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Autore: billiejoe    05/05/2011    1 recensioni
La storia di un ragazzo alla deriva in una piccola città di provincia, diviso tra i sogni di diventare famoso, il ricordo del passato felice che non ritorna, e l'angoscia dell'aver perso l'amore di tutta la vita.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Graham


 
Sulla strada verso casa Damon aveva trovato finalmente Jimmy quella sera. Era seduto sul solito marciapiede con la sigaretta in mano ed era come sempre pieno di punch fino alla punta dei suoi capelli rossicci. Gli aveva sorriso compiaciuto e in cambio del suo grammo di felicità gli aveva chiesto 30 sterline e una sigaretta, giusto perché aveva appena spento la sua.
 
Damon non aveva un rituale suo in quei momenti. A volte passava dieci minuti buoni a sistemare le sue piste sul tavolino accanto alla finestra, lo divertiva creare forme geometriche che avrebbe poi rivisto nelle allucinazioni che la cocaina gli dava, e spesso quando aveva finito di sistemarla e iniziava ad arrotolare la sua banconota gli veniva in testa un’altra idea balorda, e disfaceva quelle figure geometriche per creare una più malinconica e romantica M. Altre volte invece, più spesso come quella sera, quando non cercava sballo e divertimento ma solo un modo per mettere a tacere il dolore, svuotava la bustina sulla formica scura e la sistemava con la stessa banconota con cui poi l’avrebbe tirata, alla svelta, senza troppi preamboli.
 
Il suo divano in quei momenti gli sembrava uno sterminato campo fiorito in cui immaginava di correre tirandosi dietro un arcobaleno colorato, e spesso nel cielo di quel blu profondo apparivano immagini che lo riportavano alla sua infanzia felice, che aveva buttato nel cesso quel giorno di sette anni fa. Ogni volta che quell’immagine appariva davanti ai suoi occhi spiritati si sentiva scendere nel profondo, verso l’inferno. Ma quella sera all’improvviso quella discesa era stata interrotta dal repentino e insistente suono del campanello. Si era sollevato a fatica solo per incontrare lo sguardo semi – disperato di Graham.
 
Graham era un tipo introverso e malinconico, nell’anima come nel corpo. I suoi occhi timidi erano nascosti da un grande paio di occhiali che, diceva lui, lo proteggevano dalle cattiverie del mondo. Il suo corpo esile più che agile, la sua magliettina ordinata, i pantaloni ben stirati, l’orologio e il bracciale d’oro della comunione, descrivevano alla perfezione il ragazzo della porta accanto che abitava ancora con sua madre e che, forse di nascosto, suonava la chitarra elettrica in un gruppo che di rock in effetti aveva molto poco.
 
Era ancora sulla porta, e Damon non riusciva quasi a guardarlo, la luce del pianerottolo dietro di lui lo accecava, così gli aveva chiesto di entrare. Graham si era fermato accanto a quel tavolino e aveva distrattamente guardato quel poco di polvere che lo ricopriva cercando di trovare il coraggio di fare la sua richiesta. Poi aveva alzato gli occhi, e con tutta l’indifferenza di cui era capace aveva chiesto al suo migliore amico di prestargli 2.000 sterline.
 
Damon era scoppiato a ridere proprio davanti ai suoi buffi occhiali neri, e lui aveva capito che era fatto ad un livello osceno. Ma non aveva avuto tempo per dispiacersene, i soldi gli servivano, e prima possibile. Damon aveva cercato di trattenere il suo sorriso idiota, e poi gli aveva chiesto il perché. Solo due mesi prima Graham gli aveva chiesto la stessa cifra, e non gliela aveva ancora restituita. Non che Damon navigasse nell’oro, o che volesse indietro quei soldi da quello che tutto sommato considerava suo fratello, ma non era questo il punto. Graham gli aveva promesso di smettere, e non lo aveva fatto.
 
Adesso era di nuovo davanti a lui, gli stava di nuovo promettendo di restituirgli quei soldi entro due settimane, gli stava promettendo che era uscito da quel giro, che quella sarebbe davvero stata l’ultima volta, che aveva messo la testa a posto, e lo aveva fatto per la sua ragazza, che le avrebbe chiesto di sposarla e avrebbe finalmente lasciato la casa di sua madre.

- Non ho tutti quei soldi – gli aveva detto, e intanto si era diretto verso il suo letto e dal cassetto del comodino aveva tirato fuori una scatola di cartone beige, quadrata. L’aveva aperta e preso quel cilindro fermato da un elastico, e il suo sguardo era caduto su quel cofanetto di velluto rosso, e il suo pensiero era volato a quando aveva stretto quell’astuccio tra le dita immaginando di aprirlo e di prendere quell’anello, e di metterlo al dito di Maria. Ma quell’astuccio non era stato aperto mai, e probabilmente quell’anello non ne sarebbe uscito mai.

 
Aveva lanciato tutti i suoi risparmi a Graham che li aveva afferrati al volo, con il sorriso malinconico di chi sa di avere avuto l’aiuto di un amico vero. L’effetto della cocaina era ormai svanito, e Damon voleva solo sentirsi parte di un rapporto speciale, con una persona speciale. Mentre Graham ancora lo ringraziava e gli ripeteva promesse che non avrebbe mantenuto, Damon aveva preso due birre dal frigo, e ne aveva passata una a suo fratello. Poi lo aveva guardato coi suoi occhi tristi, e gli aveva chiesto di sedersi. 

  
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