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Autore: magicforever    12/02/2006    1 recensioni
"Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma" é la prima volta che scrivo una fanfic dopo averne lette moltissime, spero di fare un buon lavoro ( se non buono accettabile) commentate numerosi
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dedicata a coloro i quali sentono la passione travolgente di un’attimo con colui che amano e agli incantesimi di serpenti buoni…

Vorrei che sapessi che i miei sentimenti per te non sono cambiati.E' cambiato forse il modo di esprimerteli, certo in me si è rotto qualcosa, ma l'essenza di ciò che tu susciti in me non è mutata. Tutto sta nel fatto che vorrei mi vedessi sempre forte. Privo della corazza di luce che mi ricopre io invece sono debole.Faccio come quei gatti morenti, che corrono a leccarsi le ferite da soli, nel buio di un rifugio segreto.Ma tu mi leggi dentro.
Mi conosci troppo bene e mi interpreti. Sai decifrare i miei malumori, i miei bronci, le inclinature dei miei sguardi. E una tua parola comunque mi serve sempre Mi serve per sopravvivere, l’ho capito quando ci siamo visti, quando mi sono seduto a te ascoltando la potenza dell’acqua farci da sottofondo.

Quando mi hai detto quanto mi amassi, con quel tuo tono strascicato che sento come un serpente irretirmi l’anima che “In questi due anni non hai fatto che pensare a quando fosse sbagliato fossimo divisi” ho sentito che tutto quello di cui avevo bisogno era che tu mi parlassi.. perché Il tuo silenzio, quello no, non lo sopporto.

Quando taci è come una lama fredda, che scava il bordo del mio taglio interno. Ho bisogno di sentirti, e tu hai bisogno di farmi mille domande, lo so. Io malamente o in modo incasinato ti saprò rispondere amore.
Vedi se vado indietro nel tempo, con un colpo di bacchetta non riesco a capire cosa ci abbia spinto a lasciarci, forse è stata la guerra che io ho DOVUTO combattere, uso il verbo dovere perché in un certo senso è intriso di giustizia, di dignità, di senso. Sai quando al sesto anno Silente mi disse che la caratteristica che davvero faceva la differenza è l’amore io non capiì, forse perché per capire davvero le implicazioni di un sentimento devi averlo provato tanto intensamente da morire per il sentimento stesso.
Avevo l’esempio di mia madre, che è morta per me, ma non capivo ancora, forse perché devi sentire il dolore derivante di una scelta lacerarti dentro per capire quanto leale e coraggiosa debba essere stata.
E io l’ho capito. Adesso lo so. Nella Battaglia finale contro Il Male l’ho capito, quanto le profezie possano sbagliarsi e quanto i sentimenti profondi siano corretti.
Vedi quando ho capito che non potevo ucciderlo senza morirne un po’ io stesso ho agito, l’ho imprigionato nella teca di specchi che è la mia anima, lì dove non potrà più nuocere, che verrà soffocato dalle emozioni che provo, estremizzate e liquide… mi ha ferito il corpo, mi ha fatto sentire solitudini profonde questa scelta, e mi ha fatto scappare da te come un ladro, un fuggiasco, un ricercato, dalla polizia…
ma poi quella telefonata ha cambiato tutto… il nostro incontro ha cambiato tutto… avevo bisogno di sentirti indipendentemente dalle parole e tu l’hai capito..avevo bisogno di ritrovare il tuo corpo per ritrovare la MIA anima

e l’abbiamo fatto.. abbiamo fatto l’amore e Dio solo sa quanto è stato coinvolgente..Avevo voglia di una spiaggia, deserta... la sabbia scura, pesante, bagnata...le narici impregnate del salmastro quando riposa senza sole sulla battigia...i ciottoli levigati, i segni del sale, il suo odore forte, violato dal petrolio...E tu ti sei dato lì.. sulla spiaggia.. e io ti ho amato.. ti amo... finche non sento il cervello sgombro... epoi di nuovo riaffollarsi di pensieri per poi svuotarsi di nuovo...ho avuto voglia di un cielo plumbeo, grossi nembi neri che annientano la luce, attraversati più in basso da strisce biancastre come in una trama di lino...i raggi del sole che si fanno strada fra spiragli di pioggia incombente e passano l'aria con contorni decisi, proiettandosi sul mare... increspatoe freddo... rosso, nero e viola... mosso da creste spumose che si perdono in se stesse...vorrei essere un pezzo di carta, leggero e immateriale... e lasciarmi trasportare...
dal vento e dalle onde... trasformarmi in un soffio d'aria e sparire nel cielo... finché esiste atmosfera e poi precipitare sulla mia spiaggia deserta...hai soddisfatto le mie voglie..io che sono un piccolo granello di sabbia, mischiato a milioni di altri... tutti uguali..eppure tutti con storie fatte di particolari diversi... vorrei perdermi nell'infinito e ritrovarmi nudo,nuovo,tuo di nuovo…..
ho visto e sentito i nostri corpi sbattuti violentemente su una massa di sabbia forte e avvolgente come cemento…La sensazione unica di affanno totale ed un disegno in testa dai contorni non ben definiti ma di un odore che ha bruciato le mucose delle narici andando ad alloggiare nell'anticamera del cervello dove ogni tanto, quasi dispettoso,bussa alla porta ho visto i nostri corpi esausti e straziati cadere l'uno sull'altrocome se si nascondessero a vicenda ma tanto è un meraviglioso buio superficiale...
io sono un un alieno, tu sei un alieno e comunque è un bellissimo momento da godere carezze e petali vellutati su lingue ancora sensibili per sentirne la consistenza, nonostante tutto...un attimo sfuggente, con l' idea fissa di vedere il tuo viso ma la tua mano scivola e mi ferma il polso a tua testa alloggia sul mio petto, sento ancora fiato caldo sussurrare,in quella alchimia che scoppia di umori e di ferite regalateci, sono oramai prossimo alle tue mani...
ti chini a tastoni e la prima cosa contro cui sbatti sono le mie dita.le mie unghie che si piantano nella carne come un rumoroso benvenuto che fa arrossire una spiaggia intera. stupendo il buio...solo contatto ed odore solo mani e pellesolo labbra e denti disegnando i contorni di un corpo Fremente,pulsante...vivo...
Carezze e morsi come animali che si studiano.mi vieni a prendere i petali dalla lingua mentre un vuoto pneumatico si fa largo nel mio stomaco e le orecchie quasi mi si chiudono come se fossimo..qui..ad alta quota "non accendere la luce del sogno”mi soffochi nell'orecchio, no è un limite ed un male necessario prendo contro al pacchetto di Cartier mentre ci bagnamo di lacrime e voglie come due bambinialla ricerca di un qualche piacere primordiale che ci renda folli e sazi, adoro la bestialità di questa pelle che scivola e di queste bocche affamate alimentate dalla voglia di presentare alla mente al più presto il disegno definitivo del corpo bocche collegate al cervello e lingua su carne che strazia mentre giù ancora si ride e si parla è l'unica colonna sonora che riesco a sentire oltre i tuoi respiri…

Avevo bisogno di questo… e tu l’hai capito. Adesso possiamo costruire di nuovo qualcosa… ho bisogno di te… ti aspetto…

Continua….
Ringrazio STACY per il grandissimo sostegno morale

E spero che commentiate in tanti se no dovrò pensare che la mia storia non vi piace, e la lascerò così..
  
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