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Autore: jkio    05/05/2011    8 recensioni
"'Questo non accadrà mai più'.
Sasuke non rispose, mulinò il liquore e lo ingurgitò. Stava ancora tentando di soffocare l'impulso di spingere Naruto nelle profondità della foresta e soddisfare del tutto i suoi desideri, ma era rimasto poco tempo e non poteva rischiare di allarmare Sakura.
'Sono serio Sasuke, è finita'."
Sasuke crede che un'insignificante istituzione come il matrimonio non dovrebbe mai compromettere una perfetta relazione. Purtroppo per lui, non tutti la pensano allo stesso modo.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Note dell'autrice: awwwwww! Ringrazio di cuore tutte le figherrissime ragazze che hanno commentato (c'è qualche maschietto che legge yaoi?), invogliandomi a tradurre e postare questo capitolo il più velocemente possibile! :) Grazie a draco potter,kagchan,chibikitsune,ryanforever e MXI!!! Tradurrò i vostri commenti in inglese e li invierò all'autrice. :D

 Un grazie anche a tutte le persone che l'hanno inserita tra le storie preferite e quelle da seguire! :)

Ecco a voi il secondo capitolo!

 

 Aveva bisogno di trovare un modo creativo di zittire Naruto. Il progetto andava consegnato entro un paio di giorni, e lui si era ridotto a dover svolgere il lavoro di due persone. A Sasuke non importava del carico di lavoro, anche perché era stato appurato tempo fa che meno Naruto aiutava, più alti erano i voti delle loro ricerche. Tuttavia ciò non giustificava il fatto che Naruto si fosse trasformato in una distrazione a tempo pieno.

Il suo amico in quel momento era stravaccato sul letto, farfugliando non-stop le vicende di un qualche manga appena uscito, e quel che era peggio, Sasuke lo stava addirittura ascoltando.

Il moro sospirò e cancellò l'ultima schifosa frase che aveva appena digitato: le parole di Naruto si intrufolavano nel documento. Voleva completare la maggior parte del compito entro quella sera, approfittando del fatto che i suoi genitori stessero partecipando a un qualche galà di beneficienza, o a un qualsiasi altro evento sociale che avevano deciso di onorare con la loro presenza quel pomeriggio. Vagliò l'idea di avvicinarsi al suo miglior amico e colpirlo in testa con un cuscino, ma quella mossa avrebbe portato soltanto a una rissa. Naruto stava vincendo i loro combattimenti più spesso di quanto li perdesse ultimamente, sfruttando totalmente il suo nuovo vantaggio in altezza e in peso. No, Sasuke doveva trovare un altro modo.

 Avrebbe potuto dire qualcosa di offensivo, ma poi Naruto si sarebbe profondamente incazzato o profondamente offeso, e nessuna di quelle opzioni era particolarmente invitante agli occhi di Sasuke. Il college, però, era praticamente dietro l'angolo e ogni singolo voto era importante, soprattutto per il biondo idiota che non riusciva a smettere di parlare. Ancora insicuro su come procedere per completare 'l'operazione silenzio', Sasuke si allontanò dalla sua scrivania e si diresse verso il letto.

Naruto sembrò completamente indisturbato dal minaccioso approccio, lanciandosi in un'altra descrizione del meraviglioso individuo che era la star del manga shounen. Sasuke guardò in prossimità del letto in cupa contemplazione, ascoltando la ridicolaggine che era il mondo ninja. Improvvisamente, senza pensare, Sasuke si piegò in avanti e piazzò un bacio direttamente sulla bocca mezza aperta del suo idiota compagno.

 Accidenti se non funzionò.

Quando Sasuke si discostò, si rese conto che Naruto lo fissava, ammutolito e a bocca aperta, mentre entrambi cercavano di capire cosa diavolo era appena accaduto. Naruto si riprese più velocemente di lui.

"Che diavolo è stato quello?"

Sasuke non aveva idea di cosa si fosse impossessato di lui per arrivare a fare una cosa simile. Non era stato brutto comunque, infatti era stato l'esatto opposto di brutto. Guardando il suo stupefatto amico, Sasuke decise che un qualcosa che non era stato per niente male, meritava un secondo tentativo. Senza esitazione, si inginocchiò sul letto, tirando Naruto verso di sè.

