Serie TV > Una mamma per amica
Segui la storia  |       
Autore: Alessia Da Deppo    04/05/2011    27 recensioni
Copioni di un'ipotetica 8a stagione.
Personaggi e luoghi sono stati creati da Amy Sherman-Palladino e appartengono esclusivamente alla Warner Bros' Television (The CW); Non vi è nessun scopo di lucro.
Genere: Commedia, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
TORNA A CASA, RORY!

Due anni dopo…

CASA DI LORELAI, MATTINA:
LUKE: - si sveglia e, cercando di fare il più piano possibile, tenta di alzarsi – 
LORELAI: Ehi. – si stiracchia ancora mezza addormentata – Luke, che ore sono? – dice agitata – 
LUKE: Presto. Dormi. – le fa una carezza sulla testa – 
LORELAI: - grugnisce con disapprovazione – Credi veramente che io riesca a dormire in una giornata del genere? 
LUKE: Almeno provaci! 
LORELAI: Sei il solito. - si volta dall’altro capo del letto dandogli le spalle, grugnendo nuovamente; poi sorride divertita – 
LUKE: - sorride, scende le scale e prende il telefono – Ciao, Taylor. – sottovoce –
TAYLOR: Luke! Finalmente! Iniziavo a temere fosse tutto uno scherzo questa pagliacciata che tu e gli altri concittadini mi state obbligando a fare! Vorrei ricordarti che tu e Sookie dovrete pulire ogni singola parte della città dopo questa specie di festicciola che volete dare e che, qualsiasi danno facciate, dovrete ripagarlo il doppio! 
LUKE: Il doppio… – scettico – 
TAYLOR: Un modo alternativo per mettere da parte del denaro per Stars Hollow. Quando si tratta di sfruttarmi deliberatamente per i vostri comodi, siete tutti partecipi ed entusiasti; quando invece si tratta di aiutarmi seriamente nei miei progetti, mai che vi trovi pronti! Sono stufo! Ho acconsentito solo ed esclusivamente perché Rory, almeno lei, è sempre stata partecipe, fin da bambina, nelle attività cittadine!
LUKE: Se hai una crisi di mezza età, Taylor, sfogati con Kirk o con il muro, ma lascia in pace me, okay? Non ho tempo di sentire le tue lamentele, specialmente di prima mattina. Ho chiamato semplicemente per assicurarmi che tutto fosse pronto. 
TAYLOR: E’ tutto pronto. Ma ricordami che questa è l’ultima volta che faccio qualcosa per te. – gli butta giù il telefono – 
LUKE: - guarda il telefono perplesso, a bocca aperta – Ah, va al diavolo! – inizia a preparare la colazione – 
LORELAI: - scende le scale parlando – Io mi chiedo veramente come tu, che mi conosci da ormai troppi anni, possa anche solo pensare al fatto che io riesca, ipoteticamente, a rimanere a letto dopo essermi svegliata! – prende il contenitore del caffè – E proprio oggi che è una giornata così importante per me! Tu sei un pazzo! – lo guarda – E smettila di fare quella faccia scettica! – apre il contenitore e un’espressione schifata le si dipinge sul viso – Oh mio Dio! Non ci posso credere!
LUKE: Neanch’io. 
LORELAI: Neanch’io cosa, scusa? 
LUKE: Non lo so, cercavo solo di acconsentire perché la smettessi di parlare! 
LORELAI: No no, mio caro! Non la scamperai così facilmente! Lo so che sei stato tu! – gli porta il contenitore del caffè esattamente sotto il naso – 
LUKE: A far calare il caffè di un millimetro rispetto a come l’avevi lasciato? – toglie con la mano il contenitore del caffè – Forse distruggerò il tuo sogno di diventare un detective dell’FBI, ma non riuscirai a farmi confessare, qualsiasi cosa io secondo te abbia fatto, con… un contenitore del caffè! 
LORELAI: Veramente simpatico, Luke. Smettila di fare il finto tonto! Qui dentro c’è qualcosa di peggio della fame nel mondo, qualcosa di peggio di Hitler, qualcosa di peggio della bomba atomica, qualcosa di peggio della peste! E oh, tieniti forte… qualcosa di peggio di mia madre! 
LUKE: Addirittura? – finge di non essere interessato a ciò che Lorelai sta dicendo – 
LORELAI: Questo caffè è decaffeinato! Dove hai nascosto il mio caffè, brutto ladro?
LUKE: Mi sono alzato da due minuti! Mi spieghi come avrei potuto fare? 
LORELAI: Conoscendoti, avresti potuto farlo anche ieri sera! Ecco perché sei rimasto in cucina prima di venire a letto! “Mi bevo un bicchier d’acqua e arrivo”! E io che ci sono anche cascata! 
LUKE: Io non ho nascosto nessun caffè. Se vuoi credermi bene, altrimenti fai pure a meno e continua a straparlare. 
LORELAI: - in modo estremamente veloce – Luke, dove hai messo il mio caffè? Questo è decaffeinato. Luke, dove hai messo il mio caffè? Questo è decaffeinato. Luke, dove hai messo il mio caffè? Questo è decaffeinato. 
LUKE: - la ignora – 
LORELAI: - canta in modo molto stonato – We don’t need no education! We don’t need no false control! 
LUKE: Smettila. 
LORELAI: - si strofina sul suo braccio come un gatto – Luke, bellissima, unica, indissolubile, fantastica luce in questo mondo troppo… troppo buio! Resto ancora più buio da… dalla presenza inquietante e incombente… dei miei genitori! Dove hai nascosto il mio caffè? 
LUKE: Non ho nascosto il tuo dannatissimo caffè! – scandendo parola per parola – 
LORELAI: Ah! Questa è la prova che i sogni si avverano! Anzi, gli incubi! 
LUKE: Di che diavolo stai parlando adesso?
LORELAI: Ti ricordi il sogno dove ero incinta di due tuoi gemelli? Mi avevi nascosto il caffè. E il sogno si è avverato! 
LUKE: Se non fosse che non sei incinta di due gemelli e che io non ti ho nascosto il caffè, dire che, sì, si è proprio avverato. 
LORELAI: - inizia a cercare per la cucina – Ne sono sicura. Anzi, più che certa. Semplicemente ed estremamente convinta. 
LUKE: Io invece sono convinto che tu, presa dall’agitazione per l’arrivo di Rory, abbia preso da Doose’s il decaffeinato invece che il caffè normale. Capita, Lorelai! Ma non tutta la gente se la prende con gli altri per i propri sbagli come fai tu! 
LORELAI: - trova il caffè – Hah! – esulta – E ora cos’hai da dire? Infame! – glielo sventola davanti; poi gli dà un bacio sulla guancia – Eh sì, devo dire che mi stavo quasi convincendo con l’ultima storia di Doose’s! – con un’espressione come a dire il contrario – 
LUKE: - sbuffa – Ma non vedi come sei agitata? Prendi il decaffeinato, ti prego! 
LORELAI: Mai! – sorride soddisfatta – 
LUKE: - finisce di preparare la colazione che stava cucinando e la porge a Lorelai – Ecco qui. Io andrei al locale; così posso finire un po’ di cose lì e poi tornare per salutare Rory. 
LORELAI: - lo guarda per un po’ – 
LUKE: - si osserva, come per constatare se avesse qualcosa di strano – Che c’è? 
LORELAI: Niente. Ti immaginavo con il papillon e una rosa rossa a fianco della giacca come Don Vito Corleone! 
LUKE: Oh Cristo! – prende il portafoglio e si avvia alla porta – 
LORELAI: - lo ferma afferrandolo per il polso – No aspetta! Grazie della colazione. E… torna presto. E… prendi tanti, tanti muffin per Rory quando torni. Ricorda picciotto che è per la famigghia! – con accento siciliano – 
LUKE: Ciao, povera pazza! 


CASA GILMORE:
EMILY: Richard, dove credi di andare con quel completo verde petrolio? Forse non ti sei reso conto che stiamo per andare ad una festa di una cittadina di provincia, il cui massimo gusto nel vestire risiede in una camicia a quadri di flanella e un cappellino messo al contrario; e non a cena con un potente imprenditore nel settore del greggio! E poi proprio non capisco perché ci abbia chiamati Luke, e non Lorelai, per avvisarci che tornava nostra nipote e c’era questa cosa a Stars Hollow! 
RICHARD: Magari Lorelai non lo sa, Emily cara. O magari era impegnata e ha chiesto a Luke di chiamarci. 
EMILY: Certo. Ovviamente nostra figlia non ha mai tempo per chiamare i suoi genitori! 
RICHARD: Non farne una tragedia come tuo solito, Emily. Io non starò andando a cena con il presidente dell’Esso, ma tu non stai nemmeno andando con le Figlie della Rivoluzione a vedere Eschilo!
EMILY: Sono la donna che hai sposato, Richard. E non concepisco come tu, dopo tanti anni, ancora ti riesca a lamentare del mio comportamento. 
RICHARD: Hai ragione, Emily. Forse, dopo tanti anni, sarebbe ora che io rinunci a tentare di farti migliorare.
EMILY: - lo guarda male – Lasciamo perdere, Richard. Spero tu abbia avvisato al lavoro che oggi non ci sarai e che non incomincino a chiamarti insistentemente, come loro solito. 
RICHARD: Stai tranquilla, Emily cara. Oggi torna mia nipote dopo due anni che non la vedo e dopo che è stata a stretto contatto con l’attuale presidente americano. Pensi che potrei perdermi una sola parola di tutto ciò che avrà da dirmi di interessante sulle idee di Obama? E soprattutto sulla finanziaria che ha in mente? 
EMILY: Magari prima di assalirla con le tue domande, sarebbe il caso che le domandassi come sta. 
RICHARD: Questo era scontato, Emily. E comunque credo basterai tu ad esaurirla con domande poco intellettuali su come si stava seduti nel pullman che l’ha trasportata lungo la campagna elettorale. 
EMILY: - lo fulmina con uno sguardo raggelante – 
RICHARD: Chiedo scusa. 
EMILY: Sarà meglio, Richard. – apre la porta ed esce lasciandola sbattere – 
RICHARD: Non credere che sia finita così, Emily!
 
