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Autore: _shehatesthesun    01/05/2011    4 recensioni
Le famiglie Weasley e Malfoy non prendono bene l'idea che Rose e Scorpius, ormai diciassettenni, si siano innamorati. Specialmente la madre di una e il padre dell'altro, per motivi totalmente differenti da quelli sostenuti dagli altri componenti delle due famiglie.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Ah, finalmente Natale! Una coltre di nebbia avvolgeva la nuova casa di Hermione Granger e Ron Weasley, mentre il cielo prometteva una leggera nevicata. Hermione aveva preparato tutto alla perfezione, tre teglie di lasagne emanavano un odore delizioso per la cucina e per la sala da pranzo, e il roast beef con le patate arrosto era in forno in attesa di esser cotto. E c'erano un'immensa quantità di altre cose pronte per esser mangiate: crostini misti, pasta di pane fritta, pollo arrosto, insalata, verdure fritte... Ma la cosa che nessuno aveva ancora visto, tranne Hermione e sua figlia Rose, era la torta. Era un dolce di dimensioni spropositate, a tre strati ricoperti di glassa, ciliegie e canditi in bella vista. Bella agli occhi, e soprattutto allo stomaco. Sarebbe stato un Natale diverso dal solito. Infatti, avevano scoperto da poco che la diciassettenne Rose si era fidanzata. Nessuno ancora sapeva chi il fortunato ragazzo, ed egli sarebbe venuto a cena da loro, portandosi dietro i genitori, anch'essi inconsci dell'identità della ragazza. Si sarebbe dovuti smaterializzare alle otto in punto davanti alla porta di casa. Erano le otto meno cinque. Nessuno stava più nella pelle.
Hermione indossava un vestito semplice ma elegante, blu scuro, con un scollo a barca. Ron era vestito normalissimo, con uno di quei golf che sua madre continuava a regalargli ogni anno. Rose aveva un vestitino rosa pallido, attillato e molto grazioso, che le metteva in risalto gli occhi azzurri e i capelli identici alla madre. Hugo era serissimo, senza neanche un po' di curiosità, tanto era la gelosia che provava per questo ignoto ragazzo. Mentre finivano di sistemare gli ultimi preparativi ancor più alla perfezione, sentirono suonare il campanello.
«Oddio, chi va ad aprire adesso?» disse Hermione, più emozionata di Rose.
«Non ci penso neanche!» fece Ron vedendo che tutta la famiglia aveva gli occhi puntati su di lui.
«Suvvia babbo, certo che tocca a te! Vedrai che non ti sentirai in imbarazzo, credo che tu li conosca bene...» fu la risposta di Rose, impaziente.
«Che io conosca chi?!»
«Vai ad aprire e lo saprai», disse Rose sorridendo al padre. Ron gemette un secondo, prima di sistemarsi per bene l'orrendo golf e di avviarsi furtivamente verso la porta di legno. Un respiro, due respiri, tre respiri. L'uomo aprì la porta.

«Scorpius!» urlò Rose, buttandosi tra le braccia di un ragazzo della sua età, alto con capelli biondi e occhi marroni cioccolato. Lui le accarezzò i capelli dolcemente, e poi le sussurrò qualcosa all'orecchio. La reazione degli altri invece fu completamente diversa. Alla porta c'erano Draco Malfoy con sua moglie Astoria Greengrass. Dopo qualche minuto di sbalordimento e di esitazione, Hermione tentò di pronunciare un entrate pure, ma uscì qualcosa di vagamente comprensibile. I Malfoy entrarono nella graziosa dimora degli Weasley, lui nell'imbarazzo più totale, lei in preda ad una silenziosa crisi di nervi.
«Mezzosangue!», sussurrò irritata al marito, senza farsi sentire da Ron ed Hermione. Regnava il silenzio più assoluto, finché non fu Rose a parlare: lo avevano entrambi più o meno previsto.
«Babbo, mamma, lui è Scorpius Malfoy», annunciò ai genitori. Il ragazzo fece lo stesso gesto con i suoi.
«Ehm... direi che possiamo metterci a tavola!», dichiarò Hermione, cercando di sorridere e di sembrare carina. Così tutti si accomodarono intorno alla tavola imbandita, in attesa della cena.
«Malf... Draco, cosa fai di bello adesso?», chiese Ron al vecchio nemico.
«Lavoro al Ministero. Tu?», rispose.
«Mando avanti con George il negozio, lui da solo non ce la fa...», si vedeva chiaramente che non era esattamente il tipo di lavoro che aveva sempre sognato. Draco invece appariva così solenne!
«Di che Casata sei, Scorpius?», chiese Hermione, pentendosene un attimo dopo. Dio che domanda stupida. Astoria la fulminò con lo sguardo.
«Serpeverde», furono le parole di Scorpius, facendo una faccia che lasciava intendere un naturale, no?. Hermione, notando il clima, decise di portare in tavola le lasagne, e tutti le mangiarono in silenzio, assaporandone ogni piccola parte.
«Sai mamma, Scorpius è un candidato a passare i M.A.G.O. con tutti Eccellenti!», disse Rose, dando una gomitata al fratello che gli aveva appena sussurrato qualcosa di impercettibile.
«Come lo sei tu, Rose». Hermione appariva preoccupata, si sentiva sudare. Non poteva tollerare una cosa simile, no! Scorpius Malfoy era l'ultima persona sulla lista che avrebbe potuto sposare, anzi, proprio non era segnato! Inesistente, introvabile! Rose avrebbe finito la sua storia con lui al termine di quell'imbarazzante serata. E dopotutto come lei la pensavano Ron, Astoria e Draco. Doveva finire tutto.

Fu così che il cenone di Natale si concluse nel peggiore dei modi. Astoria fu la prima a scoppiare, e provocò l'ira di tutti gli altri.
«Scorpius, sappi che non hai certo la mia approvazione! Infangherai la nostra famiglia di sangue sporco, dopotutto sua madre è una Mezzosangue!» disse rivolgendosi al figlio.
«Come ti permetti, mamma? Non siamo neanche a casa nostra!» rispose il ragazzo.
«Non importa ragazzo! Anche io sono dell'idea che questa faccenda è puramente folle, folle!», fece allora Ron, trovato l'istinto di padre protettore.
«Babbo! Che dici?», furono allora le parole di Rose.
«Tuo padre ha ragione, cara», ribatté Hermione.
«E io non posso che dire che la penso esattamente così», disse Draco senza scomporsi.
I due giovani rimasero immobili, non sapevano più cosa dire. Astoria adesso aveva perso completamente il controllo di sé, così prese la meravigliosa torta e la scaraventò per terra, fracassando il piatto che la teneva in mille pezzi.
«Dio danto, calmati!» esclamò Draco, prendendo la moglie per i polsi. «Vai a fare una giratina fuori, e torna quando ti sarai calmata! Che figure mi fai fare!»
Astoria non esitò un attimo, prese suo figlio per un braccio e se lo portò fuori. Ron era in preda ad una simile furia, così, per divedere ancor di più i due ragazzi, prese Rose e la portò di sopra, per parlarle dell'enorme sbaglio che stava facendo. La ragazza, mentre veniva traportata a forza nella sua camera al piano superiore, piangeva come una fontana.
Hermione e Draco si trovarono nel peggior imbarazzo, cercando di chiedersi scusa a vicenda per gli esagerati ed inopportuni comportamenti dei rispettivi consorti. E improvvisamente Hermione corse verso di lui, e lo abbracciò piangendo.
«Cosa dobbiamo fare?» chiese tra le lacrime.
Lui rimase immobile, accarezzandole i capelli.
  
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