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Autore: Shirley Mei    03/05/2011    3 recensioni
" Lo sai..." disse la ragazza incrociando le mani dietro la schiena "...è incredibile quanto il mare mi sembrasse immensamente più grande senza di voi..."
Salve a tutti!!! Seguendo il consiglio di alcuni lettori, ho voluto scrivere un continuo di
"Il prezzo di un ricordo". Cosa sarebbe successo, se dopo gli allenamenti durati ben due anni, Nami e Zoro si incontrassero poco prima di raggiungere la Sunny e riprendere il viaggio? Spero mi seguirete!! Baci, Chidory.
(potrebbe essere spoiler per chi non ha letto il capitolo 598)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami | Coppie: Nami/Zoro
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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The Words I'll Never Say

 

 

 

 

Basta domande.

Basta angoscie.

Basta rimpianti.

 

Basta Paura

 

Con un salto in grado di sfidare la gravità, Zoro si precipitò sul ponte cercando con lo sguardo la navigatrice. Fece in tempo a fermarla poco prima che sparisse verso le cabine.

-Nami!

La ragazza non se ne rese nemmeno conto, capì solo di essere stata afferrata per il polso e trascinata in una camera completamente avvolta dal buio, ma dal profumo che ancora aleggiava nell'aria, capì che si trattava della cucina.

Zoro aveva chiuso la porta alle spalle poggiandosi su di essa. Teneva ancora stretto il polso di Nami, e nonostante la piccola corsa, respirava con il fiatone. L'emozione tirava davvero brutti scherzi.

Nami attese qualche istante, sapendo che sarebbe stato lui il primo a parlare.

-Stai ancora piangendo? - chiese infine.

-No

"Bugiarda..." pensò sorridendo.

Passò qualche altro istante, l'unico suono percettibile era il fruscio delle onde contro gli scogli.

-Tu mi hai detto di avere paura, non è così? Anche io, in un certo senso, ho avuto paura. E sai quando l'ho provata? Quando mi hai detto che avrei devuto decidere tra il mio sogno e te...perchè sapevo che qualunque fosse stata la mia scelta, avrei dovuto in ogni caso perdere qualcosa.

" Ci siamo.." pensò Nami " ...questa è davvero la fine..." Perchè la ragazza sapeva che Zoro non avrebbe mai rinunciato al suo sogno. Si era spinto fin oltre la morte pur di raggiungerlo, in nome di quella promessa silenziosa che Zoro aveva imposto al suo cuore. Lei a confronto, cosa poteva significare? Trattenne con forza le lacrime, pronta a liberarle non appena fosse scappata da quel luogo che, improvvisamente, da accogliente e familiare, si stava trasformando in ostile e freddo.

Sorrise amaramente la navigatrice, spostando lo sguardo al suolo e sapendo che lui non poteva vederla.

-Capisco, va bene così Zoro...

Tuttavia quando Nami fu pronta per andarsene, la presa di Zoro, che avrebbe dovuto abbandonarla, si fece invece più forte.

-Ma io, non ho alcuna intenzione di scegliere.

-Ma che stai dicendo?

-E' così. Siamo noi a deciderlo, Nami. Di cosa hai paura, di quello che accadrà? Ma il viaggio che abbiamo fatto fino a ora non è stato come un viaggio alla cieca? Chi avrebbe mai detto che saremmo arrivati fino al cielo...eppure è stato così. Sono sicuro, che almeno ognuno di noi, in questo viaggio è riuscito a raggiungere qualcosa che sembrava impossibile. Ti importa degli altri? Allora non lo sapranno, non importa. E se un giorno lo scopriranno... bene, siamo una ciurma. Se non ci accettiamo per quello che siamo, non possiamo chiamarla tale.

-Che cosa stai dicendo Zoro...

Il ragazzo fece scivolare la manodal polso al palmo, soffermandosi poi alle punte delle dita, come se volesse rimanere aggrappato ad esse, per paura di cadere.

- Perchè ti stai imponendo tutte queste regole, Nami? Perchè cerchi in tutti i modi di creare una parete attorno a te?

La navigatrice spalancò gli occhi...era proprio così. Lei aveva paura, anzi, il terrore che qualcosa potesse spezzare la realtà, ora che si erano finalmente si erano riuniti. E così aveva finito per crearsi una barriera invisibile, fatta di limiti e negazioni. Ma proprio come i sogni che Rufy gli aveva insegnato ad amare, non esisteva limite che potesse fermare i suoi sentimenti.