 
CASA DI LANE: 
LANE: Kwan, Steve, smettetela di piangere! Vi prego! Sto cercando di prepararmi! 
STEVE: - prende una bacchetta della batteria di Lane e inizia a sbatterla per terra – 
LANE: Ehi! Ehi! Ehi! Steve! No! Quante volte ti ho detto che la mia batteria e le mie bacchette non le devi toccare? Questo accade solo perché tuo padre non si spreca a mettere via niente di mio! Però la sua stupida chitarra la tiene custodita come fosse il tesoro di Tutankhamon! 
ZACH: Ehi, Lane, dare alla mia chitarra della stupida fa estremamente poco rock ‘n’ roll! 
LANE: Hai ragione, Zach; ma oggi i gemelli mi stanno facendo impazzire! – esausta, appoggia la testa al petto di Zach – Sono così felice di rivedere Rory dopo tutto questo tempo. Sì, ci siamo sempre tenute in contatto: io le raccontavo dei gemelli, dei disastri tuoi e degl’altri ragazzi; lei dei suoi reportage e di tutte le fantastiche cose politiche che stava imparando e di cui, sinceramente, non ci capivo niente… ma, vedi, è diverso poter riabbracciare la propria migliore amica dopo anni! Mi è mancata tantissimo. 
ZACH: Lo so, tesoro. Ma sai che, se non dai attenzione a questi piccoli mascalzoni, diventano subito dispettosi! – sorride e prende in braccio Kwan, iniziando a fargli fare delle piccole giravolte fra le sue baccia – 
LANE: E tu così lo farai vomitare!
ZACH: Beh, vomitare, sì, che è molto rock ‘n’ roll, Lane! 
LANE: Oh sì! Quando non sei tu a dover pulire! 
ZACH: La signora Kim sarebbe molto orgogliosa di te! 
LANE: - rimane a bocca aperta – Non dirlo mai più! 
ZACH: Domani inizierai a rileggere la Bibbia? Sempre che tu non abbia già iniziato in segreto! 
LANE: Okay, con te è il caso che non parli per un bel po’ oggi. Bada ai gemelli, io vado alla sala da ballo di Miss Patty a vedere come se la cavano gli altri con i preparativi e a sentire se posso fare qualcosa. – esce dalla stanza – 
ZACH: - inizia a giocare con i bambini… e le bacchette di Lane - 


AEROPORTO: 
RORY: - ancora frastornata dal viaggio in aereo, esce dal check-out con la valigia – Paris?
PARIS: Rory? – sorpresa – 
RORY: Paris… 
PARIS: Rory… - corre ad abbracciarla – 
RORY: Paris! – si abbracciano forte – 
PARIS: Rory! 
RORY: I nostri nomi ancora li ricordiamo! 
PARIS: Quanto mi sei mancata! 
RORY: Anche tu! Mi è mancato tutto, credimi. Ma… - si guarda intorno – cosa ci fai qui? 
PARIS: Oh, io e Doyle, visto il mio periodo di pausa prima dell’ultimo esame per la specializzazione in medicina, siamo andati a fare un viaggio in Africa. E’ stato fantastico. Lui resta lì una settimana in più a fare un reportage per il giornale dove lavora sulle abitudini alimentari dei leoni. Ultimamente ci siamo dati molto all’etologia. Peccato che non ci sia! Sarebbe stato anche lui così felice di rivederti! Però, se vuoi, ho un po’ di foto del viaggio; ne ho una fantastica dove ci siamo sotterrati nudi nella sabbia per riceverne le maggiori proprietà curative e poi, una volta riemersi… - ammicca – 
RORY: - chiude gli occhi voltando il viso dall’altra – Credo di non voler più vedere quelle foto. 
PARIS: Sicura?
RORY: Sì, sicura, Paris. – iniziano a camminare verso l’uscita – Quindi ti manca l’ultimo esame, eh? 
PARIS: Sì, ma sarà un’estate di studio continuo. Voglio uscire con il massimo dei voti, ovviamente; quindi preparerò una tesi che affronterà anche dei campi che non sono strettamente inerenti; ma, sai com’è, fanno sempre colpo questi stratagemmi. In più, tenterò di nuovo di allenarmi a dire sempre più parole in quel lasso di tempo che ho a disposizione, così potrò aggiungere molte più cose! 
RORY: Non sei cambiata per niente, Paris. 
PARIS: Ehi, sono passati due anni, mica una vita! 
RORY: Una farfalla pagherebbe per vivere due anni, ricordatelo. E comunque, credimi, sono sembrati molti di più.
PARIS: La dura vita del giornalismo! Sì, ero brava, anzi eccellente, anche in quel campo, ma sarebbe stata una vita troppo stressante per me. 
RORY: Già, è veramente stressante. Corri di qua, corri di là! Intervista questo, intervista quello! Devi scrivere un articolo in… quanto? Neanche due ore? Però Obama è veramente una persona eccezionale; è incredibilmente intelligente. E poi tutte quelle persone importanti che ho conosciuto! Credo di aver imparato la parte più bella, meravigliosa, del mestiere e, allo stesso tempo, quella più dura! E’ stata una gran lezione di vita. Ma ora voglio solo godermi il tempo libero che mi aspetta e rivedere mia madre! Non hai idea di quanto mi siete mancati tutti. 
PARIS: Sì, lo so. Credo che se mi capitasse di stare lontano da me stessa per qualche tempo, mi mancherei anch’io! 
RORY: - sorride compiaciuta – Ah, Paris, ora devo proprio andare; corro a Stars Hollow! Non vedo l’ora di riabbracciare mia madre e buttarmi sul letto della mia camera, un letto vero! Ma ci vediamo al più presto, okay? Voglio raccontarti nei minimi particolari tutto quello che ho imparato di politica ed economia. E tu sarai una delle poche con cui potrò approfondire l’argomento! 
PARIS: Sarà un piacere! Salutami Lorelai e goditi il meritato riposo. Io, nel frattempo, andrò a casa e inizierò a studiare a fondo Robert Koch e le sue scoperte sulla tubercolosi. 
RORY: Ciao, Paris. 


LUKE’S: 
BABETTE: - entra al locale con il fiatone – Luke! 
LUKE: Babette, quante volte ti ho detto di non correre e affannarti?
BABETTE: Tante, zucchero. Ma non hai capito che lo continuerò a fare? 
LUKE: Sì, l’ho capito, purtroppo. Dai, siediti e dimmi tutto. 
BABETTE: - si siede – Ah, sono così agitata per l’arrivo di Rory! La mia piccola! Ancora me la vedo fuori casa, da bambina, che giocava con gli gnomi che le avevo regalato! Poi ad uno è partita la testa, ma era così dolce! 
LUKE: Già, me la ricordo anch’io. Beh, quando l’ho conosciuta io era già grandicella; andava in giro con Lorelai e un mucchio di fogli in mano di qualcosa che dava studiando. – ride – Mai vista una bambina così intelligente, fino ad April. 
BABETTE: Uh, April! Anche lei, quant’è intelligente quella ragazza! E dimmi, come sta? 
LUKE: Oh, sta benone. La sento spesso. Ultimamente si sta dando alla letteratura inglese; mi pare stia leggendo Beowulf, o come diavolo si dice. 
BABETTE: Stai tranquillo, ha due pronunce. Se lo senti nominare alla radio o alla TV, anche tre o quattro! 
LUKE: Uhm, bene. Ti trovo preparata, Babette. 
BABETTE: Cosa credevi? Io e Morey, tra una suonata di piano e un’altra, ogni tanto ci dedichiamo anche a qualche lettura! 
LUKE: Oh. – sorridendo – Comunque è dura sentirla solo per telefono.
BABETTE: La rivedrai presto. Hai imparato a gestire bene le cose oramai, zucchero. E, diamine, lasciatelo dire… con quella Anna hai tirato fuori gli artigli! 
LUKE: Sai che non mi piace farlo, ma ho dovuto. Avevo già perso troppi anni con mia figlia e non le avrei permesso di rovinarmi la vita. Come se non l’avesse già fatto abbastanza… - quasi tra sé e sé – 
BABETTE: Cosa intendi, zucchero? – corruga la fronte –
LUKE: Certo, è innanzitutto colpa mia, non lo nego, ma Anna… con i suoi discorsi ha fatto sì che, per la storia di April, andassi ancora più in crisi di quel che già ero. E tutto ciò mi ha portato a rovinare… Sì, insomma… 
BABETTE: Oh, zucchero! Noi ce n’eravamo accorti tutti prima di te! Escludevi eccessivamente Lorelai dalla tua vita! E con una futura moglie bisogna condividere tutto! Io e Morey condividiamo perfino lo spazzolino! 
LUKE: Ma che schifo, Babette! 
BABETTE: Poi, quando è arrivato quel Christopher, avremmo voluto urlare a Lorelai che stava sbagliando tutto! 
LUKE: Già, Christopher… - pensieroso – 
BABETTE: Ma si è risolto tutto, no? E’ inutile stare qui a rivangare il passato. Ora siete felici, siete di nuovo i due piccioncini che ci fanno sorridere ogni volta che vi vediamo battibeccare. E, lasciatelo dire, tutta la città aspetta una sola cosa da voi! Quanto ci farete aspettare ancora? 
LUKE: Di cosa stai parlando, Babette? – perplesso – 
BABETTE: Ma del vostro matrimonio, ovviamente! 
LUKE: - spiazzato – Oh, beh… Non… Non ci abbiamo ancora pensato. 
BABETTE: E’ ora che ci pensiate, zucchero! Scusa se te lo dico, ma non siete più così giovani. Vogliamo vedere Lorelai in abito da sposa! Già me la immagino! – con aria sognante – E vogliamo vedervi girare con dei pargoletti! Un’altra piccola Rory e, chissà, un piccolo Jess! Non so perché tuo figlio me lo immagino sempre come Jess, anche se è tuo nipote! 
LUKE: - ride – Beh, Babette, vedi… non ho voluto pensarci. Volevo trovassimo un equilibrio, stabile questa volta. E poi non c’era Rory e so quanto Lorelai tenga al fatto che lei ci sia. 
BABETTE: Ma ora è tornata! – gli tira una gomitata maliziosa – 
LUKE: Abbi pazienza, Babette! 
BABETTE: Oh, io ho una pazienza infinita, zucchero. Ma ti avviso che la città non lo sopporterebbe se vi lasciaste di nuovo. E soprattutto non sopporteremmo Taylor se dovesse accadere! 
LUKE: Non accadrà. Comunque, sbaglio, o eri venuta qui a dirmi qualcosa correndo?
BABETTE: Oh cavolo, sì. Allora, è tutto pronto: cartelloni, cibo, banconi su cui poggiarlo, sedie, un piccolo palco… 
LUKE: Un piccolo palco? – perplesso – 
BABETTE: Sì. – timorosa – 
LUKE: A cosa serve un piccolo palco?
BABETTE: Beh, vedi, Kirk… 
LUKE: Kirk! – arrabbiato -
BABETTE: No, zucchero, non ti arrabbiare! Kirk mi ha mandata a riferirti questo e a dirti se, per favore, potessi andare da lui perché ti doveva parlare. 
LUKE: E non poteva venire lui?
BABETTE: Oh, non lo so. Lo sai com’è Kirk. 
LUKE: Ah! – sbuffa – Okay, vengo.
 
