento artistico fuori dalla norma, certo! – concluse la spadaccina con faccino saccente, rimettendosi in piedi.

Si levò un ennesimo coro di insulti e bestemmie contro i due ragazzi che terminò solo quando quel solito brav’uomo del timoniere, dalla pazienza di un santo, non seminò pedate a destra e a manca, zittendo e calmando tutti.

Rufy, pensoso, continuava ad osservare il disegno con fare perplesso, accoccolato in terra su se stesso. – Più ci penso, più mi sembra assurdo…

 - Che Silk sia così scema? – sibilò Ryu, beccandosi in risposta una gomitata tra le costole da Mike.

 - Se ricominciate a scannarvi, vi butto TUTTI a mollo, sei avvisato…

 - Kidd paragona il valore del mio cappello a questo disegno… - proseguiva frattanto il capitano nel suo ragionamento. – Certo potrebbe avere un valore affettivo come lo ha quello di Silk, però…

Fu a quel punto, finalmente, che Naya, impegnata fino a poco prima a fermare il fratello settato in modalità ariete, si fece avanti per dar luce alla situazione. Prese il foglio fra le mani, e lo osservò per alcuni istanti. Sorrise. – Ti sbagli, Rufy… questo foglio è stato strappato da un diario…

 - Ah, ho capito! – esclamò Kate con un largo sorriso, giungendo entusiasta le mani al petto. – Quel disegno l’hai fatto tu quand’eri bambina, impastricciando così gli appunti di tuo nonno!

 - No, Kate… ma ci sei andata molto vicina… - la corresse la giovane studiosa.

 - In che senso?

 - Beh… questo E’ uno degli appunti di mio nonno…

Scese un silenzio tombale, rotto solo dallo sciabordio delle onde, dal verso di alcuni gabbiani che planavano sulle acque in cerca di cibo, e dal sordo rumore del capoccione capelluto di Rasko che era tornato ad atteggiarsi come un ariete che vuole abbattere le porte di un castello.

Naya sospirò. – Non fate quella faccia! Ve l’avevo detto che mio nonno era un tipo strano, no?! – riprese imbarazzata. – Trascriveva le proprie scoperte e le proprie supposizioni in questo modo… e da un lato è un bene; ecco, forse, perché l’One Piece non è ancora stato ritrovato…

 - No-no-no-no-no! Frena! Aspetta un secondo! – partì in quarta Nami, stizzita da tante assurdità tutte insieme. – A Rogue Town, Gary ha trovato un manoscritto che…

 - Quel libro l’ho trascritto io per mio nonno, e non fa cenno a nessuno di questi appunti… - chiarì subito l’altra, interrompendola e mostrandole il disegno. – L’ho trascritto per lui proprio poco tempo prima delle ultime scoperte che mio nonno fece… E’ per questo che nessuno più lo cerca e si trova facilmente in quella biblioteca…

 - M-ma… - balbettò il giovane cartografo tirato in causa, ancora intontito dalla notizia. - …allora questo Kidd sa dove si trova il tesoro!

 - Non esattamente… - lo rassicurò lei, lanciando un’occhiata furtiva al fratello che ormai aveva quasi abbattuto l’albero del galeone. – Kidd avrà anche gli appunti del nonno, ma…

 - E come fa ad esserne in possesso? – chiese quindi Sota, incuriosito.

A quella domanda seguì nuovamente qualche istante di silenzio. Infine, Naya rispose: - Lo ha rubato, mi sembra ovvio… Altrimenti per quale motivo mi avrebbero rapita? Anche Raion voleva quel diario, e gli serviva anche la chiave per decifrarlo, ma visto che il nonno era già morto, è arrivato a me senza ricavare un ragno dal buco… E anche Kidd, vi stavo dicendo poc’anzi, pur essendo in possesso di quegli appunti, non può arrivare a nulla perché non sa leggerli…

 - Ah! – esclamò Mary soddisfatta. – Quindi tuo nonno li ha scritti in quel modo di proposito, in modo che nessuno potesse arrivare allo One Piece!

La ragazza fece una smorfia a metà tra l’imbarazzo e il pensieroso. – Ehm… non proprio…

 - Cioè?

 - Il nonno non sapeva disegnare. – tagliò corto.

 - Ah… - tartagliò la cuoca, stordita da tanta confusione: Hamel era un genio, o più semplicemente un idiota come suo nipote Rasko? E se così era, c’era realmente da fidarsi?

