Ciò che al mondo è più astratto.
 

 
Quando corre nel vento, e la camicia le si appiccica alla pelle sudata, e i capelli corti frustano il vento, Pansy ama.
Quando siede per ore, guardando fisso l'orizzonte, e fiere lacrime le rigano il viso, Pansy ama.
Quando di notte sta raggomitolata nel letto, aspettando il sonno che tarda ad arrivare, solo per vedere   in sogno il viso di Draco, e i suoi occhi grigi e le sue labbra sottili, Pansy ama ancor più che di giorno.
Quando sorride lievemente verso Blaise e trasale leggermente al “clic” della sua macchina fotografica, per un attimo dimentica di amare, ma nonostante questo, senza ombra di dubbio, Pansy ama lo stesso.
Il suo amore va per la brughiera e i colli lontani, scivola freddo sulle pietre ruvide del castello, fruscia tra le vesti degli studenti a lezione, e poi si perde nel fuoco del camino.
Blaise cerca di intrappolarlo in una fotografia.
Clic.
Clic. Clic, clic, clic all'infinito.
Ma quello vola via sfuggevole prima che lui riesca a congelarlo.
E Blaise non si arrende.
 
Piccole nuvole violette ricoprono il cielo grigio. Pansy corre veloce sull’erba, la gonna della divisa le impaccia i movimenti, e i calzettoni scendono lungo le gambe a ogni passo, rivelando due polpacci sottili e pallidi. Tiene i capelli legati in una coda alta, ma quelli sfuggono dall’elastico, arricciandosi sul suo collo a piccoli boccoli.
Blaise siede sugli spalti del Campo da Quidditch, mentre lei lo percorre in lungo e in largo, e la osserva attraverso il mirino della sua macchina.
Clic.
- L'ho preso.
La voce limpida del ragazzo rimbomba nel campo silenzioso.
Pansy si ferma, ansimando piano, e l’elastico si allenta, lasciando ricadere la corta chioma nera.
- E tienitelo, allora – pronuncia lei con voce stanca, passandosi una mano tra i capelli – Tieniti il mio maledetto amore, B. L’hai preso finalmente, hai il tuo trofeo, la foto migliore di sempre, eh? Va bene. Ma ora lasciami in pace.
E Pansy riprende a correre, insensibile al vento che soffia contro di lei, sentendosi indomita e viva come non le succedeva da mesi.
Blaise stringe tra le mani la macchina fotografica e non sa cosa pensare. È come se conservasse tra le mani l’anima di Pansy, leggera, delicata, bugiarda, ridicola, disperata, innamorata.
E lei intanto corre scalza, liberatasi dei mocassini lucidi e delle calze di lana, coi capelli sciolti e un sorriso che le increspa le labbra.
A certe persone fa solo bene allontanarsi da se stesse, lo capiscono Blaise e Pansy, stringendosi al petto le cose più care che hanno.
Blaise, dal canto suo, possiede l’espressione tangibile di ciò che al mondo è più astratto, l’amore. Sa che non durerà per sempre, che i suoi colori sulla fotografia sbiadiranno, ma per ora gli basta percepirne il calore attraverso il vetro della macchina.
Pansy invece possiede di nuovo la sua anima, integra, perfetta. Sa che presto il suo amore per Draco tornerà a riempirla, ma in questo momento, mentre il sole si apre un varco tra le nuvole indaco, l’unica cosa che riesce a fare è chiudere gli occhi e respirare l’odore d’erba appena tagliata, godendosi quell’attimo di pura gioia.







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Questa storia partecipa alla COPPA DELLE CASE di Only per CORVONERO <3
Besos to everyone!
Lu.