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Autore: ScarlettBurton    03/05/2011    1 recensioni
- Ginevra? - una voce gentile e melodiosa risuonò tra le fronde dell'albero radicato alle mie spalle.
Avrei riconosciuto quella sinfonia nel bel mezzo di un'orchestra.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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L'aria era fresca, quella sera.
Una leggera pioggia aveva accompagnato quella giornata, prendendo congedo solo al momento del tramonto.
Poche stelle erano apparse in cielo, l'erba su cui era distesa era umida e fresca.
Inspirò profondamente, dilatando le narici. Le fragranze che Madre Natura racchiudeva in sé stessa erano assolutamente meravigliose. Nessun profumo umano, babbano o magico che fosse, avrebbe mai potuto eguagliare la delicata sinfonia olfattiva che avrebbe potuto regalare un fiore.

 

Quand'era bambina, nel boschetto vicino casa, spesso si incantava per delle ore ad osservare la natura e, in particolar modo, i fiori. Le piaceva accarezzare i tronchi degli alberi, calorosi, vivi, dalle diverse sfumature di marrone.
Come i suoi occhi.
Le piaceva il delicato volteggiare dei boccioli di pesco che, sospinti dal vento, danzavano nell'aria; le capitava di inseguirli, a volte, e di godersi meravigliata il loro così essere lisci, vellutati e morbidi sulla sua mano.

Come la sua pelle.

Quando ebbe imparato a cavalcare per bene un manico di scopa, poi, scoprì che nel raggio di alcuni chilometri da casa sua si estendeva un immenso campo di grano. Ricordava ancora la gioia che accompagnò quella scoperta. C i passava le ore, sdraiata tra il grano, ad accarezzarlo, ruvido e morbido al tempo stesso, dorato come l'oro colato.
Come i suoi capelli.

Le piaceva collezionare rose, poi. Specie da quando il suo papà gliene portò di alcune, belle, grandi e rosse. Certo, il rosso mal si sarebbe abbinato fra i suoi capelli; ma dopotutto non era mai stata una bimba vanitosa. Semplicemente si perdeva ad ammirarle, le sue rose rosse, le curve eleganti dei loro petali, delicati e leggeri, ma assolutamente passionali nella loro sfumatura.
Come le sue labbra.

Il giallo era sempre stato uno dei suoi colori preferiti, unica eccezione alla sua regola che le portava a prediligere delle tinte più discrete e scure, almeno nel suo vestiario. Fin da quando serbava memoria di sé, sapeva di aver sempre invidiato il sole, così grande, così magicamente giallo, così assolutamente allegro. Difatti odiava le giornate grige. Il sole era immenso, giocondo, le donava una gioia ed al tempo stesso una quiete sottile, in grado di tranquillizzarla con il suo calore.
Come il suo sorriso.

 

Si riscosse dai suoi pensieri scuotendo vigorosamente il capo; gli occhi le erano diventati umidi, al pari dell'erba che l'aveva accolta tra le sue braccia. Sospirò, un paio di volte, cercando di resistere all'impulso di piangere come una bambinetta. Ormai era una donna, doveva assumersi le proprie responsabilità. Anche se era tremendamente difficile, anche se sarebbe stato impossibile allontanare completamente da sé i suoi ricordi, la sua immagine, l'amore incondizionato che provava per lei..


- Ginevra? - una voce gentile e melodiosa risuonò tra le fronde dell'albero radicato alle mie spalle.

Avrei riconosciuto quella sinfonia nel bel mezzo di un'orchestra.

- Mh? - mugugnai soltanto, tenendo lo sguardo fisso dinanzi a me.

- Dovresti rientrare. Non vorrei che la mia testimone di nozze nonché mia migliore amica si ammali la notte prima della cerimonia. Suvvia, alzati e torniamo a casa, prima che l'umidità ti corroda le ossa!

- Sono forte come un grifone, dovresti saperlo. Non mi ammalo mai. - tentai di risponderle con voce sicura, ma ne uscii solo un borbottio sommesso. Feci per alzarmi, quando vidi la sua mano tesa verso di me, pronta ad aiutarmi. Una fitta dolorosa al petto.
La afferrai, circondai tutto il suo corpo tra le mie braccia, attirandolo al mio. Restammo in quella posizione per qualche minuto. Quando mi staccai, i suoi occhi, vagamente perplessi, mi guardavano interrogativamente. Scrollai le spalle, esibendo un sorriso stiracchiato.



- Torniamo a casa, Hermione.






















Buonasera lettori.. Piccolo artifizio senza alcuna pretese, su una coppia che mi ha sempre incuriosita molto.
Se vi va di recensire, mi farebbe molto piacere.
Sperando di non avervi palesemente orripilato xD
Scarlett.




 

  
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