 - Vabbè, ho capito… - riprese parola Rufy, rimettendosi in piedi. – Kidd non può decifrare nulla e per di più non possiede tutti gli appunti…

 - Esattamente, - convenne Sanji poggiando i reni alla cimasa. – ma nemmeno noi…

 - Ma noi abbiamo Naya, no? – gli fece notare Mary, rincuorata da qualche remota speranza che covava in seno. – Recuperando il diario non avremo più problemi, giusto? Ci penserà lei a decifrare gli appunti!

 - Giusto! – sorrise Nami contenta. – A questo punto non dobbiamo far altro che affrontare quel vecchio ciccione di Kidd e riprenderci quel diario! – concluse con fare determinato.

Silk la corresse soprappensiero: - Veramente Kidd è tutt’altro che vecchio e ciccione, anzi… un gran bel ragazzo… - sospirò poi.

 - Chissà perché, ma già lo odio… - borbottarono in coro Zoro e Sota.

 - Confermo… - fece Keep, ancora intento a spiumarsi di dosso quel che gli uomini dei Black Demons gli avevano appiccicato sugli abiti, sul viso e sui capelli.

 - Beh, e che cambia? – ribatté indispettita la cartografa. – Certo è, che dobbiamo riprenderci quel diario, costi quel che costi!

 - E il mio cappello! – ringhiò il capitano, sbuffando fumo dalle narici.

 - Senti, Naya… - cominciò Silk con fare perplesso. Stava per chiederle cosa ci facesse Rasko con Shanks, ma da quanto aveva riferito poco prima la giovane donna, ne sapeva quanto lei, stupita anch’ella di trovare il fratello su quell’arcipelago.

 - Sì, che c’è?

 - No, niente, niente… scusa… - balbettò impacciata.

 - Quindi ora che si fa, Rufy? – chiese Gary, immaginando bene la risposta.

 - Andiamo a riprenderci quel che ci serve da quello lì, no?

 - Frena! – esclamò Zoro. – Non sappiamo nulla di questo tipo.

 - E allora? – ghignò il pirata di gomma, voltandosi a guardarlo con disappunto. – Scusa, ma da quando ti fai problemi del genere? Sei sempre stato il primo a buttarti nella mischia, no?

 - Rettifico: dopo di te! – puntualizzò l’uomo con fare seccato.

 - Sentilo, lui! – s’indispettì Usop. – E ad Arlong Park, allora?! Non ero mica io quello che voleva gettarsi in pasto al pesce sega senza la minima esitazione!

 - A proposito, brutto nasone che non sei altro! – cominciò a minacciare Roronoa, rivolgendogli uno sguardo assassino. – Non te l’ho ancora fatta pagare per quella volta…!

Il vicecapitano deglutì a vuoto, tremando all’idea di subire le ire del compagno più anziano. – Prego…? A-a che ti riferisci…?

 - A quando tu e Johnny mi avete legato come un salame alla barca e mi avete abbandonato in balia degli uomini pesce!

 - Beh, e perché te la prendi solo con me, allora?! L’hai detto tu che c’era anche Johnny! Lui era colpevole quanto me! – tentò di sviare il discorso in qualche modo.

Fu Kaya a mettere a tacere entrambi, assestando loro un pugno alla nuca. – Rimandatele a dopo, le vostre scaramucce…

 - Comunque Zoro ha ragione… - intervenne Ryu. – Silk, hai notato qualcosa di strano in Kidd? Che tipo è?

La rossa ci pensò su per qualche attimo, poi alzò le spalle. – Dire che è figo non basta, vero?

 - No… direi di no… - le fu risposto con molte riserve sulla sua intelligenza.

 - Beh, qualcosa di strano in effetti l’ho notato…

 - Cosa?

 - Apparentemente sembra tutto fuorché un pirata: ha il viso pulito, occhi sinceri e buone maniere. Eppure uno così, a cui non daresti il minimo valore come filibustiere… beh, sotto ai suoi ordini ci sono decine di piratacci della peggior specie, e lui riesce a metterli tutti in riga con una sola parola!

 - Confermo, confermo… - ripeté Keep affiancandosi all’amica con sguardo serioso. – E confermo anche che il suo seguito è composto da un’orda di ominidi brutti e spietati! Guardate come mi hanno ridotto! – piagnucolò mettendo il broncio come un moccioso.

 - Con me, invece, sono stati abbastanza tranquilli, specie dopo gli ordini del capitano… - precisò la ragazza, sorpresa.

 - Sempre la solita fortunata, tu… - protestò quello stizzito.

 - Dunque, - prese infine parola Nami. – andiamo incontro ad un’incognita… Rufy, sei contento? – domandò con un sorriso, ben conoscendo la risposta, già dipinta sul bel volto estasiato del proprio compagno…

 

  
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