 
STARS HOLLOW, PIAZZA: 
LIZ: - vedendo Luke - Fratellone! Dove vai così di fretta? – mentre porta un enorme cartellone in mano con fatica –
LUKE: Probabilmente a uccidere Kirk. 
LIZ: Non cambierete mai voi due. E’ da quando eravamo piccoli che vedo scene di questo genere. – grugnisce per la fatica – 
LUKE: Ehi, Liz, vuoi una mano? – protendendosi in avanti per aiutare la sorella – 
LIZ: Sei un angelo, fratellone! E’ pesantissimo questo cartellone che ho fatto! 
LUKE: - prende il cartellone – Dammi qua. – lo volta vedendo un mosaico di pietre che rappresentava Lorelai e Rory – Oh mio Dio, Liz, è… meraviglioso! 
LIZ: Ho preso tutti i pezzi delle varie pietre che mi erano avanzate dalle collanine e i gioielli che avevo fatto per le fiere, un po’ di perline, qualche filo colorato; poi ho preso una foto di Lorelai e Rory insieme e… ecco qua! Sono una bomba! – danza su se stessa -
LUKE: - è senza parole – E’ incredibile quello che state facendo. Io… non so veramente come ringraziarti, Liz. 
LIZ: Oh, non devi ringraziarmi, Luke. E’ il minimo che possa fare per il mio fratellone e la sua fidanzata che adoro! T.J. mi ha aiutato ad incollare le pietre; avresti dovuto vederlo che carino che era con il pigiama e la colla vinilica ad attaccare pietra per pietra! 
LUKE: Sappi che mi hai appena fatto passare la voglia di ammirare questo cartellone. 
LIZ: - gli dà una botta sulla pancia – Ah, andiamo! 
LUKE: - sorride alla sorella e insieme arrivano davanti la sala da ballo - Grazie ancora, Liz. E’ veramente bellissimo. E ringrazia anche T.J. . Ci vediamo dopo?
LIZ: E’ sicuro. Non potrei mancare.
LUKE: - sorride e accarezza la spalla di Liz – Bene. – apre la porta della sala da ballo - 


SALA DA BALLO DI MISS PATTY: 
KIRK: - vedendo entrare Luke - Luke, eccoti. Finalmente. 
LUKE: Kirk, che diavolo hai in mente? 
GIPSY: La solita idea geniale. – sarcastica – 
KIRK: Intanto ti chiedo gentilmente di cambiare tono. Sto cercando di prepararmi psicologicamente a quello che farò questa sera e non posso permettere che tu, con il tuo nervosismo costante, mi rovini la prova. 
LUKE: - ha una faccia schifata – 
GIPSY: - rivolgendosi a Miss Patty – Sta per scoppiare! Sto per vincere la mia scommessa! – si sfrega le mani – 
MISS PATTY: Nah, vedrai che, alla fine, gli dirà di sì; come ho detto io. 
TAYLOR: Vedo che qui, quando si tratta di scommesse, siete tutti dei professionisti! Quando però si tratta di puro senso civile, di aiuto verso la propria città e il proprio sindaco, che ha sempre e comunq…
TUTTI: - interrompendolo – Sta zitto, Taylor!
KIRK: Sì, Taylor, per favore. Sto facendo qualcosa di importante. 
TAYLOR: Ah, io ci rinuncio! Tutto è più importante per voi! Tutto! – esce arrabbiato dalla sala da ballo – 
LUKE: - guarda Kirk – Non ho tutta la vita. 
KIRK: A fine serata, per dilettarvi e specialmente per prova personale, voglio essere presentato ed eseguire il mio ultimo progetto. E’ un qualcosa che pochi al mondo riescono a fare; e solo dopo una grandissima concentrazione. Sono mesi che mi preparo in attesa della prima occasione adatta e questa mi sembra la più adatta.
LUKE: Sarebbe? – scettico – 
GIPSY: - le scappa un risolino – 
KIRK: Voglio provare a piegare i cucchiai con la mente. 
LUKE: - fa una faccia estremamente schifata e sorpresa allo stesso tempo e poi scoppia in una risata fragorosa – 
KIRK: Sono mesi che mi preparo. E con un certo riscontro, devo ammettere. Sono riuscito, una volta, a piegare di mezzo millimetro il mestolo di mia madre, mentre cucinava. Oggi è arrivato il momento di dimostrare a voi e a me stesso che ne sono capace. 
LUKE: Sicuro che a piegarlo non sia stata volontariamente tua madre, perché esausta di averti intorno?
KIRK: Ti prego, Luke, lasciamelo fare! Lo necessita il mio karma! – si inginocchia – 
LUKE: Okay, okay. Ti lascerò tentare. 
GIPSY: No! Ma come? Non puoi non arrabbiarti! Andiamo! Sbottagli in faccia tutta la rabbia che covi per lui da anni! 
MISS PATTY: Ho vinto! – allungando le parole ed improvvisando un balletto sul posto – 
KIRK: Grazie, Luke! Te ne sarò eternamente grato! Se un giorno avrai bisogno di un rene o di qualsiasi altro organo vitale, conta su di me, amico! 
LUKE: - con espressione schifata – Grazie, Kirk, ma lo faccio solo perché scommetto che alle ragazze piacerà. E comunque ho una condizione. 
KIRK: Tutto quello che vuoi, mio eroe! 
LUKE: Non chiamarmi mai più “mio eroe”. E fai questa cavolat… questa cosa… solo a fine serata. Prima dovrai occuparti dei mille incarichi che ti sei preso. 
KIRK: Stai tranquillo, Luke. Ho tutto sotto controllo. 
LUKE: - sbuffa – Mi immagino… - si avvia alla porta – 
KIRK: Aspetta, un’ultima cosa! 
LUKE: Che c’è ancora, Kirk?
GIPSY: Ho ancora una possibilità! Ammazzalo di botte, ragazzo! 
KIRK: Perché io abbia le migliori condizioni psicologiche possibili, beh, vedi… ho bisogno che a presentarmi sia una persona a me cara e per cui provo molta gratitudine. 
GIPSY: Uhoho! – esulta – 
LUKE: No, Kirk! Non ci penso nemmeno! 
KIRK: Ti prego! Non ti costa nulla, Luke! Ti prego! – quasi scoppia a piangere – 
LUKE: - rimane immobile a fissarlo a bocca aperta – 
KIRK: - scoppia a piangere definitivamente – Sono così stressato per… per quello che sto tentando di fare! E se… se tu non mi presenterai, non ce la farò mai! Ti prego, Luke! E’ l’ultimo favore che ti chiedo! – tenta di spronarlo afferrandolo per le spalle – 
LUKE: - rimane ancora in silenzio, a fissarlo per un po’ – E va bene.
KIRK: - si alza e lo abbraccia – Sei la persona più fantastica che io abbia mai conosciuto! 
LUKE: Kirk. Mollami immediatamente. 
KIRK: Tutto quello che vuoi! 
LUKE: Bene, lascia che io me ne possa andare. – esce dalla porta – 
MISS PATTY: - guarda Gipsy con aria vittoriosa – 
GIPSY: Va al diavolo.
CASA DI LORELAI, GIARDINO: 
RORY: - arriva in macchina e parcheggia con agitazione – 
LORELAI: - la vede arrivare dalla finestra e, neanche il tempo che Rory parcheggi, è già corsa fuori – RORY: - esce dalla macchina e chiude la portiera; si ferma a guardare la madre, mentre una lacrima le riga il viso – Mamma…
LORELAI: - le si getta addosso talmente pesantemente che finiscono per terra, fra l’erba – Sei ancora bianca! 
RORY: - mentre piange, ancora commossa – Ancora con questa storia? Quante volte te lo dovrò dire che, stando a contatto con Obama, non si cambia colore di pelle? 
LORELAI: Tante. Tante, piccola mia. – la abbraccia prendendola per la testa e inizia a piangere di felicità anche lei – 
RORY: Mamma, non hai idea di quanto tu mi sia mancata! Non puoi nemmeno immaginarlo! Ogni notte andavo a dormire con la sciarpa che mi hai prestato prima di salire in aereo per sentire il tuo profumo! E quando è finito sono andata in cerca ovunque della boccetta per rispruzzarlo sulla sciarpa! Sì, lo so che sono patetica! 
LORELAI: Non sei patetica, sei solo ingenua. Non sai quante cose patetiche ho fatto io per la tua mancanza! La differenza è che io non te le dirò mai! – ride – 
RORY: Non vale! – ride anche lei e tira fuori la boccetta di profumo – Guardalo, quant’è perfetto! 
LORELAI: - entusiasta – Eau de Lorelai! – lo afferra e lo avvicina al suo viso, iniziando a fare le fusa – 
RORY: Sei ancora più psicopatica di come ti avevo lasciata. Tu fai le fusa? Tu che potevi annusarti ogni giorno senza problemi? Non sai che fatica ho fatto a trovare questo profumo! Te lo fai produrre direttamente dalla Chanel? Paghi loro, per caso, una rata extra per averlo? 
LORELAI: Oh no, non hai idea di quanto l’ho cercato io questo profumo! E’ diventato quasi introvabile! Quando l’ho finito sono diventata talmente isterica nel cercarlo, che tua nonna che compra mobili, a confronto, è Biancaneve! Così, alla fine, ne ho comprato un altro. E oh, non hai idea della reazione di Luke! Mi ha tenuto il muso una settimana perché pensava che il profumo che mi aveva regalato non mi piacesse più! Anche se lo usavo già prima che ci rimettessimo insieme! Ma ho le mie tecniche per farlo tornare ad essere il dolce, premuroso Luke di sempre. – ammicca – 
RORY: Un bel vestito sexy e una cenetta opportunamente non cucinata da te, ma da Sookie. 
LORELAI: Esatto! – afferra il profumo – Il mio tesssoro! 
RORY: Senti, Gollum, questo è mio! – si riprende il profumo –
LORELAI: No! Se non vuoi farlo per me, fallo per il povero Luke! 
RORY: - lo sventola in aria – No, no, no. Non rigirare la frittata!
LORELAI: Non so rigirare la frittata. E’ matematico: non so farlo nella pratica, in cucina, non posso farlo neanche mentalmente! Insomma, mi ci vedi a rigirare una frittata? La nostra cucina non sarebbe più la stessa, avrebbe bisogno dello psicologo per ritrovare il suo vero io! Non fare questo alla nostra povera cucina, Rory! 
RORY: E io come farò? La mia, anzi la tua, sciarpa come farà senza il suo profumo?
LORELAI: Ma tu ora hai la vera Lorelai davanti, non hai più bisogno di lui! Io sì! Luke è un altro da quando non ho quel profumo! 
RORY: Ma per favore.
LORELAI: Se ti avessi abbandonata in un orfanotrofio non ce l’avresti mai fatta. 
RORY: Ormai è troppo tardi per farlo. 
LORELAI: Sì, ma ci sono sempre i bunker sotterranei. – sorride – O la camera antipanico di tua nonna! 
RORY: - ride – Come stanno i nonni? Oh, e Lane? E i gemelli? Beh, di Luke mi hai già detto che non è più lo stesso senza questo cimelio. Oh mio Dio, come stanno tutti? Mami, mi siete mancati troppo, troppo, troppo! 
LORELAI: I nonni stanno bene, anche se ultimamente sono più stressati e stressanti del solito. Lane e i gemelli se la cavano alla grande. Devi vederli, sono delle pesti! Luke, sì, hai ragione: penso che tra poco lo rinchiuderemo in un manicomio se non mi dai quel profumo! – la guarda ammiccando, rimanendo in silenzio per convincerla –
RORY: - rimane impassibile, fulminandola allegramente con lo sguardo –
LORELAI: - sospira – E, beh, gli altri sono sempre i soliti. Questa città non cambierà mai, lo sai. Per riassumere le iniziative bizzarre di Taylor non mi basterebbero due giorni! A proposito, tra poco ci sarà una delle solite manifestazioni cittadine. Uh, fantastica! Non te la immagini neanche! 
RORY: Dimmi!
LORELAI: Mai! 
RORY: Ti prego! 
LORELAI: Dico solo una parola: geniale! – scandendo bene la parola – Taylor ha veramente superato se stesso questa volta. 
RORY: Mamma! 
LORELAI: Ah, chissà se lo sapessi, che faccia faresti! 
RORY: Ti scongiuro! 
LORELAI: Solo se mi dai l’Eau de Lorelai. 
RORY: Okay, è tutto tuo.
LORELAI: Ah, no no. – fa una smorfia e allunga la mano – Lo voglio avere qui tra le mie grinfie. 
RORY: - le dà in mano il profumo – 
LORELAI: - inizia a camminare verso l’entrata – Beh, in pratica Taylor ha pensato… - si blocca voltandosi – Fregata!
RORY: Ti odio! 
LORELAI: Camera antipanico! – mentre entra in casa - 


