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Autore: Fabi_    05/05/2011    4 recensioni
Durante il lungo periodo che aveva passato nel bagno della scuola, in quegli anni di solitudine forzata, c’era un ricordo che tornava prepotentemente a colpire Mirtilla, quasi fosse una scheggia di legno infilzata nel suo indice che tornava a farsi sentire ogni tanto, ma di cui era incapace di liberarsi.
Sospirò pensando a quella giornata, la più speciale della sua esistenza. Era passata una vita, anche di più.

Partecipante al contest 'la Coppa delle Case', di cui ancora non si conoscono i risultati.
Personaggi: Mirtilla Malcontenta, OC.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Altro personaggio, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Ringrazio Payton_ e Whateverhappened per le recensioni, non ho molto tempo ma prima o poi riuscirò a rispondere e a leggere le vostre storie per il contest, anche se siete Grifondoro ci tengo ♥

Buona lettura

 


Capitolo 3:

Il Pogrebin e il Centauro.

 

Foresta Proibita, ore 15:18, anno 1942

 

Mirtilla in realtà non era sola nel bosco, non sapeva che un misterioso essere la stava inseguendo. Il Pogrebin1 si celava alla sua vista nell’unico modo che conosceva: imitando una pietra. La sua solita tattica sembrava funzionare alla perfezione: la vittima cominciava a sentirsi abbastanza inutile da fermarsi a piangere. Una delle capacità della creatura magica era proprio quella di sentire la disperazione delle persone. In quella ragazza lui aveva sentito una tristezza profonda, una mancanza di speranza e di fiducia nelle sue possibilità che gli avrebbe permesso di risparmiare molto tempo e di godersi un pasto caldo e veloce.

Mangiarsela sarebbe stato fin troppo facile. In effetti non si sarebbe divertito molto.

Quello che lo preoccupava era la vigilanza del gruppo di Centauri che lo stava braccando. Non gli volevano permettere di vivere nella foresta come tutte le altre creature. Ma neanche lui era uno stupido, tutt’altro. Lui si sarebbe fatto valere. Avrebbe mangiato i Centauri uno per uno dopo aver recuperato le forze grazie a quella triste streghetta. La gente lo sottovalutava solo perché era piccolo, quella ragazzina infelice era la sua miniera d’oro, o meglio, il suo succulento pasto quasi pronto. Ridacchiò cercando di non farsi sentire, mentre s’impegnava a infondere la desolazione nel cuore dell’umana.

Dietro un albero, intento a osservare l’evolversi della situazione, c’era proprio Teofano0, il Centauro incaricato di seguire gli spostamenti del Pogrebin. In quel momento stava aspettando con impazienza l’istante in cui la creatura avesse cercato di mangiare la ragazzina. L’uccisione di una studentessa avrebbe creato non pochi problemi all’interno della foresta.

I Centauri avevano scelto di occuparsi dell’ospite straniero, così lo chiamavano, soltanto in modo passivo. Non avrebbero interferito fino a quando quello non si fosse dimostrato veramente ostile, e forse il momento era proprio arrivato.

Gli occhi azzurri e puri del Centauro osservavano il piccolo gnomo con attenzione, il suo arco era pronto ad attaccare. La ragazzina stava cedendo alla desolazione e sembrava non avere speranze di salvarsi da sola da un eventuale attacco. Teofano richiamò il branco lanciando una freccia verso la vedetta: si sarebbero liberati del Pogrebin in poco tempo.

 

Il mostriciattolo grigio e peloso era ancora fermo a qualche metro da lei, che si era appoggiata ad un albero, incapace di sostenersi. Passarono pochi istanti dal momento in cui la ragazza si era rialzata a quello in cui cadde nel ruscello. 


 


0Il nome è greco come gli altri nomi di Centauri.

1Il Pogrebin: è un demone russo alto circa trenta centimetri, dal corpo peloso e dalla testa liscia, grigia e molto grossa. Accovacciato somiglia ad un sasso. È attratto dagli umani e di nascosto li pedina continuamente. Chi viene a lungo pedinato da un Pogrebin viene assalito da ondate di disperazione e apatia, portando a credere nella vittima la coscienza della sua nullità. Quando la disperazione è massima, la vittima cade piangendo ed è proprio in quel momento che il Pogrebin la assale tentando di divorarla. Il demone tuttavia può essere facilmente respinto da maledizioni, stupefici o calci. Classificato XXX.

   
 
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