Baciare l'idiota era bello, veramente bello. Non era una sopresa dal momento che Naruto eccelleva in qualunque attività fisica. Quel che era meglio, il biondo era preso dall'atto tanto quanto lui. Il baciò venne approfondito, acquisendo fervore e intensità, mentre i ragazzi si toccavano a vicenda con movimenti impacciati. Poco tempo dopo avrebbero realizzando quanto fosse stato maldestro e imbarazzante quel primo tentativo di fare l'amore. In quel momento, però, fu la cosa più eccitante che avessero mai fatto.

Così eccitante infatti che un paio di minuti più tardi, avevano raggiunto entrambi l'orgasmo senza nemmeno il bisogno di togliersi i pantaloni. Trascorsero qualche istante sdraiati sul letto, respirando con affanno, tentando di capacitarsi di ciò che era appena successo, di ciò che stava succedendo. Ancora una volta fu Naruto a rinsavire per primo.

"E' stata un'esperienza...diversa. E' stato piuttosto bello, strano...gay, ma bello. C'è molto di più che questo vero? Non abbiamo fatto tutto ciò che c'è da fare, non è così?"

La voce di Sasuke era molto più calma di quanto si aspettasse. "No, non abbiamo fatto tutto; e io odio fare le cose a metà."

"Ho sempre ammirato questa parte di te."

"Sta' zitto."

Naruto rise al secco comando anche quando Sasuke si portò a cavalcioni su di lui, trascinandolo in un altro bacio. Era incredibile quanto frenetica e intensa quell'effusione divenne nel giro di pochi minuti. Razionalmente Sasuke immaginò che avrebbero completato l'operazione con maggior successo se avessero entrambi rallentato un poco. Solo che erano adolescenti e il verbo "rallentare" non esisteva nel loro vocabolario.

Rotolarono qua e là, grugnendo mentre tentavano di strattonare e strappare via i vestiti dell'altro. Quando furono quasi del tutto nudi, realizzarono che non avevano la più pallida idea di cosa stessero facendo.

"Che diavolo facciamo adesso?" Sasuke rivolse a Naruto l'impertinente domanda, mentre il biondino si sfilava i calzini e li buttava sul pavimento.

 "Che diavolo dovrei saperne io? Improvviso mentre agisco. Di solito funziona."

"Ho sempre ammirato questa parte di te." Era la la verità.

Naruto sorrise, spingendo Sasuke sul letto e spostandosi a leccargli sperimentalmente i capezzoli. "Sta' zitto."

Sasuke sogghignò e rantolò quando sentì il proprio corpo entrare interamente in sintonia con quello di Naruto. Era una bella sensazione, follemente bella; perché non aveva pensato prima a zittirlo con un bacio?

 Continuò a essere una magnifica sensazione fino a quando in Naruto non affiorò la brillante idea di dove avrebbe potuto infilare il pene, senza avvertire Sasuke. Le imprecazioni che riempirono la stanza durante i successivi secondi, furono sufficienti a far venire i capelli bianchi al biondino.

"S-scusa..." Naruto ansimò, cercando di non muoversi.

"Che diavolo hai appena fatto! Chi ti ha detto di farlo?"

"Scusa, scusa! Immagino che dovevamo usare un qualche tipo di lubrificante o che so io."

Avrebbe ucciso quel deficiente, dio solo sa se non l'avrebbe ammazzato. Santo cielo non sarebbe mai più stato normale.

"Vuoi che...vuoi che mi tiri fuori?"

Sasuke dubitò fortemente che si sarebbe sentito meglio se si fosse ritratto. "Stai solo zitto per un minuto; lasciami pensare."

Con suo immenso orrore però, Naruto cominciò a muoversi.

"Scusami Sasuke, non riesco più a restare fermo. E' davvero bello starti dentro. Davvero, davvero bello..."

Sasuke avrebbe ucciso e castrato Naruto, sempre se non fosse morto prima. Si morse le labbra, stringendo forte gli occhi nel tentativo di soffocare il dolore che si stava diffondendo per tutto il suo corpo. Decise che tra un secondo se lo sarebbe tolto di dosso ma poi il biondino cambiò posizione e tutto ciò che è bello e meraviglioso al mondo si condensò in un'unica, intensa sensazione di piacere. Il suo corpo si arcuò,scontrandosi contro quello di Naruto.