STARS HOLLOW, PIAZZA: 
MISS PATTY: Oh mio Dio! Sookie, queste tartine e queste bruschette sono semplicemente divine! Mi ricordano il mio primo amore, un ballerino di Brodway! 
SOOKIE: Non stento a crederci, sono fantastiche. Solitamente vengono sempre buone, ma niente in confronto a queste! Ero talmente felice per il ritorno di Rory che ci ho messo ancora più amore nel cucinarle, le mie pargolette! E questo è il risultato! – ridacchia entusiasta – 
MISS PATTY: Lasciatelo dire, tesoro, sei uno chef straordinario. Se mi fossi data alla carriera alberghiera, come molti mi avevano consigliato, venderei tutti i miei tamburi e i miei attrezzi, la mia stessa sala da ballo, pur di averti nel mio staff! 
SOOKIE: - perplessa – Ma se ti fossi data alla carriera alberghiera, non avresti tamburi, attrezzi, o almeno non di questo genere, né una sala da ballo! 
MISS PATTY: - ride – Oh, hai ragione, tesoro! 
LANE: - le raggiunge - Sookie, ho finito con le tovaglie e anche con la lista delle canzoni da suonare. Per quello ci pensiamo io e i ragazzi. 
SOOKIE: Bravissima, Lane! Bravissima. E io ho finito con il cibo. Ce n’è a volontà tra le mie prelibatezze e gli hamburger di Luke! 
LANE: Ormai dovrebbe essere a casa da Lorelai. Non ci resta che aspettare il segnale di Luke. 
SOOKIE: “Al mio segnale scatenate l’inferno!”. – ride – Uh, a proposito di Luke! Ti sei ricordata di mettere nella lista la canzone che ti ho detto?
LANE: Sì, tranquilla. – le fa l’occhiolino – 
MISS PATTY: Che canzone? – estremamente curiosa – 
SOOKIE: Uh, una canzone per Luke e Lorelai! Un piccolo ringraziamento anche per lui e tutto quello che ha fatto! 
MISS PATTY: Che cosa romantica! – si avvicina le mani al viso – E chissà che si decida, quel testone! – cambiando espressione e diventando più cupa – 
LANE: Decida? 
SOOKIE: Ma a chiederle di sposarlo! 
MISS PATTY: Chissà se ce la faremo mai. - sbuffa – 
SOOKIE: Non dirlo a me. Sono anni che ci spero! – sbuffa anche lei – 
LANE: - ride – Impiccione.
 
 
RICHARD: - si guarda intorno in macchina – Certo che qui a Stars Hollow, quando si danno da fare per qualcosa, sanno veramente dare delle feste degne dei ricevimenti dei Windsor. 
EMILY: Non esagerare come sempre, Richard. Sarà tutto sporco, come al solito. 
RICHARD: Non mi pare ci fosse niente di sporco l’ultima volta, Emily cara, e pioveva. E poi, non credi sia il caso di rilassarsi, visto che sta per tornare nostra nipote? 
EMILY: Forse hai ragione, Richard. Ma non riesco a togliermi dalla mente che è stato Luke a chiamarci invece che Lorelai. Quando ho capito chi era mi è quasi preso un colpo! 
RICHARD: Te l’ho già detto, Emily. Forse, semplicemente Lorelai non lo sa, come per la festa della partenza. Non dimenticare che Lorelai è tanto amata quanto Rory in questa cittadina e che, quando festeggiano nostra nipote, festeggiano anche nostra figlia. 
EMILY: Se sei così dalla parte di questi provinciali, perché non ti compri una volta per tutte un bell’appartamento qui, con una vicina che tu porta ogni mattina la torta con il sorriso compresa nel prezzo?
RICHARD: Sicuramente meglio dell’ultima delle infinite cameriere che hai assunto. 
EMILY: - resta zitta – 
RICHARD: Penso semplicemente, Emily, che dovresti essere felice se nostra figlia e nostra nipote sono così benvolute dai loro amici. Certo, non è lo stile di vita che io e te potremmo avere, ma a loro piace e credo dovresti accettarlo ormai ed esserne… perlomeno allietata! 
EMILY: Non credo riuscirò mai ad accettare che Lorelai abbia scelto questa vita. 
RICHARD: Credi che io non sperassi di più per lei, con le possibilità che aveva? Ma è andata così, Emily cara. E’ andata così e, almeno questo è il mio umile pensiero, penso che sarebbe potuta andare molto, molto peggio. 
EMILY: E cioè?
RICHARD: E’ rimasta incinta a soli sedici anni e guarda cosa ha portato avanti: da una semplice cameriera è diventata prima la direttrice di quell’albergo e poi è riuscita ad aprirne uno suo, e che ha una certa fama ormai; ha cresciuto una figlia, nonostante la sua età, che è stata accettata nelle tre università più prestigiose degli Stati Uniti, che si è laureata brillantemente a Yale, l’università che tutti i Gilmore hanno frequentato, e che ora è appena tornata da due anni di reportage della campagna elettorale di Obama, l’attuale presidente americano. Emily, cerca di essere orgogliosa di tua figlia quanto lo sono io, nonostante gli sbagli che, sappiamo entrambi, ha commesso.
EMILY: Sì, ma con gli uomini… lì no che non è riuscita a rendermi orgogliosa! 
RICHARD: Credo che quest’uomo, questo Luke, nonostante tutto quello che è successo, sia l’uomo adatto a lei, Emily cara. 
EMILY: - lo guarda a bocca aperta, come se avesse detto un’eresia – 
RICHARD: Lo so che per te è il Dio in terra, che lo guardi ogni volta come fosse arrivato il Messia, ma secondo me Christopher non era adatto a Lorelai. 
EMILY: Certo che non lo era! Un re, forse, sarebbe adatto a lei, e uno con il poso duro, per tenere a freno i suoi sbalzi! Ma sicuramente Christopher era molto più adatto a lei di questo Luke. Christopher proviene da una buona famiglia, ha una bella casa, delle sicurezze che quest’uomo hot – dog non può certo offrire a nostra figlia! E poi, quando hanno annullato il matrimonio! 
RICHARD: Ti ricordo che anche noi, sposati da ormai più di quarant’anni, abbiamo avuto i nostri alti e bassi, Emily. Sono d’accordo in ogni singola parola con te riguardo la posizione di Christopher, sicuramente migliore di quella di Luke, ma Lorelai ama lui e penso che il sentimento sia ricambiato. Per i soldi li potremmo sempre aiutare noi, come abbiamo sempre fatto. 
EMILY: Ma da che parte stai, Richard?
RICHARD: Non sto proprio da nessuna parte, Emily. Ci ho solo pensato a lungo in questi anni e questa è la mia conclusione. Non sarò mai d’accordo in molte, anzi moltissime, decisioni e azioni che compirà nostra figlia Lorelai, ma dall’altra credo che tu debba semplicemente guardarti attorno e provare a capire le cose viste dal suo punto di vista, tralasciando per un momento come la pensiamo noi e cosa riteniamo più giusto secondo il nostro stile di vita, per vedere chiaramente il mondo che gira intorno a nostra figlia. E’ tutto questo, Emily cara. Lei grazie a questo è felice e lo è anche nostra nipote con lei. 
EMILY: - guarda Richard stupefatta, ma questa volta come se iniziasse veramente a capire cosa intendesse dire Richard – 
RICHARD: Oggi, a questa festa, cerchiamo di vedere tutto ciò che abbiamo intorno come fossimo due di loro. Proviamo a vederla dalla parte delle ragazze e non pensiamo a quanto sono sporche le sedie o a quanto poco elegantemente sono vestiti tutti i loro amici. Godiamoci nostra figlia e nostra nipote e proviamo veramente a capire, per una volta, come vivono. Vedrai che anche tu, con me, riuscirai a sentire più chiaramente quello di cui ti ho parlato fin’ora. 
EMILY: Credo di non averti sentito parlare così tanto da… beh, ormai troppo tempo, Richard! 
RICHARD: Era solo molto che volevo farlo ma non ne trovavo l’occasione. E poi mi ci è voluto sudore e studio per arrivare a queste conclusioni. 
EMILY: Ci proverò. 
RICHARD: - le sorride – 
EMILY: - ricambia il sorriso – Allora, scendiamo?
RICHARD: Con molto piacere. 
RICHARD ED EMILY: - entrano nella sala da ballo di Miss Patty, dove Luke aveva detto di andare; entrati, trovano tutte le donne per terra a cucire un enorme telo con scritto “Bentornata!” e gli uomini intenti a trasportare i tavoli fuori – 
EMILY: - guarda le donne per terra pensierosa e un po’ schifata dal fatto che stessero per terra; si volta, così, verso Richard – 
RICHARD: Vi serve una mano, ragazzi? – lancia un’occhiata complice ad Emily – 
EMILY: Non fare sforzi troppo grossi, Richard! – gli raccomanda; poi chiude gli occhi e deglutisce, come se stesse mandando giù una grossa pastiglia – Sookie, posso aiutarvi in qualche modo?
 
