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Autore: Uruka    05/05/2011    3 recensioni
"Quella mattina non ero sola come credevo... a un certo punto sentii un peso sul mio corpo e mi ritrovai a terra... il ragazzo che mi era caduto addosso aveva una macchia di sangue sul fianco... cosa gli era successo?"
Genere: Azione, Comico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2 - Resta con noi ancora un po', ti prego...



Erano passate più di quattro ore da quando era entrato in sala operatoria e nessuno era venuto a cercarlo, ciò mi metteva una tristezza incredibile e mi sentivo tremendamente a disagio, possibile che nessuno lo conoscesse?
Eppure eravamo due perfetti sconosciuti, sarei potuta anche andarmene, ma le mie gambe, anzi il mio corpo non rispondeva ai miei impulsi...cosa stavo aspettando? Cosa volevo sapere? Sarei potuta tornare a casa e poi telefonare all'ospedale chiedendo come stava il ragazzo che era stato operato la mattina per una ferita da arma da fuoco.... ma il mio corpo per qualche motivo non si voleva muovere.

Solo alla fine di questi miei contorti pensieri alzai la tasta e davanti a me vidi un'infermiera e vicino a lei due ragazzi: il primo era snello e alto, i capelli castani gli mettevano in risalto i lineamenti del viso e in particolare i piccoli occhi scuri e lucidi dai quali scesero due piccole lacrime che rigarono le guance bianche; il secondo era poco più alto dell'altro ma ugualmente magro (ma mangiano 'sti due?), aveva i capelli color miele che gli arrivavano fino alle spalle, la frangia gli copriva gli occhi e teneva la testa bassa, ruiscii comunque a capire che stava piangendo perchè delle piccole goccioline gli percorrevano tutto il viso e gli cadevano dal mento sul bianco pavimento dell'ospedale e nel silenzio del corridoio si sentivano distintamente i suoi singhiozzi.
"S..signorina.. la.. la ringraziamo..per... per aver... salvato..i ..il nostro amico"
Era stato il moro a parlare, mentre l'atro si era seduto due sedie più lontano di me tenendosi la testa tra le mani e continuando a piangere.
"Io non ho fatto niente di chè... ora devo andare, spero che il vostro amica guarisca.."
"Si sbaglia, lei ha fatto molto"
"Non è vero, ho solo fatto una telefonata, ora mi scusi ma devo proprio andare. Arrivederci"
"L...la... la..pre...prego... re... resti..."
Mi girai di colpo, il ragazzo biondo che non aveva detto niente per tutto il tempo perchè era troppo scioccato, mi aveva chiesto di restare, ma lo aveva fatto con un tono tremendamente triste che mi colpì nel profondo. Tentai comunque di andarmene.
"Scusate, ma io non vi conosco e, come ho detto prima ho fatto solo una semplice telefonata"
"Insisto nel dire che lei ha fatto molto. Se non ci fosse stata lei probabilmente a quest'ora il nostro amico sarebbe mortoe noi non avremmo potuto neanche avere la speranzadi poterlo riabbracciare, quindi, per favore, resti, quando il nostro amico si sarà risvegliato e l'avrà ringraziata se ne potrà andare"
"Va bene, mi ha convinto, rimmarrò, ma a una condizione."
"Quale?"
"Voglio sapere i vostri nomi. Non voglio aspettare che qualcuno si risvegli senza sapere il suo nome e quello dei suoi amici."
"Mi sembra giusto. Piacere, io so-"

In quel momento si aprirono le porte della sala operatoria e il ragazzo uscì su un lettino portato da dei medici che lo portarono in una stanza poco lontana. Di nuovo il ragazzo biondo scoppiò a piangere, cavolo, doveva essere un ragazzo davvero fragile e, in un certo senso, difficile da sopportare, va bene che hanno sparato al tuo amico ma piangere ogni due secondi non lo farà stare di certo meglio. Non avrei immaginato se l'amico fosse stato colpito da un'altro proiettile o, addiritura, fosse morto, quanti metri cubi di lacrime avrebbe versato...
Un'infermeira si avvicinò a noi e disse:"Il vostro amico sta bene, adesso deve riposare, se volete potete enrare ma cercate di non fare troppo ruomre e lasciatelo dormire, va bene?"
"A dire il vero io non lo con-" Mi fermai perchè il ragazzo moro mi pestò il piede, che male...
"Cosa stava dicendo signorina?"
"Niente, voleva solo rassicurarla perchè noi saremo più silenziosi di un pesce, vero?" Mi lanciò uno sguardo assassino facendomi acconsentire subito, senza esitazione.
"Bene, allora potete entrare, mi raccomando però di fare silenzio"
Appena si allontanò mi sentii prendere per un polso e in un attimo mi trovai all'interno della una stanza, realizzai subito in quale delle tante mi trovavo: il ragazzo era sdraiato sul lettino e tanti fili e tubicini erano sul suo corpo, in modo particolare sulle sue braccia.
Stava dormendo, il suo viso era rilassato e sulle sue labbra c'era un piccolo sorriso che mi fece tornare un po' di buon umore, era davvero lui il ragazzo a cui solo poche ore prima avevano sparato?
Vedendolo così rilassato decidemmo di seguire il consiglio dell'infermiera di prima, io visto che ero stata coinvolta in questa storia senza volerlo mi aggiudicai l'unica poltroncina in quella stanza, il moro una sedia piccolissima, forse dei bambini delle elementari e il biondo, mi dispiace davvero per lui, si beccò un tavolino di legno appoggiato al muro, non osai immaginare la comodità di quel mobile...
"Allora, mi volete gentilemnte dire come vi chiamate visto che prima siamo stati interrotti e che eravate troppo agitati?"
"Ah, giusto. Io sono Kibum, ma per gli amici sono Key"
"Io invece io mi chiamo Taemin, tu invece? La regola vale anche per te"
"Io sono Jia, piacere mio. Il vostro amico? Quello che mi è caduto addosso e che fra un po' mi sfracellava il cervello con il suo peso?"
"Minho... ma cos'hai detto scusa? Ti è caduto addosso?"
"sì, se no come credavate che mi sarei accorta di lui? ahahah"
"Dai, racconta tutto. Di tempo ne abbiamo fin che vogliamo, Minho è un dormiglione incredibile e ci metterà un po' prima di svegliarsi anche grazie all'anestetico che gli hanno dato"
Mi ritrovai così a raccontare di ciò che mi era successo quella mattina, e a loro volta mi raccontarono della loro vita.



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Mi scuso per le ripetizioni e per avervi interrotto il capitolo così ma poi diventava troppo lungo voglio che vi venga l'ansia per il prossimo capitolo LOL no, non è vero. mi ero stancata di scrivere...
  
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