"Lì, continua a mirare lì..."

Naruto annuì al soffocato comando. Si mossero insieme, resistendo per altri pochi momenti prima che entrambi esplodessero.

Ci misero molto più tempo a riprendersi da quell'esperienza, e quando Sasuke finalmente riemerse dallo stato inconscio in cui era caduto, la notte era ormai calata; l'unica luce della stanza proveniva dal computer che era stato lasciato inattivo per tutto quel tempo. Ad un certo punto Naruto doveva essersi alzato, doveva aver pulito se stesso e Sasuke, per poi ritornare a letto e addormentarsi. Sasuke fissò il soffitto,cominciando ad acquisire consapevolezza dell'enormità di ciò che era appena successo. Alla realizzazione seguì il panico, e le sue mani cominciarono a stringere in pugno le lenzuola.

"Hey, Sasuke..."

La voce di Naruto lo colse di sorpresa; pensava che il ragazzo stesse dormendo. La crescente sensazione di panico si arrestò per un instante, e lui guardò in direzione dell'amico, i suoi occhi grandi visibili anche nell'oscurità.

"Che c'è?"

"Sembra come che tu stia entrando in paranoia. Non pensi che ti abbia messo incinta, vero?"

Sasuke eruttò in una risata maniaca nel silenzio della camera. Narutò lo seguì, entrambi ridacchiando come i bambini che erano.

"Sei proprio un cretino." Sasuke respirò, il panico completamente dissolto. Il mondo finalmente tornò a essere quello di prima.

"Sì, ma hai sempre ammirato questa parte di me, non è così?"

"Sta' zitto."


 

Sembrava come se non fosse mai accaduto. Quando venne mattino, tutto sembrò tornare alla normalità. Le settimane passavano e Sasuke non riusciva a comprendere come potessero comportarsi con tanta disinvoltura. Naruto ancora trascorreva del tempo in camera sua, violava il suo spazio personale e lo distraeva quando c'erano dei compiti da svolgere. Era davvero come se niente fosse mai successo. Solo che la verità era un'altra, e Sasuke non riusciva a smettere di ripercorrere quei momenti con la mente. Fingeva che non fosse così, ma in realtà era tutto ciò a cui pensava.

Trovò Naruto nella palestra della scuola, impegnato ad eseguire alcune trazioni, mandando in visibilio alcune ragazzine del primo anno che non facevano altro che squadrare il suo torso nudo. Sasuke si incamminò verso di lui e si fermò vicino alla sbarra, quindi si guardò intorno per assicurarsi che nessuno potesse origliare.

"Voglio farlo di nuovo."

Naruto abbandonò la presa sulla sbarra e improvvisamente si lasciò cadere a terra. Guardò Sasuke, stringendo gli occhi mentre si grattava il naso e si voltava alla ricerca di un asciugamano. Sasuke si rilassò, avendo capito che Naruto sapeva perfettamente a cosa alludeva. Anche lui doveva averci pensato.

"Abbiamo già ucciso la nostra amicizia, Sasuke. Vuoi davvero rischiare di complicare ulteriolmente le cose andando a letto insieme?"

"Questo non ha niente a che vedere con la nostra amicizia. E' solo sesso; un qualcosa senza significato."

Naruto lo guardò incredulo.

"E' solo un atto fisico che aiuta a rilasciare un po' di energia accumulata."

"Proprio come il Judo o il Karate; forse dovremmo limitarci a quelli."

"Il nostro rapporto non cambierà. Nessuno deve saperlo. Sarà solo sesso, senza impegni, senza sentimenti."

Naruto grugnì derisivo a quella baldanzosa dichiarazione. "Tu sei un robot, io no."

"Quando crescerai?" Sasuke lanciò un'altra occhiata furtiva per tutta la palestra, ormai vuota, prima di avvicinarglisi. "Voglio dire, ti è piaciuto, no? Farlo con me è stato bello, giusto? perché non goderselo di nuovo?"

"La situazione potrebbe incasinarsi, Sasuke."