 
CASA DI LORELAI: 
RORY: - è distesa a pancia in giù sul letto, abbracciandolo – 
LORELAI: - entra nella stanza e la osserva – Se vuoi farci l’amore, vi lascio soli! 
RORY: - si volta – Non hai idea di quanto mi sia mancato questo letto! O un qualsiasi letto comodo! 
LORELAI: Oh sì, ne ho idea, credimi. Nelle tue mail e durante le chiamate l’avrai detto talmente tante volte che, per dispetto, volevo portarlo fuori e metterti una brandina in camera. Ma Luke e Jackson, quando mi è venuta questa meravigliosa idea, non hanno voluto aiutarmi a portarlo via! 
RORY: - rimane a bocca aperta – Sei perfida! 
LORELAI: Chiamami Crudelia Demon d’ora in poi. O Emily Gilmore!
RORY: Povera nonna! 
LORELAI: Chissà se anche lei vuole rapire 101 dalmata per farsi una pelliccia! 
RORY: La nonna non lo farebbe mai. 
LORELAI: Lo credi tu. Vuoi mettere una pelliccia di dalmata fatta in casa dal suo sarto, rispetto ad una di Armani? 
RORY: Che schifo. 
LORELAI. Vedi che anche tu inizi a provare ribrezzo per la nonna? Ti ci vuole solo un piccolo incipit! 
RORY: No, mi vergogno di te e delle cattiverie che dici! – ride – 
LORELAI: - ride – Lo sai che scherzo. In fondo, ma molto in fondo, le voglio bene. Okay, troppo strano. Diciamo che l’apprezzo.
RORY: - sorride – 
LORELAI: - si sdraia accanto a lei – 
RORY: - la abbraccia – E’ bello poter stare di nuovo insieme. 
LORELAI: Già, lo è davvero, piccola mia. Sono così orgogliosa di te e di quello che hai fatto. 
RORY: - sorride quasi commuovendosi di nuovo – Grazie, mamma. Sentirlo dire da te è più importante che sentirmelo dire da chiunque altro. 
LORELAI: - la accarezza per un po’ in silenzio – Ehi, hai più sentito tuo padre? 
RORY: Non molto, qualche volta mi ha mandato delle mail. Ma la maggior parte delle volte è stato per farmi gli auguri di Natale, di compleanno, per il Ringraziamento, per…
LORELAI: Ok, stoppati. Ho afferrato il concetto, non mi serve un ripasso di tutte le festività! Comunque ha fatto lo stesso con me. Capisco che, con quello che è successo, con il nostro matrimonio, potesse restarci male, ma... era finito bene, nonostante il male che ho provocato. Insomma, mi sembrava fossimo rimasti in buoni rapporti. Poi di colpo… beh, è sparito come al solito. 
RORY: E’ da papà. Forse ha solo bisogno di elaborare la situazione. 
LORELAI: Già, non è mai stato veloce nel farlo e ormai ci abbiamo fatto l’abitudine. E poi, beh, forse è meglio così. 
RORY: Che intendi dire?
LORELAI: Oh, parlavo per me ovviamente. Non capirò mai perché, quando ce l’ha con me e non vuole vedermi, devi rimetterci sempre e solo tu. 
RORY: Non importa. 
LORELAI: Comunque intendevo che, con Luke… sì, insomma, non credo sarebbe molto felice se dovessi anche solo uscirci una volta a bere un caffè, neanche se fossimo nel suo locale! 
RORY: Ha le sue ragioni. 
LORELAI: Non lo nego. Anzi, è anche troppo buono con me dopo quello che ho fatto. 
RORY: Ha semplicemente capito. Lo sappiamo tutti che quel comportamento non era da te. 
LORELAI: No, non era proprio da me. – sospira sorridendo – Ma ora sono tornata me stessa e sono felice. 
RORY: Lo vedo. 
LORELAI: Ho accanto mia figlia, un uomo che amo, faccio il lavoro che mi piace e con la mia migliore amica; sta andando tutto bene. Credo di aver trovato finalmente quello che cercavo da anni e, davanti a me, riesco solo a vedere nuovi obbiettivi. Certo, il sogno di scappare con Bon Jovi rimane… - sorride – 
RORY: Scambieresti Luke con Bon Jovi? 
LORELAI: - la guarda sorridendo – No, credo di no. Uh, a proposito! Aspetta che lo chiamo per dirgli che sei arrivata, prima che mi faccia una testa grande come la casa dei tuoi nonni! 
RORY: Chiami Bon Jovi? 
LORELAI: No, chiamo Luke, il Bon Jovi di Stars Hollow! 
RORY: Allora corri. Mi faresti paura con un testone del genere. 
LORELAI: Perché non mi hai vista da bambina! 
RORY: Oh no. Non riniziare con quella storia! Vai a chiamare Luke! 
LORELAI: Perché tu non riesci a capire quale trauma è stato per me! Una povera ed ingenua, piccola e dolce bambina, presa di mira dai propri genitori e da due milioni di cameriere perché aveva un grande, enorme, immenso testone! Completamente sproporzionato rispetto al resto del corpo! Insomma, prova un momento ad… 
RORY: - si alza e spinge la madre verso la cucina, interrompendo il suo discorso – Chiama Luke! E poi, se vuoi, chiameremo uno psicologo specializzato in traumi infantili! 
LORELAI: Sì dai, Rory, chiamiamolo. Penso sia arrivato il momento di affrontare il problema. Credi che mi rinchiuderanno in una casa di cura? 
RORY: Non ho dubbi. 
LORELAI: - spalanca la bocca sorpresa e le fa il broncio – Chiamo Luke. 
RORY: Digli che tra poco andiamo da lui. Ho bisogno di un mega caffè dei suoi! 
LORELAI: Okay, capo. – fa il numero –
LUKE: - al locale, dove tutti stavano preparando gli ultimi dettagli per la festa, sente squillare il telefono – 
TUTTI: - si ammutoliscono prevedendo che fossero le Gilmore –
LUKE: Pronto? 
LORELAI: - urla al telefono – E’ arrivata!
LUKE: - fa cenno a tutti di sì con la testa per confermare che si trattava di loro – Una dottoressa per l’udito?
LORELAI: Sì, si chiama Jessica, molto carina. 
LUKE: Oh bene. – ride – Allora, Rory come sta? Com’è andato il viaggio?
LORELAI: Ti dirà tutto lei tra poco. E’ impaziente di venire a trovarti al locale e bersi uno dei tuoi super caffè! 
LUKE: Okay, allora vi aspetto. 
LORELAI: Attendimi, Penelope! 
LUKE: Okay, allora oggi non disferò la mia tela, Ulisse. 
LORELAI: Sei sorprendente. 
LUKE: Grazie. – mette giù il telefono – Stanno arrivando. Kirk, Zach, andate da Miss Patty e avvisate che le ragazze stanno per arrivare e di appendere gli ultimi cartelloni. T.J. , avvisa Sookie che sto per raggiungerla con gli hamburger e di mettere sui banchi quello che ha preparato lei, intanto. Poi tornate qui e aiutatemi a portare velocemente tutti questi per favore. – indicando gli hamburger – Babette, tu riusciresti a portare queste bibite invece? 
BABETTE: Certo, zucchero. Con piacere!
LUKE: Perfetto. Grazie a tutti.
 
 
LUKE’S: 
LORELAI: - apre la porta cantando – Welcome to the jungle! 
RORY: - perplessa del fatto che il locale sia deserto – Mica tanto, è deserto. 
LORELAI: - rimane anche lei immobile osservando il locale vuoto ed urla – Ma che bella accoglienza, Luke! Se portavo mia figlia nel deserto del Sahara poteva fare più incontri!
LUKE: - scende le scale del suo appartamento correndo – Eccomi scusate. Rory! Bentornata! – va ad abbracciarla – 
RORY: Ciao, Luke! Grazie! – ricambia l’abbraccio – 
LUKE: Allora, come stai? Com’è stato seguire il presidente americano? 
LORELAI: Diventerà un detective privato. La chiamavano “segugio”. 
LUKE: Che diavolo stai dicendo?
LORELAI: Niente, era una battuta! – sospira – Riuscita male evidentemente. – fa una smorfia – 
RORY: Bene, Luke, ma è stato tutto molto faticoso. I ritmi erano sulla soglia dell’impossibile, ma ho fatto così tante importanti conoscenze e ho avuto l’opportunità di visitare talmente tanti bei luoghi, che ne è valsa la pena!
LUKE: Sono contento. 
RORY: - sorride e si guarda intorno – Ma dove sono tutti?
LUKE: Oh, non lo so. E’ da un po’ che il locale è deserto. Stavo giusto pensando di aspettarvi per il caffè e poi andare a fare un giro per vedere dove si erano cacciati. 
RORY: Sono d’accordo! Non li vedo da due anni, speravo di entrare qui dentro e trovare almeno due/tre persone tra quelle che voglio salutare! 
LORELAI: - con il broncio – Non fare la melodrammatica. 
RORY: - rivolgendosi a Luke – Credo si sia offesa perché l’abbiamo esclusa. 
LUKE: Lorelai! Sei la solita. 
LORELAI: Perché? Tu no?
LUKE: - sbuffa – Vado a prenderti il caffè, Rory. Tu, donna offesa, ne vuoi uno?
LORELAI: Sì grazie! – con un enorme sorriso – 
LUKE: - versa i due caffè nei barattoli da portar via – Ecco a voi. 
RORY: Andiamo a cercare i cittadini di Stars Hollow scomparsi! 
LORELAI: Vedi che ha un futuro da investigatore? 
LUKE E RORY: - sospirano divertiti – 

 
LORELAI E RORY: - appena uscite dal locale, iniziano a notare qualcosa di insolito: una moltitudine di gente accalcata – 
LORELAI: Ehi, ma che è successo? Stanno dando una festa? Sono riusciti finalmente a far fuori Taylor? Uh, corriamo! Questa non posso perdermela! 
LUKE: - sospira – 
RORY: - rimane di stucco iniziando a notare l’enorme cartellone con scritto “Bentornata!” – Mamma, guarda! 
LORELAI: Oh, tesoro, lo vedo. 
LORELAI E RORY: - rimangono imbambolate avvicinandosi sempre di più – 
TUTTI: - iniziano a urlare e fischiare in onore di Rory, mentre i cartelloni preparati da tutti loro iniziano a sventolare in aria; tutto ricordava l’arrivederci che le avevano dato due anni prima – 
RORY: Io… io non ci posso credere! Veramente! Grazie a tutti! – si commuove – 
LORELAI: - si gira con gli occhi lucidi verso Luke – Sei stato tu, vero?
LUKE: - fa cenno di sì con la testa, sorridendo – L’ho proposto a Sookie qualche giorno fa, quando sono venuti a cena lei e Jackson. Ma il merito non è tutto mio; è di Sookie, di Lane, di Babette e Miss Patty, di Liz, di tutti. 
LORELAI: - quasi solo con il labiale – Grazie. 
LUKE: - la guarda intensamente – Non è niente. 
LORELAI: - lo abbraccia – E questo ti sembra niente? Sei sempre il solito modesto, Luke. – gli dà un bacio – 
MISS PATTY: Ehi, voi due piccioncini, venite! Diamo inizio alle danze! 
LORELAI: - ride- Arriviamo! –entusiasta prende Luke per il polso e lo trascina – 


RORY: - che poco prima si era gettata tra la gente piangendo come una fontana, vede Lane – Lane! – corre ad abbracciarla – 
LANE: - corre verso di lei e l’abbraccia forte, quasi facendola saltare – Rory! Mi sei mancata! Mi sei mancata! Mi sei mancata! 
RORY: Anche tu! E i gemelli? Come stanno i gemelli? E Zach? Dov’è?
LANE: I gemelli e Zach stanno benissimo. E anche io ora che ti vedo! Finalmente sei tu e non delle stupide lettere o delle e-mail! 
RORY: Tranquilla, Lane. Ora potrò essere la Lorelai Gilmore di Steve e Kwan! Non me ne andrò per un bel po’!
LANE: Questa è la cosa più bella che potessi dire! - continua ad abbracciarla – Sono stufa di essere sola in mezzo agli uomini!
RORY: - ride e si stacca dall’abbraccio – Vado a salutare anche gli altri, però, ora. 
LANE: E io dietro di te. Non ti mollerò facilmente oggi, sappilo! 
RORY: Questo mi fa solo che piacere. – ride – 
BABETTE: Zucchero! – l’abbraccia –
RORY: Babette! – ricambia l’abbraccio – Morey! Ci sei anche tu! 
MOREY: Ciao, Rory! 
BABETTE: La mia finestra non era più la stessa senza poterti vedere arrivare qualche volta! Già è stato un trauma per me quando sei andata a Yale e non ti vedevo più tutti i giorni!
RORY: Tranquilla, Babette. Rassicura la tua finestra, mi vedrà molto spesso ora. – si volta – Liz! Ti ringrazio! Il cartellone è meraviglioso! 
LIZ: Grazie, Rory. Mi fa piacere che ti piaccia. Io e T.J. ci siamo divertiti un mondo a farlo! 
RORY: Beh, se non ti dispiace, poi lo voglio appendere assolutamente in camera! 
LIZ: Ma scherzi? Non mi dispiace affatto! 
RORY: - sorride; poi vede Kirk – Ehi, Kirk! 
KIRK: - molto serio – Ciao, Rory. 
LIZ: - sottovoce – Stasera piegherà i cucchiai. 
RORY: Non voglio sapere altro! – vede tra la folla, quasi in disparte, Emily e Richard – Nonni! Ci siete anche voi! – corre ad abbracciarli – 
RICHARD e EMILY: - contemporaneamente, entusiasti - Rory! 
RORY: Non avete idea di quanto mi siete mancati! Ogni venerdì sera mi veniva da piangere a cenare da sola in qualche mensa, senza essere da voi! 
EMILY: - le scappa una lacrima rivedendo la nipote, che si asciuga subito e velocemente – 
LORELAI: - arriva da loro e guarda sua madre in modo enormemente sorpreso – Ma perché non porto mai la macchina fotografica quando serve?
 