- Lo sai..- riprese Zoro – Questo, molto probabilmente non lo sapevi. Ma quel giorno al Baratie, dopo che Occhi di Falco mi ha battuto, ho promesso a Rufy e a me stesso, che da quel giorno chiunque fosse stato mio nemico, qualunque occasione si fosse presentata, non avrei mai più perso.

Quindi, che cosa ti fa credere che perderò questa volta? - strinse ancora la mano – Non rinuncerò a nessuno dei miei sogni, a costo della vita...

Le lacrime solcarono di nuovo le guancie di Nami, ma questa volta per la felicità.

-Sei davvero uno stupido, detto così, sembra davvero facile...

-Una cosa è difficile solo quando tu la credi così...

Nami prese a ridere e singhiozzare allo stesso tempo, in preda a mille emozioni. Tutto a un tratto, la ragazza percepì le braccia di Zoro circondarle la schiena. Appoggiò il viso al suo petto, sentendo i battiti regolari del suo cuore. Percependo il suo calore, non potè fare a meno di sentirsi ancora più sollevata. Zoro poggiò delicatamente il mento sulla sulla sua testa, concedendosi finalmente un sorriso.

-Da quando sei così intelligente, eh? Ti ci sono voluti due anni per dire una cosa sensata...e guarda invece come sono ridotta io, a piagnucolare come una bambina...

-Allora non sono più uno stupido spadaccino?

-Non sono tanto convinta sullo spadaccino...

Ci fu qualche attimo di silenzio, Zoro osservò la ragazza, e d'un tratto delle parole che aveva senito da un certo scheletro gli fecero prendere una grandissima decisione.

Nami percepì la grande mano di Zoro posarsi sui suoi occhi.

-Che cosa fai Zoro?

-Non guardare...

-E' buio pesto, non vedo già niente...

Il ragazzo sbuffò, lo sapeva benissimo anche lui. Ma era un gesto che aveva fatto d'istinto, ciò che lui non voleva che lei vedesse, erano le sue debolezze. Per quanto ci si sforzi, è quasi impossibile nasconderle sempre e comunque, anche con gli occhi chiusi.

-Stammi a sentire Nami. Questa sarà la prima e, molto probabilmente, l'ultima volta che mi sentirai dire queste parole...perchè io non le dirò mai...

-Ma che stai...

-Ti amo.

Si dice che il tempo possa rallentare quando si è davvero felici, Nami quel giorno lo potè provare su se stessa. Quelle parole così attese ma allo stesso tempo inaspettate furono come un fuoco che si accendeva in pieno petto. Era così irreale da non poter essere vero.

Eppure la mano di Zoro era ancora sopra i suoi occhi, e poteva ancora sentire il suo respiro.

Quando finalmente si allontanarono, Zoro non aveva nemmeno la forza di dire una parola. Era talmente in imbarazzo che credette di esplodere. Ma prendendosi di forza, cominciò ad allontanarsi.

Ma Nami lo bloccò per la maglia, a testa bassa.

-Me lo dirai un altra volta, un giorno?

Il ragazzo sorrise – Non lo so...- avvicinandosi la baciò leggermente, accarezzandole i capelli.

-Ma te lo potrò dimostrare quando vorrai...

-Non credere che te lo permetterò sempre!

-E tu non credere che sarai sempre libera di deciderlo!

 

Quella notte, i due passarono ore a chiaccherare nella cabina di vedetta sull'albero maestro, riscaldati da una coperta. Furono le ore più felici che i due passarono quella sera. Fino a quando, la navigatrice stremata ma finalmente felice, crollò assopita sulla spalla di Zoro, che si apprestò a condurla nella sua cabina facendo attenzione a non svegliare nessuno, compresa Robin, che "sembrava" addormentata. Il mattino era ormai alle porte. Il capitano sarebbe giunto qualche ora dopo l'alba, tutto era tranquillo, compreso il mare a la zona dove la nave era ormeggiata. Lo spadaccino poteva finalmente permettersi un po' di meritato riposo, cullato ancora dalle onde.

 Come sarebbe stato il loro nuovo inizio?

   
 
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