"No, invece." Era così vicino che poteva annusare l'odore di Naruto e percepire il calore che irradiava il suo corpo. "Finchè restiamo con la testa sulle spalle e lasciamo fuori le emozioni, come potrebbe incasinarsi?"


 

"Ti amo."

La semplice, quieta dichiarazione arrestò per un momento il rumore dello schioccare delle dita sui tasti. Naruto guardò, con un leggero senso di impotenza, Sasuke che riprese a digitare, ignorando completamente la sua confessione.

"Non hai intenzione di dire niente?"

"Dire cosa? devo finire questa ricerca per il bene di entrambi, dal momento che stai dimostrando che in questo sei inutile al college tanto quanto lo eri al liceo."

"Ti ho appena detto che sono innamorato di te!"

Sasuke smise di battere sui tasti della tastiera per massaggiarsi stancamente il ponte del naso. Gettò un'occhiata al di sopra della spalla, in direzione del suo sempre passionale migliore amico, prima di riportare l'attenzione al computer.

"Non sei innamorato di me, Naruto; ma se lo sei, fattelo passare."

Non aveva bisogno di voltarsi per sapere che il viso di Naruto si fosse acceso di rabbia.

"Quale diavolo è il tuo problema?" L'urlo di Narutò risuonò per tutte le pareti della camera del dormitorio di Sasuke e il ragazzo immaginò che sarebbe stato meglio se avesse soffocato il resto dell'attacco prima che avesse attratto l'attenzione dei passanti.

"Non sei innamorato di me. Lo pensi solo perché hai una sorta di bisogno patologico di giustificare il fatto che ti piace scoparmi. Ora ciò che devi fare è darti una regolata, perché se non riesci a gestire questa situazione, troverò qualcun altro che sarà in grado di farlo!"

Naruto si impietrì, momentaneamente zittito dallo shock. Guardò senza parole Sasuke rigirarsi verso lo screen e riprendere il lavoro. Decise allora che sarebbe stato più prudente andarsene, cosa che fece, sbattendo la porta così forte da rimuovere il simbolo della famiglia Uchiha dal muro. Sasuke smise finalmente di digitare, sospirò e si stropicciò la faccia con frustrazione. Evidenziò le ultime due pagine del testo per poi cancellarle, avendo buttato giù nient'altro che frasi incomprensibili dal momento in cui Naruto aveva iniziato a dichiararsi.

Sentì le tempie pulsargli, avvertendolo dell'inizio di un mal di testa. Naruto sarebbe stato oltremodo furioso con lui per un bel po'. Suppose che sarebbe passato un altro paio di settimane prima che fosse ritornato nelle buone grazie dell'amico...e nel suo letto. Sasuke sospirò una seconda volta e si spostò per sdraiarsi sul letto. Le settimane successive sarebbero state tempestose, ma era sicuro del fatto che sarebbe riuscito a calmare Naruto e a farsi perdonare. Dopo tutto, non si perdonano sempre le persone che si amano?


 

Haruno Tsuchi ascoltò attentamente Uchiha Fugaku descrivere a grandi linee l'offerta riguardante l'unione delle loro compagnie. Fugaku parlava di investire, di pompare più capitale all'interno della compagnia farmaceutica, dandole l'occasione di crescere e fiorire per alimentarne le potenzialità economiche e trasformarla in un'industria potente. Tsuchi non era un idiota. Riusciva a leggere tra le righe. Le corporazioni Uchiha stavano eliminando un'ondata di ostili competitori e compagnie più forti e stabili della sua erano già cadute nella loro rete. Le aziende farmaceutiche Haruno sarebbero state le prossime e Tsuchi sapeva che non c'era scampo. L'unico dilemma era come avrebbe ceduto la sua compagnia, la sua eredità, la cosa per la quale aveva versato sudore e sangue.

Fugaku, che sedeva bevendo così tranquillamente dalla sua tazza di tè, non rappresentava altro che una cortesia per un amico di famiglia, offrendo un modo al patriarca di salvare la faccia di fronte a una situazione che non presentava alternative. La palla era in mano a Tsuchi ora, il quale era ben consapevole di non essere in grado di restare in gioco.

"Mi ha dato molto a cui pensare Fugaku-san. Una tale decisione, tuttavia, non può essere presa consultando unicamente i miei membri del consiglio. Devo parlarne con la mia famiglia, discuterne con loro; Solo allora potrò darle una risposta."