 
LORELAI: - passa fra la gente, salutando questo e quello – Sookie! 
SOOKIE: Ciao, festeggiata numero due! 
LORELAI: - ride – Grazie veramente di quello che avete preparato per Rory. Questa città non smetterà mai di sorprendermi in meglio. 
SOOKIE: Già, per te e Rory siamo sempre pronti. Beh, su di me, in questo, non devi avere dubbi. 
LORELAI: E mai ne avrò. 
SOOKIE: - ride – Ma il merito, questa volta, è sempre e ancora di Luke. 
LORELAI: - dondola su se stessa con un sorriso quasi ebete – Lo so, è stato un tesoro. Qualcuno lassù doveva volermi bene per avermi mandato un uomo come lui. 
SOOKIE: Da quando sei diventata credente?
LORELAI: - perplessa – Credente? 
SOOKIE: Sì! Credente!
LORELAI: Credente?
SOOKIE: Credente!
LOREAI: Credente, credente?
SOOKIE: Sì! Credente, credente! 
LORELAI: Sookie, yuhu? Non ho capito cosa intendi con credente. 
SOOKIE: Hai detto qualcuno lassù! E’ una frase da persona credente! 
LORELAI: Ma è un modo di dire! Come dire… una forza cosmica! Il destino! Un sacco di filosofi non credenti ne hanno comunque parlato nell’antichità! 
SOOKIE: Quindi non sei credente? 
LORELAI: No! O almeno non ho avuto una vocazione divina improvvisa! 
SOOKIE: Quindi, mi stai dicendo che… non sei credente. 
LORELAI: Sookie, è presto per essere ubriachi! Potevi almeno aspettare questa sera, mi sarei unita a te! 
SOOKIE: Ma che dici! Non sono ubriaca! – rimane un attimo in silenzio pensierosa – Tu hai fatto da madrina al battesimo di Davey e Martha, ma… non sei credente. E’ legale? Non vorrei che i miei bambini subissero una qualche strana punizione cosmica per questo. 
LORELAI: Oh mio Dio, Sookie. – la prende per le spalle – Sono credente, okay? 
SOOKIE: Ma prima hai detto di non essere credente! 
LORELAI: Ho appena sentito una voce dentro me che diceva: “Looorelai, sono Dio!” e mi sono convertita.
SOOKIE: Io ero seria. 
LORELAI: - la prende per le spalle nuovamente – Ascoltami, Sookie. – sottovoce, come una riflessione personale – Quando ti capita qualcosa di emozionante esci sempre fuori con questi discorsi assurdi! – sospira – Allora, quando ho detto che non ero credente, alle tue insistenti e, scusa se te lo dico, strane domande sul fatto se fossi credente o meno, ho detto di no perché non sono credente nel senso pieno del termine. Insomma, non sto tutto il giorno a pregare Dio, né credo che lo farò mai, okay? Però vado in chiesa qualche volta! A dire la verità solo ai funerali o ai matrimoni… Ma non sono nemmeno non credente! – scuote la testa – Oh mamma, Sookie, questo discorso sta diventando privo di senso! 
SOOKIE: Va bene, ho capito: potresti essere credente oppure no. Non lo sapremo mai. Quindi non sapremo mai neanche se i miei figli riceveranno una punizione per questo, ma non importa! 
LORELAI: Credo che il Papa in Italia abbia di meglio da fare che chiedere a Dio se Lorelai Gilmore è veramente credente o se finge solamente di esserlo. 
SOOKIE: - ride – Già! 
LORELAI: - inizia ad incamminarsi per andarsene – 
SOOKIE: Lorelai?
LORELAI: - si volta – Dimmi, Sookie? 
SOOKIE: Rory è credente?
LORELAI: - rimane a bocca aperta – A dopo, Sookie.
 
 
KIRK: Vede, signor Gilmore, questi due cucchiai sono dritti, perfetti, ma questa sera, grazie al mio ingegno e alle mie innumerevoli prove, si piegheranno di novanta gradi e solo grazie alla forza della mia mente. 
RICHARD: Uhm, davvero? 
EMILY: - sottovoce, all’orecchio – Non assecondarlo. 
RORY: - passeggia e li vede con Kirk; sghignazza – Beh, visto che avete fatto amicizia, posso lasciarvi solo ancora un po’.
EMILY E RICHARD: - ridono nervosamente – 
KIRK: Solo pochi al mondo ci sono riusciti. Ci vuole una grande forza di volontà, un grande allenamento, una grande padronanza del proprio corpo e della propria mente; e, beh, oltre ad una naturale e spiccata resistenza fisica e mentale!
RICHARD: C’era un uomo alla tv che ci riusciva! 
EMILY: Richard, non sapevo guardassi certe porcherie alla televisione! 
RICHARD: Oh andiamo, Emily cara, tu guardi molto di peggio. 
EMILY: Ad esempio?
RICHARD: Quella soap opera infinita dove la madre e il padre in realtà potrebbero essere fratello e sorella per quanto ne sappiamo! 
JACKSON: - si siede lì con loro – Beautiful! Lo guardava mia madre. 
EMILY: Voglio semplicemente sapere come andrà a finire. 
JACKSON: Ah, Brooke ci seppellirà tutti! Rinunci. 
RICHARD: - ride di gusto –
EMILY: - rimane di stucco – 
KIRK: Comunque quello della tv probabilmente era Uri Geller. 
RICHARD: Sì, lui. Incredibile! 
KIRK: Già, è davvero sorprendente. Ma alla tv potrebbero esserci dei trucchi, non mi fido molto. 
RICHARD: Già. Emily cara, non dirmi che non l’hai mai visto! 
EMILY: No, Richard. – con aria intensamente offesa – 
JACKSON: E’ colpa mia? Non volevo offendere il suo programma televisivo preferito! 
RICHARD: Oh no, è così di natura. Le piace prendersela con me! 
EMILY: Richard, come osi umiliarmi in pubblico! 
JACKSON: Oh, ma si figuri. Umiliata lei? Una signora così distinta! Non penserei mai che lei sia una poco di buono solo per una battuta di suo marito. Le facciamo tutti… - notando l’espressione di Emily inizia a balbettare – noi mariti… in fondo… no? 
EMILY: Un uomo di classe non dovrebbe mai umiliare sua moglie! Neanche per scherzo! 
KIRK: - urla istericamente – Scusate! Io stavo parlando! E con le vostre lamentele mi togliete la concentrazione necessaria per stasera!
RICHARD: Ha ragione. Continui. 
EMILY: - se ne va imbronciata ed offesa – 
JACKSON: Scusa se ti interrompo ancora, Kirk, ma devo proprio andare da Sookie ad aiutarla con l’arrosto. A dopo, signor Gilmore. 
RICHARD: A dopo. – pensieroso per via di Emily – 
KIRK: In pratica, questa è la procedura da adottare quando si vuole piegare con la mente dei cucchiai. Non è difficile. Se vuole prendersi qualche appunto, poi può farlo anche lei da solo a casa, in comodità.
RICHARD: No no, lo ricorderò a mente. – iniziando a non ascoltarlo a causa dei suoi pensieri – 
KIRK: Allora, bisogna prendere due cucchiai; una volta avuti in mano, si deve fissare la propria immagine intensamente nei due cucchiai, guardandola talmente intensamente da sembrare che stiate guardando vostra moglie nuda. 
RICHARD: - si risveglia dai suoi pensieri, sorpreso dall’ultima affermazione di Kirk – 
KIRK: Poi bisogna immaginare che il cucchiaio sia una vostra parte del corpo. Un dito, un occhio, un braccio, qualcos’altro… Lei mi comprende, no? 
RICHARD: - rimane a bocca aperta – 
KIRK: Bene, ora buttate l’altro cucchiaio a terra e, quello che avete in mano, continuate a fissarlo ancora, prendendolo per le due estremità. A questo punto il viaggio mentale diventa più duro. 
RICHARD: Più duro di così? 
KIRK: Dovete immaginare che il cucchiaio sia immerso in un cerchio di luce dentro una lavagna nera e immaginare, con tutta la forza che avete, che il cucchiaio si pieghi! – inizia ad emettere versi di fatica e a sudare – 
RICHARD: - lo osserva preoccupato e gli appoggia una mano sulla spalla – Sì, ma faccia attenzione. Non ha nessun cucchiaio in mano e non vorrei che le si piegasse la parte del corpo che si è immaginato, beh… al posto del cucchiaio! 
KIRK: Ha ragione, mi scusi. Tendo ad immedesimarmi eccessivamente. Ora ho tutto sotto controllo. 
RICHARD: - tra sé e sé – Lo spero. 


PARIS: - si dirige a passo svelto e arrabbiato verso Luke – Tu! Non mi hai avvertita! 
LUKE: - si guarda intorno e chiede a Jackson, che era con lui – Sta parlando con me? 
JACKSON: - la osserva terrorizzato dal furore tipico di Paris – Mi sa di sì, amico. Io scappo. – se la svigna – 
LUKE: Ma… ma… Jackson! 
PARIS: Tu, lurido verme! Come hai osato non invitarmi alla festa di bentornato della mia migliore amica? 
LUKE: Ma io av…
PARIS: Lo sai quanto tempo abbiamo passato insieme? Eh? Lo sai? Hai la minima idea di quanto sudore e quanta fatica mi ha visto versare sui libri quella ragazza? 
LUKE: Io ne sono convinto, ma… 
PARIS: Era l’unica a cui ho raccontato sempre i miei segreti! L’unica! Le ho anche detto quando ho perso la verginità! E poi arrivi tu, semplice pivello, a fare una festicciola per lei e non mi inviti? E lei non ti ha detto niente del fatto che non ci fossi? Non ti ha ricordato che dovevi invitarmi? Io spero che ti abbia fatto una ramanzina degna del mio nome! 
LUKE: Penso che tu stia facendo abbastanza da sola. 
PARIS: Ah! Infierisci pure! Non contento del danno che mi hai già fatto, continui a fare il saccente! 
LUKE: Paris… 
PARIS: Paris cosa? Io ci tenevo ad esserci! E solo perché l’ho vista questa mattina e sono riuscita a salutarla, non significa che tu fossi autorizzato a non invitarmi a questa festa! 
LUKE: Ah, l’hai vista stamattina e ancora ti lamenti? – scocciato di non riuscire a darle le sue spiegazioni – 
PARIS: Ehi, nanetto, pensi di parlare con una sguattera qualsiasi? Stai parlando con un quasi medico laureato ad Harvard! Quando finirai in ospedale e avrai bisogno di un trapianto, te ne pentirai amaramente! 
LUKE: Okay, adesso basta! Posso darti le mie spiegazioni? – urla – 
PARIS: Ma quali spiegazioni! Tu non mi hai voluta invitare, è palese! 
LORELAI: - vede da lontano la scena e digrigna i denti preoccupata; così raggiunge Rory – Rory, la tua amica Paris sta importunando il mio fidanzato! – con il sorriso – 
RORY: Importunando in che senso? Devo preoccuparmi tipo: “la mia amica Paris ci sta provando con il fidanzato di mia madre” o più come… - vede Paris gridare addosso a Luke – Oh cavolo, la mia amica Paris sta urlando al compagno di mia madre! – corre lì -
PARIS: E’ chiaro ed evidente che tu mi odi talmente tanto da non invi…
RORY: Paris, smettila! 
PARIS: Rory! Bene, sei arrivata! Ora puoi dire anche tu a questo infame quanto sei arrabbiata perché non sono stata invitata! 
RORY: Luke, - con sguardo complice – come mai non hai invitato la mia amica Paris a questa, per altro stupenda, festa di bentornato?
LUKE: Se la tua amica Paris – con aria di sfida – mi avesse lasciato parlare, le avrei spiegato che io ho provato a chiamarla, ma ha risposto al telefono una donna che parlava in spagnolo e che, da quanto mi era sembrato di capire… insomma, non è che io sappia a meraviglia lo spagnolo! 
PARIS: Dovresti. 
LUKE: Lasciami finire, grazie. Mi era sembrato di capire fosse chissà dove, in Africa, e quindi non mi sono preoccupato di mandarle un telegramma anche lì! – quasi ringhiando dalla rabbia – 
PARIS: Sarebbe stato il caso. – un po’ delusa che Luke l’avesse realmente provata ad invitare – 
RORY: Bene. Ora che vi siete chiariti, che ne dici di venire con me e Lane a fare un giro e iniziare a goderti veramente la festa? 
PARIS: Sì. Bene. – con un sorrisone - 
RORY: - prende Paris per le spalle e la trascina via – 
LUKE: - sottovoce – Avrei solo che fatto bene a non invitarla!
PARIS: Ehi, ti ho sentito! – si gira infuriata – 
RORY: Paris! – la afferra e la porta via –
 
 
SERA: 
HEP ALIEN: - suonano un loro pezzo – 
KIRK: - raggiunge il microfono – E ora inviterei le due festeggiate a salire sul palco! 
LORELAI: Uh! Il momento delle dichiarazioni! 
RORY: - ride e sale con la madre sul palco, mentre tutti le applaudono e fischiano – 
LORELAI: - fa un inchino in avanti – Gli autografi più tardi! 
RORY: Non badate a lei. 
LORELAI: - le ruba il microfono – Si crede chissà chi solo perché è corsa due anni dietro ad Obama. E, visto che so che ve lo state chiedendo anche voi, no, non è riuscita a conquistarlo! 
RORY: - riprende il microfono e si allontana dalla madre – Scusatela, è ancora scossa dal fatto che io non abbia cambiato colore di pelle come Michael Jackson! 
LORELAI: - la raggiunge – Ammettetelo, lo siete anche voi! 
RORY: - le dà una spinta – Bene, dopo questo teatrino, vorrei fare dei ringraziamenti. 
LORELAI: Ma non mi dire… 
RORY: Mamma! 
LORELAI: - le fa la linguaccia – Chiedo scusa! 
RORY: Voglio ringraziarvi tutti per quello che avete fatto per me, e non solo oggi. Quindi inizierò a ringraziarvi uno a uno, sperando di non dimenticare nessuno. 
LORELAI: Avvisiamo i gentili spettatori di preparare cuscini e coperte. Potrebbe volerci molto, molto tempo! 
RORY: - ride – Allora… 
LORELAI: Chi sarà il prescelto? 
RORY: Taylor, grazie per aver permesso, ancora una volta, a questi pazzi di dare questa festa per me e per tutto quello che hai fatto negli anni per questa città. 
TAYLOR: - gli brillano gli occhi – Finalmente qualcuno che lo comprende! 
LORELAI: - la guarda stupita – Tra tutte le persone con cui avresti potuto iniziare, non avrei mai pensato avresti scelto proprio Taylor! 
RORY: Qualcuno ha un fazzoletto di stoffa per tapparle la bocca? 
LORELAI: - fa il muso – 
RORY: Kirk, grazie per tutte le tue pazzie, con cui mi hai sempre fatta ridere. A proposito, più tardi Kirk far…
KIRK: Shhh! – arrabbiato – 
RORY: Ups! Scusami, Kirk! 
LORELAI: - ride sotto i baffi – 
RORY: Miss Patty, grazie per le lezioni di danza che mi hai fatto, anche se non sono servite a molto! – ride – 
MISS PATTY: Ma figurati, tesoro! 
LORELAI: Io direi più: “anche se non sono servite proprio a un bel niente”!
RORY: Ti ho già detto di tacere?
LORELAI: - sorride a trentadue denti – Circa un centinaio di volte. 
RORY: Liz e T.J. , grazie del cartellone. 
T.J. : Ho ancora le mani sporche di colla vinilica! 
RORY: Gipsy, grazie per tutte le volte in cui mi hai riparato la macchina. Non sarei motorizzata senza di te! 
LORELAI: Nemmeno io! 
GIPSY: E’ un piacere, ragazze. – fa l’occhiolino – 
RORY: Babette, grazie per tutti i giochi che mi hai regalato da piccola e di essere la super vicina di casa che sei. Insieme a Morey, ovviamente! 
LORELAI: Concordo. Babette, sei il mio mito! Anche se ammetto che Paul Anka è troppo contento quando sta con te e io mi ingelosisco! 
BABETTE: Vi adoro, tesori! 
RORY: Zach, Brian, Gil, grazie di aver riempito il mio garage con la vostra musica e per tutte le volte in cui mi avete sopportata perché dovevo parlare con Lane, anche se dovevate provare.
ZACH: Anche i problemi di voi donne sono puro rock ‘n’ roll! 
LORELAI: Però, devo dire, avere il mio garage vuoto, ogni tanto, non sarebbe stato male! 
LANE: Per Lorelai e il su garage: one, two, three, four! – inizia a suonare – 
HEP ALIEN: - suonano un po’ per Lorelai – 
LORELAI: Grazie, ragazzi! Uhoo! – fischia ed esulta – 
RORY: Un grandissimo ringraziamento a Lane e tutto quello che ha fatto per me. Non voglio dilungarmi perché vi annoierei e poi lei sa tutto quello che avrei da dirle. 
LANE: E’ lo stesso per me, Rory. – rulla sulla batteria – 
RORY: Grazie a Paris, che mi ha sopportata per ben sette anni di studio! 
PARIS: Studio intenso e faticoso. – annuisce convinta – 
RORY: Grazie ai miei due fantastici pilastri, ai miei nonni, senza i quali non sarei potuta arrivare dove sono. Nonni, ci rivediamo venerdì sera! 
LORELAI: Sì! Finalmente! Non ce la facevo più a stare da sola con quei due! – sghignazza indicandoli – 
EMILY: Lorelai, sei sempre la solita. – contrariata – 
RORY: Sookie e Jackson, grazie per tutto quello che avete fatto per me e la mamma. Non ci sono parole per ringraziarvi. E, Sookie, grazie per le mille prelibatezze che mi hai cucinato.
SOOKIE: E’ solo che un piacere, Rory! 
LORELAI: A proposito, domani voglio la torta di mele! 
SOOKIE: Considerala già fatta!
RORY: Mamma, grazie per tutto. E’ l’unica cosa che posso dirti. 
LORELAI: - la stringe a sé – 
RORY: Ma… la persona che voglio ringraziare maggiormente oggi è un’altra. 
LORELAI: No, ma come? – ride – 
RORY: Luke, grazie per questa festa e grazie anche per quella della partenza. Ma soprattutto ti ringrazio per tutto quello che hai fatto per me. 
LUKE: - alza la testa e inizia a guardare Rory sorpreso – 
RORY: Grazie di esserci sempre stato ai miei compleanni, a sostenermi quando le cose andavano male, a prepararmi il tuo magnifico caffè ogni volta che ero addormentata, nervosa o solamente ne avevo voglia. Grazie di esserci stato sempre e comunque, a cercare di proteggermi quando uscivo con un ragazzo per paura che mi facesse del male, a gioire con me il giorno del mio diploma, della mia laurea o semplicemente per i miei piccoli risultati. Ma soprattutto, grazie di essere sempre stato vicino alla mamma come nessun’altro, per averla amata e fatta felice come nessun’altro. Solo quando è con te riesco a vederla veramente sorridente e felice e questo è quello che voglio di più al mondo per lei e anche per me. 
LUKE: - fa segno di no con la testa – Rory, non mi devi ringraziare. – commosso – 
RORY: Senza di te, non so dove saremmo. Non so se te l’ho mai detto o fatto capire, ma… sei stato come un padre per me. – si commuove – 
EMILY: - guarda la nipote e la figlia commosse e poi Luke, sorpresa da quelle parole – 
LORELAI: Mia figlia ha espresso quello che avrei voluto dirti e sento da anni ma per cui non sono mai riuscita a trovare le parole giuste. – ride tra le lacrime – Sarà per questo che fa la giornalista! 
RORY: - ride – 
LORELAI: Comunque, non posso che confermare ogni singola parola, Luke. – gli sorride – 
BABETTE E MISS PATTY: - si asciugano le lacrime – 
KIRK: E ora ancora una canzo…
CHRISTOPHER: - arriva sotto il palco – Ehi, ci sono anch’io! 
RORY: Papà! – corre ad abbracciarlo – 
LORELAI: - sottovoce – Christopher…
SOOKIE: Mmm, ancora lui! – sbuffa – 
MISS PATTY: Che dici, lui e Luke faranno a botte questa sera? 
BABETTE: Io punto su Luke. 
HEP ALIEN: - cominciano comunque a suonare –
 
 
CHRISTOPHER: Come stai, mia piccola giornalista? 
RORY: Bene. E tu? 
CHRISTOPHER: Oh, me la cavo. 
LORELAI: - li raggiunge – Ciao, Chris. 
CHRISTOPHER: Ciao, Lor! 
RORY: - guarda i suoi genitori un po’ preoccupata – 
LORELAI: Qual buon vento? Ti sei ricordato che esistiamo? 
CHRISTOPHER: Lor, lo sai che…
LORELAI: - porta una mano in avanti per fermarlo – Sì, lo so. – fa per andarsene – 
CHRISTOPHER: No, Lorelai, non andartene, ti prego. 
LORELAI: - si volta – Tranquillo. Vado solo a prenderti qualcosa da bere. 
CHRISTOPHER: - accenna un sorriso - 


SOOKIE: - vede arrivare Lorelai – Ehi, ma quello…?
LORELAI: Sì, è Christopher. 
SOOKIE: Cosa ci fa qui?
LORELAI: Non ne ho idea. 
SOOKIE: Vi sentite ancora? 
LORELAI: No, quasi mai, solo per le festività. Dopo la proposta di matrimonio di Logan non l’avevo più visto. Non so nemmeno come faccia a sapere che Rory è tornata. 
SOOKIE: Non è che… - guarda verso Luke – 
LORELAI: Luke? Nah, non è possibile. 
SOOKIE: Già, hai ragione. Che idea stupida! – ride nervosamente – 
LORELAI: Gli porto da bere. 