"Ma certamente, si prenda tutto il tempo di cui necessita."

All'incontro successivo, Tsuchi si armò di coraggio per proclamare sconfitta, si armò di uno stratagemma con il quale mantenere la compagnia, entro una certa misura, all'interno della gestione famigliare. Uno stratagemma che era destinato al fallimento, dal momento che Fugaku non avrebbe mai accettato.

"Questa compagnia, Fugaku-san, non appartiene unicamente a me. Avevo pianificato di viverla fino alla fine, per poi passarla nelle mani di mia figlia con la speranza di continuarne la linea ereditaria. In verità, la compagnia è di mia figlia. Speravo che sarebbe rimasta sua fino al giorno in cui si fosse sposata, cedendola solo allora al marito, come richiede la tradizione. Una disposizione che mi conforta, se lei comprende, Fugaku-san."

Tsuchi attese, aspettandosi di ricevere una risata in faccia. Il patriarca Uchiha pensava indubbiamente che Sakura non fosse all'altezza del figlio, e l'idea di usare il matrimonio come un mezzo per coprire l'acquisizione del controllo della compagnia, avrebbe incontrato lo sdegno. Eppure, Fugaku non rideva. Il capo famiglia Uchiha sorseggiò il tè e puntò lo sguardo su Tsuchi con aria contemplativa.

"Sakura, uh...Sasuke ne parla piuttosto con affetto."


 

Sasuke puntò gli occhi sul pavimento senza vederlo realmente, mantendosi in una posizione ingionocchiata di fronte al padre. La stanza pareva volteggiare e lui doveva disperatamente riprendere un contegno. Suo padre gli sedeva di fronte, un basso tavolo a separarli, ed eseguiva la cerimonia del tè con gesti calmi e metodici.

"Le aziende farmaceutiche Haruno sono un diamante grezzo e il loro trust di cervelli è uno dei migliori al mondo. Con un giusto sostegno finanziario, potranno portare le corporazioni Uchiha in prima linea in campo medico. Troveremo cure, avremo rialzi dal punto di vista produttivo; Il nome Uchiha sarà cementato negli annali della storia medica e la nostra eredità troverà consolidamento nella scena mondiale. Tsuchi ha lasciato che quel tesoro stagnasse. Non aveva idea di come far maturare il suo enorme potenziale.

Tuttavia, la famiglia Haruno mantiene rapporti d'amicizia con il clan Uchiha da anni ed è nostro dovere dar loro l'opportunità di salvare la faccia agli occhi dei nostri colleghi. La compagnia passerà ufficialmente di mano con il tuo matrimonio con Sakura. Haruno Tsuchi ti ha affidato le cure di sua figlia e tu tratterai questa responsabilità con il dovuto rispetto e merito."

Fugaku attese una qualsiasi risposta dal figlio, ma Sasuke rimase in silenzio e immobile, con la testa bassa e le mani strette in pugno contro il pavimento. Fugaku sospirò, mentre spingeva una tazza di tè in direzione del secondogenito e annuiva alle domestiche per far sì che uscissero dalla stanza.

"I matrimoni combinati non sono cosa facile, Sasuke. Io sono stato fortunato ad aver trovarto tua madre, una donna che incontrò facilmente l'approvazione di mio padre e degli anziani. So che quello che ti chiedo di fare è difficile, ma se non avesse riscontrato dei successi, il sistema dei matrimoni combinati sarebbe crollato molto tempo fa. Inoltre non hai mostrato nessun interesse nel portare a casa qualche ragazza, che fosse adeguata o meno. La familiarità genera amore, e tu sei fortunato ad esser unito in matrimonio con una persona a cui tieni. Dovrebbe essere più facile."

Sasuke alzò brevemente lo sguardo, tentò di parlare ma fallì, optando alla fine di riportare lo sguardo al suolo. Fugaku incrociò le braccia e guardò il figlio. Sospirò di nuovo.

"Sasuke..."

Di fronte al cambiamento del tono di voce del padre, Sasuke alzò gli occhi. Fugaku fissò i suoi in quelli del figlio, non volendo essere frainteso o incompreso.