LORELAI: - torna da Christopher e Rory – Tieni. 
CHRISTOPHER: - sorride – Grazie. 
LORELAI: Figurati. 
LUKE: - guarda nervosamente da lontano ciò che sta accadendo – 
LORELAI E CHRISTOPHER: - si fissano per un po’ imbarazzati e nervosi – 
RORY: Okay, vi lascio soli. – se ne va – 
LORELAI: Eccoci qui. 
CHRISTOPHER: Eccoci qui! 
LORELAI: - rimane zitta – 
CHRISTOPHER: Oh andiamo, Lor! Lo sai perché sono sparito! 
LORELAI: No, veramente non lo so! 
CHRISTOPHER: Mia figlia non c’era, tu sei tornata con… quello! Cosa avrei dovuto fare? 
LORELAI: Non sparire. 
CHRISTOPHER: Perché? 
LORELAI: Perché no! 
CHRISTOPHER: Scusa, ma questa volta, e lasciami questo merito per una volta nella mia vita, credo di aver fatto la cosa giusta! 
LORELAI: Cosa intendi? 
CHRISTOPHER: Se fossi rimasto nella tua vita, avrei solo che compromesso il tuo rapporto con… con Luke! E non volevo farlo! 
LORELAI: - rimane zitta, abbassa la testa e guarda per terra per un po’ – Perché sei venuto?
CHRISTOPHER: Perché mia figlia è tornata dopo due anni. 
LORELAI: Come facevi a saperlo?
CHRISTOPHER: Mi ha chiesto di venire Luke. 
LORELAI: - spalanca gli occhi – 
KIRK: - dal microfono – Luke e Lorelai sono chiamati sotto il palco a ballare una canzone che, come mi hanno detto, è stata fatidica per l’inizio del loro amore! Forza ragazzi, in pista! 
LORELAI: - si incammina per andarsene – 
CHRISTOPHER: Lor! 
LORELAI: - si volta – 
CHRISTOPHER: Scusami. 
LORLAI: Ciao, Chris. 


Parte Reflecting Light di Sam Phillips: 
Now I’ve worn out, I’ve worn out the world
I’m on my knees in fascination 
Looking through the night
And the moon’s never seen me before 
But I’m reflecting light 
LORELAI: - si avvicina a Luke, già sotto il palco, e gli porge la mano – 
LUKE: - la stringe a sé e iniziano a ballare la loro canzone – 
LORELAI: Come facevano a ricordare che l’abbiamo ballata al matrimonio di Liz? – ride mentre lo guarda intensamente – 
LUKE: In questa città ricordano ogni cosa. – con aria un po’ preoccupata – 
LORELAI: Luke?
LUKE: Cosa? 
LORELAI: Hai chiamato tu Christopher? 
LUKE: Sì. 
LORELAI: Ti deve essere costato molto… 
LUKE: Non sai quanto. – fa un sorriso sforzato – Ma è il padre di Rory, era giusto ci fosse. 
LORELAI: Sei un uomo straordinario, Luke Danes. – lo guarda profondamente – 
LUKE: Allora?
LORELAI: Allora cosa? – perplessa – 
LUKE: Com’è… - prende un respiro – Com’è stato rivederlo? 
LORELAI: - gli infila le mani fra i capelli – Il mio geloso Luke. 
LUKE: - accenna una risata –
LORELAI: Tu sei l’unico uomo che voglio. E non dubitarne mai più, okay? 
LUKE: - con un filo di voce – Okay. – la bacia, mentre continuano a ballare e la loro canzone risuona in sottofondo – 
And the moon’s never seen me before
But I’m reflecting light
 
 
CHRISTOPHER: - seduto da lontano guarda Lorelai e Luke ballare, mentre muove nervosamente la gamba; non facendocela più, si alza in piedi e se ne va velocemente – 
RORY: - lo vede e gli corre dietro – Papà!
CHRISTOPHER: Lasciami andare, Rory! 
RORY: No! 
CHRISTOPHER: Non ce la faccio, okay? Non ce la faccio a restare! 
RORY: Dovresti! Dovresti farlo per me! Pensare a tua figlia una volta tanto! Non solo alla tua vita sentimentale! 
CHRISTOPHER: Hai mai visto la persona che ami abbracciare e baciarne un’altra? Sai cosa si prova? Beh, quando lo saprai, fammi una telefonata! – ricomincia a camminare velocemente per andarsene – 
RORY: Se l’avessi amata veramente, non ci avresti mai abbandonato!
CHRISTOPHER: Tanto c’è stato quel Luke a farti da padre e a fare da compagno alla donna che amo! 
RORY: Dovresti solo ringraziare che qualcuno ci sia stato vicino, papà!
CHRISTOPHER: Bene! Grazie tante, allora! – se ne va definitivamente – 
RORY: - inizia a camminare piangendo per quello che era successo, finché si siete su una panchina e chiude gli occhi tentando di riprendersi – 
LOGAN: - si siede accanto a lei – Rory Gilmore! 
RORY: - apre gli occhi di scatto guardando Logan affianco a lei e asciugandosi velocemente gli occhi dalle lacrime – Co… cosa ci fai qui? 
LOGAN: - si alza – Ci vivo! 
RORY: Cosa?
LOGAN: Tua madre mi aveva pregato di stare lontano oggi. Scusami, non pensavo che ti avrei trovata qui. 
RORY: Mia madre? 
LOGAN: Ho perso tutto, Rory. Tutto! La donna che amavo, il mio lavoro, i miei soldi! Ma tu non preoccuparti, non ti darò fastidio! – cammina via – 
RORY: - lo guarda andare via – Logan! 
LOGAN: Ciao, Scheggia! – fa un gesto di saluto con la mano, senza nemmeno voltarsi e se ne va – 
RORY: - rimane su quella panchina ancora scossa da tutto quell’insieme di eventi e emozioni; poi si alza e torna alla festa sedendosi in disparte, in modo da non farsi notare dagli altri -

 

LUKE: - sale sul palco – Bene. Non so esattamente perché questa mattina io abbia accettato di salire su questo palco. 
LORELAI: - grida ridendo – Vai, tesoro! 
LUKE: Beh, sapete tutti che non sono un tipo di molte parole. Quindi, vi ringrazio tutti per l’aiuto che mi avete dato nell’organizzare questa festa e vi lascio a Kirk e la sua ultima pazzia: Kirk e i cucchiai da piegare! 
TUTTI: - applaudono calorosamente – 
KIRK: - prende in mano due cucchiai; poi ne molla uno a terra, con violenza, mentre inizia a diventare rosso, a sudare e fare versi ambigui per cercare di piegare il cucchiaio – 
BABETTE: Secondo te ce la farà, zucchero? – mentre guarda Kirk appassionatamente, a bocca aperta – 
JACKSON: Decisamente no. 
KIRK: - continua ad emettere versi, mentre il colore del suo viso diventa sempre più tendente al viola; finché, di colpo, sviene sul palco – 
TUTTI: - vengono presi dal panico – 
LUKE: Oh mio Dio, Kirk! 
LORELAI: Fate qualcosa! Andate ad aiutarlo! 
LUKE: - sale sul palco e inizia a tirare piccole sberle sul viso di Kirk per risvegliarlo – 
KIRK: - si risveglia, guarda la sua mano, vede che vi era un cucchiaio un po’ piegato e urla – Ce l’ho fatta! Ce l’ho fatta! 
LUKE: Kirk! Stai calmo! Sei appena svenuto! 
KIRK: - richiude gli occhi – 
LUKE: - prende il microfono – State tranquilli, per fortuna sta bene. E’ solo suonato. 
KIRK: Dillo a tutti, Luke! Dillo a tutti! – alzando in aria il cucchiaio piegato – 
LUKE: - sospira – La buona notizia è che è riuscito a piegare il cucchiaio! Zach, se non ti dispiace, mi aiuteresti a trasportarlo al locale? Così può stare un po’ più tranquillo. 
ZACH: Certo. 
LANE: - vede Rory, in disparte che piange, e la raggiunge; arrivata, le appoggia un braccio sulle spalle – Ehi, Rory, cosa succede? 
RORY: Papà! Logan! – scoppia in un pianto a dirotto – 
LANE: Shhh, stai calma. – la stringe – Sfogati intanto. Mi racconterai tutto più tardi.
 
 
LUKE’S: 
LUKE: - mette a Kirk, sdraiato su due tavoli, una pezza bagnata sulla testa -
EMILY: - entra – 
LUKE: - rimane sorpreso, guardando chi fosse – Emily, posso far qualcosa? 
EMILY: No, sono venuta solo a dirti una cosa. 
LUKE: Oh, beh… dimmi. 
EMILY: Come sai, io non sarò mai d’accordo con le scelte di mia figlia e, probabilmente, tu, Luke, non mi piacerai mai. 
LUKE: Mi fa piacere. – aggrotta le sopracciglia – 
EMILY: Ma… voglio ringraziarti. Ho capito solo oggi quanto tu, in questi anni, abbia fatto per mia figlia e mia nipote. 
LUKE: L’ho fatto volentieri. 
EMILY: Bene. Allora ci vediamo venerdì sera a cena. – apre la porta per uscire –
LUKE: Io, beh…
LORELAI: - entra – Mamma? Devo preoccuparmi? – guarda Luke – 
LUKE: No, stai tranquilla. – quando Emily si volta fa di sì con la testa –
EMILY: Ho solo parlato di una cosa a Luke e l’ho invitato a cena venerdì sera. 
LORELAI: Mamma! 
EMILY: Ciao, Lorelai. Ciao, Luke. A venerdì sera! – chiude la porta soddisfatta –
LORELAI: Cosa ti ha detto mia madre?
LUKE: Mi ha ringraziato per quello che ho fatto per voi in questi anni. – mentre armeggia con la caffettiera – 
LORELAI: - strabuzza gli occhi – Davvero?
LUKE: Sì, ma ha aggiunto che, comunque, non le piacerò mai. 
LORELAI: Uh! – sospira sollevata – Iniziavo a temere che fosse stata impossessata da qualche forza demoniaca! 
LUKE: - ride – Cosa ci fai qui?
LORELAI: Perché? Non posso?
LUKE: Oh, andiamo! Lo sai che puoi! Semplicemente mi chiedevo cosa ci facessi qui dentro, quando la festa e tutti gli altri… beh, a parte Kirk, sono lì fuori. 
LORELAI: Ma qui dentro ci sei tu! 
KIRK: - guarda prima Lorelai e poi Luke – 
LUKE: - la guarda dritto negl’occhi sorridendo – 
LORELAI: - ricambia il sorriso emozionata – 
KIRK: Mi sta venendo il diabete. 
LORELAI: Oh andiamo, Kirk! L’altro giorno ho sopportato te e Lulu alla locanda un’ora, mentre facevate i piccioncini! 
KIRK: Vero. 
LORELAI: - si avvicina a Luke – Allora torno fuori, ma promettimi che non starai rinchiuso qui dentro ancora a lungo, okay? 
LUKE: Promesso. – annuisce e le dà un bacio – 
LORELAI: - ridacchia felice – E grazie ancora per quello che hai fatto. – le brillano gli occhi – 
LUKE: - sorride guardando la caffettiera che ha in mano fingendo indifferenza perché emozionato – 
LORELAI: - esce fuori felice – 
LUKE: - alza la testa e la osserva mentre esce e si allontana – Ehi, Kirk? Hai ancora quella collezione di anelli? 

FINE EPISODIO
  
Leggi le 27 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Una mamma per amica / Vai alla pagina dell'autore: Alessia Da Deppo