"Sasuke, molto spesso, se provi con abbastanza convinzione, l'amicizia può trasformarsi in amore. Voglio che tu ci provi, e lo farai. Tuttavia, ciò non è sempre possibile; a volte, l'amore non sboccia a dispetto delle condizioni più ideali e favorevoli. Farai del tuo meglio, onorerai e rispetterai tua moglie, e tenterai di trovare la felicità con lei. Se questo dovesse rivelarsi impossibile, se tutto fallisce, cercherai la tua felicità altrove. La cercherai con discrezione e decoro, in piena considerazione dei sentimenti di tua moglie e tenendo a mente la tua posizione sociale e le tue responsabilità. Non fingerò di averti sistemato in una situazione ideale, ma Sasuke, promettimi che ci proverai."


 

"Stai dando di matto."

Naruto sbuffò la sua incredulità mentre continuava ad andare su e giù per l'appartamento come un animale in gabbia. "Dare di matto? DARE DI MATTO? non ho ancora iniziato a dare di matto, Sasuke!"

"Questo matrimonio è una misura d'affari; non ci riguarda."

Naruto scoppiò a ridere, sicuramente doveva trattarsi di una sorta di scherzo colossale. Guardò Sasuke incredulo: il moro si ergeva in tutta la sua disinvoltura e impertubabilità, come se non avesse appena annunciato la fine del mondo.

"Non ci riguarda? Ti presenti qui, mi dici che stai per sposare la mia migliore amica, e questo non ci riguarda?"

"Sono io il tuo miglior amico. Non Sakura." Sasuke tentò di togliersi di dosso i sentimenti di irritazione e gelosia che divamparono al brusco commento.

"No, tu sei un sociopatico che si è impossessato del corpo del mio migliore amico e si sta sposando con l'altra mia migliore amica!"

Sasuke emise un sospiro di estrema pazienza. "Te l'ho già detto: è un arrangiamento d'affari."

"Già, e Sakura questo lo sa?"

Sasuke si intromise nella traiettoria del frenetico Naruto, bloccandolo. Portò le mani a coppa sul viso del biondino, forzandolo a guardargli in faccia.

"Questo non cambierà nulla. Niente cambierà ciò che c'è tra me e te."

"Oh?" Naruto rispose flebile. "E cosa c'è esattamente tra me e te?"

"Per favore, non ricominciare."

"No, hai ragione. Non ho motivo di turbarmi perché, tecnicamente, non abbiamo una relazione."

Sasuke indirizzò gli occhi al cielo e si allontanò dall'uomo iracondo. "Quanto tempo è passato Naruto, sette anni? Dovresti aver memorizzato le regole base ormai."

"Capisco; non pensare che non abbia capito Sasuke. Intendo dire, noi siamo amici, migliori amici, che scopano di tanto in tanto. Bè, molto più che di tanto in tanto. Ormai dovrei averci fatto l'abitudine."

"E' davvero troppo chiederti di smetterla di comportarti come un moccioso viziato riguardo tutta questa faccenda? Dovresti essere un uomo, comportati come tale."

Guardando Sasuke in quel momento, Naruto ebbe l'illuminazione.

"Sai cosa? vai a farti fottere." Agguantò il suo cappotto e si diresse verso la porta, fermandosi brevemente per aggiungere un ultimo commento. "Oppure puoi andare a fottere la tua fidanzata, qualsiasi sia la cosa che ti riesce meglio."


 

Una zona turbolenta scosse Sasuke dal suo sogno ad occhi aperti. Alzò il viso e si accorse, nella sua momentanea confusione, che Sakura gli stava sorridendo.

"Stavi sognando ad occhi aperti da un po'. A cosa pensavi?"

"Ah, niente; tendo a staccare la spina durante i lunghi voli come questo."

"Bè, arriveremo a Parigi tra un'oretta; la nostra luna di miele sta per avere ufficialmente inizio."

Sakura gli prese la mano, sorridendo con eccitazione mentre si sistemava contro la sua spalla. Sasuke chiuse gli occhi, si reclinò contro il poggiatesta e desiderò disperatamente di trovarsi in qualche altra parte. L'inizio ufficiale della sua luna di miele...

Non vedeva l'ora.

 

 


 

 


 

  
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